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Autore: Shinji    23/04/2009    10 recensioni
Una coppia.
50 frasi.
Così tante cose da dire, e così poco tempo per farlo...!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Cancer DeathMask, Pisces Aphrodite
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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50 c o n t r o 2

Titolo: 50 c o n t r o 2
Fandom:
Saint Seiya
Coppia:
DeathMask/Aphrodite
Writing community: 1frase
Set di temi:
Beta
Rating:
Arancione
Note: Ci sono cascato ancora
. Le writing community mi hanno rubato l’anima. Gh. Vabeh, me le sono tolte in fretta, alla fin fine… Ebbene sì, lo scopo di 1frase è di scrivere una frase (duh!) per prompt, partendo da una coppia di riferimento. Per chi crede sia difficile fare bene una drabble, provi a fare QUESTO. Dai, coraggio.
Le frasi solo scollegate tra loro, tranne nella coppia 27-39: solo lì non ho rispettato l’ordine per farvele apprezzare meglio in relazione una con l’altra. Ultima cosina, per la numero 30 vi rimando a wikipedia: apritelo solo dopo averla letta, nel caso non capiste il riferimento, se no che gusto c’è!?

Dediche: A Kijomi, che se le è beccate a spizzichi e bocconi per un bel po’. E poi, è un Aphrodite bellissimo.


50 c o n t r o 2

 


[01. A n g e l o]

Noi non siamo angeli, Aphrodite, niente stronzate del genere; ma neanche demoni, come i “grandi eroi” del Santuario credono; siamo solo noi stessi, staminchia.

[02. S o r r i s o]

Aphrodite sorrideva, promettendo bellezza e letalità; sorrideva, ostentando superiorità e sicurezza: bugiardo, sorriso bugiardo.

[03. F e l i c i t à]

”La felicità è qualcosa di profondamente relativo, non credi?” -disse Aphrodite- “Certo che lo è, tu ti diverti ad annaffiare erbacce, io sono felice con una pizza dopo aver decapitato qualche sfigato” –rispose quel maniaco di DeathMask.

[04. P e r i c o l o]

Il pericolo maggiore, per Aphrodite, era di dimenticarsi dove finisse lui e dove iniziasse l’altro; dove iniziassero loro, e dove finisse il resto del mondo.

[05. C o n f u s i o n e]

 

Aphrodite era confuso: era solito stare da solo, irridendo delle altrui debolezze; eppure, non riusciva a comprendere DeathMask, che pareva ridere ancora più di lui.

[06. M o n d o]

 

DeathMask vide Aphrodite comparire per la prima volta in un tripudio di petali, letali e meravigliosi: egli percepì i confini del suo mondo racchiudersi intorno a lui –intorno a un profumo che sapeva apprezzare, perché sapeva di guerra.

[07. F i n e s t r a]

DeathMask e Aphrodite erano finestre su due mondi diversi, affacciati nella medesima direzione.

[08. S p a z i o]

Vedi lo spazio tra me e te, Cancer? Ecco, deve rimanere tale: sparisci.” Un ghigno, in risposta: “Sarai tu a implorarmi di colmarlo, principessina.”

[09. V i s t a]

 

“Più ti guardo e più vorrei ucciderti.”

“Più mi guardi e più vorresti che io ti scopassi, vorrai dire.”


[10. P a c e]

In Saga il traditore DeathMask e Aphrodite avevano visto la pace, vestita per la Guerra, quindi decisero di seguirlo: fu l’inizio della fine.

[11. S b a g l i o]

Entrambi avevano commesso molti sbagli eppure, davanti al Muro del Pianto, essi svanirono; rimase solo uno scintillio di anime dorate.

[12. O c c h i o]

 

Quando DeathMask incontrò Shiryu il Dragone, imparò un nuovo significato del detto: “occhio non vede, cuore non duole.”

[13. M a r e]

Lo sguardo di Aphrodite era profondo, profondo come il mare; era lo specchio della bruttura del Mondo, che lui cercava di purificare con il suo profumo –che cercava di dimenticare, sulle labbra di DeathMask.

