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Autore: Amberle_Dubhe    26/07/2016    3 recensioni
“Probabilmente dovrei scusarmi per le mie sorelle.” Shizuo finalmente fa conoscenza con le gemelle Orihara.
[Quinta parte della serie Immediate] [college!AU] [POV: Shizuo]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izaya Orihara, Kururi Orihara, Mairu Orihara, Shizuo Heiwajima | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Immediate '
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Tradotta dall’originale Entangled di tastewithouttalent. Qui la serie originale completa.

Quinta parte di Immediate. Potete comprendere senza aver letto At First Sight? Meh, arrivati a questo punto non ha molto senso, filate a recuperare la serie completa, su <3


 





 

ENTANGLED



 


“Probabilmente dovrei scusarmi per le mie sorelle.”

Izaya sta parlando con cautela, la voce dal tono basso per superare il trambusto meccanico del treno che guadagna velocità mentre si allontana dalla stazione. Intorno al loro mormorii, voci che si diffondono per riempire l’aria in un brusio indefinito, ma Shizuo è in piedi accanto a lui abbastanza vicino per sentire chiaramente le parole anche se Izaya non lo sta guardando mentre parla.

“Qualcuno dovrebbe” sta proseguendo adesso, sempre tenendo lo sguardo fuori dalla finestrino del treno senza incontrare gli occhi di Shizuo. “E sicuramente non saranno loro a farlo.”

Shizuo si acciglia in direzione della cima della testa di Izaya. Paradossalmente, i suoi capelli sembrano ancora più scuri durante il giorno, come se la luce del sole fosse lì solo per illuminare le ciocche assurdamente nere. “Cos’hanno di così tremendo che non vada?” Il treno compie una curva e Izaya si inclina seguendo il movimento, lascia che l’accelerazione spinga il suo gomito nella pancia di Shizuo; Shizuo sibila all’impatto e afferra la spalla di Izaya per tenerlo alla larga. “Oltre al fatto che siano tue parenti.”

Izaya a quel punto alza lo sguardo su di lui. Il suo sorriso è affilato e pieno di denti; Shizuo non ha bisogno di sentire la sua risata per vederla chiaramente nei suoi occhi. “Questo non è forse abbastanza?”

“Ti odio” lo informa Shizuo, e allora Izaya ride, abbastanza rumorosamente perché gli altri passeggeri guardino da sopra la propria spalla per occhieggiarlo; non si ferma finché Shizuo non gli circonda il collo con un braccio e gli preme una mano sulla bocca, finché non si china abbastanza vicino per sibilare “Zitto” e guadagnarsi a sua volta un paio di occhiate. Dopo quell’episodio rimane silenzioso, almeno per gli standard di Izaya; per lo meno, la loro conversazione si dissolve nei loro solito scambi di insulti e prese in giro, un’interazione abbastanza familiare perchè Shizuo possa a perdervicisi* finché non raggiungono la loro fermata. Poi c’è la corsa per scendere dal treno e inoltrarsi tra la folla e per le strade, Izaya che assume un passo spedito dato che conosce la zona e lascia Shizuo a seguirlo meglio che può, e Shizuo è ancora innervosito da questo quando Izaya prende una svolta improvvisa dalla strada principale per dirigersi verso un complesso di appartamenti.

L’edificio è piuttosto bello; Shizuo non sa cosa si stesse aspettando ma decisamente non era la liscia facciata di ordinarietà del complesso davanti a lui. Ha l’aspetto di un edificio assolutamente tipico, totalmente innocuo e completamente noioso, e poi Izaya si ferma per voltarsi indietro e dire “Non vieni, Shizu-chan?” e Shizuo si rende conto di essersi bloccato per fissare l’edificio davanti a lui.

“Stai zitto” dice più per abitudine che intenzionalmente, e percorre gli ultimi passi per raggiungere l’altro. Izaya lo guarda avvicinarsi, la bocca piegata dal divertimento ma gli occhi scuri per qualcosa che si agita dentro di lui, e aspetta finché Shizuo è al suo fianco prima di voltarsi e guidarli verso la porta di uno degli appartamenti al primo piano. C’è un campanello che Izaya ignora per bussare direttamente sul legno; Shizuo per un momento si domanda se il tocco lieve possa essere udito all’interno prima che la porta venga aperta così di botto che prova che ci fosse qualcuno ad attendere dall’altro lato.

“Shizu-chan!” Cinguetta una ragazzina che Shizuo non ha mai visto in vita sua. “Ti stavamo aspettando!”

