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Autore: shelivesforhim    25/07/2016    1 recensioni
E come se già non fosse abbastanza nel suo eccentrico outfit, indossava un vistoso rubino che sembrava dar luce al suo seno.
"Amor verus numquam moritur."
"L'amore vero non muore mai."
Sentenziò la strega dolcemente, quasi sussurrandolo, notando come lo sguardo del cacciatore si fosse posato sul suo gioiello preferito.
"L'amore non esiste."
"E un cuore spezzato non è una scusa per essere così cinici, Nephilim."
Crossover Merlin/Shadowhunters.||
Un AU dove teniamo un Alexander con un passato diverso e un personaggio di Merlin sopravvissuto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo
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19:14

Il box, appeso alla parete dell'Istituto oscilla dopo l'ennesimo pugno ricevuto e il pugile in questione è lo stesso che da giorni tortura il povero oggetto senza pietà: alto, fin troppo, grandi occhi verdi che troneggiano su un viso perfettamente proporzionato, capelli in disordine neri come l'ebano, pelle ricoperta di sudore e di antichi e misteriosi segni, rossi, che a prima vista potrebbero sembrare tatuaggi o cicatrici, ma sono di più.
Rune angeliche, capaci di dar potere, forza, agilità, antiche come la stirpe che li possiede, la stirpe degli ibridi, gli umani angelici, i Nephilim.

"E' ora di cena, non puoi restare qui in palestra a fare avanti e indietro, tra la sala per il tiro con l'arco e il box. Ti stai stancando. E intanto anche prepararti per dopo, sai cosa ci aspetta."
La voce di Isabelle Sophia Lightwood sapeva essere terribilmente squillante anche quando doveva infondere la calma, mentre scrutava in modo interrogativo il volto di suo fratello.

"Arrivo."

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19:42

Nel vuoto che il Pandemonium Club era solito ospitare fino al tramonto, il rumore del massiccio tacco 12 di Prada indossato da una pallida ragazza che avrebbe mostrato intorno alla ventina d'anni, echeggiava solennemente, come il suono di un tamburo.
Tenendo in mano un bicchiero di vetro con dentro vino rosso, la giovane, che aveva splendidi occhi azzurri, sembrava non ascoltare le insistenti suppliche del suo alleato ormai da tanto, Helios.

"Ti scongiuro di rivalutare questa proposta. Non puoi andare a quest'incontro e non importa cosa gli Shadowhunters ti stiano offrendo. Valentine si sta avvicinando, è troppo pericoloso."

"Vorrei ricordarti che ero viva quando il Mar Morto era solo un laghetto che si sentiva un po' solo."
mormorò la ragazza osservando il liquido muoversi nel suo bicchiere.
"Quando la sacra Dochraid era viva e si inchinò nel vedermi entrare nella sua misera caverna. Sono sopravvissuta a tutto ciò."

"Una collana vale davvero la pena?"

"QUELLA collana? Sì. La discussione finisce qui. Incontrerò Clary Fairchild e il giovane Wayland. Intanto avvisa Tessa di alzare le difese. Io potrò anche essere preparata ad un attacco del Circolo, ma voi no. Bevi e rilassati Helios."

Disse concludendo la principessa, passando il bicchiere all'incredulo amico di fronte a lei, mentre avanzava con passo sinuoso verso le stanze al di sopra del club per potersi cambiare: una festa così importante fra nascosti richiedeva una speciale preparazione.

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23:01

Le dita sottili scorrevano lungo le freccie, quasi lucidandole.
Se c'era una cosa di cui il cacciatore aveva ora bisogno era solitudine; il suo equilibro, i suoi piani, il suo mondo, tutto distrutto, interrotto, da una piccola pel di carota dal carattere di fuoco come i suoi capelli. Non erano solo le sue idee e la sua assurda crociata contro il suo stesso padre a dargli fortemente i nervi; era anche il modo in cui guardava con occhi dolci Jace, il suo parabatai, il quale assisteva la Fairchild in ogni suo movimento e faceva sì in un qualche modo, che la sua runa Parabatai cominciasse a pulsare e ad emandare strane vibrazioni, dolci e ustionanti al tempo stesso, come il calore di un fuoco, che può riscaldarti, ma bruciare al tempo stesso.

Ora quella sera dovevano partecipare ad un rave party per nascosti, un disonore per lui, solo per cercare una potentissima e antichissima strega che sembrava possedere tutti i ricordi di Clarissa Morgenstern e dovevano persino pagarla restituendole un ciondolo, dono di un suo vecchio amante, Adrien Belcourt, attuale capoclan dei vampiri di New York, sparito però da mesi.
Pagare un nascosto per avere un indizio in una battaglia contro un nemico invisibile sembrava una condanna per la morale dello Shadowhunter.