[14. F o l l a]

 

“Potrà non piacerti la folla, Death, ma non puoi mica disincarnare mezzo centro commerciale ogni volta che andiamo a fare compere, santo cielo.”

[15. G a b b i a n o]

 

L’uccello del mare volava, fiero e veloce, come immagine di purezza e libertà: “Uccello di merda.” pensò DeathMask, guardandolo.

[16. S o g n o]

 

Sogno di nulla, fiori, morte, ombre scarlatte e rosate e purpuree; sogno di due amanti, e di Eroi mancati che forgiarono il loro onore: sogno di due vite, di un unico destino.

[17. L i b e r t à]

Aphrodite e DeathMask pensavano di avere la libertà di essere ciò che erano: non sapevano che quella era la loro maledizione.

[18. G e l a t o]

 

“Maledizione, i miei cespugli di rose sono di nuovo coperti di brina! Ma è possibile che Athena abbia collocato il Saint delle rose di fianco a quello dei ghiacci?!”


[19. C o n t r o l l o]

 

DeathMask voleva il controllo assoluto sulla sua vita, sulla sua forza, sul suo destino; voleva essere padrone e sanguinario eroe dominatore: poi, giunse Aphrodite.

 

[20. P e s c e]

Staminchia” ringhiò DeathMask “solo perché tu sei il Saint di Pisces io non dovrei mangiarmi una triglia? Animalista del cazzo.”

[21. S o l e]

Il potere dei Santi d’Oro deriva dalla possanza del Sole, eppure Cancer era oscuro e privo di colore; solo il ricordo di un pallido sentimento rimandava al calore dell’Astro della Vita.

[22. B r e z z a]

 

Il respiro di DeathMask sulla pelle era come brezza di mare: intenso, dal sapore salino; il corpo di Aphrodite lo reclamava, ancora una volta.


[23. C o s t a]

 

Sia il Saint di Pisces che quello di Cancer si erano allenati su una costa: costa di gelo per uno, costa di Sole per l’altro.

[24. C i t t à]

La città era una ambiente estraneo, per loro che vivevano in un mondo arcaico: eppure, sapeva dare soddisfazioni anch’essa… “Noi non entreremo in quel cazzo di Gay Bar, Aphrodite. Scordatelo.“

[25. C a s a]

 

Nessuno di loro aveva mai avuto una vera casa, a parte ciò che custodivano: insospettabilmente, la trovarono l’uno nel respiro dell’altro


[26. B u g i a]

Dire che ti amo è una bugia; sarebbe meglio dire che ti voglio.”

[27. T e l e f o n o]

 

“…Aphro, vuoi spiegarmi perché cazzo ti sei comprato un cellulare, se possiamo usare il Cosmo per comunicare?!” –un sospiro di sufficienza, dall’altra parte: “È proprio vero che sei un barbaro, Cancer.”

[39. M o t o r e]

 

“…Cioè, mi hai rotto le scatole per il cellulare e tu ti compri un’automobile, DeathMask?!?” –lui sghignazzò impunemente di rimando: “È proprio vero che sei una checca, Pisces.”


[28. O r i z z o n t e]

 

Quando Aphrodite e DeathMask guardavano l’orizzonte, vedevano solo una linea inutile: altri erano i veri confini, altre le divisioni tra ciò che è e ciò che è invisibile agli occhi.

 

[29. S t i l e]

 

“Diamine, ma è così ovvio, Cancer. La forza di un Saint non si determina dal vigore fisico, dall’allenamento mentale e neanche troppo dal Cosmo: risiede tutta nello stile; io ce l’ho, e tu no.”

[30. M a l i n c o n i a]

 

Una porta si apre di scatto, alla Quarta Casa: “Ah, ti ho beccato, Cancer! Allora è vero che guardi Suzumiya Haruhi no Yuutsu!”

