Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Persefone3    30/07/2016    6 recensioni
Killian Jones è un giovane e promettente artista di Boston, ma la sua vita non è stata sempre facile. Proprio nel momento in cui decide di iniziare a riprendere in mano la sua vita, una giovane donna fa capolino nella sua vita. Dal canto suo, Emma Swan non ha la minima idea che dopo il suo incontro con Killian tutto quello che l'ha spinta a chiudersi in se stessa sta per subire un forte scossone. Riusciranno a trovare un loro equilibrio? E cosa succede quando uno dei due si troverà nella delicata situazione di dover proteggere l'altro dai residui del proprio passato?
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
XV. A Ghost from the Past
 
 “Ti avevo promesso che ci saremmo visti per pranzo, ma il cigno che abbiamo visto l’altro giorno al lago mi sta facendo impazzire. Saprò farmi perdonare. Promesso.
Killian
P.S Ti lascio la mia cartellina. Spero mi aiuterai a scegliere gli ultimi bozzetti.”
 
Il telefono di Emma era poggiato sul tavolo mentre lei era tutta intenta a sfogliare la cartellina di pelle. Killian le aveva affidato i suoi bozzetti perché lo aiutasse a scegliere gli ultimi lavori per la personale. Era fissata per il mese successivo e, nonostante si fosse messo a lavorare di buona lena, c’era ancora molto da fare. Disegnava ovunque e in qualunque momento e lei stava facendo di tutto per assecondare la sua spinta creativa. Spesso si era portato l’album da disegno e le matite anche in camera da letto, mentre aspettava che Emma uscisse dal bagno per stendersi accanto a lui. E nel momento in cui veniva raggiunto, dopo averle mostrato cosa stava buttando giù, smetteva di lavorare per dedicarsi solo a lei. A loro.
 
Emma era indecisa tra uno scorcio del parco e una panoramica dalla balconata del teatro in cui l’aveva portata ormai quasi due mesi addietro. Era così concentrata che non si accorse della presenza che la stava osservando e che si andò a sedere al suo tavolo senza essere invitata.
 
- Ciao piccola
 
Emma trasalì. Neal Gold. Chiuse immediatamente la cartellina e puntò gli occhi su di lui.
 
- Non avevo alcuna intenzione di parlare con te due mesi fa e ora ne ho meno voglia di allora- replicò secca
 
Ripose la cartellina con cura nella borsa, sapeva bene cosa faceva Neal con i quadri. Prese il cellulare e fece per alzarsi.
 
- Con calma – replicò Neal trattenendola a sedere – è ancora presto per andare.
- Lasciami. Mi stai facendo male.
 
Neal allentò la presa sul suo braccio.
 
- Ti sto solo chiedendo due minuti. Che cosa sarà mai?
- Ma io non ho niente da dirti – rispose Emma mentre Neal la forzava a tornare seduta di fronte a lui
- Come va con il tuo bel tenebroso? Come si chiama? Vediamo … ah sì! Jones, Killian Jones!
- E tu come sai il suo nome? – chiese Emma esterrefatta.
 
Neal rovesciò la tazza che era rimasta coperta sul tavolo e si fece versare del caffè dalla cameriera.
 
- So molte cose di lui, mi sono informato diciamo.
 
Neal tirò fuori da una tracolla che aveva una cartellina piena di informazioni su Jones. La aprì e iniziò a sfogliarla proprio sotto gli occhi di Emma.
 
- Come hai fatto ad averla? E soprattutto perché? – chiese Emma indicando la cartellina.
- Questo non è affare ti riguarda.
 
Gli scagnozzi di Arthur e soprattutto quell’Agravaine sapevano davvero scavare e trovare tutto quello che volevano. Ci avevano messo solo un paio di giorno a reperire tutto quello che si sapeva su Killian Jones.
 
