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Autore: Chiaba    26/07/2016    0 recensioni
Le due protagoniste sono Barbara e Chiara, ragazze ventunenni che raccontano le loro storie dal momento in cui sono arrivate in una delle località più belle al mondo, Roma.
Entrambe attraverseranno mille ostacoli nella magica città che le aiuteranno a crescere; ma riusciranno le due a realizzare il loro unico desiderio di vivere una vita perfetta con il principe azzurro e trovare il lavoro che hanno sempre sognato?
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov Chiara

È passato ormai un anno da quando sono andata via da Roma. Mi manca, ebbene sì!
Ogni tanto mi ritrovo a pensare alle giornate romane e a quanto mi piacerebbe ritornarci.
Però non voglio lamentarmi più di tanto. Qui ho trovato la mia felicità. Non che lì a Roma non lo fossi...
Diciamo che la felicità di cui parlo, è qui con me che dorme poggiato sul mio petto e io adoro accarezzargli i capelli che amo tanto.
Ebbene sì. Finalmente ho trovato il mio principe azzurro. Era praticamente presente nella mia vita già da un po' di tempo. Dovevo solo accorgermene prima. Ma meglio tardi che mai!
Quanto è strana e bella la vita, eh? Proprio quando non ci pensi, ecco che arriva l'amore. Al momento e al posto giusto.
Sento come se fosse tutto un sogno. È così bello respirare il suo profumo sul cuscino. Vederlo dormire. Tutto troppo bello.
Continuo ad accarezzargli i capelli. Amo i suoi capelli. L'ho già detto? In realtà amo tutto di lui.
Affondo la mano nel groviglio di morbidezza e con delicatezza gli accarezzo la testa, lentamente quasi sfiorandolo.
Scendo giù per la nuca delicatamente accarezzando la sua pelle. Con il dito disegno una linea immaginaria che collega i suoi nei e giro intorno a quello sulla nuca. È il mio preferito.
Continuando ad accarezzarlo scendo giù per la schiena muscolosa e calda. La sua pelle è così morbida e il suo buonissimo profumo mi infonde sicurezza, non so ancora il perché. Mi sento a casa con lui accanto.
Mi viene da sorridere. Ripenso a tutti i momenti stupendi che abbiamo passato insieme. Come il nostro primo bacio...

"Siamo appena arrivati in spiaggia e ovviamente tutti hanno fatto in modo che in macchina con Alessandro ci finissi proprio io, ma di questo non mi lamento affatto! Ametto che non ho parlato molto per il tragitto in auto e questo ha fatto di me una pessima accompagnatrice di viaggi, ma va beh pazienza!
Ogni tanto Alessandro diceva qualcosa per spezzare il silenzio imbarazzante, ma lo confesso: è stato pessimo! Tutto ciò per colpa mia... o meglio della mia improvvisa timidezza... o meglio! Della mia timidezza quando sono con lui.
Davvero mi sento una quindicenne, faccio persino gli stessi discorsi demenziali di allora!
Ma tornando a noi... Abbiamo raggiunto gli altri da circa una decina di minuti e lui sta aiutando in giro a sistemare ombrelloni e sdraio.
Non posso fare a meno di osservarlo e di sorridere automaticamente. "I famosi sintomi!" mi dice una vocina nella mia testa bacata. E forse poco poco ha anche ragione... accidenti! Per me non ci sarebbero problemi. Anzi no! L'unico riguarda Ale, non capisco se ricambia.
Il gruppo ci incoraggia, alcuni fanno battutine su noi due, ci lasciano soli di proposito e non capisco se ad Alessandro questo faccia piacere oppure no.
In ogni caso, sistemo il mio telo sulla sabbia e inizio a sbottonarmi i miei shorts di jeans. Mi osservo attorno e vedo Alessandro che parla con un amico e nel contempo mi osserva.
