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Autore: FunnyYoungMe    29/07/2016    2 recensioni
Jongwoon ripercorre i ricordi degli ultimi dieci anni che lo hanno portato ad amare la persona che ora è sdraiata al suo fianco.
[Vi siete mai addormentati guardando alla persona che più amate al mondo? Io sì. Tutti i giorni. Prima di cedere e di cadere tra le braccia di Morfeo, rimango ad osservare la persona che, nonostante tutto, è riuscita a farsi strada nel mio cuore.
Dopo essere entrato a far parte dei Super Junior e aver sopportato a malapena i primi sei mesi, a discapito di noi altri che non lo volevamo perché eravamo già troppi e non ci serviva un tredicesimo membro, Kyuhyun ha cominciato a ricevere l'amore incondizionato di tutti gli altri membri.]
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kyuhyun, Yesung
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi siete mai addormentati guardando alla persona che più amate al mondo? Io sì. Tutti i giorni. Prima di cedere e di cadere tra le braccia di Morfeo, rimango ad osservare la persona che, nonostante tutto, è riuscita a farsi strada nel mio cuore.

Dopo essere entrato a far parte dei Super Junior e aver sopportato a malapena i primi sei mesi, a discapito di noi altri che non lo volevamo perché eravamo già troppi e non ci serviva un tredicesimo membro, Kyuhyun ha cominciato a ricevere l'amore incondizionato di tutti gli altri membri.

La prima volta che lo abbiamo visto, nella sala in cui il nostro manager ci aveva fatto accomodare perché doveva “darci una sorpresa”, Kyuhyun aveva mantenuto lo sguardo a terra ma quando poi aveva forzato un sorriso, il mio cuore aveva perso un battito. Nonostante non fosse sincero e si sentisse in soggezione, quel sorriso mi aveva colpito. Perché era innocente. Puro. E anche se avrei voluto che lui sparisse perché minacciava la mia posizione da main vocalist, desideravo con tutto me stesso che mi rivolgesse un sorriso reale.

Quando ci aveva rivolto un timido saluto, ero rimasto imbambolato ad osservarlo. Aveva una voce bellissima, quasi angelica. E credetti di avere le allucinazioni perché attorno a lui avevo visto un'aura bianca che gli dava un'aria angelica.

Mi sono ricreduto dopo che è riuscito a farsi accettare da tutti noi. Di angelico, oltre alla voce, non aveva niente. Era un piccolo demonietto, un maknae furbo e infido che si rigirava a suo piacimento i suoi hyung. Però, al contempo, era tenero e ci riempiva di aegyo ogni volta che poteva - e quando faceva qualche marachella e non voleva lo sgridassimo -.

La seconda volta in cui credetti di vedere un'aura bianca attorno a lui fu circa un anno dopo il suo arrivo nel gruppo. Fu anche il giorno in cui mi resi conto che Kyuhyun non era semplicemente il mio dongsaeng e compagno di gruppo. No. Quando ci fu l'incidente che coinvolse Leeteuk, Shindong, Eunhyuk e Kyuhyun, mi resi conto che io amavo… amo il maknae. Ero nel dormitorio quando ci chiamarono e avvisarono dell'accaduto. In quel momento credevo di non poter più respirare. Non potevamo perdere il maknae così. Non potevo accettare che Kyuhyun morisse senza sapere quello che provavo per lui. Non per un capriccio egoistico, quanto perché speravo di poter rimediare ai sentimenti che aveva tenuto chiusi nel suo cuore per i primi sei mesi e vedere sparire quell'alone di tristezza che ogni volta che lo guardavo negli occhi vedevo chiaramente.

Quando raggiungemmo l'ospedale, mi ero appostato davanti alla sala dove lo stavano operando. Non mi importava chi entrava, chi usciva, chi mi domandava qualcosa.. Tutto quello a cui pensavo era vedere Kyuhyun, quel maknae che noi tutti amavamo, uscire da quella stanza e dirci che stava bene. Ma non fu ciò che successe. Il medico uscì e ci disse che era in coma, che era parecchio malconcio e che aveva pochissime possibilità di tornare a parlare una volta svegliato. Se si fosse svegliato.

Il mondo mi era crollato addosso e rimpiangevo le volte in cui avevamo fatto soffrire Kyuhyun, impedendogli anche di esprimersi e di parlarci sinceramente. Sì, lo avevamo accettato come parte integrante del gruppo ma lui non era ancora a suo agio con noi. Sapevo che davanti alla possibilità di non poter più cantare, Kyuhyun si sarebbe sentito morire dentro. Non poteva accadere. Volevo risentire la sua risata, la sua voce ogni volta che ci prendeva in giro.

Dopo quattro giorni dall'operazione si svegliò e con molta calma gli spiegarono la situazione. Sua madre ci disse che era devastato. Quando ci consentirono visitarlo, dopo che lo trasferirono in una stanza tutta sua, la prima volta che entrai nella stanza rischiai di lasciarci la pelle. No, non c'era nessun serial killer e nemmeno una sasaeng sfegatata. C'era lui. Lui che sorrideva ampiamente. In quel momento vidi l'aura bianca attorno a lui e il fatto che avesse il camice bianco dell'ospedale e la pelle pallida non aiutava: ai miei occhi, era un angelo.