- Te lo sei scelto tormentato, ma del resto come poteva essere differente? Sapevi che dopo l’incidente ha passato un periodo piuttosto sregolato? Anzi, molto sregolato. Donne e alcol a fiumi. Passava da un bicchiere all’altro con la stessa facilità con cui passava da un letto ad un altro.
- Conosco il passato di Killian
- Anche i particolari piccanti ti ha detto? Perché credimi non si è fatto mancare nulla.
- Appartiene al suo passato.  Non è più quella persona.
- Ma non dirmi, sei così sciocca di credere che sia cambiato per te? Sei ancora una bambina in questo. Cosa ti fa pensare di essere diversa dalle altre? Il fatto che vi frequentate da più di un mese, il che devo ammettere è un record per lui, o che vivete sotto lo stesso tetto?
 
Emma sgranò di nuovo gli occhi.
 
- Sì, so anche questo. Lascia che ti faccia una domanda: sei davvero sicura che in questo momento sia a casa invece di farsela con una qualunque cameriera in un qualunque bar? Non escluderei nemmeno quello che è vicino al suo appartamento.
 
Emma sapeva di non dovergli permettere di avere il sopravvento, di minare le sue certezze. Quello che aveva con Killian era una cosa ben più profonda di un’avventura. Neal aveva già distrutto il suo passato, doveva impedirgli di distruggere anche il suo futuro.
 
- Senti se stai cercando di farmi dubitare di lui, risparmia il fiato – ringhiò
- Wooowwww adoro quando soffi così come una gatta
 
Neal allungò una gamba sotto il tavolo per sfiorare quella di Emma che si ritrasse immediatamente.
 
- Non osare toccarmi!
- Accidenti, dove è finita la Emma che non sapeva mai dirmi di no?
- Non esiste più
- Non essere sciocca, pensi che un paio di notti tra le braccia di quel tipo, abbiano davvero cancellato chi tu sia veramente? Io lo so chi sei Emma Swan, lo so bene.
- Non ho alcuna intenzione di continuare questa conversazione.
 
Emma si alzò. Non era minimamente disposta a sopportare la sua presenza un momento di più.
 
- Per ora Emma, ma ci vedremo presto.
- Io non penso proprio.
 
Emma si allontanò dal tavolo ed uscì dal bar senza voltarsi indietro. L’unica cosa da fare era cercare di dimenticare quello spiacevole incontro il più in fretta possibile.

Quando rimise piede in casa quella stessa sera, il senso di inquietudine che l’aveva accompagnata per tutto il resto della giornata, non si era minimamente affievolito. Si stava togliendo il cappotto quando Killian la chiamò dalla cucina. Mentre si dirigeva verso di essa, sentiva che la Emma che era stata stava prendendo il sopravvento sulla Emma che era diventata. Si scontrò quasi con lui sulla soglia tanta era la sua agitazione. E in quel preciso momento, per evitare che la paura avesse la meglio su di lei, lo attirò a sé con decisione per baciarlo disperatamente. Cercò di ancorarsi a lui, alle sue labbra, al suo amore, perché fermasse l’oscurità che dentro stava cercando di prendere il controllo del suo cuore. Affondò le dita nei suoi capelli e inalò il suo profumo a pieni polmoni.
 
- Emma va tutto bene? – chiese lui spiazzato staccandosi per poterla guardare negli occhi.
- Sto bene – rispose lei con un filo di voce – sono solo un po’ stanca. Vado a farmi una doccia prima di metterci a tavola.
 
Killian la vide allontanarsi con lo strano presentimento che qualcosa l’aveva turbata. Quella notte Emma amò e si fece amare con ancora più passione del solito.

Ora di chiusura. Erano tutti al bancone sorridenti. Emma per prima. Erano passati un paio di giorno da quel maledetto incontro con Neal. Non si era più fatto vivo: doveva aver capito. Dopo il nervosismo dei primi giorni, che aveva cercato di mascherare a Killian come stanchezza, si era convinta che si trattava di un episodio isolato. Era tornata a rilassarsi e a sorridere come la Emma di sempre, con grande sollievo di Killian, che l’aveva sommersa di attenzioni. Aveva attribuito quel malumore al fatto che si era troppo concentrato sul lavoro trascurandola.
Dalla strada Neal stava osservando il nauseante quadretto che stava andando in scena alla galleria. La sua prima chiacchierata con Emma era stata esplorativa. Era testarda e teneva davvero a quel tizio, perché poi non lo aveva ancora capito. Non si era certo aspettavo di essere riaccolto da lei a braccia aperte, ma neanche con tutta quella ostilità. Tra loro, in fondo, c’era stata solo qualche piccola incomprensione. Aveva assolutamente bisogno di quei quadri e se Emma non era disposta ad aiutarlo con le buone, sarebbe rientrato nella sua vita come uno schiacciasassi finché non avesse ottenuto quello che voleva. Sì, era decisamente tempo di porre fine a quel nauseante quadretto felice.
 