Solo quando i nostri sguardi si incrociano, con un sorrisino, abbassa lo sguardo e continua a parlare. Adesso, consapevole del fatto che c'è LUI che guarda, come cavolo faccio a spogliarmi?!? Mi vergogno!!!
Ma prima o poi dovrò pur farlo. E adesso sembro una cretina con i pantaloni slacciati che si guarda attorno. Quindi tanto vale farlo. È come la striscia di ceretta, più in fretta succede e meno dolore senti.
E via gli shorts. E via la maglia. Sistematina al costume (che per altro è push-up... regalo di Gaia, non si discute!).
Con tutta la mia carissima nonchalance faccio finta di sistemare la borsa mare e continuo la perlustrazione.
Accidenti! Ci sono ragazze che sembrano modelle appena uscite da una sfilata di Victoria's Secret per quanto sono belle!
Figuriamoci se Alessandro dovrebbe stare a calcolare proprio me e le mie imperfezioni... certo! Scuoto la testa e metto a posto i vestiti nella borsa.
«Andiamo a farci una nuotata?»
Alessandro! Ma le modelle?!?
«Certo! Ma non ti aspettare una gran performance!» confesso seguendolo e andando verso la riva. Carpe diem!!!
«Ora come minimo hai fatto nuoto per chessó... quanti anni?» chiede lui sorridendo.
«Nove, quasi dieci!» confesso ridendo.
«Ecco. C'è sempre il trucco.» dice lui in risposta alzando le spalle e ridendo.
Ed eccoci vicini all'acqua! È davvero bellissima, ma è un tantino fredda. Entrerò piano piano. Giusto il tempo di far riscaldare l'acqua...
Ed ecco Ale che si tuffa in acqua e schizza tutti. Riemerge velocemente con splendore a carico e si ferma girandosi verso di me.
«Non entri?!?»
«Aspetto di abituarmi alla temperatura...» rispondo sorridendo. Lui scuote la testa e sorridendo si allontana ancora.
L'acqua è cristallina e si vedono benissimo le pietroline e tutto ciò che è sommerso. Si vede anche il mio smalto! Aaaah!!!
Alzo la testa e lo guardo malissimo. Mi ha appena schizzata da testa a piedi!!!
«Dai vieni!» continua lui ridendo ed avvicinandosi sempre di più.
Arriva da me e mi afferra un polso dolcemente. Il suo tocco...
«Io voglio essere il testimone di nozze!» dice qualcuno in lontananza canzonandoci. Ale sorride e alza le spalle.
«Non ti dà ai nervi?» chiedo ad Ale mentre piano lo seguo in acqua.
«Nha... a te?» dice lui mentre mi trascina in acqua.
«Un po', ma tanto sono abituata.» rispondo vaga.
«In che senso sei abituata?» chiede lui curioso.
«Per ogni amicizia maschile, ho sempre avuto un'amica o un amico che faceva la stessa identica cosa.» rispondo continuando a camminare in acqua dietro ad Alessandro.
«E quante amicizie maschili hai avuto???» domanda. Mi pare un tantino geloso, ma questo è abbastanza improbabile. Chi cavolo sarebbe mai geloso di me?!?
«Alcune... ma sono finite male anche per questo motivo.»
«Ah ho capito. Quindi io sarei il tuo unico amico ora?» chiede vantandosi. «Chi lo sa. » rispondo vaga sorridendo e sorpassandolo.
«Ok. Sono l'unico. » continua lui gettandosi in acqua e fiancheggiandomi.
«Sei un presuntuoso!» scherzo gettandogli dell'acqua in faccia.
«Come osi???» chiede lui imitandomi e schizzandomi.
È davvero bellissimo. Gli occhi azzurri risaltano con l'acqua cristallina e il suo sorriso fa a gara con la luce del sole.
Lui continua a schizzarmi e si avvicina per farlo meglio, ma io non riesco a far niente per colpa sua. Cerco di evitare situazioni imbarazzanti e lo schizzo anche io.
