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Autore: Klainbow    26/07/2016    2 recensioni
Dal testo:
''Posso dire qualcosa di estremamente vero?'', chiedi con finta disinvoltura. Kenma accenna un ''sì'' col capo, e un sorriso ti sorge spontaneo, pizzicando gli angoli delle labbra mentre svettano verso l'alto. E' imbarazzato, e ne sei onorato.
''Sono abbastanza sicuro del fatto che un giorno potrò sposarti, sai.'', ridacchi senza fiato.
I suoi occhi spalancati sono nei tuoi in un attimo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando una coppia ti ruba il cuore, è come se ti costringesse a tornare a scrivere. A cercare di trasmettere al mondo quanto la ami.
Questa è una cosa che ho sfornato in poco più di mezz'ora, per cui non sarà un granché. Ma per una volta non è questo il punto.
Il punto, è che Kuroo e Kenma mi hanno fatto venire voglia di rispolverare questo account e di creare di nuovo.
Perciò... nessun grande discorso. Chi mi conosce sa che non scrivo fanfiction da due anni, più o meno, ed essere qui a pubblicare, proprio ora, mi terrorizza. Spero solo che vi piaccia comunque e che continuerete a seguirmi. Ho intenzione di scrivere ancora tantissime altre ''cose'' sui Kuroken e su tanti altri parings di Haikyuu!!
 
 
 
 
 
 
Wanna hear something obvious?

 
 
 
Toccalo. Avanti, fallo. Non è difficile: allunga la mano e sfioralo.

Sfioralo, e lui si volterà. Ti guarderà.

Ogni volta che accade, una poesia comincia a diffondersi nell'aria.

Ogni volta, i capogiri aumentano, e il mondo sembra girare più velocemente. E' tutto sfuocato ai margini, i contorni sono confusi e i profili delle persone distorti, e non t'importa più dove sei.
Perché lui - lui resta fermo. Kenma non ti permette mai di perderti.

Ogni volta, le parole si confondono dentro di te. Ogni volta vorresti dirglielo.

E allora. Allora lascia che le tue dita si scottino al contatto con la sua pelle. Lascia che il fuoco divampi e circondi i vostri corpi intrecciati. Lascia che i suoi bribidi arrivino a percorrere anche te - la tua spina dorsale, le tue braccia, le tue gambe. Tutto.

Fa freddo, Kuroo.

Kenma si sta stringendo nelle spalle, la felpa stropicciata gli sta troppo larga e copre la sua schiena come una coperta. Osserva, le sue dita intorpidite stanno ancora torturando le maniche rosse, tirandole, torcendole. Il cappuccio non riesce a coprirgli le gote imporporate, e tu non capisci se siano dovute al freddo oppure... a te.
Anche tu stai tremando. Non trattenerti. Lascia che la sua sola vicinanza ti scaldi l'anima. Regalagli il tuo calore. Regalagli te stesso.

E' suo. Sei suo.

Basterà essere delicato. Basterà scuoterlo.

E' qui, vicino a te. Tu non lo sai, ma lui ti sta cercando. La sua mente è un aggroviglio di preghiere che portano il tuo nome - una cantilena che ripete: ''Kuroo, Kuroo, Kuroo''. I suoi occhi stanno supplicando di essere nascosti dalle palpebre, di far sì che si abbassassino, impegnate a trattenere il ricordo del più dolce dei baci.
Non è fatto di porcellana, non vedi? Sta provando a dirtelo da così tanto che l'attesa lo sta logorando.

Non vedi, che il desiderio sta corrodendo quel viso per il quale faresti - e fai - più di quanto ti piaccia ammettere?

Non vedi che vorrebbe urlarti di stargli accanto ancora e ancora e ancora?

Volete entrambi che le vostre orme si fondino in un'unica scia tessuta dal fato.

Non aver paura, lui ti vuole. Tanto quanto lo vuoi tu. Dio, lui agogna di essere afferrato e consumato e amato e guardato esattamente nel modo in cui non ti accorgi di guardarlo. Altre mille, duemila, ventimila volte. Finché i segni del tempo non compariranno sui vostri visi, e ci saranno zampe di gallina e capelli ingrigiti e voci arrochite. Ma anche lo stesso, infinito amore. Fino ad esalare insieme l'ultimo respiro. E poi, rifarlo di nuovo in altre vite. Guardarsi e innamorarsi.
 