- Bene Killian – disse Mary sfogliando la cartellina con i bozzetti – direi che abbiamo tutto quello che ci serve. Pensi di essere pronto per la data fissata?
- Penso proprio di sì. Anche a costo di lavorare la notte.
 
Emma guardò orgogliosa Killian. Era una cosa bellissima quella che stava accadendo. Appoggiò la fronte sulla sua spalla, quando il campanello della porta suonò.
 
- Ci penso io – rispose Emma dirigendosi verso il bancone – voi continuate pure.
 
Quando giunse davanti al cliente in attesa sentì la paura tornare ad attanagliargli il cuore: era Neal. Cosa voleva? Quell’innaturale silenzio attirò l’attenzione di tutti i presenti. Mary, riconosciuto il visitatore, si avvicinò immediatamente alla sua amica che era rimasta impietrita.
 
- Cosa vuoi qui Neal?
 
Come quel nome fu pronunciato, tutti si voltarono verso il nuovo arrivato. Gli occhi di David si puntarono su Killian e sulla sua mascella vistosamente contratta. Era innegabile che l’amore di Emma lo aveva calmato e cambiato in meglio, ma sapeva anche che l’animo rissoso del suo amico era sempre in agguato, specialmente quando qualcosa minacciava quello a cui teneva di più. Gli si fece vicino.
 
- Mary Margaret Blanchard. – Neal la osservò attentamente – Tutti dicono che sia la cortesia la prima cosa che si nota. Dovrò impegnarmi a sfatare questa falsa credenza.
- Non mi interessa cosa farai. Fuori dalla mia galleria.
- Non sono qui per te, anche se tra poco anche la mia galleria riaprirà. Sai giusto il tempo di chiarire alcuni piccoli fraintendimenti. Comunque sono qui per parlare con Emma.
 
Neal aveva appena mosso un passo verso la sua ex che Killian scattò verso di lui come una molla. David lo trattenne per un braccio per farlo ragionare.
 
- Aspetta, non fare cose avventate
- Togliti di mezzo!
 
Ma fu la pronta risposta di Emma a fermare Neal.
 
- Non abbiamo niente da dirci
 
Emma vide Killian fermarsi. Cercò di tranquillizzarlo con gli occhi.
 
- Io non credo proprio – replicò Neal senza staccare gli occhi da lei
- L’hai sentita – ringhiò Killian raggiungendo Emma.
 
Gli occhi di Neal si accesero. Gli informatori di Agravaine sapevano essere più accurati di qualunque servizio segreto uno volta sguinzagliati. Il punto debole di Killian era proprio Emma. La miccia era accesa, doveva solo farla esplodere. Si rivolse solo a lui ignorando Emma.
 
- Non ci siamo presentati. Neal Gold – disse serafico porgendogli la mano – sono l’ex di Emma. E tu chi sei?
 
Killian lo fissò furioso. Strinse Emma più forte.
 
- Sai benissimo chi sono stronzo. E io so benissimo chi sei tu. A teatro non ci hai staccato gli occhi di dosso un momento.
- È sempre bello lasciare un segno, anche se noto un certo acredine nel tuo tono di voce. Se è per quello che ti ha raccontato Emma, col tempo, ammesso che tu ne abbia con lei, imparerai che ama essere un tantino teatrale.
 
Emma vide la rabbia divampare negli occhi di Killian. Fu lei questa volta a stringerlo a sé. Doveva impedirgli di fare qualche sciocchezza.
 