Lui continua e siamo vicinissimi. Tuffo i miei occhi nei suoi e sento la sua mano sfiorare la mia per poi arrivare sulla mia schiena. Oh mio Dio... mi manca l'ossigeno. Aiuto!
Non posso andare via e lasciarlo qui. E se stesse succedendo davvero? Nha... impossibile!
Abbasso lo sguardo sull'acqua e fisso il bellissimo fondale finché quello che mi appare è il viso di Alessandro.
Ok sta succendo per davvero. E se fosse una scommessa con gli altri? O magari con Fabio??? Andiamo, non è così stupido!
Ho solo paura che mi spezzi anche lui il cuore e non voglio soffrire ancora. Meglio evitare.
Mi allontano velocemente, ma lui si avvicina e posa le sue labbra sulle mie. Ecco fatto...
Non riesco a smettere di baciarlo. Aggiungiamo poi il fatto che mi tiene stretta a sé e siamo talmente vicini che riesco a sentire il suo cuore battere.
«Che succede?» mi chiede non appena mi fermo.
«Io... scusami.» dico velocemente prima di uscire dall'acqua e sentirmi gli occhi pieni di lacrime.
Corro il più veloce possibile e scanso volontariamente gli altri che probabilmente hanno osservato tutta la scena. Ma che ho combinato?
Non so dove andare né so se è giusto quello che sto facendo. Sto seguendo la testa. Non so neanche il motivo per cui sto scappando qui nel parcheggio, ma ok...
Qualcuno mi afferra la mano e immagino sia lui. Mi volto. Mi ha seguita fin qui.
«Cosa c'è?» mi chiede preoccupato e guardandomi negli occhi.
«Non mi sento bene. » mentiamo dai.
«Ah okay... ti riaccompagno a casa?» chiede dolce e premuroso. Hem... magari no, meglio evitare.
«Cos'hai?» chiede lui avvicinandosi e posandomi una mano sulla guancia. No, ti prego...
«Te l'ho detto.» dico fin troppo scontrosa ed allontanandomi da lui. Lo vedo accigliare lo sguardo e guardarmi.
«Non farmi così stupido... so che non stai davvero male. Parla...». Centrato in pieno. È davvero bravo.
«Tra rose e fior, nasce l'amor!» spunta un amico di comitiva a prenderci in giro.
«La smetti di fare il coglione?» lo aggredisce Alessandro al posto mio. Forse si è ricordato di ciò che gli ho detto prima...
«Oh scusate! Non vi disturbo! Stai calmo...» risponde il ragazzo andandosene via.
«Ti prego parla.» dice lui riportando l'attenzione sul nostro discorso.
Parlo? Okay. Lui mi piace davvero tanto e voglio essere sincera con lui anche se sembrerò una stupida decerebrata.
«Io ho paura. Ecco tutto.» dico velocemente e guardando per terra.
«Di..?» «Di soffrire per l'ennesima volta. E poi non voglio perderti.» continuo e alzo lo sguardo, rossa in volto, per osservarlo. Perfetto! La figura della scema l'ho fatta anche oggi.
Lui si avvicina e ancora una volta mi ritrovo le sue labbra sulle mie.
Mi stringe a sé e questa volta non posso fare a meno di mettere le mani tra i suoi capelli. Mi stacco a malincuore.
«Te lo prometto.» dice prima di riprendermi le labbra tra le sue e baciarmi.
Io sono totalmente cotta che sento anche i fuochi d'artificio in lontananza.
Aspetta... ma cosa mi promette? Mi fermo ancora una volta.
«Cosa?» chiedo. Mi mancano già le sue labbra che immediatamente mi fiondo su di lui e lo bacio.
«Non ti farò soffrire e non me ne andrò.» dice lui velocemente prima di continuare il bacio.
Mi fermo l'ennesima volta. Ormai è diventato un giochetto...
«Me lo hanno già detto e non hanno mantenuto la promessa..»