“Cosa?” Chiede Shizuo.

“Maleducata” sospira Izaya dietro di lui. “Non ti importa proprio di tuo fratello maggiore?”

“No” dichiara la ragazzina senza interrompere l’analisi a cui sta sottoponendo Shizuo. “Non quando ci sono persone più interessanti con cui parlare.”

“Te l’ho detto” dice Izaya a Shizuo, girandosi per rendere chiaro che stia parlando esclusivamente con l’altro e non alla ragazzina. Shizuo gli lancia un’occhiata, e torna immediatamente a guardare la sconosciuta;  essere fissato dai due Orihara contemporaneamente lo fa sentire un po’ stordito. “Mairu non ha il senso della proprietà”

“Proprio come te” lo rimbecca Shizuo.

“Ci piace” dichiara la ragazzina, Mairu così istantaneamente come se l’affermazione avesse fatto superare a Shizuo un qualche tipo di test. Gli afferra la manica e lo strattona per spingerlo ad entrare; Izaya è lasciato dall’altro lato della porta, e li segue con molta più calme quando Shizuo si gira per cercarlo. “Sei proprio bello, sai, sono contenta che Iza-nii sappia scegliere così bene. Non è che hai una sorella, magari?”

“O un fratello?” E’ una voce nuova, più lieve dell’irrefrenabile fiume di parole che Mairu sta offrendo; Shizuo guarda oltre la sua testa per vedere un’altra ragazzina, quasi una copia perfetta di Mairu a parte per l’assenza degli occhiali e i colori invertiti dei vestiti, seduta sul divano con le gambe raccolte sotto di lei.

“Non fa differenza” conclude Mairu, così di seguito che l’interruzione sembrava programmata. “Kururi e io abbiamo parlato di te tutta la mattina.” Trascina Shizuo verso il divano, lo spinge per le spalle e Shizuo si siede, più per la confusione che perché la forza fosse anche solo minimamente sufficiente a spostarlo per davvero. “Sarà meglio che tu non sia un figlio unico.”

“Ha un fratello” informa Izaya di sua spontanea volontà dalla porta d’entrata, contro cui è disteso in un’elegante posa. Shizuo gli lancia un’occhiataccia, sentendosi vagamente tradito per quella dichiarazione di conoscenza semi vaga, e Izaya gli offre una sorrisetto lento che gli spedisce ondate di calore sotto la pelle.  “E’ un attore.”

Oh” le ragazze sospirano all’unisono, e Shizuo lo fissa ancora più minaccioso, ringhia una protesta muta per quell’offerta di informazioni assolutamente non necessaria.

“Ohh” cinguetta Mairu, e per un attimo suona così simile al fratello che l’attenzione di Shizuo deraglia di nuovo verso di lei. “Iza-nii è nei guai. Lo legherai al letto quando tornate indietro?”

“Probabilmente non ne ha bisogno” aggiunge Kururi, in un tono così lieve che Shizuo a malapena sente le parole. “Sembra abbastanza forte per riuscire a tenerlo fermo da solo.”

“Ci riesci?” Chiede Mairu, voltandosi verso Shizuo con gli occhi così luccicanti che Shizuo si ritrae all’indietro contro il divano, sentendosi vagamente perseguitato. “O Iza-nii ti cavalca?”

“Preparo del tè” dice Kururi, districandosi dalla sua posizione sul divano, e Mairu si china più in avanti, avanzando lentamente sul tavolino da caffè all’interno dello spazio personale di Shizuo come se non esistesse affatto.

“Il sesso dev’essere fantastico per lasciare quei lividi” dice, pronunciando velocemente le parole come se stesse confidando un segreto. Shizuo solleva una mano senza pensarci, preme il palmo contro il collo rivelando chiaramente il livido che --ovviamente-- è nascosto sotto la camicia, e Mairu gli rivolge un sorrisetto che mostra i suoi denti tutti in una volta. “Riesci a sollevarlo? Lo hai mai scopato contro un muro?”

“Possiamo darti una dimostrazione” dice Izaya, lentamente. “Se sei così ansiosa di conoscere i dettagli.” Sta sorridendo ma le parole sono taglienti, affilate come un coltello dall’irritazione udibile nella sua gola; dal modo in cui il viso di Mairu si storce in un broncio, l’ha udita chiaramente tanto quanto Shizuo.

