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Autore: funny1723    22/07/2016    0 recensioni
Dal testo:
"In principio, quando Eros scoprì della faida fra sua madre e sua moglie ne restò indifferente. Afrodite era sempre stata una dea volubile, in fondo, sempre pronta a maledire e indispettire chiunque non le andasse a genio; ma, per fortuna, la sua ira raramente durava molto."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Afrodite, Eros, Psiche
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AMOR, CH'A NULLA AMATO AMAR PERDONA
 




Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.







I

L'aveva abbandonata. L'aveva lasciata ad un destino infausto ed ingannatore solo perchè aveva scorto il suo viso. 
La sua povera Psiche. 
Era stata così ingenua a fidarsi delle sue sorelle anzichè di lui e per tanta stupidità era giusto che pagasse. Eppure, ora che le era lontano, Eros si chiese chi dei due stesse punendo, se Psiche o se stesso. 
Non si volle dare risposta.

II

In principio, quando Eros scoprì della faida fra sua madre e sua moglie ne restò indifferente. Afrodite era sempre stata una dea volubile, in fondo, sempre pronta a maledire e indispettire chiunque non le andasse a genio; ma, per fortuna, la sua ira raramente durava molto. 
Così, no, all'inizio Eros non se ne preoccupò particolarmente. Quando però scoprì come la madre aveva deciso di vendicarsi di Psiche, inorridì. 
Afrodite voleva morta sua moglie almeno tanto quanto lui la voleva ristringere fra le braccia. 
Doveva intervenire prima che fosse tardi. Doveva salvare Psiche. 
A qualsiasi costo.


III

"Madre, cosa hai fatto alla mia amata?" 
Afrodite lo guardò di sfuggita, bella e altera sul suo scranno dorato. Chiunque l'avesse vista in un momento del genere non avrebbe avuto la minima esitazione nel definirla la donna, anzi, la dea, più bella ed eterea esistente o a professarle subito eterno amore. 
Ma Eros, Eros sapeva ciò che si celava dietro ai begl'occhi di sua madre, dietro alla pelle candida ed ai capelli morbidi. 
Lo sapeva e per la prima volta tale consapevolezza lo spaventò. 
Doveva riavere la sua Psiche e, se così non fosse stato possibile, avrebbe almeno dovuto saperla sana e salva. 
"Niente più di ciò che la sua impudenza ha fatto a noi, figlio mio." 
Eros trattenne a stento la rabbia. Quale torto poteva aver mai inferto la sua povera Psiche a sua madre? Nascere era forse stato giá troppo? 
"Madre, ti prego, sapere che soffre a causa tua mi uccide!" 
Eros strinse e pugni ed ingoiò a vuoto. 
L'aveva implorata
Lui, Dio dell'Amore, figlio di dei, flagello del mondo e del mondo benedizione. 
Lui aveva implorato e l'aveva fatto per una donna. 
L'aveva fatto per amore
Un sorriso amaro gli distese le labbra. Ed eccolo lì, il buon Eros, colpito dalle sue stesse frecce. Che sciocco che era! 
Amare significava distruggere, lo sapeva, ed essere amati significava essere distrutti*. Pianse per se stesso e per la sua debolezza mentre, abbandonando l'orgoglio, pregava ancora ed ancora Afrodite l'Implacabile di lasciar stare la donna che amava. L'unica donna
La implorava pur sapendo che, ormai, era troppo tardi.






*La frase non è mia ma di Cassandra Clare.

 
   
 
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