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Autore: Blacklu    27/07/2016    4 recensioni
Oramai insieme da mesi, nel weekend Duncan convince Courtney ad andare in un club, per assistere al concerto dei "The Corpses", la band preferita del punk.
La castana comincerà una lista infinita di lamentele, che porteranno la sua testa ad una breve sventura; da quì: Concussive, tradotto come concussione e/o trauma cranico.
One-Shot: DxC
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
- Questa storia fa parte della serie 'Tunes'
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Buonasera a tutti. Nel rifare la mia fanfiction di A Tutto Reality: In Italia (che sto piano piano rimodernizzando, mi manca poco e potrò riaggiornare) stavo ascoltando una canzone. Mi sono all'improvviso interrotto e ho scritto di getto questa fanfiction, sperando sia uscita bene. Buona lettura


 

CONCUSSIVE


La discoteca più orribile che ci sia.
Ma perché, tra tutti i club così alla moda di Toronto, questo stupido punk mi ha portato qui... in questo rozzo, sudicio e puzzolente club non adatto alla mia persona.
Un semplice parallelepipedo con all'interno un palco da quattro soldi, luci da quattro soldi e drink da quattro soldi.
L'unica nota positiva al riguardo è il fatto che abbia pagato lui l'entrata.
Mi ha praticamente costretto a venire! Tutto questo perché la sua band preferita, i "The Corpses", si sarebbe esibita in questo lerciume di questa notte sabbatica.
Il mio orgoglio da futuro avvocato non mi ha permesso di scatenarmi tra la folla di rockettari o metallari che siano, bensì mi ha permesso di strappare un drink gratis al bar, per poi lasciarmi seduta sulle poltrone in fondo, vicino all'entrata.
Sono così diversa dagli altri, a prescindere dall'abito che indosso, che è stato il motivo per cui il barista si è lasciato corrompere;  la mia indole da ragazza normale mi esclude da ogni tipo di divertimento.
Vedo gente con catene, piercing, calze a rete e perfino con giubbotti di pelle!
Ma come diavolo fanno ad indossare quegli affari con trenta gradi? Io sto sudando per colpa di questa struttura senza un minimo di aria condizionata.
E la musica? Vogliamo davvero parlarne?
Onestamente non capisco come mai questi tizi facciano impazzire Duncan, che si trova esattamente sulla poltrona davanti a me.
Cioè, dalle loro bocce dipinte di nero escono solo voci roche da far paura, mentre i loro capelli unti e bisunti valano a destra e a manca come se fossero vermi.
Li trovo davvero rivoltanti.
E cosa fa Duncan? LI AMMIRA!
Sembra una presa in giro.
"Come mai non ti godi lo spettacolo, principessa?" mi chiede sorseggiandosi la sua birra.
"Forse perché la musica mi sta distruggendo i timpani!" gli rispondo "E per di più non capisco una sola parola di quello che dicono. Sembrano in preda a crisi epilettiche."
Duncan rotea i suoi occhi verdi, posizionando si nuovo il suo sguardo su quegli individui.
La sua attenzione dovrebbe essere rivolta a me, invece.
Sospiro accasciandomi sul tavolino di fronte, buttando la faccia tra le mie braccia incrociate.
Come può non degnarmi nemmeno di uno sguardo... E' da tre mesi che stiamo assieme.
In una nottata come questa mi sarei aspettata una cena a lume di candela nel ristorante di lusso di fronte a casa, o anche un semplice giro sotto la luce della luna.
Ma chi vogliamo prendere in giro... stiamo parlando di Duncan, non di Brad Pitt.

Sento qualcosa tra i miei capelli che si muove.
Sono... carezze?!
Incredula, alzo il mio viso, e con occhi semi aperti, per via delle luci e dei laser che mi destabilizzavano completamente, ho visto il suo braccio allungato verso di me.
Erano proprio le sue carezze.
"Hai mal di testa?" mi domanda alzando le sue folte sopracciglia.
Il mio sguardo più che disorientato gli fa subito capire la risposta.
Tira un forte respiro e si alza dalla poltrona, allontanandosi da me.
"Dove stai andando?" gli chiedo "Non vorrai lasciarmi qui con questi pseudo-vampiri con la faccia dipinta di bianco?"
Non mi risponde.
Prende ed esce dal club, accendendosi una sigaretta.
Colgo l'occasione per uscire da questa gabbia di matti, sarà una liberazione uscire da questo schif-...



