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Autore: Roxar    22/07/2016    4 recensioni
«“Sirius ti ha fatto quei segni. Sirius. Per tutte queste settimane... Tu e lui. Tu. E. Lui.”»
Ma forse non è esattamente come Lily pensa.
[James/Lily | Tentativo spicciolo di fare dello humor]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Crew&Ship: James Potter, Lily Evans, Sirius Black | James/Lily

Warnings: Het

Note: niente da dire, solo che mi è mancato troppo scrivere sui miei precious babies. Nonostante le otp che vanno e vengono, loro resteranno sempre la otp. E questa cosa è meravigliosa, dico sul serio. :3

Buona lettura!

 

____

 

Alla mia Love,

ché è sempre in ogni mia storia,

ma qui ci è dentro fino al collo.

Questi due scemi sono sempre Loro

e sono sempre nostri, 'mour.

 

 

____

 

 

 

Per la quarta sera in due settimane, James Potter rincasa che è notte fonda.

 

Ha gli abiti stropicciati, i capelli arruffati – be’, molto più del solito, comunque – e gli occhiali mezzi storti sul naso, che minacciano di cadere al prossimo movimento. Sente ancora il sudore scivolargli lungo la spina dorsale, raccogliendosi fastidiosamente contro l’orlo dei pantaloni. Nonostante sia stato fuori tutta la notte, è ancora accaldato.

 

Tira via la camicia dai calzoni e fa per iniziare a sbottonarla, ma poi tutti i sensi scattano all’erta e in meno di un battito di ciglia ha già estratto la bacchetta e comandato a tutte le lampade della casa di accendersi. La luce che gli esplode in faccia lo fa lacrimare, ma è quasi piacevole rispetto al sollievo che gli riempie dolorosamente le vene e che gli fa abbassare il braccio.

 

“Lily.”

 

“Sempre più tardi.”

 

Segue un attimo di esitazione. Un breve silenzio. Poi: “Eh?”

 

“Torni a casa sempre più tardi e sempre più spesso.”

 

Vorrebbe impedire al senso di colpa di manifestarsi così palesemente sul suo viso, ma la verità è che è stanco di mentirle. Stanco di nasconderle che se rincasa così tardi è perché vede qualcun altro. Stanco di mentirle e spiegarle che no, i vestiti non sono sgualciti, è solo una sua impressione. Si morde una guancia, poi sospira e, slacciando il primo bottone della camicia, si lascia cadere accanto a lei.

 

Si rende immediatamente conto che è una pessima mossa. Perché, in quel modo, Lily può vedere chiaramente la sagoma di tante piccole mezzelune che gli hanno inciso la carne delle spalle quando dita sottili ma forti vi si sono aggrappate con disperazione – o quasi. Il solo ricordo basta a fargli provare nuovamente quel dolore smorzato dall’eccitazione.

 

L’aggressione che si aspetta, però, non arriva. In effetti, Lily non fa niente. Si limita solo a fissare quelle incisioni come se non capisse cosa sono, o cosa le ha provocate. Lentamente, molto lentamente, il verde si fa bagnato e i denti affondano nel labbro inferiore per impedirgli di tremare.

 

Bene, questo non l’aveva previsto. Lily non è quel genere di ragazza. In effetti, non ricorda d’averla mai vista piangere – anche il solo associare quell’atto a lei suona più come un insulto che un meccanismo fisiologico umano. Neppure nel giorno del loro matrimonio (anche se, be’, i suoi occhi erano sospettosamente lucidi). È come avere davanti un neonato che sta per sbottare e non sapere che fare.

 

“C’è un’altra?” chiede, sorprendentemente risoluta. Si mette perfino a sedere con estrema dignità, la schiena dritta e rigida come un ciocco. Si passa più volte la lingua sul labbro, dopo averlo ripetutamente morso per calmarsi. Infine, con un movimento secco del polso, si asciuga gli occhi.

 

“Che?”

 

“Hai un’altra ragazza, James? Non è una domanda difficile. Ci sono solo due risposte possibili.”

