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Autore: Meramadia94    25/07/2016    1 recensioni
Sequel di '' Capace di uccidere?''
Sakura torna a Tokyo per svolgere un lavoro universitario e nel frattempo pensa di poter godere della compagnia del fratello e dei suoi nuovi amici... ma come arriva in città verrà coinvolta in un nuovo caso che vede protagonista un membro della prima squadra. Fantasmi del passato che vogliono vendetta ed una sfida alla polizia che in caso di sconfitta, potrebbe costare molto cara.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ninzaburo Shiratori, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti, Wataru Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~'' A proposito...''- fece Sato prendendo una lattina di thè verde dal distribuitore automatico. Avevano deciso di fare un piccolo break, per cercare di mantenere saldi i nervi ed impedirsi così l'uno con l'altra di prendere a calci Shouto e dargli così la possibilità di insinuare nella corte e nella giuria il dubbio che aveva confessato le atrocità di cui lo avevano accusato, solo perchè la confessione era stata estorta e quindi dichiarata inattendibile -'' non ho ancora avuto modo di farti i complimenti....''
Takagi la guardò stranito, non capendo a cosa si riferiva, lasciando perdere per un attimo la sua lattina di caffè dolce.
'' Per che cosa?''
'' Sei stato molto bravo a trovare la copia del contratto... ma levami una curiosità.''- spiegò la poliziotta - '' come hai fatto? E soprattutto, dove l'hai trovato? Abbiamo messo a soqquadro tutta la casa e non abbiamo ottenuto nulla, tu come...?''
Takagi sospirò sorridendo.
'' Diciamo che... per una volta nella vita... io e Shiratori l'abbiamo pensata allo stesso modo.''- fece il poliziotto -'' quel foglio... solo guardarlo gli portava dolore e cattivi pensieri... ma era importante e non poteva buttarlo... così ho immaginato che avesse chiuso tutto ciò che riguardava quel periodo nello stesso posto. Inoltre... una volta l'ho fatto anch'io.''
'' Hai nascosto un documento in un portafoto?''- fece la poliziotta leggermente stupita.
'' Non proprio...''- Dio, quanto gli costava raccontare quella sciocchezza che aveva fatto... ma in fondo, all'epoca era solo un ragazzo...-'' all'epoca facevo le superiori. Erano gli ultimi esami di preparazione prima del diploma... ero stanco, stressato, preoccupato...''
'' Hai nascosto un brutto voto ai tuoi?''- fece la donna leggermente stupita. In genere non era da Takagi scappare alle responsabilità anzi. A volte, secondo lei, se ne prendeva pure troppe.
Ma era anche per il suo senso del dovere che lo amava sopra ogni cosa.
Lo stesso senso del dovere a cui Matsuda aveva dato retta quel tragico giorno e che aveva decretato la sua condanna a morte.
'' Non era un brutto voto... ma mi hanno tolto un punto perchè... non so nemmeno io come ho fatto, ma ho sbagliato a scrivere un ideogramma che nemmeno Sakura avrebbe sbagliato. Ed era in seconda elementare all'epoca.''
'' L'hai detto tu... eri stanco e so per esperienza quanto possono essere stressanti gli esami in preparazione al diploma. Non devi vergognartene... sbagliare è umano.''
'' Sì, lo so... i miei quasi sicuramente non avrebbero detto nulla... ma io mi vergognavo di aver commesso un errore del genere... così ho nascosto il test nel telaio.... giusto il tempo per prendere coraggio e dir loro la verità... quella è stata la prima ed ultima volta che ho quasi sgridato Sakura.''
'' E perchè povera piccola?''
'' Perchè mi trovò in camera sua intorno al nascondiglio.''- fece una voce divertita e familiare alle loro spalle.
'' Ehy...''- la abbracciò il fratello, per po chiedere notizie del collega -'' come sta?''
Sakura sospirò -'' Fisicamente, il dottore ha detto che si riprenderà presto e potrà riprendere a fare tutto quello che faceva prima, senza grandi complicazioni...''
'' Ma psicologicamente...''- fece la poliziotta -'' ti sembra che non stia poi così bene.''
La ragazza annuì.
'' E' triste.''
'' E dov'è la grande novità....?''- pensò Takagi senza però osare dirlo ad alta voce. A conti fatti, indubbiamente, in quel momento il collega non aveva certo motivo per sprizzare gioia da tutti i pori considerato che in una settimana aveva rischiato di morire, per disidratazione, dissanguamento e murato vivo, prima di credere di morire con una pallottola da qualche parte, ma anche a cose normali non era certo quel che si definiva '' l'anima della festa''.