La vista è offuscata.
Dove mi trovo? Perché sono a casa?
"Oi! Courtney ci sei?"
La voce di Duncan mi sta facendo esplodere il cervello, e i lievi schiaffi che mi tira sulle guance mi infastidiscono a tal punto che gli scanso la mano da me.
"Oh, meno male stai bene..." dice lui sollevato, sprofondando nella poltrona di fianco al letto.
Mi metto seduta sul letto di casa mia, dove ero precedentemente sdraiata.
"Co... cosa è successo?" gli domando grattandomi la nuca.
"Non ne ho idea." mi risponde alzando le mani "Sono rientrato per chiamarti e ti ho vista a terra."
Ora ricordo... stavo uscendo e qualcosa mi ha colpito.
Un momento.
"Duncan, perché hai un occhio nero?"
Il ragazzone si copre la botta violacea con la mano e si guarda in giro senza dire una parola.
"Ecco... vedi..." tentenna "Quel maledetto ubriacone ti ha praticamente tramortito e ho pensato di fargliela pagare."
"Fammi indovinare... lui era un armadio in confronto a te."
"Ma che dici! L'avrò sicuramente spedito all'ospedale!"
Dopo un breve attimo di silenzio, Duncan riprende a parlarmi, senza guardarmi in faccia, bensì fuori dalla finestra.
"Successivamente ti ho presa e ho chiamato un taxi. Ho cercato per ore nella tua dannata borsetta le chiavi di casa tua e ora... eccoci quì."
"Un taxi?!" gli urlo mettendomi le mani nei capelli.
Duncan annuisce mentre di tampona l'occhio con l'indice.
"E con che scusa mi hai messo sul taxi?" gli chiedo inarcando le sopracciglia.
"Be'... gli ho detto che eri ubriaca."

Che cosa?!
CHE COSA!?
Seriamente?
Ma come ha potuto farmi questo?!

In questo istante Duncan sta nascondendo una risata sotto i baffi. Lo posso intuire dagli zigomi alzati, scoperti dalla mano che gli tappa la bocca.
"Sei orribile..." gli dico sbuffando.
"Hey, ma di che ti lamenti?" dice lanciandosi nel letto affianco a me, facendo molleggiare il materasso "Non sei mica morta."
Non gli rispondo, mi sento così offesa.
Ora se dovessi reincrociare quel tassista penserà che sono un'ubriacona che frequenta dei subdoli locali punk.
La sua mano mi stringe il polso, facendomelo dondolare come se fosse un giocattolo.
"Passato il bernoccolo?" mi chiede, divertendosi con la mia articolazione a peso morto.
"Abbastanza, mi domando quando passerà il viola attorno al tuo occhio, invece." gli rispondo con malizia.
"Non rompere e vieni qui."
Improvvisamente, Duncan mi stringe la testa al suo petto sudato.
Sento il suo cuore che batte in maniera frenetica. E' quasi rilassante all'udito.
Successivamente, mi tira su il mento con l'indice, così che i nostri sguardi si possano incrociare.
In un attimo di tenerezza, mi scappa dalla bocca una frase dolce: "Sei bello anche con quell'occhio viola."
Il suo sguardo si rilassa e accompagna il mio viso al suo.
Il tocco delle sue labbra umide sulle mie è una sensazione indescrivibile, quasi eterea.
Quando, con fatica, si stacca, mi propone di andare a letto con un'occhiata filata ai cuscini.
Accetto e spengo la luce.
"Buona notte, principessa."
"Buona notte, scemo."
"Se fossi in te non mi stuzzicherei adesso, potresti diventare la principessa sul p-"
"Duncan... dormi."

 

Salve, spero sia stata di vostro gradimento! E' venuta così, dal nulla più assoluto D:
Be', se sapete chi è o cos'è l'immagine sopra... fatemi un fischio, e sarò vostro fan. E' stata grazie a quella conzone di quella DJ se è uscita questa Shot.
Grazie mille a tutti. Un abraccio!




 
   
 
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