 
Eravate due bambini quando quest'amore ha spalancato i vostri occhi.

Lui timido e riservato. Tu vivace ed espansivo.

I suoi capelli, setosi e sottili come spaghetti corvini. I tuoi, una nuvola di fumo dalla forma bizzarra.

Vi raggiungete sempre a metà strada. Vi completate sempre come due pezzi dello stesso puzzle.

L'hai incontrato al parco. I bambini coi quali avevi facilmente fatto amicizia giocavano a rincorrersi, ma nessuno rincorreva lui.
Il lui che è diventato ciò che oggi ti piace definire un miracolo. Il miracolo di Kuroo e Kenma, migliori amici e amanti.
I tuoi occhi si spostavano irrequieti da una parte all'altra, quel giorno, quasi a voler memorizzare il volto di chiunque.
Forse, stai pensando adesso - forse il tuo cuore sapeva prima di te.
Che quello sarebbe stato l'ultimo istante di tranquillità della tua esistenza.
Perché da quel momento sei stato tu a volerlo fare. A volergli correre incontro.
Da quando i tuoi occhi si sono fermati sulla sua sagoma, e non si sono mai più azzardati a lasciarla andare. Da quando hai potuto abbracciarlo forte, fortissimo, e hai fatto tuo il compito di rimettere insieme i cocci della sua persona, che rischiavava di sgretolarsi.

''Ciao!'', hai detto. La voglia di conoscerlo era un tifone pronto a prendere il sopravvento.
''Ciao'', ha risposto. La sua voce era simile una pioggerellina delicata, eppure sembrava adeguarsi alla perfezione alla tua, già somigliante a quella di un tuono che squarcia il cielo. Ti avrebbe tenuto testa, avevi ritenuto.
 
 
Siete cresciuti fianco a fianco. Avete preso ad esistere assieme. Due individui diversi ed una sola strada da percorrere.
Gli hai chiesto di iniziare a giocare a pallavolo con te, ed era solo un capriccio, e Kenma l'ha vista come una seccatura fin da subito. Però l'ha fatto. Dopo aver passato la notte a fissare la palla che gli avevi regalato, è tornato da te ed ha accettato.
Spesso ti senti la persona più fortunata sul pianeta, perché a distanza di anni non ha più smesso di essere la parte migliore di quello che sei in questo preciso istante.
Perché Kuroo Tetsurou e Kenma Kozume finiranno inesorabilmente per vivere in funzione dell'altro, e non è un segreto. State solo facendo le cose con calma. Lo sapete sia tu che lui.
 
Cosa c'è? Stai sbuffando come de qualcosa ti stesse divertendo.

E' Kenma, che ti costringe puntualmente a fare il primo passo verso di lui. E' ostinato, sa quello che vuole e nasconde la fretta di ottenerlo.
Però, ti sta aspettando.

Ti irrita e ti stuzzica al tempo stesso. Se Bokuto fosse qui ti direbbe che sei ''un pesce puzzolente con patate crude''. Tu ignoreresti il significato di quelle parole e te ne staresti zitto a guardare Kenma, è la rutine.
Invece, tornare alla realtà ti convince di averne il coraggio.

''Kenma'', sussurri piano. L'hai detto con un tono talmente basso che dubiti che un'altra persona ti avrebbe sentito.
Kenma, però, sussulta come se non si aspettasse di sentire la tua voce graffiare il silenzio nel quale stava galleggiando, e torna ad essere qui con te, su questa panchina ghiacciata.
''Kuroo'', gracchia in risposta, incolore, dopodiché si schiarisce la voce e lo vedi deglutire con difficoltà. Non ti sta guardando, così ne approfitti; scivoli leggermente più vicino al suo corpicino infreddolito ed immediatamente ne senti la vita scorrere al suo interno.
''Posso dire qualcosa di estremamente vero?'', chiedi con finta disinvoltura. Kenma accenna un ''sì'' col capo, e un sorriso ti sorge spontaneo, pizzicando gli angoli delle labbra mentre svettano verso l'alto. E' imbarazzato, e ne sei onorato.