O almeno, questo era quello che pensava fino a poco tempo prima.
Prima di sapere che era stato pugnalato alle spalle dalla persona di cui fidava di più e che da allora si era costruito una corazza di antipatia, cinismo e a volte di indifferenza per proteggersi dall'eventualità di essere pugnalato a morte un'altra volta.
'' Non riesce a reagire?''- fece Sato.
'' Più che altro l'ho visto triste e rassegnato ad una vita di solitudine... a quanto pare i suoi genitori, gli hanno dato tanto materialmente ma troppo poco emotivamente.''
'' Tutti elementi che indirettamente lo hanno portato a dare fiducia alla persona sbagliata....''- fece Sato per poi rivolgersi al fidanzato -'' che ne dici, facciamo un salto in ospedale a trovarlo?''
'' Ma sì, tanto Shouto non si muoverà da qui per un bel pezzo.''- fece il poliziotto -'' giusto il tempo di verbalizzare le ultime cose e poi marcirà in prigione.''
'' In tal caso, prima che ciò avvenga...''- fece la ragazza entrando a passo spedito nella sala interrogatori -'' Ho qualcosa da dirgli prima che lo affidiate al correzionale.''
Shouto era seduto da solo ed ammanettato nella sala interrogatori, con un' espressione tronfia e soddisfatta di aver fatto del male a qualcuno.
E certa al cento per cento che avrebbe trovato il modo di evitarsi la prigione.
Parve però molto sorpreso quando invece di un poliziotto a fargli visita arrivò quella ragazza, la stessa ragazza che era stato sul punto di uccidere prima che quel marmocchio e il poliziotto facessero irruzione nel suo rifugio di riserva.
'' Ed eccola qua, l'amichetta del cuore dell'ispettore integerrimo e con una morale di ferro...''- la prese in giro Akinari appena la vide -'' sai che a forza di stare insieme voi due iniziate a somigliarvi?''
Sakura non riuscì a capire bene se quello era un insulto o un complimento, ma non gli badò.
'' Fai bene sai?''- fece lei con un sorriso di scherno -'' fai bene a divertiti adesso. Perchè il tuo processo sarà una pura e semplice formalità, prima di essere chiuso in prigione a vita. Divertiti ora, perchè dopo non potrai più farlo.''
'' Se l'è voluta. E' stata solo colpa sua.''
'' No. E' colpa tua. Solo tua.''- fece la ragazza -'' Lui ti voleva bene, ti stimava e considerava te e la tua amicizia il toccasana che gli serviva. Conoscerti gli bastava per essere fiero di averti come amico. Ed avevi più diritto tu di chiunque altro a fare carriera.''
'' Lo so benissimo. E ci sarei riuscito se...''
''... se avessi mantenuto la condotta avuta sino a quel momento. Nei guai ti ci sei messo da solo, quando hai deciso di metterti a giocare con la vita degli altri.''- lo raggelò lei con un tono ed uno sguardo che non tollerava nemmeno l'intenzione di essere interrotta -'' Shiratori ha cercato di salvarti provando a farti ragionare. Non ci è riuscito, è stato costretto a fare quello che ha fatto, ma ha cercato di aiutarti a ricominciare da capo.
Ammettiamolo: la vita è stata particolarmente generosa con te. Perciò non puoi accusare nessuno se hai scelto sbagliato invece di giusto e se ora finirai in prigione.''
Un vero e proprio spreco.
Le avevano sempre ripetuto, sin da quando erano bimbi lei e suo fratello, che chiunque si poteva perdere e ritrovarsi nel buio ad un certo punto della vita, ma anche che se c'era volontà di ricominciare e pentimento nulla era perduto.
Lui aveva avuto la possiblità di redimersi per due volte.
E per due volte, senza il minimo scrupolo, l'aveva butta via come se fosse un sacco dell'immondizia.
Poteva rinascere e aveva deciso di morire.
'' Non preoccuparti per me, ragazzina...''- fece Akinari -'' Sono già stato in prigione.... niente che non possa sopportare e gestire per un altro po'.''
'' Già...''- fece l'agente Takagi irrompendo nella stanza -'' con un piccolo particolare però. Stavolta è per sempre.''
Akinari, per la prima volta in quel periodo di tempo che era stato un'eternità, sgranò gli occhi dalla sorpresa. E dalla paura.
'' Passerai in isolamento gli anni che ti restano. Senza nessun contatto con altri detenuti e secondini. E se siamo fortunati... molto fortunati... all'ispettore Shiratori è rimasto quel poco di sale in zucca, sufficiente per capire che non vale la pena sprecare altre energie con te.''- trovava ingiusto ed inumano privare un essere umano di contatti umani... ma un uomo del genere era troppo pericoloso per permettere che potesse riprovare a fare quello che avava fatto.