La scelta dell'outfit fu facile: pantalone nero, camicia di jeans e anfibi sul marrone scuro. Anche i capelli aveva deciso di riordinarli mettendo del gel, e si era finalmente rinfrescato con una doccia profumandosi del tutto. Aspettava solo che gli altri dessero il segnale per partire e andare in questa assurda missione, quando le forme di Izzy, avvolte in un vestito argentato, si fecero avanti.

"Non puoi continuare in questo modo fratellone..sembri sconvolto. Ti ho sempre detto che il tuo progetto di vita era abbastanza assurdo..che sarebbe arrivato un momento in cui avresti visto gli altri intorno a te innamorarti, provare sentimenti e tu invece bloccato in questa coltre di neve, pronto a sacrificare una mortalità intensa, per un'immortalità vuota."

"Non sei tu che decide per me, dovresti saperlo ormai. Ciò per cui mi preparo da una vita è il mio progetto e non intendo abbandonarlo ora. Le tentazioni restano sempre tentazioni."

Il giovane Nephilim faceva uscire a fatica le frasi dalle sue labbra, soprattutto l'ultima.
Sapeva cosa volesse dire la tentazione, l'aveva provato il pomeriggio stesso, quando aveva osservato le foto della bellissima sacerdotessa sullo schermo di Hodge.

Occhi azzurrissimi in un viso bianchissimo, come angoli di cielo in una tela di nuvole bianche, lunghi capelli neri come inchiostro coronavano il viso magro che ospitava anche delle rosse labbra carnose.
Una sorta di Biancaneve con i poteri della strega matrigna, però.
E per un momento, il suo cuore spento, sembrava aver fatto un balzo nel petto, anche solo per un istante.

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01:23

Fuori dalla scatola le decoltè color oro comprate pochi giorni prima, apparivano più scintillanti e fantastiche che mai, specialmente abbinate al vestitino rosso prugna, con un'evidente scollatura che evidenziavano il suo corpo, miracolosamente perfetto dopo secoli di guerre.
Lunghi pendenti rosso e blu scuro armonizzavano il collo, così come la lunga cascata di boccoli neri dava il tocco principesco, distintivo nell'apparenza dell'ultima grande sacerdotessa.
Seduta elegantemente su di una poltroncina di pelle, si guardava intorno nella speranza di vedere un gruppo di giovanissimi shadowhunters avanzare verso di lei, mentre la fortissima musica da club rimbombava nelle sue orecchie.
Avrebbe voluto ritornarsene nel silenzio dei boschi celtici, a imparare la magia con la sua adorata sorella Morgause, quando era più o meno un'adolescente innocente, la "fanciulla più bella di Camelot", la "pupilla del re Uther" l'avevano chiamata.

Ma al tempo stesso ripensava a quella collana, a quel rubino, quel dono, quella promessa d'amore fra lei e il giovane Adrien Belcourt, risalente a tre o due secoli prima.
Chi se lo ricordava più?
Ora il suo cuore era inaridito e rinsecchito, avrebbe rinnegato la sua immortalità in cambio di una scossa, di un'emozione, che ormai non poteva più sentire.

Adrien era un vampiro, e lei era sicura che aveva bevuto tutto il sangue del suo cuore fino all'ultima pulsazione.
Non si poteva essere più vuoti di così.

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01:31

Essere la "distrazione" era ciò che il Nephilim odiava di più in assoluto; era stato mandato a proteggere il territorio circostante da una possibile infiltrazione di membri del Circolo, nonostante avesse voluto assistere allo scambio informazioni-collana.
Abbassò per un secondo lo sguardo e la scena che vide davanti lo colpì inaspettatamente: una ragazza, elegantissima, da lunghi capelli boccolati, vestita di rosso, parlare in modo calmo con il suo parabatai e la Fairchild.
Aveva già in mano la collana e la stava rimirando con un accennato sorriso e mordendosi il labbro inferiore.

Era bellissima.

Ma la bellezza e le emozioni, non erano null'altro se non distrazioni e non poteva più essere vero di così, proprio perchè lo scintillio di una lama serafica dietro il brillare della ragazza, avevano catturato l'attenzione dei suoi occhi, e la sua prontezza gli aveva fatto urlare:

"E' dietro di te"

La strega si girò di scatto per fare in modo che la freccia appena scoccata si conficcasse nel petto del Nephilim nemico.
Con velocità il cacciatore si fece strada per assicurarsi del colpo lanciato.

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01:39

"E' dietro di te"
Fu un urlo spaventoso che la strega sentì tra la musica.
Si girò e vide un collaboratore di Valentine pronto a colpirla, ma stroncato da una freccia arrivata dal nulla.

Un giovane, snello e molto alto si fece strada tra i presenti, avanzando verso il corpo steso a terra.
Bello, come un dio greco.

Una scossa.
Una fortissima scossa lungo tutti i suoi organi.
Il corpo della principessa trema inevitabilmente al passare del cacciatore, e sente l'inizio di una nuova vita, il suo cuore ha ripreso a battere.