 

Ma James è così perplesso che non riesce a capire se lei gli abbia teso un qualche genere di trabocchetto. C’è un’altra? Certo che no.

Non ha speso gli ultimi otto anni a morirle dietro e tentarle tutte (ma proprio tutte) per arrivare a questo punto e mandare all’aria il suo matrimonio, la sua famiglia.

 

Ovviamente no!” ribatte piccato, con tutta l’indignazione di cui è capace. Non c’è nessun'altra. Non ci sarà mai nessun'altra.

 

E quei segni, allora?”

 

Per la prima volta, la risoluzione di entrambi vacilla. James è il primo a distogliere lo sguardo, che è come ammettere di essere colpevole. Per contro, Lily è la prima a reagire e sente di ritenersi fortunato perché ha scelto di scagliargli addosso un cuscino e non la sua stessa mano – quella, sa per esperienza, avrebbe fatto parecchio male.

 

Voglio sapere chi è stato. Subito.”

 

Lily, senti-”

 

SUBITO!”

 

Non era così che aveva pianificato la sua ammissione. Non era così che dovevano andare le cose. Non era così che aveva intenzione di fare il nome di Sirius – nonostante abbia, sulla lingua e nel cuore, il sapore del tradimento.

E Lily... Oh, Lily sarà furiosa. A dir poco. Ferita, anche. Si sentirà tradita, e frustrata. Non esclude che possa cacciarlo a calci dalla loro casa.

 

Quando azzarda un’occhiata al suo viso, capisce di non avere scelta. L’intransigenza nei suoi occhi fa quasi paura. Il suo cuore sta battendo un po’ più forte ora e si vergogna per la punta delle orecchie che va diventando sempre più rossa.

 

Sirius,” mormora, passandosi ripetutamente le dita tra i capelli e arruffandoli più di quanto già non siano. Non osa guardare verso di lei, ma il silenzio che cala come un sipario pesante è dannatamente eloquente. E se è bastato menzionare il suo nome per scatenare quella tensione quasi elettrica, non ha idea di cosa succederà quando saprà di quello che doveva essere il loro segreto. Di quello che hanno fatto diverse notti negli ultimi mesi. Delle sue mani che l’hanno stretto forte quelle poche volte che Sirius gli ha permesso di stare davanti a lui, con la schiena inarcata verso il suo petto e il sudore sulla pelle e l’eccitazione che cantava nelle vene. Distrattamente, giocherella con l’anello. In attesa.

 

Sirius ti ha fatto quei segni?” Nonostante la domanda non giunga imprevista, James sobbalza comunque. Deve sforzarsi di non sfregare il palmo contro le zone arrossate che ancora fanno un po’ male tanto forte è stata la sua stretta. Suo malgrado, si ritrova ad annuire debolmente. È appena un cenno, ma sufficiente affinché Lily possa sussultare, portarsi una mano alla bocca e scuotere la testa.

 

James non può vederla, a testa china com’è, col collo nudo ed esposto, ma si aspetta un’esplosione da un momento all’altro. Si aspetta che gli venga chiesto il motivo di quei segni e, oh, Dio, lo odierà. Forse lo picchierà. Sicuramente stanotte dormirà ovunque ma non nel suo letto.

 

Andrà fuori di testa e lui saprà di esserselo meritato.

 

Prendendo fiato, decide finalmente di guardarla e... c’è solo shock sul suo viso. Si gratta la nuca, esitante. Questo non è esattamente quello che si aspettava.

 

Sirius ti ha fatto quei segni,” ripete, e non c’è più alcun punto di domanda, ma solo infinito orrore e sconcerto e... Oh. Oh. Oh.

 

Scatta in piedi come una molla. “Whoa, whoa, whoa, aspetta un secondo.”

 

Sirius. Sirius. Per tutte queste settimane... Tu e lui. Tu. E. Lui.”

 

James arrossisce e dà tutte le impressioni sbagliate del mondo. In realtà, l’immagine che Lily ha provocato lo imbarazza come poche cose nella vita, ma soprattutto, lo nausea. Lui e Sirius in quel modo? È come se fossero fratelli. Fratelli.