Per il bene di tutti era meglio tenerlo il più lontano possibile da tutto e da tutti.
Con l'unica compagnia di essere tornato in prigione senza aver riuscito nel suo intento.
Non lo invidiava affatto.
Akinari si ricompose.
'' Vivrà con il ricordo dello spettro della morte e del tradimento per molto tempo. E questo mi basta.''
'' Hai ragione...''- fece Sakura -'' Per un po' il ricordo gli darà il tormento... ma ti posso assicurare che supererà la cosa. Poi tornerà al suo lavoro, alla sua casa e dalla sua fidanzata. Si sposerà e avrà dei figli. E avrà degli amici su cui poter contare. Per fartela breve... tu no, ma lui ce l'avrà una vita a cui tornare dopo questo inferno.''
Takagi sorrise alla sorella e poi la prese con sè, sotto una spalla, portandola via da quella stanza e lontana da colui che l'aveva quasi uccisa.

'' Sei stata grande.''- si complimentò Sato -'' Se mai giornalismo ti venisse a noia, potresti venire a lavorare qui con noi. Saresti forte come addetta agli interrogatori.''
'' Non solo...''- fece il fratello guardandola con gli occhi pieni di orgoglio, scompigliandole affettuosamente i capelli -'' potresti anche diventare un avvocato di grido.''
'' Eh no, mi spiace...''- fece Sakura sorridendo -'' ma ho già preso la mia strada e non intendo lasciarla tanto presto.''
Certo, anche a lei da bambina sarebbe piaciuto diventare un poliziotto , ma... amava troppo la scrittura per rinunciarci e se arruolata in polizia, non avrebbe mai potuto confinarsi dietro ad una scrivania mentre il fratello andava a rischiare la propria vita sul campo.
Inoltre... c'era un solo futuro ispettore Takagi in famiglia.
'' Beh, la grinta di dire la sua non le manca di certo...''- fece Sato.
E a breve avrebbe scoperto che non aveva ancora finito di dire la sua, per quel giorno.
Infatti...
'' Giusto voi!''- fece Sakura dirigendosi a passo svelto verso un uomo che se non fosse stato per i baffi e una ventina d'anni in più sarebbe stata la copia perfetta di Shiratori, ed una donna molto bella, vestita in maniera elegante che senza ombra di dubbio era sua moglie -'' vi pare questa l'ora di arrivare?''
I due la guardarono straniti ed offesi allo stesso tempo. Non era mai accaduto che una ragazzina, sconosciuta, per giunta si rivolgesse a loro con quel tono.
'' E tu chi saresti, cara?''- fece la donna.
Fu Takagi a rispondere per lei, raggiungendo il gruppetto -'' Vi domando scusa signori... lei è Sakura Takagi... la ragazza che è stata rapita assieme a vostro figlio.''
'' E che, aggiungo io...''- fece Miwako -'' è anche la ragazza che dovete ringraziare per averlo tenuto in vita.''
Shiratori Senior parve calmarsi e cancellò l'espressione accigliata dal suo viso, dopo aver capito chi era la giovane con quell'espressione di rabbia e sfida che lo aveva quasi aggredito e le fece una leggera riverenza.
'' Ti siamo molto obbligati per quello che hai fatto per nostro figlio. Hai la nostra eterna gratitudine.''
'' Ecco, appunto.''- fece la ragazza -'' Avete un figlio. Sapete che vuol dire, vero, che avete delle responsabilità verso di lui.''
La signora la guardò male e così fece il suo consorte.
'' Lo sappiamo, cosa credi?''- la apostrofò lui -'' Da quello che mi risulta avete passato un bel po' di tempo assieme, dovrebbe avertelo detto che non gli abbiamo mai fatto mancare niente.''
Fu in quel momento che Sato capì il motivo per cui Sakura pareva aver preso di mira i genitori di Shiratori, dopo aver fatto il terzo grado a Shouto.
I genitori di Shiratori erano convinti che per fare i genitori fosse sufficiente mettere sopra la testa dei figli un tetto, dar loro da mangiare, riempirli di regali e beni materiali... ma da come parlavano, non erano certo i tipi che dopo una giornata di lavoro massacrante o che quando tornavano da una una riunione d'affari milionaria trovavano sempre lo spazio per accoccolarsi con il figlio sul divano, per rimboccargli le coperte e magari per raccontargli una favola, o per dirgli '' Tesoro, ti voglio bene''.
