Fanfic su attori > Cast Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: kithiara    27/07/2016    3 recensioni
Il San Diego Comicon 2016, una sessione di autografi particolare che vede, per una volta tanto, Misha lontano da Jensen. E Jared che ci mette del suo. Quali saranno le conseguenze?
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutte/i,
innanzitutto chiedo perdono fin d’ora perché questa è la prima storia che scrivo su questo fandom, a cui mi sono appassionata da poco, ma che mi sta già prendendo anima e corpo e non so onestamente dire se sia buona oppure no, preferisco lasciarlo decidere a voi.
Non conosco i caratteri degli attori, loro ahimè non mi appartengono, posso solo dedurli da ciò che vedo in rete e quello che vedo fa decisamente fare gli straordinari ai miei già stressati neuroni.
La storia ovviamente è inventata di sana pianta per mio puro diletto e senza alcuno scopo di lucro, è una mia personalissima interpretazione che però fa seguito ad un momento effettivo e realmente accaduto pochi giorni fa e cioè il San Diego Comicon di quest’anno 2016.
Potete vedere il momento da cui ho preso spunto guardando questo video:

https://www.youtube.com/watch?v=mxxmWrW1JiQ a partire dal minuto 18:06 fino al minuto 18:38
Vi lascio alla lettura e se vorrete lasciare un commento ve ne sarò grata.
Chiara

 
 
SOLO MIO
 
Le luci del camerino erano soffuse e Misha già pregustava un po’ di silenzioso riposo dopo la ressa e la confusione della sessione di autografi.
Tuttavia, non fece in tempo a varcare la soglia della porta che si trovò ad essere sbattuto contro la stessa, chiusa malamente dall’uomo che ora gli stava davanti con una luce quasi folle nei grandi occhi verdi, mentre gli si avventava  contro le labbra, facendolo sussultare e gemere di sorpresa.
 
“Jensen, ma che diav…” provò a dire
“Taci.” Sibilò imperioso il biondo un attimo prima di mordergli poco gentilmente la curva morbida del collo proprio sotto la mandibola, un punto che, come Jensen sapeva, lo eccitava tremendamente.
 
Misha ansimò e spinse inconsciamente indietro la testa, esponendo così ulteriormente il collo all’assalto dell’altro che continuava a lambire e a suggere con urgenza ogni centimetro di pelle.
Le mani forti, che fino ad un attimo prima lo stringevano possessivamente per il bavero della giacca, iniziarono a muoversi freneticamente lungo tutto il suo corpo e senza chiedere il permesso si fecero strada, tirando e strappando, fin sotto la sua camicia, la pelle calda dei palmi che lasciava scie bollenti sulla pelle sensibile del suo petto.
 
“Jens…ti prego..asp…”
“Ti ho detto di non parlare. Sono furioso e devo sfogarmi.” Disse facendo un’improvvisa pressione sul cavallo dei suoi pantaloni, che lo lasciò per un attimo senza fiato. Poi la pressione si fece più dolce, la carezza più sensuale e percepì il corpo di Jensen tendersi ancora di più verso il proprio, quasi a volersi imprimere su di lui. La sua mano che strusciava sulla stoffa ruvida e sempre più stretta dei jeans gli procurava scosse di piacere lungo la schiena e lo stava facendo andare letteralmente fuori di testa.
 
Perché mai doveva essere furioso? Si trovò a pensare, Dio solo sa perchè e sentiva che qualcosa gli sfuggiva, sentiva che avrebbe dovuto arrivarci da solo, ma non riusciva a pensare lucidamente con le labbra dell’altro che facevano su e giù per il suo collo, la lingua che gli accarezzava dolcemente la clavicola lasciando scie umide sulla sua gola.
Poi, quasi gli avesse letto nella mente, l’altro parlò.
 
“Mi hai ignorato tutta la mattina.” Sibilò ad un soffio dal suo orecchio, facendolo rabbrividire. Una pausa, poi con voce ancora più bassa e roca “Lo sai che non lo sopporto quando mi ignori.” E per rimarcare quanto appena detto, gli lasciò un piccolo morso dei suoi denti perfetti sulla spalla, facendolo gemere di dolore misto a piacere.
 
Quelle parole parvero riportarlo per un attimo alla realtà, così infilò le dita affusolate fra i morbidi capelli biondi dell’uomo che gli  stava di fronte e li strattonò leggermente all’indietro in modo da poterlo guardare in viso.
“Ma che stai dicendo?” chiese dolcemente, il cuore che ancora batteva all’impazzata per tutte quelle selvagge attenzioni “Non ti ho ignorato affatto. Jens, stavamo firmando autografi. Che avrei dovuto fare secondo te?” Chiese fissandolo dritto nei suoi meravigliosi occhi verdi, occhi resi più scuri dal desiderio e da una incomprensibile collera a stento repressa.
L’altro sbuffò contrariato, come un bambino in vena di bizze, mentre nascondeva il capo nell’incavo del suo collo, il fiato caldo che gli faceva rizzare i peli sulla nuca.
 
