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Autore: Anaffective    29/07/2016    1 recensioni
La sua vita è un disastro.
Nileve, 20 anni, vede bestie ovunque, nel tentativo di sfuggire ad uno degli attacchi, si ritrova in un mondo parallelo.
Riuscirà a tornare alla normalità?
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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Cercò di respirare e l'olezzo di piscio le infestò i polmoni. 
Si era rintanata in un angolo del bagno dove lavorava come cameriera, nel tentativo di sfuggire alla bestia che la perseguitava da mesi.
Aveva accettato quel lavoro per pura e semplice disperazione, la forza di volontà non le mancava. Doveva lavorare, in qualsiasi modo e condizione, solo che non aveva pensato all'eventualità di trovare persone che la trattavano alla stregua di un mocio per pavimenti. 
"Non sei buona a nulla" 
"fai schifo! Incapace!"
Le botte che seguivano le duolevano sulla pelle come punture d'ape. Le parole le rimbombavano in testa fino a trasformarsi in un veleno che a poco a poco, le aveva fatto a pezzi l'autostima.

Strinse ancora di più le ginocchia al petto, poi alzò la testa ed aprì gli occhi ricolmi di lacrime, ma vide la bestia ancora lì, a pochi passi da lei, con gli artigli puntati e uno sguardo affamato, il ghigno feroce mostrava denti affilati come lame. 
Nileve fece per alzarsi, ma sentiva il corpo debole e in un attimo, la bestia le fu addosso. Le strinse la gola e affondò gli artigli, nel tentativo di liberarsi provò a scappare verso la porta, ma le gambe cedettero e poi niente..il buio.

Le palpebre pesanti si spalancarono solo dopo svariati tentativi ed una luce naturale le colpì le pupille violentemente, procurandole una fitta. Sospirò ed un delicato aroma di lavanda le inondò piacevolmente le narici. Doveva fare mente locale. 
"Dove mi tro.." non fece in tempo a finire il pensiero che un'ombra la sovrastò, ma non era un volto conosciuto, d'impulso lanciò un urlo ed il ragazzo con il volto segnato da cicatrici fece un passo indietro mostrando i palmi delle mani in segno di resa << Tranquilla, tranquilla sst. Adesso chiamo la dottoressa >> e sparì dietro una porta a vetri.

"Una dottoressa? Quindi sono in ospedale. Come ci sono arrivata qui..?"
Nileve si guardò intorno, l'ampia stanza era bianca in ogni sua parte, dalla lenzuola ai vasi di lavanda poggiati sui comodini di fianco ai 4 letti, uno per ogni angolo.
"Okay. Vediamo se sono ancora intera..dunque OUCH" voleva sistemarsi sui cuscini, ma riuscì solo a procurarsi un dolore atroce alla testa. Si toccò la fronte e sentì di averla tutta fasciata.
"Devo aver preso una botta di quelle toste. Va beh, passerà. Devo assolutamente chiamare il ristorante per dire che domani torno al lavoro, non posso perdere un giorno in più"  ma mentre si sporgeva per controllare se nel cassetto del comodino ci fossero i suoi effetti personali, sentì dei passi e si nascose tra le lenzuola tirandole fin sopra il naso.


La porta si aprì, il primo ad entrare fu il ragazzo con le cicatrici sul volto, solo ora che la luce naturale gli illuminava il viso Nileve potè osservare che quei segni, riflettevano uno strano bagliore dorato. Dopo di lui, entrò una figura femminile, snella e slanciata, con un normale camice addosso, peccato che di normale avesse poco altro: gli occhi erano brillanti come zaffiri gialli, ai lati del viso comparivano piccole squame colorate in sfumature dal verde al viola ed ai piedi notò con sorpresa Nileve, c'era una coda con gli stessi motivi del viso.

Nileve si scostò le lenzuola dal volto e rise <<è un cosplay?>>
I due estranei si guardarono con aria interrogativa.
C'era qualcosa che non andava e Nileve sentì una familiare sensazione impadronirsi del suo stomaco, facendolo chiudere e procurandogli una sensazione di debolezza generale, improvvisamente si sentì afferrare per un braccio da una forza incredibile che la strattonò fino a trascinarla sul pavimento, sotto il letto. 

Era la bestia che la ossessionava da mesi, ma stavolta Nileve non gliel'avrebbe data vinta, era stanca di rivedere il suo brutto muso, di sentire gli artigli affonddati in gola e cercò intorno a sé una qualsiasi cosa per difendersi mentre sentiva il ragazzo gridare <
Improvvisamente Nileve si accorse che proprio lì accanto a lei c'era un pugnale, lo prese, mentre la bestia cercava di azzannarle il collo e lo affondò con tutta la forza rimastole. La bestia scomparve, dissipata come nebbia al solo tocco dell'arma. 
Nileve prese fiato, uscì dal letto, si tirò su e sgranando gli occhi chiese << Che cos'era quello? >> 

<< OH FANTASTICO!Io ci ho messo mesi a capire quale fosse la mia arma, arriva lei e zac, fa a fettine un Panico con una Sicurezza >> disse il ragazzo roteando gli occhi ed incrociando le braccia.
Nileve gettò via il pugnale << CHE COS'ERA QUELLO ho chiesto >>

<< Quello che voi terreni chiamate "attacco di panico" >> le rispose il ragazzo, avvicinandosi <>
Nileve la osservò, si sedette sul letto e vide piccoli sbuffi di fumo uscire dal naso di Jorja.
La dottoressa si avvicinò al letto e guardò la paziente socchiudendo gli occhi e soppesando ogni parola prima di pronunciarla. 
<< Sei Aldiqua perché nel tuo mondo terreno i demoni erano diventati troppo forti per te, noi qui, ti addestreremo a combatterli >>
Nileve corrucciò le sopracciglia << Sono Aldiqua? Quindi sono morta? >>
<< No >> intervenne Filib <>
<> iniziava ad agitarsi.

Uno sbuffo di fumo le arrivò dritto in viso << Non potrai tornare indietro, finché non sconfiggerai i tuoi demoni interiori >>



 
 
   
 
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