- Lo so che ti piace recitare questo ruolo da pseudo eroe – proseguì Neal – Killian Jones ma non lo sei. Ed Emma sembra un angelo biondo ma dentro non lo è affatto. Io la conosco bene, molto bene. Ti ha detto che ci siamo già parlati qualche giorno fa? Dal lampo nei tuoi occhi deduco di no
- Se non l’ha fatto avrà avuto i suoi buoni motivi.
- Piccola, hai segreta con la persona con cui dici di stare così bene?
 
Emma sentì il corpo di Killian irrigidirsi. Era sul punto di esplodere, teso come non mai nello sforzo di non cedere. Gli accarezzò teneramente il viso e cercò i suoi occhi.
 
- Ehi, guardami. Va tutto bene. Non mi ha fatto niente. E non te l’ho detto proprio per evitare questo – disse lei dolcemente
- Oh non farti incastrare da quegli occhioni Killian, anche se so per esperienza che è difficile resisterle quando fa così.
 
Lo sguardo di Killian si spostò da Emma a Neal e poi tornò su di lei. Emma gli sfiorò il viso di nuovo per rassicurarlo ancora.
 
- Guarda me, non guardare lui. Fammi sentire cosa vuole e poi ce ne andiamo a casa.
- Non ti lascio sola con lui!
- Non mi accadrà nulla, fidati di me.
 
Killian indugiò ancora un momento su Emma, se le fosse accaduto qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato. Ma aveva fiducia in lei. Si avvicinò quindi a Neal.
 
- Se osi toccarla te la vedrai con me.
- Oh quando la toccavo io, si accendeva con niente, anzi mi bastava sfiorarla. Ha ancora l’abitudine di toccarsi i capelli quando ha voglia di fare l’amore? Con me lo faceva sempre.
 
Killian scattò verso di lui. David gli fu subito vicino per trattenerlo.
 
- Lascia stare Killian, vuole solo provocarti
 
Emma gli fu di nuovo vicino. Doveva allontanarlo da Neal assolutamente.
 
- Fai come ti ho detto, per favore. Solo per questa volta – disse lei cercando di calmarlo
- Emma …
- Fidati di me, fidati di noi. – lo guardò con gli occhi lucidi.
- Va bene, ma sono qui fuori se ti occorre qualcosa
 
Killian la baciò e poi si lasciò guidare fuori da David, non prima di aver mollato una spallata a Neal mentre si dirigeva verso la porta. Lo guardò con rabbia sempre crescente.
 
- Non scenderò al tuo squallido livello, Emma non se lo merita. Ma stai molto attento a quello che dici o quello che fai. Ti assicuro che saprò come fartela pagare.
 
Neal aspettò che tutti fossero usciti prima di tornare a rivolgersi ad Emma che lo guardava torvo.
 
- Che bel caratterino
- Tu lo hai provocato! Si può sapere perché hai deciso di perseguitarmi? Ti ho già detto che non abbiamo nulla da dirci.
- E invece mi starai a sentire attentamente. Un mio amico ha visto i quadri di Killian al party di Mary, ma sfortunatamente la tua fiamma si è rifiutata di vendere.
- Quel viscido avvocato, ho capito di chi stai parlando.
- Il viscido avvocato si chiama Agravaine e lavora per un noto collezionista conosciuto con il soprannome di Arthur. Devi procurarmi quei quadri.
- Ma ti ha dato di volta il cervello? Non farò mai una cosa del genere!
- Emma la mia non è una domanda. Lo devi fare e basta. Quanto sa Killian del tuo passato?
- E questo cosa c’entra?
- E se gli raccontassi tutto? Di quando con la scusa di fare da modella ti insinuavi nella vita di quei poveri artisti in erba e mi davi dritte su cosa procurarmi, oppure di quando eri proprio tu a consegnare agli scagnozzi di Arthur la merce rubata
- Non ho fatto niente di tutto ciò
- E invece sì, ma era più comodo non farmi domande e godere dei soldi.
- Killian non ti crederà
- Lo farà – Neal tirò fuori dalla borsa una cartellina con il nome di Emma – e se anche non lo facesse, mi basterà insinuargli il dubbio. Da piccolo diventerà sempre più grande, fino a farlo vacillare.
- Perché mi stai facendo questo?
- Perché voglio corrompere il tuo amore portando alla luce i tuoi più oscuri segreti, segreti che io conosco benissimo. Vedo il senso di colpa sul tuo viso, so che ti ossessiona e so che posso usarlo a mio vantaggio.
- Non farò mai quello che mi chiedi. Gli parlerò e insieme troveremo il modo di impedirti di farci del male.
- Prima che succeda, stai sicura che Arthur invierà qualcuno a fare del male a lui o a chi ti sta attorno: Mary, David, Granny …
- Non azzardarti a metterli in mezzo
- Uh, sei molto affezionata ad ognuno di loro.
- Troverò il modo di fermarti.
- No, non lo troverai. La scelta sta a te. Procurami quei quadri o le persone che ami e soprattutto Killian faranno una brutta fine. Hai il mio numero, aspetto una tua telefonata
 
