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Autore: Kirara_bellissima_    27/07/2016    0 recensioni
E se Rin e Sesshomaru non si fossero mai incontrati?
Una storia ambientata nel futuro a Tokyo, i protagonisti sono ''Io'' e Sesshomaru. ''Io'' sono una ragazza trasferita dall'America, Sesshomaru è il capo di una banda di motociclisti. Ma lei lo scoprirà solo dopo vari avvenimenti... chissà se lei lo accetterà e se lui saprà apprezzare un mezzo-demone.
spero la mia storia vi possa piacere...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5.Il ricatto
Questa mattina mi è venuto a prendere Sesshomaru, non ha    inventato scuse quando me lo sono ritrovato alle 7:10 sotto casa. Anzi non ha detto proprio nulla quando gli ho chiesto cosa ci facesse a casa mia. L’unica cosa che disse è stata :- Muoviti, i ragazzi vogliono parlarti- oramai ci sono molte cose che non capisco quando sono con lui.
In questo momento mi trovo sulla sua moto. È la prima volta che lo vedo con la divisa scolastica. È il terzo giorno di scuola e questa è la prima volta che la utilizza. Ci sta divinamente. È una divisa come le altre: camicia bianca, pantaloni, giacca e a volte la cravatta, che spesso dobbiamo indossare anche noi ragazze, di colore blu. Guardo l’orologio sul mio polso e noto che sono ancora le 7:30. Ci ho messo dieci minuti a prepararmi questa mattina e mi accorgo che metterci così poco non è da me. Non perché sia una di quelle ragazze che sta ore davanti lo specchio a rimirarsi; è solo che ci metto mezz’ora per svegliarmi. Quando gli ho aperto la porta questa mattina avevo appena finito di fare la doccia, per cui ero in forma demoniaca e con la fretta che mia ha messo non ho ripreso le mie sembianze umane. Speravo di non dover mai andare a scuola nella mia attuale forma ma oggi a quanto pare farò compagnia a Inuyasha. Rido dei miei stessi pensieri. Sesshomaru mi guarda con la coda dell’occhio. I suoi occhi non dimostrano mai emozioni, ma io, stranamente, capisco sempre quello che vuole dire. Infatti, in questo momento mi sta dando della matta. Io istintivamente sorrido e aggrappandomi alla sua vita, appoggio la testa sulla sua larga schiena. Guardo la strada che scorre veloce ma riesco comunque a rendermi conto che non è quella per andare a scuola.
<< Dove stiamo andando? Non mi sembra la strada per la scuola! >> gli dico restando appoggiata a lui. Mi guarda di nuovo.
<< Te l’ho già detto. I ragazzi ti vogliono parlare. E anch’io >> in questo momento sta guardando la strada. Io lo guardo, cercando di capire cosa voleva dirmi con quell’ ‘E anch’io’. In questo momento mi squilla il telefono. Riesco a prenderlo dalla tasca della gonna, senza cadere e restando comodamente “sdraiata” sulla sua schiena. Non leggo il nome. Non c’è scritto. Rispondo e la voce che sento mi fa gelare il sangue.
<< Allora hai pensato alla mia proposta? >> è Na… non riesco nemmeno a dire il suo nome tanto è il disgusto che provo nel pensarlo.
La sua voce mi distoglie dai miei pensieri
<< Chi è? >> mi domanda continuando a guardare dritto davanti a se
<< Naraku >> dico disgustata, ma mi ricordo di avere il mostro al telefono che aspetta una risposta.
 