“Ovvio che non vogliamo guardarvi. Siamo solo curiose di sapere cosa lo renda così fantastico da farti nascondere qui per tre settimane solo per avere la sua attenzione.”**

Shizuo alza lo sguardo a questa affermazione, il caldo imbarazzo fluito sulle sue guance che svanisce, e fissa Izaya in un silenzio scioccato. Ma Izaya non guarda lui, non batte nemmeno ciglio a quella frase; si limita a sostenere lo sguardo di Mairu, inclina la testa di lato e offre il misterioso taglio di un sorriso che nasconde un intimo divertimento e mostra una deliberata  minaccia.

“Mairu” dice, scandendo il nome lentamente e con severità. “Che cosa vi ho detto a riguardo dell’offrire informazioni non necessarie?”

“Hai detto che ci avresti tagliato la lingua” dice Kururi mentre ritorna dalla cucina con un vassoio pieno di tazze. Lo posa sul tavolo, ne offre una a Shizuo mentre Mairu ne prende una per sè.

“Esatto” approva Izaya, raddrizzandosi dal muro e avvicinandosi per sedersi sul divano con i contorni spigolosi del suo corpo premuti dolorosamente forte contro Shizuo. “Sei sempre la mia preferita, Kururi.”

“Non è vero” protesta Mairu “settimana scorsa hai detto che io ero la tua preferita” e la conversazione fortunatamente si sposta lontano da qualsiasi cosa abbia a che fare con ciò che Shizuo faccia o non faccia con Izaya. Invece, non è sicuro di che cosa stiano parlando; gli argomenti cambiano troppo veloci per stargli dietro, balzando da scuola a letteratura a politica al cibo nelle pause per riprendere fiato nel costante fiume di parole fra Izaya e Mairu, ma per lo meno gli sembra sufficientemente sicuro lasciarli parlare ininterrottamente mentre si gode il tè che Kururi continua a offrirgli ad intervalli. Finché lui e Izaya non lasciano l’appartamento Shizuo non trova la concentrazione per scrollarsi di dosso la confusione e l’occasionale imbarazzo causati della conversazione per domandare quello che aveva in mente.

“Sei tornato qui per prenderti cura di loro?” è quello che dice, guardando di sbieco Izaya che tiene il passo di fianco a lui. Izaya non risponde, e Shizuo specifica: “Quando sei sparito per tre settimane. Eri qui per occuparti di loro o una cosa del genere?”

“Le hai viste” dice Izaya diretto all’asfalto, la bocca che si stira in un sorriso mentre fissa le sua scarpe sul marciapiede. “Sanno prendersi cura di loro stesse.” Una pausa, un’occhiata; gli occhi scuri catturano quelli di Shizuo, sostengono lo sguardo abbastanza a lungo perché Shizuo possa vedere la sfumatura di rosso nelle ombre. “Ti ho già detto perché sono venuto qui.”

Dopo averlo detto, distoglie lo sguardo. Shizuo continua a fissarlo un po’ più a lungo, osserva la curva della bocca di Izaya che si tiene stretti i segreti resi sottili dalle cose rimaste non dette così a lungo che ormai riecheggiano come un eco. Poi allunga una mano, fa scontrare le dita con il dorso della mano di Izaya più come un ordine che un invito, e Izaya risponde, senza afferrargliela ma intrecciando le loro dita. Shizuo sente l’anello freddo di Izaya premere contro la pelle, la fitta dolorosa di una presa troppo stretta serpeggiare lungo le dita, e non lo lascia andare.








 

*l’ho dovuta googlare questa parola per essere sicura di non essermela inventata- ESISTE, GIURO.
**Io presumo che Mairu faccia domande così mirate perchè conosce i kink del fratello a menadito. La butto lì, eh. Riflettete, gente, riflettete.





 





NOTE:

 

Uhm, dunque, perdonate il ritardo ma ho procrastinato tutta settimana scorsa e mi sono ritrovata a tradurre ¾ domenica notte e l’ultima parte lunedì, e non sono più riuscita a correggerla in tempo; poi lunedì prossimo parto per le vacanze (YEEEEEEEEE) e vedo di riuscire a finire prima e lasciare a mia sorella l’ultima OS da pubblicare, se no vi faccio aspettare ;(

Coooomunque, questa è una delle mie preferite perché ci sono le gemellineeee <3 <3 <3 e io stravedo per loro, sono così adorabili *sbrodola amore* gli altri due, vabbè, li abbiamo persi, ormai sono praticamente sposati <3

Spero che il loro amore fluffeggiante vi sia di conforto in questo caldo soffocante, a presto! (Spero

 

Amberle

 
   
 
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