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Autore: Becky2000GD    21/07/2016    1 recensioni
Torry è una giovane ragazza sposata da tempo con l'amore della sua vita ovvero il chitarrista degli Avenged Sevenfold, Synyster Gates. Anche Brian stravede per lei, tanto da essere sempre pronto a mettersi in discussione e perdonarle qualsiasi errore. Quando però il musicista si rende conto di non potere più tollerare il comportamento libertino della moglie, incominciano i problemi.
Torry dovrà prendere in mano la situazione e, se non vuole perdere l'uomo che ama, sarà costretta a iniziare a rivalutare la situazione. I problemi, però, non finiscono qui ...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cheating On You Doesn't Mean She Doesn't Love.

 

 

Angolo dell'autrice:

 

Salve a tutti. Inizio con il dire che, siccome ho già ben tre fanfictions da concludere(e credetemi, ci sto lavorando e spero d'aggiornare presto), questa nuova storia l'ho immaginata perché sia formata da pochi capitoli. Spero di concluderla in fretta. E soprattutto spero vi piaccia. Fatemi sapere come l'avete trovata ... 

 

 

 

 

 

Eccomi qui. Di nuovo a casa, finalmente.

Sono abbastanza stanca ... vorrei solo andare a farmi una doccia calda e lavarmi di dosso tutto quanto quello che è successo a casa di Andrew.

Varco la soglia e, immediatamente, mi si gela il sangue nelle vene. Sento il suo sguardo inquisitorio su di me, e ancora non ho nemmeno avuto l'opportunità di vedere in quale stanza sia.

-Brian, sono rientrat ...

Non faccio neanche in tempo a finire la frase che lo sento alzarsi dal divano e venirmi incontro a passo svelto. Si ferma davanti a me, bloccandomi la strada. Mi sento minuscola di fronte a lui, è alto almeno dieci centimetri più di me e la sua stazza mi intimorisce. Mi sento sovrastata da Syn.

Resto a bocca aperta come una bambina, mentre noto la sua espressione adirata e disgustata. Mi scruta, mi guarda dall'alto in basso. Gli faccio schifo, lo so bene.

Vorrei mormorare qualcosa, una qualsiasi cosa, ma prima che possa riuscire a collegare il cervello vedo una delle sue mani avvicinarsi pericolosamente alla mia guancia. Poi finisco a terra ...

Il rumore prodotto dal suo palmo quando si scontra violentemente contro la pelle morbida del mio viso è agghiacciante, in contrasto con il bruciore doloroso che incomincio a sentire in seguito al colpo. Nessuno mi aveva mai picchiata prima.

Non pensavo Brian sarebbe mai arrivato a tanto. Non pensavo che mi sarei mai dovuta sentire così odiata dall'uomo che ho sposato. Non pensavo che avrei davvero rovinato la mia relazione con lui. Probabilmente, fino ad ora, io non pensavo e basta.

Tengo gli occhi bassi, cercando di trattenere i singhiozzi. Ho voglia di piangere, sì. Ma non per farlo sentire in colpa per avere alzato le mani su di me. È che mi sento orribile ...

Sa dove sono stata fino ad ora. È inutile mentire, e comunque mi sentirei solo più sporca se osassi fargli anche questo ennesimo torto. Vorrei davvero avere delle altre spiegazioni da fornirgli, ma la verità è già evidente ad entrambi. Non è la prima volta che gli faccio del male nello stesso identico modo, ormai mi conosce.

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.

Non ho scusanti per averlo ferito ed essermi approfittata del suo buon cuore e del fatto che mi amava incondizionatamente. Eh sì, uso il passato, perché anche se non ho il coraggio di incontrare il suo sguardo, pur stando qui seduta ai suoi piedi dove sono caduta, continuo a percepire tutto il suo odio. Ha smesso di volermi come sua compagna di vita. Ha già rinunciato a me.

-Dopo tutto ciò che mi hai fatto non hai neanche la forza di guardarmi in faccia e dirmi dove sei stata fino adesso? Mentre andavi a letto con il primo che ti capitava a tiro però non ti vergognavi così, vero?

La sua voce è sarcastica, ricca di frustrazione, dolore ... e rabbia. Com'è normale che sia. Non posso biasimarlo.