Flashback:
Siamo arrivati a casa. Lo faccio entrare e gli offro un caffè. Si siede sul divano che ho in sala. Mi siedo vicino a lui. Non spiccichiamo parola per almeno quindici minuti. Finito il suo caffè, si alza e prende le chiavi della sua Ducati che aveva precedentemente abbandonato sul tavolo. E con un :- Grazie per il caffè- se ne va. Rimasi un altro po’ seduta sul divano, quando squillò il telefono. Rispondo svogliatamente, dopotutto è l’una di notte.
<< Chi è? >>
<< Sofia, che bello risentirti >>
<< Cosa vuoi Naraku? >>
<< Proporti un affare! >> mi dice sicuro di sé
<< Che tipo di affare? >> gli chiedo curiosa
<< Se ti allei a me, ti consegnerò metà di Tokyo-sud. Che ne pensi? >> mi dice con una nota di speranza nella voce
<< Ahahah, cosa ti fa credere che mi alleerò con un mostro come te? >>
<< Il fatto che se non lo farai ucciderò la tua adorata famiglia! >>
‘’Ma che diavolo sta dicendo? Loro sono morti! Anche se…’’
<< Voglio sentirli, per assicurarmi che non mi stai mentendo! >> gli ordino
<< Ok, come vuoi! >>
<< Sorellona, aiutaci. Sorellona >> ‘’Rin…’’
<< Tesoro, ti ucciderà. Te ne prego, non rischiare la tua vita >> ‘’Madre’’
<< Cucciola. Ti devi alleare con la Tokyo-est. Sono amici, di loro ti potrai… Ahh >>
<< PADRE! Naraku non osare fargli del male o te la vedrai con me. Sono stata abbastanza chiara? >>
<< Allora? Ti richiamo domani così avrai tutta la notte per riflettere. Notte. Splendore >>
Fine flashback…
 
Ora non so cosa dirgli, ma quello che in realtà mi importa è come stanno! Così glielo chiesi.
<< Tuo padre ieri ha azzardato troppo, così l’ho picchiato. Tua madre sta, diciamo bene. È stufa di tutto questo. Dice. Mentre la tua adorata sorellina non fa altro che piangere >>
<< Come hai osato far loro del male? >>
<< Voglio una risposta. Ci vediamo tra tre mesi nel parco centrale della città di Kansai. Per farti un regalo ho deciso di mettere il nostro, definiamolo appuntamento, al giorno al giorno dopo il tuo compleanno. Il 26 luglio, vero? Ciao! >>
<< Aspetta. Naraku? Naraku? >> mi resi conto solo dopo che mi aveva attaccato il telefono in faccia.
Durante la mia telefonata siamo arrivati in uno strano deposito. Dove noto tra i vari rottami di auto Inuyasha e gli altri. Sono ancora appoggiata a Sesshomaru, imbarazzata mi scanso immediatamente, scendendo dalla moto. Mi dirigo verso il gruppo per salutarli, ma mi accorgo che non siamo soli. Con loro ci sono anche i ragazzi del gruppo di Koga, ossia Hokkaku e Ginta. Dietro di loro vedo anche la fidanzata di Koga. Ayame. Ci salutano tutti con un sorriso e un cenno della mano. Io non ci riesco. Non riesco a sorridere. Quindi abbasso il capo e faccio un leggero cenno della mano.
Le ragazze mi si avvicinano e mi chiedono cosa sia successo. Koga pensa che sia stato Sesshomaru a farmi ‘’soffrire’’ e lo aggredisce.
<< Brutto cagnaccio, come hai osato far soffrire la mia Sofia? >>
<< Koga non ha fatto nulla. È… è stato…- non ce la faccio. Punto gli occhi al suolo e con la voce più bassa continuo -…è stato… Naraku… lui…- voglio piangere, ma non posso. Non devo. Li libererò. Ho fatto una promessa.
<< Naraku non è il capo della Tokyo-sud? >> chiede Miroku, grattandosi il mento pensieroso.
<< NO, NON È LUI! >> urlo. << Sono io! Sono io il vero capo della Tokyo-sud >> confesso
<< Come sei tu? >> tutto il gruppo è scioccato, tranne Koga, Ayame, Hokkaku e Ginta, che lo sapevano già. Vorrei rispondere  ma non posso. Per me risponde Koga.
<< Sì è lei. Avrebbe ereditato il ‘’territorio’’ dopo la morte del padre. Shinta e Kinta, mio padre, sono sempre stati ottimi amici. Dopo la morte di Shinta, il padre di Sofia, mio padre si ritirò, lasciando Tokyo-ovest a me. Tokyo-sud doveva essere sua ma essendo che lei si trovava in America il ‘’territorio’’ è stato assegnato al primo rivale di Shinta, ossia il padre di Naraku. Ma quel demone ragno del cavolo si stufò ben presto, lasciando il comando a suo figlio Naraku >>
‘’Però si ricorda tutto questo… sono sorpresa. Ma devo avvertirlo che mio padre è vivo. Che sono ancora vivi…’’
<< Loro sono vivi. L’incendio a casa mia è stato appiccato da Naraku, il suicidio di mio padre e la morte di mia madre e di Rin sono state un’invenzione sua >> informo un po’ triste
<< E tu come lo sai? >> quella voce. Non promette nulla di buono. Sesshomaru si sta spazientendo. Così per calmarlo mi volto verso di lui e gli rivolgo quello che doveva essere un sorriso, anche se mi è venuto più come una smorfia.
<< Lo so perché ieri quando te ne sei andato via, lui mi ha chiamato. Ha detto inoltre che mi vuole incontrare tra tre mesi nel parco centrale della città di Kansai >> informo.
<< Quando di preciso? Noi verremo con te! Lo conosciamo e vorrà farti del male. Noi veniamo con te! >> a parlare  è stato Inuyasha. Sono felice che si preoccupi per me. Ma sarebbe troppo pericoloso
<< Non ve lo posso permettere sarebbe troppo pericoloso. Non voglio che vi facciate del male per me! >> puntualizzo
<< Non fare la stupida. Noi verremo con te >> sta volta è stato Sesshomaru. Siamo perplessi e lo osserviamo nemmeno fosse un alieno venuto da un altro pianeta. Io mi avvicino a lui e lo abbraccio
<< Grazie, grazie >> gli dico prima che questa scena, in seguito, imbarazzante venga interrotta da Ginta che ci avverte che abbiamo venti minuti prima che inizino le lezioni. Saliamo sulle moto e partiamo a grande velocità.
‘’Sono fortunata ad avere dei così buoni amici’’ penso e in seguito mi appoggio alla schiena di Sesshomaru come questa mattina…
Sarà una giornata estenuante oggi a scuola. Avremo la verifica di matematica e l’interrogazione di storia sull’epoca Sen Goku. Non avrò di sicuro problemi. Sono sempre stata brava a matematica e in storia quel periodo l’ho sempre adorato, quindi in America molto spesso andavo alla biblioteca dell’università e ci stavo per ore a leggere.
È ora di pranzo la verifica di matematica è finita col risultato di prendere i miei soliti dieci. (magari fosse così facile prendere sti bei voti a matematica. Saremmo tutti più felici, noi, i prof, ma soprattutto noi) … come ormai accade da tre giorni il gruppo ed io ci siamo seduti al tavolo più est della mensa. Ho scoperto che Sesshomaru fa il 5°. Ayame, Koga, Hokkaku e Ginta fanno il 4°. In pratica i restanti, compresa me, siamo i più piccoli…
Finita la pausa pranzo torniamo nelle nostre aule. Io pronta ad un’interrogazione di storia.
 
