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Autore: Dianeth    27/07/2016    1 recensioni
Mi trovavo davanti allo specchio da qualcosa come più o meno un'ora e mezza.
Mesi di dura resistenza vomitati incontrollatamente in neanche novanta minuti.
Ricordo di essermi aggrappata quasi involontariamente allo stipite della porta ed essermi piegata su me stessa, quasi a voler rimettere, e invece tutto quel che uscì furono singhiozzi silenziosi, strozzati, celati nella penombra della casa addormentata serena.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Sarò diretta, sarò rude, disgustosa, arrabbiata, a tratti anche cattiva.

Questo non è un racconto o un cortometraggio prodotto dalla mia mente, è una cosa che – come me – molte persone si ritrovano a fronteggiare ogni ostico giorno della propria vita.

Quindi, gente carissima, oserei dire che questo è un cartellone ben aperto su una piazza molto affollata; perché non dire le cose quando le persone sono qui apposta per leggerle? È anche un aiuto, questo, o quantomeno prova ad esserlo. Tenta di dar sfogo a sensazioni o emozioni di cui alcuni si vergognano troppo per buttarle fuori, perché è immensamente più facile nascondere i propri fantasmi sotto l'innocenza rassicurante delle magliette, ma d'estate occhi indiscreti e menti scaltre cominciano a sospettare lo stesso che, sotto quelle maniche esageratamente lunghe per i trenta gradi di fuori, ci sia qualcosa che non va. E nulla, una cosa poi tira l'altra. Quelli troppo curiosi non riescono a trattenere le domande, ad esempio.

Forse, e dico forse, quelli che riescono a capire meno peggio degli altri sono gli autolesionisti, anche se non c'entrano niente con noi. Io non mi sego le vene, non è il sangue che voglio. Io vedo (o quantomeno mi sembra di vedere, ma in ogni caso sono convinta) delle imperfezioni sulla mia cute, quali siano punte, sottopelle e non, peli incarniti, punti neri o piccoli solchi, ma molti miei simili non si fermano a ciò; c'è chi va fuori di testa a vedere una crosta, una lentiggine, un neo, una voglia... e via, gratta e pizzica. Lo scopo è eliminare quel che ci pare imperfetto, anche se magari non vi è assolutamente nulla da migliorare. Io, ad esempio, sono ancora adolescente, ma non ho mai avuto l'acne in vita mia. Tutti mi dicono che ho la pelle come una pesca, e allora mentalmente sclero. Perché dunque mi viene da pensare che l'idiota, la complessata, deficiente, cretina paranoica sia io e che tutto questo in realtà sia solamente colpa mia. Mia e di quel rottame arrugginito che mi ritrovo nella scatola cranica.

Forse è così per davvero. Forse non c'è bisogno di filosofare a questa maniera, è sufficiente dichiarare, finalmente, che la responsabilità del macello qui presente è assolutamente ed indiscutibilmente mia. Mia e basta, punto. Ammetto che sarebbe una soluzione di una semplicità mostruosa, alla faccia degli otto mesi spesi dalla strizzacervelli, eppure non mi basta. Non può poiché so di non essere io l'unica responsabile, altrimenti smetterei anche subito, no? Ecco perché dico che gli autolesionisti probabilmente sono i soli che possono avvicinarsi poco più degli altri a comprendere. Uno, quando inizia e ci prende gusto, non ce la fa più a sospenderlo, quel piacevole dolore. Lo so per certo perché, innanzitutto, ci ho provato, in molti ma molti modi, e nessuno ha avuto completamente successo; e poi anche perché vado avanti così dalla tenera età degli undici anni e mezzo.

Sul serio, immaginatemi. Figuratevi una bambina magrolina, con i capelli castani corti sparati e gli occhiali rossi, che si scruta braccia, gambe e viso alla ricerca disperata di un difetto esterno su cui scaricare il nervoso e la tensione del momento. E quando lo trova, ah, che liberazione. Che groppo sullo stomaco che scivola via insieme – ma non sempre – ad un poco di sebo, ancora acerbo tra l'altro, che fuoriesce per forza a causa della violenza che s'impiega a schiacciare. Ma quando si esaurisce, quella povera puntina che si trovava ancora sul nascere, cosa accade?

Oddio.

Panico.

Stai scherzando? Io ne voglio ancora!

Sul serio, ne ho bisogno, mi serve, non sto scherzando, ti prego fatti trovare, non posso resistere ancora per molto, dove sei dove sei...

Dove gli occhi non arrivano ci pensano le punte delle dita, con tutte le loro belle terminazioni nervose, che vanno a scovare anche il rilievo più minuscolo e impercettibile possibile. Ma vuoi lasciartelo sfuggire? Non se ne parla nemmeno.

Quando finisci di auto-mutilarti, quel che provi è tipo un orgasmo. I muscoli, che non ti eri nemmeno accorto di aver tenuto tesi fino a quel momento, si rilassano improvvisamente; gli occhi, che a volte grazie all'aiuto del fidato socio specchio riescono a raggiungere punti persino dietro la schiena, si riposano dopo estenuanti acrobazie; le mani crollano poggiate in grembo, a volte tremanti; e la pelle, con tutte quelle mini ferite, è bollente e prima che inizi a bruciare pizzica dolcemente, quasi una coccola prima degli schiaffi. Schiaffi di cui rimarranno i segni per giorni, a volte settimane.

