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Autore: Akeryana    25/07/2016    4 recensioni
Quanto sappiamo di Leon Vergas?
Perché non ci hanno mai detto nulla su di lui? Perché all'inizio della serie lui sta con Ludmilla, ma poi con Violetta cambia?
Perché lui prima è cattivo e poi diventa buono?
Perché prima odia Fran, Maxi e Camilla e poi diventano suoi amici?
Ve lo siete mai chiesti? E se le risposte fossero nel suo passato?
Avrete risposte a queste domande.
Vi do il benvenuto nel passato di Leon Vergas.
Non fatevi ingannare dalle apparenze. Lui che sembra felice è in verità colui che soffre di più. Non perdetevi nella strada, potreste non trovare più la via di casa, per quanto difficile è il sentiero che il nostro protagonista ha dovuto percorrere.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Federico, Francesca, Leon, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Vecchi e nuovi incontri

 
<<  Leon... >>  mormorò il ragazzo davanti Francesca, mentre teneva gli occhi fissi sulla foto che lei gli aveva dato.
<<  Lo conosci?  >>  chiese lei mentre lo guardava con uno sguardo tra il confuso e il preoccupato.
<<  Si, io e lui ci conoscevamo da piccoli. Ma poi è scappato di casa...  >>
<<  Tu chi sei?  >> 
<<  Diego, tu come fai a conoscerlo? Cosa gli è successo?  >> 
<<  Devi sapere molte cose, per ora posso dirti solo che è stato rapito  >> 
Il ragazzo la guardò per qualche istante, in completo silenzio, ma le sorrise raggiante, anche se quel sorriso nascondeva un velo di preoccupazione che non scappò allo sguardo attento della ragazza.
<<  Non so chi tu sia, ma se sei amica di Leon allora sei pure mia amica. Vieni dai, ti posso ospitare da me per un po' e così mi spieghi.  >> 
<<  Mh... Mi fido, andiamo.   >>  la ragazza, non fidandosi molto dello sconosciuto, rimase abbastanza fredda con lui mentre lo seguiva verso la sua casa.
 
Intanto Maxi cercava in ogni modo di far parlare la strana ragazza coi capelli ricci, che nemmeno alzava lo sguardo da terra.
<<  Dai... Dimmi almeno il tuo nome, come ti ho già detto io mi chiamo Maxi e vengo dalla foresta, tu perché non sei a casa tua?  >> 
<<  Ti hanno mai detto che parli troppo?  >>  fu l'unica cosa che disse la ragazza per poi chiudersi nuovamente nel suo silenzio.
Lui sorrise invece  <<  Finalmente hai parlato! Dai dimmi come ti chiami!  >>  era entusiasta lui di aver udito il suono della voce di lei, ma non ricapitò una seconda volta.
Le si sedette davanti aspettando che lei ricominciasse a parlare, ma quando si udì da lontano un rumore di passi, questa si alzò di scatto e corse lontano, seguita dal ragazzo.
<<  Aspetta! Che succede?  >> 
<<  Devo nascondermi!  >> 
Maxi capì che doveva aiutarla e così fece. La afferrò, prendendola in braccio come una sposina e la trasportò fino alla foresta, muovendosi agilmente tra gli alberi, sorprendendo incredibilmente la ragazza.
Una volta abbastanza lontani la mise giù, non aveva nemmeno un filo di fiatone.
<<  Allora? Perché scappi?  >>  chiese ancora lui, ma lei non lo degnò di risposta. Si limitò a sorridere appena, mentre camminava, arrivando al cuore della foresta, seguita da lui, come sotto incantesimo, mentre un sorriso da ebete si faceva strada sul suo viso.
 