Stringo forte i pugni, fino a farmi sbiancare le nocche. Ci vuole una gran sfacciataggine per osare alzare il viso verso il suo adesso. Mi sento così umiliata ... e me lo merito. Mentre una lacrima salata scende lungo la guancia dove ho appena ricevuto lo schiaffo, mi faccio forza e torno a cercare il suo sguardo.

Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima. Io ho paura di quello che leggerò nei suoi ... saperlo tanto ferito dentro potrebbe uccidermi.

-Sono sicura che è decisamente troppo tardi per chiedere scusa, Bri. Se ti dicessi che mi dispiace, che non volevo farti del male sembrerei falsa. Non mi crederesti. Però ora, vederti così infuriato, fa decisamente schifo.

Mi inginocchio davanti a lui, sempre tentando faticosamente di non allontanare gli occhi dai suoi.

Devo avere il coraggio delle mie azioni, devo mandare giù l'ansia e la paura che ho e parlarne. Mi tocca di implorare nuovamente il suo perdono, di cercare di smuovere quel cuore di ghiaccio che alberga in lui. In fin dei conti non è colpa di Brian se è diventato così insensibile e freddo. Ce l'ho portato io a smettere d'avere pietà. L'ho trasformato in qualcosa di terribile, ogni volta che l'ho tradito è stata come una coltellata in pieno petto per Syn.

Sono pentita. Peccato ch'io mi rendo conto della gravità delle situazioni solo quando rincaso e vedo mio marito cadere in pezzi per via dei miei stupidi errori. Prima non ci penso, seguo l'istinto.

Afferro la sua mano, quella dove porta l'anello che io stessa gli ho messo quando l'ho sposato. La bacio lentamente, partendo dal palmo e passando poi alle dita. Accarezzo i polpastrelli con le labbra, mentre lo sento irrigidirsi sempre di più sotto il mio tocco. È ovvio che vorrebbe sottrarsi, allontanarsi da me. Non so perché lo stia evitando.

-Sono stata un'egoista, Brian. Hai ragione, lo so. Me ne pento, te lo giuro. Mi sento male non appena mi rendo conto che sto rovinando il nostro amore e quanto di più buono ci fosse tra noi due. Il mio obiettivo non è ferirti, non vorrei mai.

L'azzurro delle mie iridi si scontra con quel fantastico marrone ambrato che colora i suoi occhi. E dire che una volta sarei stata in grado di perderci ore fissandolo intensamente. Ora devo chiamare a raccolta tutto il coraggio che ho per sostenere il suo sguardo indagatore.

Ha la mascella contratta e le labbra strette forte tra loro. Sta cercando di rimanere calmo e valutare la situazione. Syn sa che, se solo volesse, potrebbe farmi qualsiasi cosa. Non avrei la minima possibilità di difendermi, e probabilmente neanche vorrei farlo.

-Inizio a pensare che ... che forse ... io ho un problema. La prima volta che ti ho tradito è stato diverso, non ci ho pensato due volte. Zacky mi attraeva troppo, non ho saputo resistergli. E sai il resto dei fatti, eravamo ubriachi a quella festa, tu eri sparito sul momento e ... è semplicemente successo ciò che è successo.

Allontana subito la mano non appena mi sente parlare così. Capisco che si sente fuori posto, l'aria inizia a mancargli. Succede la stessa cosa a me se ripenso alla vergogna che provai quella notte quando gli occhi di Brian guizzavano spaesati ed intontiti sulla mia figura avvinghiata sotto le coperte a quella del suo migliore amico.

Deglutisce rumorosamente, come ad avvertirmi che sto toccando un tasto dolente.

Dopo un piccolo sospiro, cerco di riprendere a parlare. Sono confusa, non so neanche io se sto cercando una scusa plausibile per giustificare i miei errori peggiori e difendermi, o se sto esponendo un problema quasi del tutto certo.

-Lo so che ho esagerato, che non sei fiero di me e che vorresti non avermi mai e poi mai sposata. Sono la persona che aveva promesso di rimanerti per sempre accanto a prescindere da tutto per renderti felice, e invece la mia vicinanza ti sta solo arrecando un infinita serie di dolori. Ti svegli la mattina e non sai mai quando tarderò a tornare a casa perché mi sarò fatta troppo coinvolgere da chissà chi. Noi due abbiamo smesso di parlarci, francamente non so neanche con che coraggio mi tieni ancora in casa tua. Riconosco che se tu mi avessi tradita anche solo una volta, sarei impazzita di dolore.

