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Autore: Alicemacbride99    26/07/2016    0 recensioni
Questa storia narra la vita della mamma di Andy e perché lui è in possesso di Woody e perché è così affezionato a lui. Che sia stato l'ultimo regalo di suo padre? Se è così, come è morto? Oppure se ne è andato di casa? Come si sono conosciuti i suoi genitori?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy, Emily, Jessie, Nuovo personaggio, Woody
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano passati ormai sei anni dalla nascita di Andy, e solo cinque da quando si erano sposati e trasferiti in un alta città. Emily stava pulendo i piatti in cucina e intanto guardava i suoi giovanotti giocare insieme in giardino. Stavano giocando ai cowboy, il loro gioco preferito. Ciò che non concepiva ancora, però, era il fatto che suo marito tenesse il pupazzo di Woody sullo scaffale in alto, per non far avvicinare Andy e magari romperglielo. Nonostante fosse sempre il solito bambinone, in quei pochi anni era cambiato un po'. Aveva abbandonato il sogno di diventare un doppiatore, trovando lavoro in un super mercato come. Lei invece, avendo dovuto lasciare l' università, riuscì a trovare un impiego come agente immobiliare, grazie anche alle conoscenze di suo padre. Rose non la sentiva più da anni, da quando le ha fatto da testimone al suo matrimonio, tenendo in braccio il piccolino. Dopo un mese circa, si era trasferito all'estero con un certo Alexander, una sua nuova fiamma. “ Sta volta è quello giusto”- le disse. Sperò che fosse meglio di quell' Eric, il quale, per ironia della sorte, si era trasferito proprio vicino a loro. Miracolosamente quel bestione era riuscito pure a trovare una moglie e ad avere un figlio: Sid. Un mostriciattolo dai capelli neri, maleducato che non la smetteva di trattare male i suoi giocattoli, facendoli esplodere con dei petardi ( aveva solo sei anni ed era già un terrorista. Che bello avere un bimbo prodigio come vicino di casa!). Aveva anche una sorellina, un po' smorfiosetta, ma comunque un angelo in confronto al fratello. Solo Dio sapeva che angherie dovesse sopportare quella povera bambina! Sperò vivamente che il piccolo Andy sarebbe stato un buon fratello maggiore per il suo fratellino o la sua sorellina. Solo lei sapeva di essere incinta. Voleva riservarla come sorpresa quella sera a tavola. Non vedeva l'ora. Aprì la finestra e gridò:” Ragazzi! Venite dentro che fate merenda!”. I ragazzi entrarono subito in casa per gustarsi un panino con marmellata e burro d' arachidi. Mentre mangiavano, Emily si accorse che Adam aveva annaspava. “ Tutto bene amore?”- le chiese preoccupata. Lui la guardò, il viso imperlato di sudore:” Sì non ti preoccupare. A lavoro il mio capo mi fa sgobbare come un mulo, perciò sono un po' stanco”- rispose. Quando entramb ebbero finito, si alzarono da tavola, ma quando Adam si mosse sentì una forte fitta alla testa. “ Ancora quel mal di testa? “ domandò lei. “ Sì, adesso mi prendo un'aspirina e mi stendo un po'. Deve essere anche qusto caldo che mi fa stare male”. “ Ma papà”- si lamentò il bambino-” dobbiamo portare il bestiame nel ranch! Non posso affrontare i banditi tutto da solo!”. “ Sono sicuro che te le caverai, figliolo. Ormai sei grande ed è ora che impari a gestire una mandria da solo!” disse sorridendo e spettinando i capelli del bimbo. Quella sera Adam non scese a mangiare. Rimase a letto con il suo mal di testa, mentre il resto della famiglia si mangiò i bastoncini di pesce. Emily cominciava a preoccuparsi. Erano giorni ormai che accusava dei forti mal di testa. Qualche volta aveva pure vomitato, ma lui si rifiutava di andare dal dottore, ribadendo che forse aveva un  po' di influenza. Dovette posticipare l'annuncio del nuovo bimbo in arrivo.” Glielo dirò domani, quando starà meglio” si disse.
Il giorno dopo, quando si svegliò, non trovò suo marito vicino  lei, ma un biglietto sul cuscino. “ Buon giorno amore. Dato che mi sono svegliato presto sono andato a lavorare. La colazione per te e Andy è sul tavolo. Un bacio”. Beh, se era andato a lavorare, voleva dire che stava bene. Svegliò il bambino, lo preparò, lo fece mangiare e lo accompagnò a scuola. Sul vialetto incontrò Eric che buttava la spazzatura. Il bel fisico da maschione che aveva solo sei anni fa si era già afflosciatoa a causa dell'alcool e aveva anche perso un po' di capelli. Raramente usciva di casa perché preferiva rimanere in camera a bere birra e a guardare la tv. Quale razza di donna avrebbe mai potuto sposare uno come lui?. Lui non la salutò nemmeno, si limitò a guardare n basso e a proseguire per il suo cammino. 
