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Autore: benedettagaba    27/07/2016    0 recensioni
E' da tanto che volevo scrivere questa storia, si ispira all'omonima canzone" Empty Chairs at Empty Tables".
La guerra è finita da poco e tutti devono confrontarsi con le sue conseguenze.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Empty Chairs at Empty Tables

 
“There is a grief that can’t be spoken There’s a pain that goes on  and on.
Empty chairs at empty tables  Now my friends are dead and gone”

 
Erano passati pochi giorni da quel fatidico 2 maggio, erano i giorni in cui festeggiare, i giorni in cui ringraziare la vita, ma anche i giorni in cui bisognava piangere i morti. Molte famiglie avevano deciso di svolgere i funerali in quei giorni, un po’ per lasciarsi il tutto alle spalle il prima possibile.
Non poteva che capirli, Harry. Anche lui non desiderava altro che ritornare alla tranquillità quotidiana, poter divertirsi con Ron ed Hermione come tre adolescenti normali e invece il divertimento era una pratica poco diffusa in quel periodo. Harry doveva accettarlo: molte persone a cui teneva sono morte a causa sua.
Here they talk of revolution. Here it was they lit the flame.
Here they sang about tomorrow and tomorrow…
never came”
Era tornado a Grimmauld Place, non se la sentiva di pesare sulle spalle dei Weasley e perciò ora stave sistemando le camere impolverate. Un nodo alla gola gli si formò nel vedere il lungo tavolo di legno dove i membri dell’Ordine della Fenice discutevano i loro piani per fermare Colui che n-Voldemort si corresse Harry, VOLDEMORT. In questa stanza era iniziata la ribellione, la voglia di libertà e giustizia di giovani e meno giovani. Peccato che non abbiano avuto modo di gustare questo nuovo mondo.
“From the table in the corner they could see a world reborn
And they rose with voices ringing I can hear them now!”
Forse era la sua mente che gli giocava un brutto tiro, forse l’eccessiva vicinanza con Luna lo stava portando alla pazzia… ma lui li aveva sentiti! Se solo tendeva l’orecchio…risate, mormorii…Erano lì!
“ Ottimo lavoro James”  “ Teddy vivrà al sicuro, grazie Harry!” “ Ma quindi Ronnino ce l’ha fatta!”
Era sicuro che dovunque fossero loro potessero vedere questa nuova era.
“ The very words that they had sung became their last communion
On the lonely barricade at dawn”
Erano persone completamente diverse, con diverse vite e personalità, una sola cosa li accomunava… Il desiderio di un mondo felice.
“Oh my friend, my friends forgive me
That I live and you are gone.
There is a grief that can’t be spoken.
There is a pain goes on and on.”
Improvvisamente gli venne voglia di piangere, di urlare. Voleva solo combattere Voldemort, non voleva che nessuno morisse al suo posto! Si chiese se sarebbe stato mai perdonato per aver fatto morire vittime innocenti per puro egoismo. Se loro erano morti, perché non è morto anche lui? Sarebbe stato molto più semplice.
Phantom  faces at the window, 
phantom shadows at the floor.
Empty chairs at empty tables,
where my friends will meet no more.”
Non era l’unico a soffrire, vedeva ogni giorno i sopravvissuti, i loro sguardi persi. Proprio ieri sera la Signora Weasley a cena aveva apparecchiato anche per Fred, prima di accorgersi di quello che stava facendo e fermarsi con la forchetta a mezz’aria. Ma non era l’unica, tutti stavano avendo a che fare con la morte di padri, madri, fratelli, sorelle, figli, amanti, amici. E’ difficile abituarsi all’idea di non poter più rivedere le persone che più contano per te.
“Oh my friends, my friends don’t ask me what your sacrifice was for
Empty chairs at empty tables, where my friends will sing no more”
Un giorno avrebbe guardato negli occhi del suo figlioccio e gli avrebbe spiegato per cosa i loro genitori erano morti, per quale nobile ragione li avevano abbandonati. Poi lo porterà qui e vedrà con i suoi stessi occhi dove i suoi genitori trascorrevano le loro giornate per costruirgli un futuro migliore.
“ Harry! Ron mi ha detto che eri qui! Vuoi una mano con le pulizie?” una voce lo risvegliò dai suoi pensieri.
Ginny.
“ sai cosa? Andiamo a farci una bella burrobirra!”
Era pronto a vivere il nuovo periodo di pace, con l’aiuto delle persone che gli vogliono bene.
“ Non vi dimenticherò mai” mormorò chiudendo il portone di casa.
 
 
  
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