Molti – anzi direi tutti, a volte addirittura i diretti interessati – non conoscono questa malattia, catalogata tra le mentali. E non pensate sia una cosa rara, sono in parecchi ad averla, ma a volte non lo sanno nemmeno loro. Probabilmente è una cosa piuttosto nuova, o forse “affascina” meno di altri disturbi, oppure sono quelli di cui ne soffrono a non volerne parlare; non lo so. Io, sicuramente, questa faccenda la voglio raccontare, la voglio gridare, voglio che la sappiano tutti. E non perché voglia fare la vittima o chissà cosa, assolutamente. Ma desidero dar voce anche ai troppo timidi, gli impauriti, i frustrati, e tutti coloro con questa mia stessa bega che hanno difficoltà a conoscerla e a farla conoscere.

Sicuramente – classica frase – non siete soli e altri soggetti comprendono appieno ciò che state passando. Voglio dire, se contate me siamo già in due, e credo di valere qualcosina dopotutto. Va be', facciamo uno e mezzo. I dottori preferirei non calcolarli se non vi spiace, le rare volte che ho esplicitamente confidato loro Ho la dermatillomania tutto quello che hanno saputo dirmi è stato E che cosa sarebbe?, e uno di loro era un dermatologo. C'è da dire però che senza zio Internet non andrei molto lontano manco io.

Ricordo amaramente una notte di fine maggio di quest'anno, verso circa quasi le due. Ero in bagno, e mi trovavo davanti allo specchio da qualcosa come più o meno un'ora e mezza. Immaginate lo scempio combinato, mesi di dura resistenza vomitati incontrollatamente in neanche novanta minuti. La faccia quasi illesa, ma le braccia... un unico zoo di rossori, spellature e spruzzi di sangue. Era quasi giugno, e giugno significa caldo che vuol dire svestirsi che porta ad esporsi che implica dunque di dover smettere, almeno per quel mese o due. E all'ultimo mi erano scivolate le redini di mano. Ricordo di essermi aggrappata quasi involontariamente allo stipite della porta ed essermi piegata su me stessa, quasi a voler rimettere, e invece tutto quel che uscì furono singhiozzi silenziosi, strozzati, celati nella penombra della casa addormentata serena. Quelle lacrime del cazzo bruciavano più della cute appena martoriata.

Io detesto piangere.

La gente non aspetta altro; non aspetta altro per davvero. È considerato segno di debolezza, di inferiorità, è facile oggetto di scherno (soprattutto se si tratta di un maschio) e fa sentire una schifezza calpestata e investita. Peccato però che il pianto sia stato progettato per calmare, perché rallenta i battiti e dunque allenta la tensione... ma allora perché tutti dicono che è un comportamento infantile o inutile? Probabilmente sono solamente loro che si sentono a disagio, che ne so io. E non credete che piangere tra femmine sia tanto meno complicato: varie sono le volte cui ho assistito che una ragazza venisse additata come puttana perché aveva versato un paio di gocce; credono che lo faccia per vittimismo o per far ricadere la responsabilità sull'altro o per farlo sentire in colpa.

Perciò quella notte mi sono sentita una fallita che non solo aveva raggiunto il fondo, ma lo stava pure grattando. Freneticamente anche.

Tutto ciò comunque mi porta a pensare alla mia infinita stupidità, perché non ho alcun trauma infantile: sono stata una bambina molto felice, coccolata, sotto certi aspetti anche viziata, due genitori che non mi vedevano nemmeno tutta e tanti amichetti. Non so davvero quale sia il mio problema, forse sarò fatta male io. Il fatto è che pizzico per qualunque cosa oramai, e con la scusa dello svolgere questa pratica da anni lo ritengo un atto quasi “normale”.

Quando sono arrabbiata, triste, ansiosa, sconvolta, agitata, a volte anche per noia. Ogni chiazza cremisi corrisponde ad una situazione di disagio. Beh, ovviamente ci sono le cicatrici, che sulle braccia e sul petto sono arrivate ad essere così tante che la gente mi crede senza fatica quando dico che sono efelidi un po' grosse. Qualche effetto collaterale ci doveva pur essere, anche se scritto a mo' di clausola a carattere minuscolo.

Onestamente non so se ne guarirò mai, su vari siti ci sono persone di più di cinquant'anni che affermano di andare avanti così dall'età di otto, e io potrei benissimo essere una di loro. Non dico di star gettando la spugna, semplicemente cerco di essere obiettiva; dopo un tot di facciate l'ottimismo comincia a scemare pure lui. Ciò non significa che smetterò di contrastare questo disturbo ossessivo compulsivo. Ho letto che a volte è una caratteristica ereditaria e dunque si è più predisposti, per cui dovrei riuscire a darci un taglio almeno per eventuali figli futuri.

Speriamo almeno che il marito non mi assomigli, 'fanculo alla leggenda dell'anima gemella.

Chiamo i Ghostbusters piuttosto.  








 

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Ehilà, people.
Siete arrivati fin qui, al fondo, e ve ne sono molto molto grata.
Queste quattro righe sono uno sfogo di mezzanotte dopo un pomeriggio passato a casa da sola, dopo aver macinato questo tipo di "dichiarazione" per un paio di giornate.
Ciò che ho scritto è tutto vero, io ho la dermatillomania, nulla è inventato.
Grazie di essere passati :) 

  
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