I giorni si susseguirono e con essi la sua guarigione. Dell'incidente non rimase altro che dei ricordi: le sue cicatrici. Lui se ne vergognava e ancora oggi le odia ma per me non sono un problema. Non intaccano in alcun modo la sua bellezza. E inoltre, sono un ottimo modo per ricordarmi che lui è umano e non un angelo sceso in terra a illuminarmi la vita.

Da quel giorno maledetto mi ripromisi che mi sarei sempre preso cura di lui e non lo avrei mai abbandonato. Gli avrei dato tutto l'affetto di cui aveva bisogno, tutto il sostegno di cui necessitava per andare avanti. Ma non mi dichiarai. Avevo troppa paura del rifiuto e di diventare solamente una macchia nera nel suo diario, un essere da disprezzare e da relegare in un angolino. Rimasi al suo fianco come potevo, senza pretendere nulla in cambio. E via via che gli anni passavano, diventammo sempre più amici, più fratelli e cominciai a cogliere segnali da parte sua. Segnali che lui ricambiava ciò che provavo. Ma nessuno dei due fece qualcosa per mettere in chiaro la situazione e così arrivò la notizia che mi sarei arruolato nell'esercito.

Il giorno in cui decisi che avrei informato tutti i Super Junior, anche quelli che non c'erano più, andammo fuori a cena - Heechul, Hangeng e Kibum parteciparono dalla video chiamata che avevo fatto partire -. Kyuhyun si presentò vestito di bianco. Non riuscivo a capire se fosse a conoscenza dell'effetto che quel colore mi facesse quando era collegato a lui. Cercai di rimanere concentrato ma quando alla fine della cena resi partecipe i miei “fratelli” della mia decisione, notai che gli occhi del maknae erano velati di lacrime, di tristezza e di abbandono. Provai a parlargli ma non ci riuscì perché uscì dal ristorante prima di tutti e non andò nel dormitorio. Intuì quindi che era andato o dai suoi genitori o da qualcuno dei ragazzi della Kyuline.

Il giorno dell'arruolamento si avvicinava e Kyuhyun manteneva le distanze e quando mi avviai al campo lo vidi raggiungermi. Era di nuovo vestito di bianco. Mi aveva guardato negli occhi e sussurrando mi aveva detto le due parole che io avrei dovuto dirgli anni addietro: “Ti amo”.

Non mi permise di dargli un bacio sulla guancia; voleva solo tenermi tra le sue braccia. Quando ci separammo, mi disse che mi avrebbe aspettato. E così fece per i due successivi anni perché, nonostante ogni tanto uscissi con gli altri membri, lui non si era mai avvicinato più del necessario a me. Ma la cosa andava bene ad entrambi.

Quando uscì dal campo per l'ultima volta e mi avviai a casa, trovai Kyuhyun e gli altri ragazzi ad aspettarmi. Presi il maknae per le spalle e con sguardo serio ripetei le sue ultime parole: “Ti amo”. Era vestito di bianco.

La prima volta che facemmo l'amore fu meraviglioso e mi sentì la persona più felice al mondo perché stavo facendo mio il mio angelo. Nel momento in cui raggiungemmo entrambi l'apice, vidi Kyuhyun sorridermi e poco dopo entrambi sussurrammo quanto ci amavamo.

E ora, a distanza di qualche anno, ci trovavamo ancora l'uno tra le braccia dell'altro, dopo aver fatto l'amore come se fosse stata la prima volta. Esploravo con le mie mani la sua pelle, così bianca e morbida tanto da ricordarmi un marshmallow. E ancora una volta pensai che il colore del nostro amore fosse bianco. Perché? Perché ci aveva seguiti giorno dopo giorno, ostacolo dopo ostacolo ed era puro e innocente come lo sguardo di Kyuhyun, brillante come il suo sorriso.

“Hyung~~~”, mormorò il piccolo - ma mica tanto - angelo tra le mie braccia.

“Mh?”, risposi accarezzandogli il punto dove c'era la cicatrice più brutta.

“Sai cos'ho pensato la prima volta che ti ho visto?” mi domandò sorridendo timidamente.

“No. Cosa?”

“Che eri un angelo. Perché il tuo sorriso era capace di farmi sentire felice come non mai, come se stessi toccando il cielo con un dito”, ammise arrossendo leggermente. Sorrisi davanti alle sue parole. Eravamo proprio fatti l'uno per l'altro.

“BabyKyu, sai cosa ho pensato io di te?”

Lui scosse la testa. Gli tirai su il mento e gli diedi un bacio sulle labbra. “Che eri un angelo sceso in terra”, gli dissi. “Un angelo perfetto che mi avrebbe portato solo gioia.”

Lui non rispose. Ci bastò abbracciarci per capire quello che tacevamo.

Il nostro amore è bianco. Bianco come il paradiso, come la purezza, come l'innocenza, come il piacere. 

   
 
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