''Sono abbastanza sicuro del fatto che un giorno potrò sposarti, sai.'', ridacchi senza fiato.
I suoi occhi spalancati sono nei tuoi in un attimo. Il miele condensato s'infittisce attorno alle sue pupille dilatate. Trattenersi dal baciarlo è diventato pericolosamente complicato.
Il suo sguardo è capace di contenere dentro di esso un vortice di emozioni e verità non rivelate tale da  farti sentire nudo, privo di difese, esposto nella maniera più totale.
E' difficile che tu riesca a sorprenderlo, ormai, ma a quanto pare stavolta hai fatto centro. L'hai sconvolto, ma non vuole darlo a vedere.
''Che stai dicendo?'', chiede in un soffio. Nella calma che cerca di far filtrare attraverso le sue parole, scorgi una punta di panico. Vorresti prendergli il mento tra le dita e unire le vostre fronti.
''Te l'ho detto, volevo dire qualcosa di ovvio. L'acqua è bagnata, Bokuto è un gufo mancato e la Terra gira intorno al Sole. Quanto a me, beh, io ti amo.''
Ce n'è voluto, di tempo. Ti senti improvvisamente più leggero.

Kenma boccheggia in cerca di una risposta, una nuvoletta di fiato lascia le sue labbra socchiuse e volteggia fino ad infrangersi sul tuo naso. Batte le palpebre un paio di volte, le sue ciglia svolazzano solleticandogli l'incavo sotto di esse e tu non riesci a smettere di restarne incantato.
Ed è per questo che non ti accorgi della sua mano che si intrufola tra le tue. E' sudata e fredda, ma i suoi polpastrelli sono insolitamente caldi quando si strofinano contro la tua pelle.
''Hai dimenticato di menzionare un'altra cosa ovvia.'' dice, tirando su col naso. Si becca troppi raffreddori.
''Ah, sì?''
Kenma sorride, le labbra screpolate, e ti senti un po' più piccolo e felice.
''L'alzatore della Karasuno è super extra gay per il tuo amichetto?''
Il ragazzo solleva un sopracciglio, il ''davvero, Kuroo?'' incastrato nella smorfia che ti rivolge. Scuote la testa, un ciuffo di capelli gli ricade davanti agli occhi e non puoi fare a meno di scostarlo con dolcezza dietro l'orecchio.

''Che anch'io ti amo.''

''Davvero?'' chiedi, il ghigno che abbandona il tuo viso per un secondo. Ma solo uno. Eccolo che torna. ''No, perché se stai scherzando voglio che tu sappia che il mio cuore sta seriamente minacciando di uscirmi dal petto e posarsi tra le tue mani.''
''Che schifo!''
Kenma scoppia in una risata fragorosa, una di quelle rare, uniche e preziose che gli fanno arricciare il naso e tirare fuori un minuscolo grugnito.
Vorresti piangere dalla bellezza di questo suono.
E speri di sentirlo per il resto della vostra vita.
Dirgli che non deve sopprimerlo, perché è meraviglioso. Esattamente come lui. Erano anni che non ti capitava di poterlo assaporare, da quando eravate andati a pescare per un tuo capriccio e scivolasti dal pontile, piombando in acqua. Era inverno, il prezzo da pagare fu una brutta febbre. Almeno Kenma aveva riso come se non l'avesse mai fatto. Come se le volte precedenti si fosse imposto di limitarsi.

''Kuroo.'' ti chiama, e non c'è più traccia del sorriso di poco fa. ''Adesso baciami come hai voluto fare da quella volta al parco, puoi?''
''Questa era un'altra cosa ovvia?'' E poi le parole non servono più a nulla, e lo stai baciando. Lo baci come se ne valesse la salvezza dell’umanità. La tua lingua si intreccia alla sua ed i vostri respiri si mescolano. Kenma si spinge verso di te e chiede di più, di più, di più, e senti la tua stessa voce emettere un gemito di sorpresa quando il tuo labbro inferiore viene catturato dai suoi denti. Kenma sa del muffin al cioccolato che gli hai comprato mezz'ora fa, di cappuccino e di qualcosa che non può essere spiegato, che fa parte di lui, che è Kenma. E che diventa subito il tuo sapore preferito. Non glielo dici, perché per oggi avete finito con le rivelazioni shock.
 
 
 
 
 
 
 

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Grazie a chiunque sia arrivato fin qui, significa tanto per me. 
A presto! :D
  
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