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Autore: LindaBaggins    27/07/2016    1 recensioni
Sono le sette del mattino, Thomas Barrow è assonnato ed è anche molto in ritardo.
Sembra una mattina come le altre a Downton Abbey, ma un'irruzione inaspettata nella sua stanza farà cambiare idea al nostro sottomaggiordomo ...
[Thomas/Jimmy]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jimmy Kent, Thomas Barrow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una mattina qualsiasi
 


“Oh, I could hide 'neath the wings
Of the bluebird as she sings.
The six o'clock alarm would never ring.
But it rings and I rise,
Wipe the sleep out of my eyes.
My shavin' razor's cold and it stings.”
(*)
 


«Jimmy Kent! Posso sapere per quale motivo non sei ancora alzato? Ti voglio pronto entro dieci minuti, il tavolo della colazione è già apparecchiato!»
La voce sonora e autoritaria del signor Carson, accompagnata dal rumore di uno stizzito bussare, echeggiò attraverso il corridoio e filtrò nella stanza avvolta dalla penombra, strappando Thomas ai residui di dormiveglia in cui ancora sguazzava pigramente. Gli ci volle qualche secondo perché la sua mente riuscisse a snebbiarsi del tutto, ma quando realizzò che ore fossero schizzò fuori dalle lenzuola e giù dal letto come se fosse stato colpito da una scarica elettrica.
«Maledizione!» borbottò, afferrando i pantaloni poggiati sullo schienale della poltrona e saltellando su un piede solo per infilarseli. Tra qualche secondo il signor Carson avrebbe raggiunto anche la porta della sua stanza, e Thomas aveva il vago sospetto che farsi trovare ancora in mutande non avrebbe giovato granché alla sua credibilità come sottomaggiordomo. Aveva appena finito di armeggiare con la patta dei pantaloni, quando dei colpi impazienti si abbatterono sulla sua porta.
«Signor Barrow, spero che almeno voi siate pronto!»
«Sì, signor Carson! Pochi secondi e sarò fuori.» mentì prontamente Thomas, sperando che la sua voce non suonasse troppo impastata di sonno e – soprattutto – che a Carson non venisse in mente di entrare.
«Fate presto, se non vi dispiace! E’ davvero molto tardi, e di sopra stanno per svegliarsi!»
«Certo, signore.»
Il grugnito di condiscendenza con cui il maggiordomo rispose prima di continuare il suo giro mattutino per controllare che tutto il personale maschile fosse sveglio fece capire a Thomas che il pericolo, almeno per adesso, era scampato.
Imprecando sottovoce mentre cercava, con la mente ancora un po’ annebbiata, di fare mente locale sui compiti che lo attendevano al piano di sopra, raggiunse la minuscola stanza da bagno attigua alla sua camera da letto e si cosparse frettolosamente il viso di schiuma da barba. Aveva appena cominciato a passarsi il rasoio sulla guancia destra, cimentandosi nella titanica impresa di fare in fretta e allo stesso tempo di non tagliarsi, quando qualcuno bussò di nuovo.
Ma che diavolo…
Fece appena in tempo a chiedersi che cos’altro volesse il signor Carson che la porta si aprì, e Jimmy Kent si materializzò sulla soglia del bagno. La mano di Thomas che stava manovrando il rasoio si bloccò di colpo.
«Signor Barrow, mi chiedevo se poteste prestarmi la schiuma da barba» esordì in tono di scusa. «Mi sono appena accorto di averla finita, e se non sarò al piano di sopra entro cinque minuti credo che il signor Carson potrebbe scuoiarmi vivo e appendere la mia pelle nel salotto come monito per la servitù.»
Thomas sorrise e allungò la mano libera verso il vasetto davanti a lui.
«Non credo che vederti scuoiato sarebbe uno spettacolo edificante» rispose cordiale, porgendoglielo. «Quindi, ecco qua.»
Sorridendo di riconoscenza e di sollievo, Jimmy si avvicinò per prendere il vasetto, la camicia ancora aperta sul petto che svolazzava poco dignitosamente intorno a lui.
«Grazie infinite, signor Barrow! Le devo un favore!»
«Non pensarci» mormorò Thomas con un sorrisetto tirato, distogliendo frettolosamente lo sguardo.
«Ci vediamo tra poco al piano di sopra!»
«Certo …»
La porta si richiuse dietro Jimmy, e Thomas si ritrovò di nuovo solo, a fissare nello specchio, senza vederla, l’immagine della sua faccia coperta per metà di schiuma da barba. Il cuore stava facendo qualcosa di davvero buffo all’interno del suo petto. Rovesciò la testa all’indietro, chiuse gli occhi e, lentamente, trasse un profondo respiro.
Jimmy Kent si era appena presentato mezzo nudo nella sua stanza e poi se n’era andato.
Jimmy Kent.
Mezzo nudo.
Nella sua stanza.