Stava mostrando una casa ad una coppia di anziani quella mattna, dopo aver accompagnato a scuola il figlio. Mentre mostrava loro la camera da letto il telefono squillò. “ Scusatemi”- disse alla coppia- “ Voi continuate pure, io devo rispondere”. Era un numero sconosciuto, ma decise comunque di rispondere. “ Emily, sono io, Ron. Tuo marito è stato male adesso. Lo hanno portato in ospedale!”. La donna rimase senza fiato e corse via, lasciando lì i suoi clienti. Arrivata in ospedale la portarono subito da suo marito. Stava dormendo in un lettino, con indosso il pigiama dell'ospedale, attacto ad una flebo.  Lei si avvicinò e gli accerezzò piano i capelli, cercando di non svegliarlo. “ Che cosa ha avuto, dottore?” chiese all'uomo dietro di lei. Lui le rispose con voce calma dalla quale, però, trapelava una leggera ansia: “ Suo marito sta mani è stato colto da crisi epilettiche improvvise. È  stato ricoverato quasi immediatamente. Ora le dovrò fare qualche domanda per fare luce sulla diagnosi, d'accordo?”. Emily fece un cenno, senza staccare gli occhi da suo marito. “ Allora, hai mai sofferto di crisi epilettiche?”; “ No”; “ Fa uso di psicofarmaci?”;” No”; “ In questo periodo ha accusato forti dolori alla testa? Se sì, da quanto?”;” Sì. Un mese circa”;” Durante questo mese ha rigurgitato?”.... finite le domande il dottore la lasciò sol con lui. “ Non si preoccupi”-le disse-” Non è nulla di certo. Ricovereremo suo marito per un paio di giorni, poi tra un mese potrete venire nel mio ufficio e vedere con che cosa abbiamo a che fare”. Adam si svegliò, mezz'ora dopo. “ Cosa è successo?”- chiese lui. “ Sei stato male a lavoro, ma niente di grave. Ti terranno qui per un paio di giorni e poi potremo tornare tutti e tre a casa”. Lui la guardò. “ Ma  Andy non dovrebbe essere a scuola a quest'ora? Perché l'hai portato qui?”. Lei gli diede un bacio sulla fronte:” Non stavo parlando di lui”. Poi si toccò la pancia. Quando Adam capì, gli brillarono gli occhi e quasi si mise a piangere. Quando Adam tornò a casa, diedero la notizia a Andy. Quella sera la donna non sapeva chi dei due fosse più eccitato. “ Sarà maschio o femmina?”; “ Tra quanto nasce?”; “ Speriamo che sia una femmina!”; “ No! Meglio maschio! Così ci aiuterà con il ranch!”;” Guarda che anche le femmine possono essere dei cowboy!”. Continuarono così fino all'ora di andare a dormire. Emily rimboccò le coperte al piccolo, che le chiese:” Mamma, perché papà era in ospedale?”. “Perché era malato amore, ma papà starà bene vedrai”. Lui la guardò dritta negli occhi:”  E se... se papà stesse tanto tanto male e morisse?”- disse con le lacrime agli occhi. Lei lo abbracciò forte forte:” Non succederà, papà sta bene, non ci lascerà mai.”.
Dopo un mese arrivò l'esito: cancro al cervello, ultimo stadio. . Emily e Adam fissarono il foglio, increduli per quanto stavano leggendo. “ Mi addolora darvi questa notizia. Purtroppo possiamo fare poco”- disse il dottore, con lo sguardo basso. “ Non... non ci sarebbe... la chemio?” chiese Emily, quasi in lacrime. “ Sì, ma sarà molto costosa e potrebbe non dare i suoi frutti. È una vostra scelta se provarci o no...”
Era quasi il compleanno di Andy. Il pancione le era cresciuto un pochino, ma si vedeva appena sotto la maglietta. Stava portando dentro la spesa che aveva fatto per la festa di compleanno del figlio. Si fermò davanti alla porta. Quel giorno Adam era andato a farsi rasare a zero da un amico ( non avevano i soldi per un parrucchiere). “ Non voglio che i capelli mi caschino un po' per volta. Facciamo che fare piazza pulita”- aveva detto.  Quando entrò si aspettò di vedere suo marito accasciato sul divano e il figlio chiuso in camera sua, ma quando entrò vide suo marito con la testa pelata con indosso un accappatoio rosa ( quello di Emily) e in mano un mestolo. “ IO TI PRENDERò ANDY LA CANAGLIA! AVADAKEDAVRA!”, “ MAI” urlò il bambino, sparando con una pistola di legno alla versione effemminata di Lor Voldemort. Quando entrò non potè fare a meno di ridere e a mettersi a giocare con loro. Andy non sapeva niente di quello che aveva suo padre. Gli avevano detto che aveva solo mal di testa e che si era voluto rasare i capelli perché faceva caldo. Ovviamente lui non indagò oltre. 