«Non ero io. Ecco perché.» dice avvicinandosi nuovamente a me. Mi allontano un po'. Lui mi guarda e sospira.
«Okay. Io... tu mi piaci tanto. Non sono molto bravo con queste cose... però sarò sincero. Lo so che ti hanno delusa diverse volte, ma questa volta ci sono io con te. Ti chiedo solo di fidarti ancora una volta e io ti dimostrerò che quello che sento è vero e non te ne pentirai. Dammi una sola occasione e poi vediamo come vanno le cose tra di noi. Se ti farò schifo, bene... basta dirlo e cercherò di non darti più fastidio.» dice lui continuando a guardarmi negli occhi.
«Ok. Sabato sera. Decidi tu dove portarmi. Sappi che è l'unica occasione che ti do. Non per snobbarti, ma sono stanca di soffrire.» dico velocemente e senza guardarlo.
«Non te ne pentirai.» dice lui sorridendo e avvicinandosi per baciarmi ancora."

Quel fatidico sabato sera non tardò ad arrivare...

"«Eccoci.» dice scendendo dalla macchina e chiudendo lo sportello.
Sorrido e mi avvicino a lui guardandomi attorno. Siamo circondati da siepi e fiori e immediatamente ci accolgono due ragazze che ci chiedono qualcosa a proposito della prenotazione.
Alessandro risponde ed io sono completamente rapita dal suo sorriso e dai suoi occhi meravigliosi.
I gesti dolci, la galanteria, le parole tenere, quando ci stuzzichiamo a vicenda e lui mi tiene testa, il fatto che si sta prendendo cura di me e che per lui non valgo meno di zero.
«A che pensi?» chiede interrompendo i miei pensieri. "A quanto mi piaci." gli risponderei.
«Oh, niente... mi piace il posto!» dico osservandomi attorno e raccontandogli una bugia a metà. Il posto è davvero stupendo.
Attraversiamo un giardinetto ed entriamo in un corridoio che porta al mare. Oh mio...
«Spero ti piaccia...» «Io amo vedere il tramonto in riva al mare e anche il mare di sera... il cielo stellato... È bellissimo...» dico osservando lo spettacolo davanti ai miei occhi, rapita dalla bellezza.
Anche se ho un po' freddo resto a guardare il cielo diventare d'ebano.
«È uno dei più bei tramonti della mia vita...» dice Alessandro.
Sorrido. Per me è la stessa cosa.
«Ci facciamo un selfie?» chiedo all'improvviso e senza pensarci due volte. Con lui è praticamente sempre così.
«Cioè... io ti sto dicendo che è il tramonto più bello della mia vita perché ci sei tu con me... e tu? Va bene dai, facciamoci sto selfie!» dice ridendo e prendendo il telefonino dalla tasca.
«Voglio immortalare questo momento. Sono felice ed è tutto merito tuo.» confesso diventando bordeau.
«Perché?» «Sto guardando il tramonto sulla spiaggia con una persona speciale che spero non mi deluda stasera...» ammetto stuzzicandolo un pochino.
«A me sembra che già questo possa farti capire che ci tengo a te e che non ti deluderò... sempre se mi darai l'opportunità.» mi stuzzica lui.
Sorrido e mi avvicino per farci questo famigerato selfie.
Mi mette una mano sul fianco e ancora una volta i nostri visi sono vicinissimi, con la sola differenza che questa volta è per entrare nell'inquadratura.
Scatta la foto e sento il suo respiro caldo sul mio collo. Sposto leggermente la testa e lo guardo.
Anche lui mi guarda e i nostri occhi sono di nuovo gli uni negli altri. Non mi stancherei mai di guardarli e coglierne nuove sfumature. E di vederci i miei occhi riflessi nei suoi. E la luce che hanno. A volte ci vedo anche il mare in quegli occhi.
«Sta male se ti bacio adesso dopo nemmeno un'ora, vero?» chiede sussurrando.