 

No,” dice, risoluto. “Rimuovi immediatamente quest’immagine--- Merlino, che schifo! No! Avrò gli incubi per tutta la vita! Non riuscirò mai più a guardarlo in faccia!”

 

James Potter, come osi?” sibila e quand’è che si è avvicinata così tanto? Quand’è che il suo dito è premuto contro il suo mento come la canna di una pistola? “Sei tu l’unico ad aver tradito tua moglie con il tuo migliore amico!”

 

James indietreggia e si tiene la testa come se volesse strapparsela dal collo, supplicandola di smetterla. Più infierisce, più la sua fantasia costruisce scene su scene, dove lui e Sirius...

 

Sta pregando con tutto il cuore che Remus non venga mai, mai a sapere di questa conversazione.

 

Evans, facciamo che adesso ti siedi e mi stai ad ascoltare, va bene?” E senza troppi complimenti, la costringe a tornare sul loro divano verde a fiori, che è una delle cose più brutte che James abbia mai visto in vita sua e che ha tenuto in casa solo per amore di lei, che si è sentita in dovere di salvare perché tanta bruttezza non poteva che essere preservata.

 

E lei, pur schiumante di rabbia, obbedisce e ascolta.

 

 

 

Otto ore e trentacinque minuti dopo, James è seduto sui gradini di casa sua, rosso di rabbia e vergogna e desideroso di colpire il collo scoperto di Sirius che, accanto a lui, ride accasciato contro il corrimano, tenendosi la pancia come se le viscere dovessero riversarsi sull’asfalto da un momento all’altro.

Argh, geme mentalmente, che immagine orrenda.

 

La smetti, per favore?”

 

Ma Sirius, che era appena riuscito a calmarsi, sbotta di nuovo, quasi sfiancato, come se non ce la facesse più.

 

Va bene, va bene. La smetto.” Però non è molto credibile, non quando lo dice e ridacchia. James finalmente si slancia e gli schiaffeggia forte il collo. Un ciaff secco risuona lungo la via, seguito immediatamente da un Ow! di dolore.

 

Stanotte era l’ultima volta, mi hai capito? Lily... Amico, non è per niente contenta di tutta questa faccenda.”

 

L’ultima volta? Peccato, Potter. Proprio ora che iniziavi ad andare bene, ad imparare come piegare il ginocchio, tenerti saldo, sai, tutta quella roba lì.”

 

James gli scocca, suo malgrado, uno sguardo di desiderio. “Sì, be’, quel che è. Game over, Sirius.”

 

Però ci siamo divertiti, ammettilo. Elvendork è sia per maschi che per femmine*. Da dove diavolo ti è venuto fuori?!”

James non può fare a meno di ridacchiare, ricordando la faccia allibita dei due poliziotti babbani. “Sì, va bene, è stato divertente. Però, ora basta.”

 

Sirius abbozza un sorriso ironico. “Non puoi essere serio.”

 

Sono serissimo, invece.”

 

Stai veramente dicendo addio alla mia bambina?”

 

James sospira, pieno di indecisione. Dopotutto, pensa, se promettesse di rincasare presto e fare attenzione, magari indossando uno di quei curiosi elmetti babbani, forse Lily... Di mentirle non se ne parla, chiaro, ma una piccola omissione di quando in quando, o lasciare che sia lei ad arrivarci, magari dimostrandole che è capace di restare vivo anche se non è esattamente coi piedi per terra...

 

Sì, Black,” esclama una voce di donna e immediatamente dopo la testa di Lily fa capolino dalla finestra della cucina, brandendo minacciosamente un cucchiaio di legno contro di lui. Un po' di brodo residuo cola nell'aiuola sotto il davanzale. “James ha chiuso con la tua dannata motocicletta, è questo è quanto.”

 

Peccato, però, che l’occhiata che James e Sirius si stanno scambiando dica tutt’altro.

 

 

 

 

 

 

____

*citazione tratta dal racconto inedito rilasciato qualche anno fa. Qui!


 


 

   
 
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