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Autore: pupeez4eva    30/07/2016    1 recensioni
"Thor," cominciò, con voce forzata, "perché pensi che Sleipnir sia tuo... nipote?"
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Odino, Thor
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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L'autrice di questa storia è straniera. Potete trovare qui la storia originale.
Traduzione a cura di melting ice.

The Nephew of Thor

Il nipote di Thor





Sleipnir è il possente destriero di suo padre. Sleipnir è anche il figlio di suo fratello.

Era una cosa che continuava a lasciare Thor alquanto perplesso, ma non avrebbe permesso a questo pensiero di avere la meglio su di lui. Suo nipote aveva bisogno di aiuto e lui non avrebbe trovato riposo finché non fosse stato libero.

Certo, il destriero non sembrava comprendere le sue intenzioni - o forse soffriva semplicemente di quella che i midgardiani chiamano "Sindrome di Stoccolma". In ogni caso non aveva importanza; Sleipnir dopotutto era solo un bambino, mentre Thor sapeva perfettamente quello che stava facendo. Il piano che aveva elaborato era, secondo lui, geniale nella sua semplicità: intrufolarsi nelle stalle e liberare Sleipnir dalla prigionia, mentre suo Padre dormiva inconsapevole.

"Buono, nipote!" sibilò Thor quando il cavallo lanciò un forte nitrito. "Sono qui per liberarti, ma Padre non lo deve sapere!"

Sleipnir per tutta risposta arretrò preparandosi a scalciarlo. Thor, spaventato, si allontanò di un passo e gli rivolse lo sguardo più serio che fosse in grado di sfoggiare.

"Capisco che tu sia arrabbiato con me," disse, facendo del suo meglio per apparire rassicurante. "Anche io sono furioso con me stesso. Ma ti assicuro che ero davvero all’oscuro del nostro legame di parentela, nipote! Tuttavia, ora che ne sono consapevole, mi rifiuto di rimanere indifferente e lasciare che Padre ti tratti in questo modo."

Sleipnir nitrì. Thor sorrise e si fece più avanti per accarezzargli la criniera.

"Sì, bravo così!" esclamò con entusiasmo. "Sarai anche un cavallo, ma sei comunque un membro di questa famiglia!"

"In nome di Hel, che cosa stai facendo, ragazzo?"

Thor si paralizzò con la mano ancora posata sulla criniera di Sleipnir. Il cavallo guardava davanti a sé senza espressione, mentre gli occhi del dio erano spalancati comicamente.

"Padre!" esclamò Thor voltandosi. "Io… cosa ci fai qui?"

"Stavo proprio per chiederti la stessa cosa," rispose Odino, col suo unico occhio che si stringeva sospettoso. "Perché te ne vai in giro di soppiatto nel bel mezzo della notte e, soprattutto, cosa stai facendo con il mio cavallo?"

Thor esitò, incerto su come rispondere. Riportò lo sguardo su Sleipnir, che lanciò un altro nitrito. Poi, con espressione decisa, si rivolse nuovamente a suo padre. Ora sapeva cosa doveva fare: aveva già deluso il suo fratellino, non poteva assolutamente permettere che con suo nipote accadesse la stessa cosa.

"Padre, credevi davvero di potermelo tenere nascosto?" ringhiò. "Pensavi che non lo avrei scoperto?"

Odino lo fissava. La sua espressione appariva imperturbabile, ma internamente stava tremando. La situazione cominciava a sembrargli troppo familiare. Anche se, a differenza del tremendo confronto avuto con Loki, questa volta il Padre degli dei non aveva assolutamente la più pallida idea di cosa stesse succedendo, e questo non gli capitava spesso. Spostò nuovamente lo sguardo da suo figlio al suo cavallo, cercando di trovare una qualche connessione, ma nella sua mente rimaneva il buio totale.

"Riguardo a Sleipnir!" scattò Thor, come se quella non fosse l’unica cosa chiara a Odino.