 
‘’Perché mi ha abbracciato? E cosa vorrà Naraku da lei?’’ mi sento strano. Ho come la sensazione di doverla proteggere…
Forse… no non può essere che io… no! io non sono come mio padre… non mi innamoro di un’ hanyou (al momento non mi sovviene come si scrive e se non sbaglio, pero di no, nigen dovrebbe essere umano, giusto? )  tanto meno di una nigen. Anche se devo ammettere che l’altra sera sono rimasto affascinato quando me la sono ritrovata davanti solo con quell’asciugamano striminzito. ‘’ma che vado a pensare? Sesshomaru riprenditi. Uno youkay (demone)  potente come te non può innamorarsi di un insulso essere inferiore…’’
 
Angolo dell’autrice…
Hola a todos. Al capitolo scorso mi sono scordata di dirvi che le frasi scritte (in questo modo) sono i miei commenti del momento. Scusate se ritardo un po’ con l’aggiornamento della storia ma qui da me non è bel tempo e quando piove o tira vento internet non prende bene e non riesco a postare nulla. Passando al nome del padre di Koga, non mi ricordo se nel manga lo dicono quindi l’ho inventato io…
Passando alla storia… la famiglia di Sofia è ancora viva, qualcosa dentro Sesshomaru si sta sciogliendo nei confronti della nostra protagonista. Chissà cosa succederà in futuro! Sofia riuscirà a salvare i suoi famigliari dalle grinfie di Naraku? Sesshomaru capirà cosa prova davvero per Sofia? Lo scoprirete solo leggendo…
Baci
Kirara :P
   
 
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