Se una cosa del genere fosse accaduta in qualsiasi altro momento della giornata, quando la sua mente era lucida e reattiva, forse sarebbe riuscito a gestire la situazione con maggiore compostezza; ma erano le sette del mattino, il suo cervello agonizzava ancora mezzo impantanato nella fanghiglia del sonno e la sua forza di volontà era ben al di sotto del livello di guardia, per cui un’apparizione del genere ebbe l’inevitabile effetto di farlo rimanere imbambolato davanti allo specchio per due minuti buoni, completamente annichilito.
Come un generale che si affanna per riportare all’ordine le proprie truppe indisciplinate, Thomas si fece forza per ricordare a se stesso la promessa fatta poco tempo prima a Jimmy, la promessa di comportarsi nei suoi confronti come nient’altro che un buon amico.
Dio, era veramente un pessimo bugiardo!
Un amico si sarebbe limitato a prestargli la sua schiuma da barba e tanti saluti, non si sarebbe fatto prendere un infarto per quello che c’era sotto la sua camicia, per quanto quello che c’era sotto la camicia fosse indubbiamente degno di nota!
Thomas dovette fare un enorme sforzo per riacquistare il controllo di sé e per ricordarsi che era ancora vestito per metà e con la barba non fatta. Non aveva tempo, adesso, per pensare a Jimmy Kent e in quale subbuglio riuscisse a gettare la sua anima e il suo corpo: se avesse ritardato ancora di qualche minuto, Carson sarebbe andato su tutte le furie. Ciò che doveva fare, quindi, era far finta di niente, lavarsi, infilarsi la livrea e salire al piano di sopra, come se fosse stata la cosa più normale del mondo.
Come se l’essere dal quale si sentiva più attratto sulla faccia della terra non fosse appena entrato in camera sua.
Come se fosse una mattina qualsiasi.

 
 
 
(*) Mary Beth Maziarz, Daydream believer
 
 
 
ANGOLO AUTRICE

Salve a tutti!
E’ la prima volta che scrivo in questa sezione, sebbene segua la serie da tanto tempo e sia tra le mie preferite in assoluto. Il fatto è che mi sono messa in pari da poco con l’ultima stagione, e immergermi di nuovo nel meraviglioso mondo di Downton Abbey mi ha fatto tornare in mente che, da qualche parte nei meandri del mio computer, c’era questa fan fiction. In origine doveva essere il primo capitolo di una long (progetto poi abbandonato per mancanza di ispirazione), ma ho pensato che, con la dovute modifiche e i dovuti miglioramenti, potesse funzionare bene anche da sola. Personalmente shippo tantissimo Thomas e Jimmy (sono in cima alla classifica delle mie OTP downtoniane insieme alla Tom/Sybil), e mi urta molto il fatto che quella povera bestia di Thomas non possa avere mai una gioia nella sua esistenza, quindi … nulla, è venuta fuori questa cosina. Spero che la apprezzerete!
A presto,

MrsBlack90
   
 
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