Storie originali > Azione
Ricorda la storia  |       
Autore: Emmastory    25/07/2016    4 recensioni
L'esistenza del regno di Aveiron continua, e Rain, nostra eroina in questo racconto, si impegna a mantenere il sorriso e la positività nonostante tutto quello che è costretta a vivere e sopportare. Fame, miseria e povertà dilaniano l'anima degli abitanti come belve feroci, e lei, addolorata per la perdita del suo tanto amato Stefan, ora scomparso per mano ignota, agisce come può per ritrovarlo e affrontare, con il suo aiuto, la minaccia dei Ladri, esseri ignobili che da tempo popolano il regno seminando terrore nei cuori della gente. Fiduciosa, è convinta dell'esistenza di un barlume di luce alla fine del tunnel che rappresenta la sua tormentata vita, in cui felicità e dolore danzano allo stesso e concitato ritmo. (Seguito di "Le cronache di Aveiron: Dimenticati)
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Le cronache di Aveiron'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le-cronache-di-Aveiron-II-mod
 
Le cronache di Aveiron: Segreti nel regno

Capitolo I

Lettere di speranza

Un altro intero mese era passato, raggiungendo la sua fine e salutandomi dopo la fine dell’ultimo ciclo solare che lo componeva. Di nuovo al cospetto di Lady Fatima, attendo silenziosa, e qualcosa, una luce nel suo sguardo, mi porta a credere che voglia parlarmi. “Sembra che qualcosa ti turbi, povera cara. Vuoi parlarne?” mi disse, per poi pormi quella domanda fissandomi con quei suoi occhi verdi come preziosi smeraldi. “Preferisco tacere.” Risposi, evitando di guardarla e tenendo lo sguardo fisso sul pavimento. Ancora una volta, ero triste, e mai, neanche in un milione di anni, le avrei mai dato occasione di vedermi piangere. “Rain, avanti, puoi fidarti di me.” continuò lei, con sguardo dolce e tono quasi supplichevole. Sforzandomi più del dovuto, tentai in ogni modo di ricacciare indietro le lacrime, e solo dopo esserci riuscita, mi preparai a parlare e rivelarle quanto covavo nel cuore. “Si tratta di Stefan, Signora.” Esordii, tacendo al solo scopo di impadronirmi nuovamente del fiato che il precedente pianto aveva sottratto ai miei polmoni. “Vedete, lui è sparito, e non sapete quanto sia preoccupata.” Continuai, concludendo quel discorso con quelle esatte parole. Una confessione che sentivo di dover fare a qualcuno, e che ero finalmente riuscita ad esternare. “È davvero così? Su non disperare. Non credi che abbia in mente qualcosa?” mi rispose, apparendo stavolta visibilmente preoccupata. “Parlate.” La esortai, sperando che fosse in qualche modo in grado di aiutarmi a ritrovare l’amore che credevo di aver perso per sempre. “Volevo che fosse una sorpresa, ma, data la situazione, credo che tu debba averla ora.” Continuò lei, pronunciando parole che ebbero come unico potere quello di irritarmi. Nessuno l’avrebbe mai detto, ma quando voleva, Lady Fatima sapeva essere incredibilmente enigmatica, e i suoi discorsi più indecifrabili di un antico e ormai dimenticato enigma. “Avere cosa?” chiesi, stranita e confusa da quanto avevo appena sentito. “Questa, mia ingenua ragazza. Rispose, avvicinandosi lentamente e porgendomi con delicatezza una piccola busta. “Aprila.” Pregò, continuando a guardarmi e non proferendo parola. Obbedendo a quella sorta di ordine, non esitai per un singolo attimo, e dopo aver aperto quella busta, fui felice. Incredibilmente, conteneva una nuova lettera, e semplicemente guardandola, riconobbi subito la calligrafia. “Cara Rain, sono ancora io. Sto bene, e sono al sicuro, ma mi spiace davvero dirti quanto sto per dirti. Mio padre aveva ragione. I Ladri sono qui, e hanno letteralmente invaso il regno. Ti prego di non uscire di casa a meno che non sia necessario, e in caso di dubbio, rivolgiti a mio padre, a Basil o a Samira. Loro sapranno aiutarti. Resta dove sei, e non aver paura. Non so quando sarò in grado di ritornare da te, ma nell’attesa, abbi cura di te stessa, e ricorda che ti amo. Stefan.” Quelle erano le bellissime parole presenti in quella lettera, che lessi nonostante il fiume di lacrime che minacciava di esondare abbandonando i miei occhi. Piangevo, ma erano lacrime di felicità. Notandomi, Lady Fatima si avvicinò, e limitandosi a guardarmi, pronunciò una singola frase. “Vedi? Questo prova quanto un amore possa essere forte e indissolubile. Sei coraggiosa, e anche se questa vita è per te piena di insidie, sono certa che ce la farai.” Queste le poche parole che mi rivolse, per poi regalarmi un seppur debole sorriso. Guardandola, non ebbi il coraggio di parlare, e dandole le spalle, mi allontanai dalla sua sala. Mi ero ormai incamminata verso la mia stanza, e poco prima di lasciarla completamente da sola, mi voltai verso di lei per un’ultima volta. “Grazie.” Dissi in un sussurro, per poi vederla sorridere e limitarsi ad annuire. Riprendendo il mio cammino, tornai nella mia stanza, e avvicinandomi alla finestra, mi beai della bellezza del cielo. Le stelle, ferme e immobili, sembravano sorridermi, e perfino il vento pareva parlarmi. “Abbi fede.” Mi ripetevo, assistendo con muta ammirazione a quello spettacolo. Era vero. Non potevo scorarmi né perdermi d’animo. Dovevo resistere, poiché quelle del mio Stefan, erano lettere di vera e propria speranza.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: Emmastory