"E tu saresti?"
Sussurra quasi involontariamente.

E' spaventata a morte dall'emozione provata, dal cuore che ha ripreso vita, e per questo apre instintivamente un portale e ci va incontro.

"Aspetta!"
E' l'urlo della rossa.
Ma non l'ha sentito, l'incomprensibile materiale di cui il portale è formato ha inghiottito la sagoma di una ragazza spaventata.

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01:56

"Oh bene Jace è fantastico, davvero, è fantastico! Non solo la sacerdotessa non ha ridato i ricordi a Clary, ma è fuggita con la collana che apparteneva all'Istituto."
Negli ultimi giorni, le discussioni fra i due parabatai, sembravano essere diventate insistenti, con l'arrivo della giovane Nephilim poco istruita e il moro si sentiva tradito dall'unica persona per cui sentiva di provare almeno un briciolo di emozione.
La "litigata" sembrò trovare una pausa nella parabatai tracking con cui cercarono di trovare la strega scappata via dallo sguardo di tutti.

"E' nei piani sopra il Pandemonium Club, come potevo non esserci arrivato subito! Quel locale è suo."
Sentenziò Jace con fare trionfante, mentre incitava gli altri suoi compagni ad indirizzarsi verso il club più rinomato di New York.
Almeno, fra i non mondani.

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02:04

"Helios? Agravaine? Aithusa?"
I richiami della ragazza aumentavano di voce, mentre si faceva strada tra l'orrido spettacolo appena scoperto: corpi di stregoni, di suoi simili, della sua famiglia, stesi inermi per terra e ricoperti da una pozza di sangue.
Si sentiva il macigno del senso di colpa sul suo stomaco, quel non aver ascoltato Helios e aver messo tutti in pericolo di vita, vedeva il peggio accadere.

"Vi prego rispondetemi! Vi prego! Helios!"
Con i tacchi, ormai ornati e bagnati di liquido rosso, evitava di calpestare i corpi di quella che ormai era diventata la sua famiglia ed evitava che qualche lacrima potesse cadere dai suoi occhi.
Dopo ottocento anni, le ferite si cicatrizzano e il dolore scompare.
Per sempre.

"L'ultima grande sacerdotessa..che piacere vederla e che onore..sta cercando per caso lo scarsissimo stregone che ho avuto l'onore di uccidere proprio poco fa?"
La voce proveniva da un viscido membro del Circolo che sghignazzava vedendo la giovane impaurita che indietreggiava con i grandi occhi celesti spalancati che stavano piano piano mutando in un giallo oro quasi come quelli di un gatto. Nonostante la paura e il "dolore", emozioni che non riusciva a capire come potesse aver sentito dopo anni di insensibilità, cercava di tenere alta la sua dignità, sfoderando il suo segno da creatura dell'antica religione e cominciando ad avvicinare le mani pronunciando incomprensibili sussurri, che diventarono inutili dopo un'altra freccia apparsa dal nulla, che però non la demotivarono dal lanciare l'incantesimo mortale verso lo squallido assassino facendo partire una scarica di luce e potenza verso il ferito e scaraventandolo a terra.

Come una leonessa ferita, ma vittoriosa, la maga guardò con orgoglio gli occhi dell'alleato di Valentine perdere l'ultimo istante di vita, mentre una dolce e suadente voce le diceva:

"Ben fatto."

"Ha avuto ciò che meritava."
E' la risposta sarcastica della maga, che girandosi ha un'altra scossa di brividi lungo la spina dorsale.
E' il Nephilim di prima.

Grandi occhi verdi ombreggiati da lunghe ciglia, aspetto fiero e composto, come quello di un soldato, con qualcosa di più di un mondano. Lunghi capelli neri sembravano renderlo più bello di quello che già era.

L'immortale camminò in maniera seducente, come suo solito, avanzando come un gatto, sinuosa e delicata.
Il rubino che aveva trionfalmente posto sul suo petto brillava e pulsava, così come la runa di guarigione dal cuore spezzato, che coraggiosamente il figlio di Raziel si fece all'età di 10 anni.
Gli occhi blu della strega incontrarono il rilassante verde del giovane che aveva di fronte.

E da un semplice scambio di battute scaturì un fulmine di emozioni, entrambi i cuori battevano dopo anni di battiti leggeri e inesistenti come sussurri di spiriti.

"Io sono Morgana Pendragon, non penso ci abbiano presentati."

"Al..Alec."


Si guardarono intensamente come a voler riconoscere in ciascuno di loro una casa, una città natale, abbandonata da anni ormai.

"Io..io penso che dovresti venire con me e raggiungere gli altri." Balbettò Alexander porgendo un braccio all'immortale Pendragon.

"Oh, certamente."

Rispose lei con tutta sicurezza, seguendolo verso le altre stanze del suo loft, dimenticando per un momento le morti, le perdite.

Il blu e il verde si erano incontrati.
Morgana,
e Alec.
  
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