I festoni erano appesi, gli invitati fuori che giocavano e mangiavano dolci (compreso quella canaglia di Sid). I genitori non facevano che guardare di sottecchi Adam, che distribuiva da bere. Non sapeva come dire al figlio quello che aveva suo padre. Come puoi spiegare una cosa così orribile a un bambino?. Un rumore la distrasse dai suoi pensieri. Vide dalla finestra della cucina Sid e Andy che si azzuffavano, mentre Adam cercava di separarli, con l'aiuto della madre del moccioso. Quando riuscirono a dividerli, Andy corse in camera sua, mentre Adam urlava:” Tieni quel mostro lontano da mio figlio! Avete rovinato la festa, complimenti! Chissà cosa mi è passato in testa di invitarvi!”. Emily accorse vicino al marito. Lui la guardò, sconsolato:” una bambina mi ha chiesto perché ero pelato. Prima che potessi dire qualcosa Sid disse che avevo il cancro e che stavo per morire.... Andy non voleva crederci e...”. Andarono insieme a consolarlo. Andy non sollevò il viso dal cuscino:” Avevi detto che papà stava bene! Che non sarebbe morto!”; “ lui non morirà, amore... Lo sai che Sid è solo uno scemo..”. “ Allora che mi dici delle reazioni degli altri genitori? Perché non mo guardavano negli occhi?”. Adam abbracciò il figlio:” Hai ragione, Andy, dovevamo dirtelo. Sì ho una brutta malattia,  ma non sto morendo. Presto starò bene! E sai cosa potrebbe farmi stare meglio?”. Il piccolo scosse la testa, asciugandosi le lacrime. “ Che tu esprima un desiderio perché io stia meglio, e che ti goda la festa. E poi ricordati che non si piange davanti a una signora. Che cowboy sei?” disse lui ridendo. Andy rise, si asciugò le lacrime e uscì a godersi di nuovo la festa. 
Anche se Adam si era dimostrato ottimista, la situazione non faceva che peggiorare. I conti non facevano che aumentare, mentre Adam non dava segni di giovamento, anzi, andava sempre di più a peggiorare. A un certo punto il medico decise di sospendere la cura, data la scarsità dei miglioramenti. Da quel giorno, l'uomo passò interi pomeriggi seduto fuori, in veranda a guardare il tramonto. Non parlava quasi più, non rideva, non giocava... non era più lui. Stava lì, a fissare il vuoto, con il pupazzo di Woody in mano. Un giorno Emily trovò un biglietti:” Cara Emily, non ci sono parole per descrivere i bei momenti passati con te. Ho vissuto gli anni più belli della mia vita con te e Andy e proprio perché vi amo, non voglio che mi vediate così, non voglio che quando morirò vi ricordiate del fantasma che sono ora. Il cancro mi starà anche divorando, ma niente mi fa più male che vedervi in questo stato a causa mia. Perciò ho deciso di andarmene, per morire da solo e lontano. Addio”.
Erano passati ormai tre giorni, e di lui nessuna traccia. Per distrarre Andy, insieme sfogliavano l'album delle foto di famiglia, per ricordarsi com'era la vita prima di allora. Una vita spensierata, piena di gioia e giochi. Stava per mettere a letto Andy quando arrivò la chiamata della polizia. Lo avevano trovato in fin di vita sotto un ponte. Corsero insieme all'ospedale. Emily parlò con il dottore. “ Signora”- disse mentre il bambino si allontanava con un' infermiera a prendere una cioccolata calda- “ è al limite. Probabilmente non supererà la notte. È meglio se...” non riuscì a finire la frase.  Dopo un lungo respiro, prese per mano il figlio es entrò. Suo marito era attaccato a delle macchine. Il viso era sciupato e ormai era quasi irriconoscibile. Andy gli prese la mano. Adam si girò:” Hey campione.... come... andiamo?”. Lui inizialmente non rispose. Dopo un lungo minuti disse:” Sei solo un bugiardo. Avevi detto che non saresti morto! CHE NON DI AVRESTI ABBANDONATO!” e scoppiò in lacrime. Dopo un rantolo Adam rispose:” è vero.... sto morendo... ma non ti lascerò da solo.... Apri il cassetto ….. qui a fianco”. Il bambino ubbidì. Lì c' era Woody, sdraiato con il sorriso giocondo di sempre. “ Sai, io e Woody siamo molto amici da tantissimo tempo... è coraggioso …..come si addice ad un cowboy, è generoso è in gamba... ma ciò che rende Woody speciale, è che non ti volterà mai le spalle.. Potrai sempre contare su di lui, qualunque  cosa accada... e finché lo terrai con te.... non sarai mai solo....”. Il bambino strinse il pupazzo a sé. Poi Adam guardò Emily, in lacrime. Le toccò il ventre. “ Mi dispiace che non ci sarò per te.... ma ti affido a Andy... è un bambino in gamba.... sarà un ottimo fratello...”. Poi disse:” Mi dispiace... andarmene così... ma voglio che tu sappia che... ti ho amato... ogni giorno della mia vita.... e sarà così anche nell' al di là... ti amo”. Emily gli diede un ultimo bacio e proprio come se fosse una favola all'incontrario, la principessa baciò il principe... che cadde in un lungo sonno eterno.
   
 
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