E così come era entrato nella galleria, Neal se ne andò. Nel più squallido vicolo di Boston aveva appuntamento con uno degli uomini di Arthur per avere aggiornamenti. Lo stava aspettando appoggiato ad una parete.
 
- Neal, buonasera. Che mi dici?
- Percival. Ho appena parlato con Emma.
- Ci aiuterà?
- Credo che abbia bisogno di essere convinta ancora un po’.
- Benissimo, ci penso io ad ammansirla.
 
Quando rientrarono nel loro appartamento, Emma e Killian non avevano ancora scambiato una sola parola. Quando Neal era uscito dalla galleria, Killian si era precipitato dentro da lei. Emma aveva cercato di rassicuralo che Neal non si sarebbe fatto più vivo, ma sapeva di mentirgli. Aveva capito che era turbato per l’accaduto dal suo sguardo duro e serio. La paura che aveva lasciato alle spalle nel momento in cui aveva deciso di fidarsi di Killian ruggì forte dentro di lei. Non sarebbe mai riuscita a liberarsi di quel pesante passato.
Vide Killian andare in bagno. Non si meritava una cosa del genere, non dopo tutto quello che aveva fatto per lei. Lo seguì.

Mentre Killian si sciacquava la faccia, i pensieri vorticavano nella sua testa. Non era preoccupato per il fatto che Emma e Neal si fossero incontrati a sua insaputa, ma per il fatto che quest’ultimo volesse tornare a forza nella vita di Emma e di conseguenza nella loro vita. Non dubitava dei sentimenti di Emma, ma quelle interferenze potevano essere deleterie per il loro rapporto. Si asciugò il viso mentre cercava di trovare una soluzione, quando dallo specchio vide la figura di Emma ferma alla porta.
 
- Ehi – disse lui – che succede?
- Questo me lo devi dire tu – rispose Emma abbassando gli occhi
 
Killian la abbracciò. Era tesa come un violino per tutto quello che era successo in quell’assurda serata.
 
- Non sono arrabbiato perché non mi hai detto di aver visto Neal, ma non voglio che si metta tra noi.
- Mi dispiace. Questo è un mio problema che non dovrebbe avere ripercussioni sulla nostra relazione. Ti prometto che non lo permetterò.
- Lo so e so anche che qualunque cosa succederà troveremo insieme una soluzione per venirne fuori.
 
Emma sorrise a Killian ma nella parte più profonda di sé cominciava a maturare l’idea che la soluzione di quel problema spettasse a lei sola. Si lasciò condurre a letto come se la questione fosse finita lì mentre la sua testa stava disperatamente cercando di elaborare una via d’uscita.           

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Lo so, mi state odiando. Neal si è preso un bel po' di libertà con Emma cercando di far vacillare la sua storia con Killian. Per il momento hanno retto, ma ha fatto la sua comparsa un altro personaggio Percival. So cosa vi state chiedendo ... Persefone, ma questi sono i personaggi della tavola rotonda e di conseguenza della 5a ..
Allora diciamo che buona parte di questa long nasce dal fatto che mi sarebbe piaciuto affrontare le dinamiche della 5a in un contesto senza magia. Quindi la seconda parte, dalla quale ci separa un solo capitolo, ruoterà attorno a ciò. Spero davvero di riuscire a tirare fuori qualcosa di buono.
Come sempre grazie a tutti per letture, recensioni e inserimenti! 
Un bacione grandissimo
Persefone

                                    
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Persefone3