[31. B a c i o]

I suoi baci odoravano di sangue; colore che aveva ucciso, DeathMask li portava addosso –sotto la pelle:  Aphrodite pensò che non avrebbe mai baciato nessun altro.

[32. M a n o]

Le mani di DeathMask erano in grado di uccidere, questo lo sapeva chiunque; Aphrodite, però, si era sorpreso nel valutarne la capacità di creare, usando il suo corpo come morbida argilla.

[33. C a d u t a]

Cadevano insieme, verso le profondità dell’Ade, dopo il colpo inferto loro da Rhadamanthys; senza speranza, senza futuro, ma insieme… fino alla fine.

[34. V o l o]

Petali in volo, nell’aria satura di guerra; veleggiano, leggiadri e mortiferi, verso il petto di un eroe bambino; volo di petali, nel sangue e nell’aria, per la Giustizia mal riposta.

[35. F e l i n o]

 

“Il tuo gatto, Cancer, ha distrutto un cespuglio delle mie rose. Come credi di rimediare?”
Boh, qualche geranio qua e là e non te ne accorgerai, isterico…!”

[36. G r a v i t à]

 

Per gli uomini comuni la gravità era un vincolo: per DeathMask e Aphrodite, una delle tante leggi da infrangere.

 

[37. F a n t a s m a]

DeathMask era il signore dei fantasmi; gli spiriti aleggiavano su di lui –dentro di lui- dandogli forza ed orgoglio e paura… senza tregua.

[38. L o t t a]

 

Non ha senso lottare, se non hai una bandiera da seguire”: questo dicevano loro; eppure, i due Santi Decaduti tornarono nell’auge dell’Oro, seguendo la bandiera del loro animo.


[40. T o r n a d o]

Aphrodite sentiva DeathMask muoversi dentro di lui, con forza ed arroganza: aveva su di lui l’effetto devastante di un tornado.

[41. V e c c h i a i a]

”Perché ti preoccupi di invecchiare? In fondo hai già i capelli bianchi.”

[42. D o m a n i]

 

Aphrodite, giungendo nell’Ade, trovò DeathMask alquanto furibondo; lui, che aveva classe da vendere, disse: “Coraggio, Death: domani è un altro giorno.
“…crepa in silenzio, Ciuriddu.”

[43. S a n g u e]

Bruciava, sul Gold Cloth, tutto quel sangue; bruciava di sale e di colpa e di lussuria: quel giorno Colui che non aveva un Nome divenne DeathMask.


[44. P a r a d i s o]

Siamo Gold Saints, guerrieri della Giustizia capaci di distruggere l’infinito; dovremmo meritarci il Paradiso… eppure non ci giungeremo, DeathMask: il Paradiso non è per noi.


[45. V o l o n t à]

Uccidere il nemico è una questione di volontà; amarti è una questione di necessità.

[46. R e a l e]

Solo il calore del suo corpo, e i suoi gemiti sommessi, potevano suggerirgli che quello che stava vivendo fosse reale: gli sembrava di affogare in un sogno perverso, sulle labbra di Aphrodite.

[47. R o s a]

 

L’essenza di Aphrodite risiedeva nelle sue armi, nei suoi tesori, nella sua maledizione: il Santo dei Pesci era una splendida rosa sull’orlo di un precipizio.

[48. V o c e]

 

Il suono delle parole –al momento giusto, nel modo giusto- può ammaliare, distruggere; Aphrodite lo sapeva bene: per questo dalle sue soffici labbra usciva veleno, tessuto di leggiadria.

[49. S o l i t u d i n e]

DeathMask era sempre stato solo, immerso nel suo mondo di morte; Aphrodite era sempre stato isolato, troppo bello per essere avvicinato: insieme scoprirono che due solitudini possono crearne una più grande.

[50. C e c i t à]

”Quel tipo sarà stato anche una ‘biscia orba’, ma a quanto pare è riuscito comunque a prenderti a calci, Cancer.” … “Vaffanculo, Ciuriddu.”

   
 
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