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Autore: Irdadri    26/07/2016    1 recensioni
"[...]Chiuse gli occhi, lasciando che il rumore della pioggia si fondesse con le sue note e le sue parole, placando il caos della sua mente."
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Batman, Joker
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Basato su The Joker di Suicide Squad, interpretato da Jared Leto.
Song: End Of All Days by 30 Seconds To Mars.

 

I’m tired of waiting for the end of all days. The prophets are preaching, that the gods are needing praise.. ”
Le sue dita si muovevano agili e veloci sui tasti di quel bel pianoforte nero lucido. La luce del piccolo palcoscenico era tutta puntata su di lui, illuminando il suo corpo pallido e facendolo risaltare in quel locale angusto, dove ormai non c’era quasi più nessuno. Quasi perché, a fare compagnia alla ventina di corpi smembrati e sanguinanti disseminati per la stanza, vi era il musicista di quella serata, legato e avvelenato abbastanza da contorcere le labbra in un macabro sorriso, riuscendo però a sentire. Lui amava essere l’unico sotto i riflettori, amava essere al centro dell’attenzione e amava avere un pubblico: si sarebbe accontentato del pianista finché il suo caro ospite non sarebbe arrivato.

“All we need is faith.. all we need is faith, faith is all we need now” alzò lo sguardo verso l’alto, sorridendo. La luce del palcoscenico si infranse sui suoi occhi blu in un caleidoscopio di sfumature dell’azzurro, rendendoli misteriosi e quasi ultraterreni. Gli piaceva pensare a se stesso come una bellissima creatura divina, un Dio della distruzione magari, che niente e nessuno sarebbe riuscito a fermare. “Lord..!” cantò, immaginandosi che fosse qualcuno dei suoi futuri fedeli a pregarlo. Continuò a cantare, sovrastando il trambusto all’esterno del bar. Sapeva bene che nessuno avrebbe avuto il coraggio di entrare, se non il suo ospite.

The desert is calling. The emptiness of space. The hunger of a lion is written on your face.” Rise, guardando la finestra: nel nuvoloso cielo notturno brillava un simbolo familiare. Il suo ospite era vicino. Chiuse gli occhi, lasciando che il rumore della pioggia si fondesse con le sue note e le sue parole, placando il caos della sua mente.

A maniac's new love song, destruction is his game.” Il suo gioco preferito, per giunta. L’unico modo per sfogare quella follia che albergava nella sua mente, che non lo faceva dormire la notte, che gli faceva provare piacere nella sofferenza. “I need a new direction,‘cause I have lost my way.” Aveva perso la sua strada moltissimi anni prima, ma doveva ammettere a se stesso che amava la direzione che aveva preso.

Un rumore di scarponi si fece strada fra la sua melodia, ma lui continuò imperterrito. Era perfettamente cosciente del suo aspetto: aveva tolto la giacca e la camicia nuova per non sporcarli, dunque era a petto nudo. Sapeva come la luce lo stesse facendo apparire tutto muscoli e ombre, perfetto e desiderabile, con i tatuaggi visibili anche nella semioscurità. I capelli erano ordinati in ciuffi che non sfuggivano al suo controllo maniacale, il volto aveva il solito trucco nero sugli occhi e rosso sulle labbra, un piccolo tocco classico e elegante. Sapeva che non avrebbe di certo ammaliato il suo ospite, e sapeva che quel sacro tempio del suo corpo era solo di una giovane dottoressa.

The maniac messiah, destruction is his game.. A beautiful liar, love for him is pain!” enfatizzò, dipingendosi come quel Messia, l’amante del dolore, che ben presto sarebbe stata la divinità che tutti avrebbero adorato, il padrone del mondo. Si leccò le labbra prima di girarsi verso la figura nera che lo fissava fermo sulla porta. Strimpellò qualche nota casuale e scese dallo sgabello, avvicinandosi con passo cadenzato a Batman, che lo stava fulminando con lo sguardo. Sembrava disgustato e furioso, ma notava anche una scintilla di sorpresa. Amava quella scintilla.

I’ll punish you with pleasure, I’ll pleasure you with pain” gli disse provocatorio, allargando le braccia. Puntò una mano nella sua direzione, imitando la forma di una pistola e il suono di una pallottola con le labbra.

“Sembri poco contento di vedermi..”

“Sei un pazzo.” Sputò l’eroe in un tono di disprezzo. Joker si contorse in una risata di gusto, fingendo anche in modo teatrale di asciugarsi una lacrima.

“Scommetto che quel tuo piccolo cervellino si sta chiedendo il perché di tutto ciò, giusto?” sbatté le mani, guardandolo con aria di sfida. “O forse no, non mi stupirei. Non sono esattamente quel che si dice ‘sano di mente’ ”

“Erano tutte persone innocenti. Pagherai per ognuna di loro.” Disse con quel suo tono graffiato che a Joker faceva ridere.

“Mi servivano per richiamare il mio pubblico preferito, tu! Non sei contento?”

“Perché?” ribatté furioso.

“Perché amo le entrate teatrali, non lo sai? Ho in mente qualcosa di nuovo. Volevo dirti addio prima di scatenare la mia ira”

“Tu..” allungò una mano verso la sua cintura. Quello, per Joker, era abbastanza. Il suo lavoro era finito.

Time to escape.” Allargò le braccia, sorridendo mentre i fumogeni piazzati ad opera d’arte esplodevano, nascondendolo alla vista dell’eroe e permettendogli di fuggire. La sua risata esplose per il bar, quella risata così cupa, vuota e malvagia da far accapponare la pelle.
Ma non sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe visto, no. Joker era tornato.

A lifetime of consumption
They've all become the same
I punish them for pleasure
And pleasure some with pain.
I punish you with pleasure
And pleasure you with pain..
I punish you with pleasure
And pleasure you with pain..

   
 
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