Sorrido e abbasso lo sguardo. Mi solleva il volto con due dita e si avvicina. Non so cosa fare adesso... lascio che le cose procedano o mi allontano da lui? Non riesco a pensare. Sono distratta adesso...
Ed eccole. Le riconosco immediatamente le sue labbra e non voglio interrompere il bacio perché in questo momento è proprio questo ciò che voglio.
«Non aspettavo altro...» sussurra sulle mie labbra.
«Prendilo come un ringraziamento...» sussurro ridendo e tornando a baciarlo.
Lui mi tiene stretta e mi avvicina sempre di più a sé. Io poggio la mia mano sul suo viso e lo accarezzo dolcemente. Come questo bacio dolce e sensuale. Pieno di passione e di desiderio.
«Non ti ci abituare troppo...» dico sorridendo e guardandolo. Si passa una mano sul viso e mi guarda.
«Ho bisogno che mi ringrazi ancora...» dice camminando verso l'ingresso. Scoppio a ridere e lo seguo.
Prendiamo posto in una saletta interna con vista sul mare. Mi sposta la sedia e mi accomodo subito a causa dei tacchi o meglio dire, dei trampoli.
Anche lui si siede e subito un sommelier ci versa nei calici un po' di prosecco. Appena va via, Alessandro alza il calice e credo stia per fare un brindisi.
«Brindiamo a noi due e al nostro primo appuntamento.» dice sorridendo ed avvicinando lievemente il calice al mio.
«E chissà se sarà anche l'ultimo...» dico ridendo e guardandolo.
«Io penso invece che sarà il primo di una lunghissima serie...» dice portandosi il calice alle sue labbra perfette e facendomi l'occhiolino.
Adesso vorrei essere quel bicchiere. Deglutisco e mando giù anche io il prosecco.
Iniziano ad arrivare i primi antipasti e a giudicare dall'aspetto sembrano deliziosi, mentre il dj alla console invita tutte le coppie al centro per ballare qualche lento.
«Ti va?» mi chiede. Annuisco e mi alzo dalla sedia per seguirlo. «Balliamo anche se non siamo una coppia...» dico ridendo e posando le mani sulle sue spalle.
«Ma perché devi rovinare tutto?» dice mettendo le mani sulla mia schiena e alzando gli occhi al cielo.
Scoppio a ridere e lo guardo mentre mi sorride. È bellissimo. Sono sicura che tutto questo sia un sogno. Ho bisogno di un pizzicotto per svegliarmi!
«Mille giorni di te e di me...» sussurra al mio orecchio citando un verso della canzone di Baglioni che stiamo ballando.
È dolcissimo. E proprio quando mi appoggio a lui e mi lascio cullare dalle note di questa canzone... ecco che parte una bachata. Il mio ballo preferito.
«Sai ballarla?» chiedo speranzosa. Alessandro sorride e di scatto mi prende come se fosse un ballerino professionista. Credo sia un sì.
Iniziamo a ballare anche questo ballo. È sensuale e il mio corpo è costantemente in contatto con il suo.
«Yo sólo quiero darte un beso...» canta lui ridendo e facendomi eseguire un setenta.
Rido e quando torno nella mia posizione iniziale mi ritrovo a due centimetri da lui e la voglia di baciarlo è tanta.
Purtroppo la bachata termina e io e Alessandro siamo nuovamente occhi negli occhi.
"Bacio, bacio!" parte il coro nella mia testa, ma lui si stacca da me. Troppo tardi!
Ed ecco che inizia un ballo di gruppo. Tiro Ale con me nella mischia e lo costringo a ballare. All'inizio era un po' titubante, ma devo dire che se la cava piuttosto bene!
«Bravo Ale!» dico sorridendo e andandogli a sbattere leggermente.
«Nooooo!!! Mi fai confondere!» dice ridendo e perdendo il passo.
Scoppio a ridere e continuo a ballare, ma Alessandro ha deciso di vendicarsi e mi spinge leggermente. Presa alla sprovvista e con i miei amati trampoli, finisco addosso ad un signore che gentilmente mi aiuta a rimettermi in sesto.