Ma i giorni passavano in fretta, i tre giorni per Leon, senza bere ne mangiare erano finiti. Tomas lo osservava da lontano: era stanco, si vedeva, era debole e suo padre non avrebbe perso un'occasione del genere per mettere in riga il suo "ex figlio".
<<  Forza uomini! E' ora del combattimento!  >>  gridò Felipe, mentre lentamente si dirigeva davanti al ragazzo, che aveva le labbra screpolate ed era dimagrito di molto.
Tutti gli uomini esultarono e si misero attorno al ring fatto con materassini e attorno una recinzione in legno, nella palestra all'aperto.
Leon venne trascinato dentro, dato che nemmeno si reggeva sulle sue gambe, appena quelli lo lasciarono lui cadde a terra, sfinito. Tomas lo capiva, ma non poteva aiutarlo.
Tu credi che ho paura di te,
Si tu lo credi.
Ma dopo qualche secondo, sotto gli occhi di tutti, Leon si alzò da solo, con le gambe che gli tremavano e il ciuffo che gli copriva gli occhi, nessuno capiva cosa avesse in mente.
E invece sto ridendo di te,
non mi vedi.
Dentro il ring, assieme a Leon, entrarono due soldati, uno era dietro di lui, che era intento a mettergli delle manette ai polsi, mentre lui aveva le braccia dietro la schiena per poi andare, ma davanti a lui invece c'era una montagna di muscoli, però stranamente lui non aveva paura...
Oh ma se vuoi averne un po'
sai che sono pronto però.
Leon, appena vide l'uomo avvicinarsi con aria minacciosa rimase immobile, infatti tutti attendevano il fatidico momenti di vedere il ragazzo a terra sanguinante che implorava pietà, tutti tranne Tomas, che invece, a differenza degli altri, vide che sul volto del ragazzo si fece strada un ghigno.
Quando l'uomo gli fu davanti e fece per tirargli un pugno... Leon si dimostrò più svelto e, con le mani dietro la schiena tenute dalle manette, lo colpì sul viso con un calcio rotante, facendo rimanere tutti sorpresi.
Oh e levati di dosso
e gioca al mio gioco!
Levati di torno
E' meglio per te!
L'uomo finì a terra e un altro si lanciò sulla sua schiena, nella speranza di farlo finire a terra così da immobilizzarlo, ma Leon rimase in piedi sulle sue gambe e cominciò a correre in torno, alzando un po' di polvere e facendo anche "volare" l'uomo fuori dal ring. Per poi girarsi verso Felipe, che cercava di nascondere la rabbia, ma si vedeva lontano un miglio che stava per dar fuor di matto.
Levati di mezzo
sono selvaggio e credo sia più facile per te
se vai via di qua!
Poi ci fu il secondo round, un altro uomo che credeva di vincere facile... Ma invece si ritrovò fuori dal ring in meno di un secondo, e poi un altro e un'altro ancora. Fino a che quasi più nessuno volle entrare per combattere con lui, che sembrava anche più energico e fresco di quando aveva iniziato, anzi, camminava con aria trionfante.
Lo sai che è solo un gioco che
mi va di giocare.
Perché non scappi
non lo so
Perché vuoi rischiare?
Tomas lo guardava quasi ammirato, come faceva un ragazzo della sua età a essere così forte? Doveva saperlo! Ma invece suo padre non era d'accordo, si stava ingegnando per trovare un sistema che mettesse in riga Leon, ma tutto sembrava inutile.
Oh ma se tu voi averne un po'
Sai che sono pronto però.
Intanto Leon si divertiva a girare per il ring e a vedere gli sguardi spaventati dei soldati al suo passare, mentre tutti i ragazzi prigionieri lo applaudivano entusiasti. Finalmente c'era qualcuno che poteva liberarli.
Oh e levati di dosso
gioca al mio gioco!
E levati di torno
è meglio per te!
E levati di mezzo
che sono selvaggio!
Ma in lontananza Leon vide suo padre, decise di fare una cosa. Indietreggiò poco, per poi correre più veloce del vento fino ad arrivare davanti all'uomo, mentre tutta la polvere dietro di lui, che aveva sollevato per via della corsa, andava diminuendo e dietro di lui si vedevano TUTTI i ragazzi prigionieri, finalmente liberi, che fissavano l'uomo pieni d'odio. Tomas rimase sorpreso davanti a quello spettacolo.
"Come aveva fatto a liberarli in meno di tre secondi?!" pensò lui mentre gli andava accanto.
Leon all'inizio non comprese, ma appena vede Felipe stringere i pugni al gesto del nuovo figlio capì che anche Tomas non sopportava più Felipe e lo accolse a braccia aperte.
Credo che sia più facile per te
se vai via di qua!
Se vai via di qua!
Di qua!
Se vai
Se vai
Se vai
Tutti corsero via gridando entusiasti, compreso Tomas, che per la prima volta stava facendo una pazzia senza essere sorvegliato dal padre. Mentre seguiva Leon, lo osservava attentamente cercando di capire cosa avesse di tanto malvagio da meritare l'odio del loro padre. Ma forse l'avrebbe scoperto dopo... Sapeva solo che in quel momento doveva essere forte e non fargli capire che quella era tutta una farsa, anche se non sapeva per quanto avrebbe dovuto fingere.
Sei vai via di qua!
 
