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Autore: JJ_Youngfox    29/07/2016    1 recensioni
Lilian Scarshade è una dei sopravvissuti all'Ascensione post Guerra Oscura ma non è la solita ex Mondana felice di essere qualcosa di "magico"; no, lei ha un enorme segreto che le grava sull'anima da molto tempo e un carattere abbastanza difficile che la spingerà a fidarsi di pochi mentre altri problemi piovono sull'Istituto di Philadelphia.
Lei e il suo migliore amico Oliver dovranno indagare su queste misteriose creature mai viste prima che minano la tranquillità del globo.
Sarà in grado di schierarsi dalla parte giusta nel momento del bisogno?
(Avviso subito che i personaggi della sig.ra Clare appariranno più avanti e che essi restano suoi così come il contesto, gli altri di invenzione appartengono a me.)
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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"Non di nuovo" continuava a ripetersi Lilian, mentre il dolore al fianco destro cresceva ogni momento di più.
Fece scivolare la mano alla cintura delle armi per arraffare lo stilo lucente, ma la mente annebbiata e i movimenti scoordinati le fecero perdere la presa e così anche il suo equilibrio già precario ne risentì; facendola finire carponi sull'asfalto spruzzato di pioggia.
Potè rallegrarsi solo un attimo prima di essere avvolta nella spessa coperta dell'incoscienza: Oliver le stava venendo incontro prima che crollasse definitivamente a terra.

Quello fu il sonno più agitato e orrendo della sua vita, batteva persino gli incubi che avevano seguito il suo primo Marchio.
Sognò la sua famiglia, sognò Oliver che veniva attaccato mentre lei non poteva fare altro che osservare impotente la macabra scenetta e altre cose confuse che la tennero agitata finchè non sentì di essere sveglia.
Quando aprì gli occhi, li fece scorrere subito su tutti i letti candidi dell'infermeria alla ricerca del suo migliore amico; ma notando che lei era l'unica anima in quella stanza il nodo allo stomaco che l'attanagliava sempre di più si sciolse permettendole un respiro profondo e sollevato.
Doveva essere passato parecchio tempo poiché la luce che penetrava dalle finestre dai vetri elaborati lasciava capire che era più o meno mattino inoltrato, ma l'infausto evento era occorso dopo cena.
Con un balzo che spaventò non poco Lilian, Phil il furetto saltò sul letto squittendo furiosamente nella sua direzione quasi a rimproverarla.
Con un sorrisetto la ragazza accarezzò dietro le orecchie la creatura, che oltre a calmarsi si sdraiò per farsi fare i grattini sul pancino color sabbia.
Mentre i movimenti cominciavano a farsi sempre più metodici e ripetitivi, la mente volò altrove ripensando a come quella bestiolina più unica che rara capitò lì.

Era un pomeriggio piuttosto fresco dell'estate scorsa quando Oliver si fiondò in Istituto con le mani a coppa e gli occhi sgranati, per fortuna non dovette chiamare nessuno perché quasi tutti sentendo il rumoraccio accorsero abbastanza infastiditi.
Quando diverse paia di occhi furono puntate su di lui, un musetto vispo fece capolino da una fenditura della specie di gabbia formata dalle mani del ragazzo scatenando l'ira della signora Greenscar; nonché la capoistituto e zia di Benjamin, un amico di Oliver.
La donna iniziò a urlare in modo poco fine, tentando di catturare quello che lei definiva "topo" con la chiara intenzione di buttarlo giù da una delle bocche di lupo vicine; peccato che il furetto fosse più furbo e le spruzzò addosso del liquido sgradevolmente pestilenziale con un versetto indignato. 
Già facendo questo aveva conquistato la loro simpatia, ma questa aumentò quando crebbe diventando la creatura più affabile e tenera di questo mondo.
Si poteva persino dire che fungesse loro da piccolo e peloso Ermes perché, con una certa espressione fiera, trasferiva i messaggi, però solo i loro.

Lilian fu strappata dalla fantasia bruscamente quando la porta si aprì cigolando rivelando l'imponente presenza di Oliver.
Si poteva dire che faceva una gran bella figura con quella stazza, forte anche per gli standard Nephilim, e il perenne sorriso spensierato sul volto.
Si avvicinò pian piano al capezzale dell'amica per poi accomodarsi su uno sgabello pieghevole appoggiato lì accanto.

- Landowl - disse semplicemente Lilian a mo' di saluto. Notò con fastidio che la sua voce risultava graffiata come quella di un fumatore più che incallito.

- Stai bene? - chiese diretto il ragazzo, non amava particolarmente i giri di parole.

Con una risatina, la giovane rispose: - Ci sono stati tempi migliori - si interruppe grattandosi un occhio, - mi ha messo k.o. quella bestia, vero? -.
Gli occhi azzurri di Oliver sembravano celare una certa preoccupazione, ma rispose solo con una risatina e una scrollata di capo.
Lilian si stiracchiò facendo scroccare diverse ossa nell'esatto momento in cui stava entrando come una furia Benjamin, il migliore amico di Oliver.
- Principessa, sei viva?! - urlò lui cercando di andarle vicino, ma lei alzo una mano che lo fece fermare all'istante per poi enunciare, algida: - Se mi chiami ancora "principessa" sarai tu quello a non essere vivo -.
Stavolta il migliore amico di Lilian rise di gusto di fronte alle solite smancerie che Ben faceva per poi essere respinto dalla mora, peccato che l'altro non rise e fece qualche passo indietro poiché cosciente delle capacità distruttive della ragazza.

   
 
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