Ho sempre pensato che in libreria si facessero gli incontri più strani e unici. Quelli che, in un qualche modo, ti fanno sorridere o corrugare le sopracciglia. O entrambi.
In effetti è così.
Ricordo che una volta un uomo sulla quarantina, non troppo alto, con una barbetta lasciata lunga sul mento e l'aria colta, da laureato nella più prestigiosa università, ha chiesto ad un commesso quale libro avrebbe comprato lui ad una ragazza di sedici anni. Il commesso gliene ha indicato un paio e lui, dopo aver accuratamente letto le trame, quasi analizzate, ne ha preso uno.
Appena sono uscita dalla libreria, l'ho trovato seduto ad un tavolo di una gelateria, con un cono al cioccolato in una mano e il libro, già quasi a metà, nell'altra.
Nelle librerie ci sono le persone più strane, ma quelle con cui ti trovi subito bene, con cui puoi parlare senza problemi, che sia una discussione su quale saga sia migliore dell'altra o semplici commenti su alcuni libri.
 
Il momento esatto in cui la mia vita è cambiata mi trovavo in libreria.
Okay, potrà sembrare esagerato, ma è così.
La mia vita è davvero cambiata.




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Bene, bene! Se siete arrivati a queste note, grazie. Lo so che è molto, molto, corto, ma il primo capitolo non è così insignificante! Spero di poterlo pubblicare domani. quindi.. Alla prossima!