Ma Francesca invece stava cominciando a provare molta simpatia per Diego e anche un po’ per suo padre, anche se li controllava in continuazione.
In quel momento i tre erano nel salotto, Francesca seduta su una comoda poltrona di pelle rossa mentre padre e figlio su un divano bianco davanti a lei.
<<  Leon si è sempre cacciato nei guai… Spero che stia bene.  >>  mormorò il ragazzo mentre teneva lo sguardo basso, il che fece venire una grande tenerezza a Francesca.
Infatti lei gli prese la mano e lo guardò negli occhi appena lui rialzò lo sguardo  <<  Lui è un ragazzo forte, sono certo che se la saprà cavare fino a che non andremo da lui.  >> 
Diego le sorrise, fino a che suo padre non si mise in mezzo, letteralmente, passò tra di loro, facendoli allontanare per poi ritornare al suo posto.
<<  Allora siete sicuri di voler partire subito? Voi due… Da soli…?  >>  chiese per la centesima volta Gregorio, lanciando dei segni inequivocabili al figlio, che lo fissava con un sopracciglio alzato.
<<  Papà vieni, ti devo dire una cosa. Scusaci Fran.  >> disse il ragazzo per poi alzarsi e dirigersi nella cucina seguito dal padre.
<<  Si può sapere perché vuoi partire con quella ragazza? Non sai nemmeno chi è!  >> 
<<  Francesca è una ragazza per bene, non ti permetto di parlare male di lei, papà.  >> ma appena video l’uomo rattristarsi non resistette e lo abbracciò  <<  Fidati di me, è per salvare Leon, una volta arrivati ti chiamerò.  >>
Gregorio a quel punto lo strinse forte a se  <<  Fai buon viaggio, figliolo.  >>
 
Ormai Leon e Tomas erano lontani da quel luogo orribile ed era tarda notte, non si vedeva nessuno per strada e la loro unica luce a illuminare quelle strade era la luna.
<<  Leon evidentemente parliamo di foreste diverse, tu ne parli come se fosse il paradiso, ma io ho sempre trovato solo animali selvatici e tanti pericoli.  >> 
Le suo parole fecero venire da ridere al ragazzo  <<  Per chi non è cresciuto lì è ovvio. Ma credimi quel posto è meraviglioso, mi manca molto.  >> 
<<  Per me esageri amico.  >> 
<<  Ah si?  >>  Leon si mise in piedi su una panchina e si guardò attorno   << Dovrò andare via da qui, lo so. Vorrei solo la libertà...    >>  scese dalla panchina mettendosi seduto e si mese le mani attorno al collo come se stesse per soffocare   <<  Non voglio più il guinzaglio, le manette soffocanti e soprattutto niente più pianti umilianti.  >>  si alzò dalla panchina e andò accanto a Tomas mettendogli un braccio attorno alle spalle  <<  In fondo non cerco, neanche un granché!Un mondo senza recinti, come piace a me!   >>  Tomas lo fissava con un sopracciglio alzato e con uno sguardo confuso, non comprendeva quello che lui stava dicendo, non riusciva a immaginare un luogo del genere, allora Leon gli fece guardare dritto davanti a se  <<  Non c'è un confine e vai dove vuoi, perché non c'è nessun muro e puoi andare per i fatti tuoi!   >>   finalmente Tomas vide qualcosa, un prato immenso completamente verde con il sole che fa germogliare i fiori e gli alberi alti più delle case. Quando poi Leon gli andò davanti e lo indicò  <<  Non dormirai sempre sul sofà
Così come fa tuo papà. Ci sono mille posti, ci sono mille fiori.
C'è tutto un mondo che ci sta aspettando fuori!  >>   Leon lo afferrò per il polso e lo trascino per il prato fiorito ridendo e Tomas lo seguì sorridendo  <<  Non c'è chi controlla
Decidiamo solo noi! Un mondo che non ti opprime
è il mondo mio! Non più impegni, non più regole. Io so che quel mondo c'è... Lo trovo perfetto per me!   >>  
<<  Leon attento!  >>  gridò Tomas vedendo che stava andando a sbattere contro due ragazzi. Ma lui se ne accorse troppo tardi e i tre finirono a terra.
<<  Mi dispiac… Voi…  >> 
 
Nota autore: IMPORTANTE. Holaaaaaa! Scusate per il ritardo ma questo capitolo è abbastanza pieno di sorprese e prima di tutto vorrei dire una cosa. Per chi ha seguito la mia storia “Non possiamo tornare come prima, non importa se mettiamo da parte i nostri peccati” io tra una scena e l’altra mettevo dei pezzi di canzoni tradotte da me, ma non è come in questa storia. Quando vedete le scritte in grassetto quelle sono canzoni, quella dove Leon ha massacrato tutti si chiama “Togliti di dosso” presa da Spirit: Cavallo Selvaggio, mentre l’ultima, che era tra questi segni <<>>  che io metto per i dialoghi, sempre in grassetto, vuol dire che cantano in quel frangente di tempo, quindi questa storia è in realtà un enorme musical, come Violetta dopotutto, e quella canzone è invece Disney, l’ho presa da Lilly e il Vagabondo due. Se volete andate a sentirle, sono stupende, ma penso che le conosciate. Ora passiamo alla storia: Tomas è riuscito a ingannare Leon, cosa farà ora il nostro protagonista? Tutti i nostri amici riusciranno a ritrovarsi? Chi sono i due ragazzi contro cui Leon è andato a sbattere e come fa a conoscerli? Recensite e ditemi cosa ne pensate dell’idea del Musical. Un beso.
  
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