Cerco di buttare fuori tutto quello che ho dentro, provo ad essere sincera una volta tanto e a raccontargli la mia verità.

Afferro con entrambe le mani la sua t-shirt nera dei Metallica, stringendola nel punto in cui gli resta più larga sui fianchi. Quando ormai non riesco più a trattenermi anche per via del nodo che ho in gola, esplodo in singhiozzi piuttosto forti, lasciando che innumerevoli lacrime calde cadano giù. Appoggio il viso contro il suo addome, nel disperato tentativo di ristabilire un contatto con lui.

-Ma se sto ancora qui inginocchiata davanti a te per implorare il tuo perdono Brian, è perché in realtà ti amo. Non so se per te è ancora la stessa cosa, suppongo di no. E mi dispiace fin troppo sapere che qualcosa in te s'è spento. Però se ti dicessi che non è colpa mia? Come la prenderesti?

Syn continua a non aprire bocca, preferisce stare ad ascoltarmi. So che non sa come comportarsi con me ora come ora. Se fosse per lui mi spingerebbe via e mi strapperebbe l'anello dal dito, comunicandomi che il nostro matrimonio è finito qui. Non lo fa solo perché non è cattivo. Sì, forse può sembrare terribile un uomo che si permette di schiaffeggiare sua moglie, a prescindere da ciò che lei gli ha fatto. Non c'è giustificazione alla violenza.

È stato solo un gesto dettato dalla rabbia e dalla confusione, aveva la mente annebbiata. Non è da lui reagire in modo violento, neanche quando è ubriaco.

-Quando vedo un uomo che reputo affascinante non riesco proprio a trattenermi, non so che cosa mi prenda. Mi succede con chiunque, con i tuoi amici, con i miei ... a volte persino con i tuoi fratelli. Non posso farci nulla Brian, è più forte di me. Non c'è la volontà di farti del male, tu in quel momento è come se ... non esistessi neanche.

Mi pento immediatamente di ciò che ho detto. Avrei pesare meglio le parole prima di aprire la bocca. Sono un'idiota di prima categoria.

Lo sento iniziare a respirare più forte e, un attimo dopo, mi afferra per i capelli e mi costringe ad alzarmi in piedi. L'ho ferito di nuovo. C'è modo e modo di dire la verità, e io ho senza ombra di dubbio scelto quello più sbagliato.

Incomincio a tremare. Quando Syn mi prende dal mento e fa tornare il suo sguardo a fissarsi nel mio, resto pietrificata. Neanche riesco più a piangere. È una scena penosa. Io faccio pena.

-Torry, stai forse cercando di dirmi che credi di soffrire di ninfomania?

Sul suo volto si dipinge un sorrisetto disgustoso, qualcosa che non ho mai visto prima. L'espressione di Brian sembra amareggiata, ma anche terribilmente divertita e stupita. Mi fa venire i brividi. È crudele questo suo prendersi gioco di me.

Non ho la forza di rispondergli.

-Ma non farmi ridere, ti prego. Risparmiami almeno questa ennesima cazzata. La malattia mentale è solo la copertura perfetta per il tuo essere tanto schifosamente malvagia da non pensare un solo attimo a chi ogni stramaledetta volta resta ad aspettarti a casa con il cuore in mano.

Detto questo, lo vedo avvicinare lentamente il viso al mio, finchè non restano solo uno o due centimetri a separarci. Vorrei allontanarmi, non capisco le sue intenzioni.

-Puttana.

Mormora quella parola orribile sulle mie labbra, prima di spingermi via con forza e voltarsi per salire al piano di sopra.

Resto sbigottita, totalmente senza voce né voglia di fare nulla. Non me lo aspettavo da lui.

Vorrei morire. Morire qui e adesso, sprofondare nella terra fino ad arrivare così in basso da risultare del tutto introvabile a chiunque.

Mi accascio di nuovo al pavimento, appoggiandomi con le spalle al portone di casa. Non sono riuscita ancora a fare qualche passo in più ...

Tutte le stanze sono vuote e buie, Brian se n'è andato al piano superiore per passare del tempo da solo e, soprattutto, lontano da me.

   
 
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