Guardo male Ale e lui scoppia a ridere. Che bella la sua risata! Sorrido e continuo a ballare accanto a lui.
Il dj ci comunica che stanno per servire le pizze, ma Alessandro mi prende il polso e mi ferma prima di tornare al tavolo.
«Vuoi vedere le stelle?» mi domanda così, all'improvviso.
«In che senso?» chiedo ridendo, ma sapendo perfettamente cosa intende.
Lui sorride e prendendomi la mano mi porta fuori. Non gliela lascerei per nulla al mondo. Mi sento sicura con lui.
E adesso a fare da cornice al meraviglioso momento, ci sono migliaia di stelle che pian piano si moltiplicano nel cielo.
«Che spettacolo.» commento con il naso in su, stupita dalla tanta bellezza.
«Lo penso anche io...» dice lui e sento i suoi occhi fissi su di me.
Continuo a guardare il cielo e sorrido. È stupendo. Anche Alessandro lo è.
Mi giro verso di lui e subito mi guarda. Mi faccio coraggio, mi avvicino e gli lascio un bacio sulle labbra.
Lui ricambia subito e la sua mano percorre lenta il mio fianco. La dolcezza che c'è in un suo bacio non c'è nemmeno in chili e chili di cioccolata!
Fermo il bacio prima che si trasformi in qualcosa di inappropriato e gli lascio qualche bacio a fior di labbra prima di allontanarmi.
«Hai freddo? Rientriamo?» chiede lui premuroso. Scuoto la testa e la poggio sulla sua spalla.
Lui mi posa un braccio sulle spalle come se volesse dirmi silenziosamente un "sei mia" e non evito che accada perché in realtà inizio a crederlo anche io.
Mi lascia un bacio sulla fronte e senza dire nulla restiamo a guardare quel cielo e quel mare.
Prima di andare via decidiamo di fare una passeggiata sulla sabbia. Voglio stare il più possibile con lui.
Sento la sua mano sfiorare la mia e faccio in modo che la prenda. Infatti, non tarda a succedere.
Camminiamo lentamente per goderci il momento, il rumore del mare, le luci della notte, il nostro sentimento.
Quando sono con lui sto davvero bene.
«Allora che mi dici?» chiede improvvisamente.
«Che sono stata molto bene.» «Quindi mi merito un ringraziamento speciale?»
Scoppio a ridere. «Sono serio eh!» dice lui mettendosi davanti a me e prendendomi entrambe le mani mentre vedo il suo sorriso sempre più bello.
«Hai freddo?» mi chiede stringendo le mie mani un po' fredde. «No, no... io ho sempre freddo!» dico giustificandomi.
Lo vedo togliersi la giacca. Anche questo... Perfetto! È semplicemente perfetto per me. Dov'era nascosto tutto questo tempo?
Si avvicina e mi poggia sulle spalle la sua giacca. Mi avvicino a lui e gli lascio un bacio sulle labbra.
Lui mi avvicina a sé e io metto le mie braccia dietro il suo collo. Sento la giacca cadere. Mi fermo per raccoglierla.
«Lascia stare...» dice lui impedendo di spostarmi mentre mi riprende a sé per continuare quel bacio."

Sorrido mentre ripenso a questi bellissimi momenti tra cui anche la prima volta che l'ho chiamato "amore", i nostri "ti amo" sussurrati fra i baci, le carezze, gli sguardi imbarazzati, ma pieni di desiderio; godermi ogni singolo secondo con lui, scoprire e amare ogni centimetro della sua pelle...
Mi fa star bene. Come quando mi lascia dei baci sul cuore e mi dice che lo guarirà, ma non sa che lo sta già facendo.
E poi stare così, è meraviglioso. In silenzio ad ascoltare il suo cuore battere e sapere che ogni "tum tum" ha il sapore della mia felicità.

   
 
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