Bastava solo guardare dopo quanto tempo si erano fatti vedere dopo essere stati avvertiti che il figlio era assente dalla sua casa, dal suo posto di lavoro e per cause indipendenti dalla sua volontà.
Si erano presentati quando ormai era tutto finito. E se non fosse stato per Sakura e per il piccolo Conan, l'ispettore sarebbe certamente morto dissanguato.
'' Materialmente, nessuno lo ha mai messo in dubbio.''- fece Sakura piena di rabbia -'' Vostro figlio ha rischiato di morire, morto ammazzato, da una persona di cui si fidava ed anche se questo dettaglio vi erano sconsociuto, il fatto che gli era successo qualcosa vi era noto.
E avete continuato le vostre trattative d'affari all'estero pur sapendolo!''
'' Ok, ragazzina, forse ora è il caso che abbassi i toni...''
'' E di quanto dovrei abbassarli, secondo voi? Stava morendo. Ok, ammettiamo pure che abbiate cercato di tornare, ma che non ci siate riusciti prima di adesso... vi siete degnati di fare almeno una telefonata per sapere come procedevano le indagini?''
Con quella domanda, i due miliardari si zittirono.
Colpiti e affondati.
'' Lo immaginavo. Si può essere genitori anche dando qualche giocattolo in meno e un po' di tempo in più. Pensateci.''- fece la ragazza allontandosi in fretta -'' se vi interessa, vostro figlio è ricoverato al Beika Central Hospital. Avrebbe piacere di vedervi. Anche se non lo dice.''
Dopo che la ragazza si fu allontanata, i genitori di Shiratori iniziarono a parlottare riguardo al modo, a loro dire molto arrogante e maleducato, della giovane di rivolgersi a loro.
'' Ma tu guarda che razza di educazione danno ai ragazzi di oggi...''- fece la signora -'' dove è stata allevata, in una stalla?''
Affermazione davanti alla quale, Wataru Takagi non potè in alcun modo tacere.
'' Sarà anche cresciuta in una stalla''- a dirla tutta, erano cresciuti entrambi in un maneggio -'' ma ha capito molte più cose di voi.''
Ok, poteva dirsi d'accordo sul fatto che sua sorella non aveva usato un tono particolarmente educato per esprimere il suo punto di vista, ma aveva centrato il punto della questione.
I loro genitori se l'erano passata bene e non avevano fatto mancare loro niente, anche se non si erano potuti permettere spese di grandi dimensioni ma erano comunque stati due ragazzini molto felici, quando i genitori trovavano sempre una mezz'ora per aiutarli con i compiti a casa o per passare comunque un po' di tempo assieme ai figli.
Amore e comprensione. Era questo ciò che a Shiratori sarebbe servito nei suoi anni passati. Sarebbe bastato solo questo.
Ma ormai il danno era fatto ed era inutile piangersi addosso.
'' Cavolo, se l'è presa a cuore tua sorella eh?''- fece Sato.
'' La conosci ormai... lei è sempre dalla parte di chi crede abbia bisogno di aiuto... non la metti in panchina facilmente.''- fece il poliziotto.
Sato sorrise guardandolo.
Dio solo sapeva quanto poteva essere carino in quel momento.
Avrebbe dovuto saltargli addosso ed azzannarlo alla gola nel vederlo così felice e con gli occhi che brillavano mentre parlava di una donna che non era lei... invece no, quando gli occhi gli splendevano in quel momento, lei sentiva di essere ancor di più attratta da lui, pensando che fosse impossibile.
'' Ha un bel caratterino... non si direbbe, ma ha un bel caratterino. Sai che è un peccato che sia solo una ragazzina e che gli eventi abbiano preso questa piega?''
Takagi la guardò confuso, non certo di aver capito bene.
'' Prego...?''
'' Ha un bel caratterino, grinta, voglia di dire la sua...''- tutte doti indispensabili se non voleva farsi mangiare nel campo del giornalismo -'' se avesse qualche anno in più ce la saremmo ritrovata spesso a caccia di notizie per i suoi articoli. Lei e Shiratori si sarebbero incontrati già parecchie volte.''
Takagi sentì mancare un battito quando capì dove voleva andare a parare.
'' E poi ho sentito che anche l'ispettore Megure ha finito per innamorarsi e sposare una ragazza conosciuta durante un'indagine, quindi non sarebbe stato strano che... ti senti bene?''- fece la poliziotta notando che il fidanzato aveva assunto il colorito di un cadavere.
'' Sisisi, benissimo.... precedimi in ospedale...''- fece allontanandosi in fretta -'' Sakura!!! Ti devo parlare!!!''

  
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