“Questo però non ti ha impedito di scherzare con Jared tutto il tempo, mi pare.”  borbottò
Aspetta. Cosa? Un sorriso fece capolino sulle sue labbra, quando la consapevolezza lo colpì.
Gli passò davanti agli occhi l’immagine di Jared, il moro spilungone era accanto a lui al banco degli autografi quella mattina, che gli si avvicinava per sussurrargli qualcosa all’orecchio, uno scambio di battute, qualche pacca sulle spalle e come al solito un sacco di risate. E in tutto questo, per un solo attimo, la visione di Jensen girato verso di loro, un’espressione indecifrabile sul bel viso spruzzato di efelidi, un accenno di barba sulla mascella leggermente contratta, la mano che nervosamente stringeva e faceva tamburellare una penna. Lo stesso Jensen per una volta non coinvolto in quello scambio di battute, assolutamente da nerd, che li caratterizzava ormai da diversi anni…
 
Quando parlò lo fece a bassa voce “Aspetta, fammi capire…tu sei…geloso?” poi sorrise fra sè, sentendo l’altro irrigidirsi fra le sue braccia a quelle parole, le mani che lo artigliavano all’altezza dei fianchi; quasi per reazione, prese a cullarlo dolcemente, scorrendo piano con le mani sull’ampia schiena fasciata nella giacca grigio chiaro.
Un ringhio di frustrazione arrivò in risposta alla sua domanda, facendolo sorridere ancora di più.
 
“Io non sono geloso…è che tu sei…mio.” E rimarcò con enfasi quell’ultima parola, facendogli perdere un battito “Solo che là fuori questo non te lo posso dire…” aggiunse, finalmente sollevando il viso dalla sua spalla e puntandogli contro due occhi lucidi e un po’ smarriti, la rabbia completamente cancellata, sostituita da quel luccichio sospetto che cercò di far sparire sbattendo le palpebre e cercando di rimettersi dritto, allungando le braccia davanti a sé per allontanarsi da lui.
 
Misha sentì improvvisamente freddo dove prima c’era il suo corpo e cercò subito di riportarselo addosso, il cuore che gli rimbalzava pesantemente nel petto, aggrappandosi con una mano alla sua giacca e con l’altra alla nuca, cercando di catturargli le labbra socchiuse, quelle labbra morbide e piene, quelle labbra che lo ammaliavano non appena ci posava gli occhi sopra, che fossero soli o in mezzo ad un mare di gente.
Sentì che lui reagiva al suo bacio, che rispondeva nuovamente con foga, schiudendo le labbra e lasciando che le loro lingue si esplorassero le bocche a vicenda. Poi, quando si vide costretto a riprendere fiato, si staccò da lui, stringendolo però forte a sè in un abbraccio rude e maschio, qualcosa che con la dolcezza non aveva nulla a che fare.
 
“Sono solo tuo, lo sai…”gli disse con fermezza “E tu sei solo mio.” affermò possessivo poggiando la fronte contro la sua.
Sapeva che tecnicamente quella non era la verità, che c’era molto di più in ballo, più sentimenti, più persone, ma non era quello il momento né il luogo per pensarci.
In quel momento c’erano solo Misha, Jensen e il loro bisogno di certezze e lì l’unica certezza era quello che provavano l’uno per l’altro, a dispetto di tutto e di tutti.
 
Lo sentì rilassarsi e percepì, più che vederlo, un sorriso comparire sul suo viso.
Inspirando a fondo il suo profumo muschiato, Misha si ripromise di fare molta più attenzione in futuro, i sentimenti di Jensen erano come cristalli preziosi, meravigliosi, ma altrettanto fragili…e soprattutto prese nota mentalmente di tirare le orecchie a quell’idiota di Jared, sì perché non lo avrebbe mai rivelato nemmeno sotto tortura, ma tutto quello che il moro gli aveva sussurrato nelle orecchie quella mattina era stato semplicemente “Vuoi vedere quanto ci vuole per mettere in crisi Jens?”.
 
 
 
 
Ok è finita, sì lo so che è banale e maledettamente corta, ma quando ho visto il video e ho notato la faccia triste e quasi delusa di Jensen, mi sono chiesta come avrebbe reagito e come avrebbe affrontato Misha.
Non so se scriverò ancora di loro, faccio fatica a scrivere di persone reali, ma mai dire mai, in fondo con questi due gli spunti sono pressochè costanti quindi…
Per ora grazie per avere letto.
Chiara
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: kithiara