"Che cosa, riguardo a quel dannato cavallo?" sbraitò il Padre degli dei, sentendo che la sua pazienza si stava rapidamente esaurendo.

Thor sembrava furioso. "Come osi parlare in questo modo di mio nipote!" urlò.

"Il tuo cosa?"

"Mio nipote," Thor diede una pacca affettuosa sulla groppa di Speipnir. Odino continuava a fissare i due. Benché cominciasse a intravedere una connessione, la sua mente si rifiutava di accettarla. Non era possibile che suo figlio - l'erede al trono - pensasse che…

"Non preoccuparti, nipote, avrai sempre il mio sostegno!"

Oh Norne, Thor credeva davvero che il cavallo fosse suo nipote.

Odino prese un profondo respiro, perché anche se gridare contro Thor gli sembrava un'idea brillante, Frigga l'aveva messo in guardia a proposito del suo caratteraccio e l'ultima cosa che desiderava era finire a dormire nelle stalle.

"Thor," cominciò, con voce forzata, "perché pensi che Sleipnir sia tuo... nipote?" l'ultima parola fu quasi sputata fuori.

"Perché è figlio di Loki," rispose Thor prontamente. Odino sentì il suo unico occhio contrarsi nervosamente. Si domandò per un attimo se stesse scherzando, ma poi si ricordò con quale dei suoi figli stava parlando.

"E c'è un... motivo per cui sei arrivato a questa conclusione?" Ci fu un momento di silenzio. Odino stava diventando impaziente. "Thor, quello che stai dicendo è semplicemente impossibile."

Il figlio lo fissò gelido. "C'è una spiegazione perfettamente logica, Padre, e tu sai qual è!" Calma, calma. Non bandirlo, è semplicemente un pazzo e la colpa è solamente tua. Bandiscilo un’altra volta e Frigga… "Solo… spiegati. Ora," ringhiò.

"È semplice," cominciò Thor. Odino aveva seri dubbi in proposito. "Loki si è trasformato in..."

Il Padre degli dei trattenne un gemito. Aveva la sensazione di sapere dove sarebbe andata a finire questa storia e non gli piaceva per niente. Non aveva la più pallida idea di come Thor potesse essere arrivato alla conclusione che Loki avesse messo incinta una giumenta

" ... in una giumenta, è stata con un cavallo, e ha dato alla luce Sleipnir."

Odino fissò Thor, senza parole. Questo era... molto peggio di quanto avesse pensato inizialmente, e poteva solo pregare che Loki non venisse mai a sapere di questa storia assurda. Ma visto che al momento lui si trovava rinchiuso in una cella e si rifiutava di parlare con qualunque membro della famiglia reale, dubitava che sarebbe stato un problema da affrontare nel futuro prossimo.

Thor stava ancora parlando e suo padre si domandò se non fosse arrivato il momento di fermarlo. "…e tu hai strappato il figlio di Loki dalle sue braccia e adesso te ne vai in giro sulla sua groppa, come se fosse un animale comune, invece che un tuo parente!"

Odino prese un profondo respiro.

"Non provi neanche a difenderti?"

"Thor," cominciò suo padre con voce ferma. "Sto cercando di mantenere la calma. Se dovessi dire quello che penso, non credo ti piacerebbe. E nemmeno a tua madre. Motivo per cui ora sto facendo uno sforzo."

Thor strinse gli occhi, ma fortunatamente rimase in silenzio. Odino sentì che un po' della tensione lo stava abbandonando (non molta, ma era comunque un miglioramento), e continuò.

"Lo dirò una volta, e una volta soltanto, quindi ascoltami bene. Io so chi ha dato alla luce questo animale, e certamente non è stato tuo fratello. E' stata una cavalla di queste stesse stalle."

Thor sbatté le palpebre, mentre la rabbia cedeva il posto alla confusione.

'Bene,' pensò Odino, 'lasciamo che sia confuso. È proprio quello che si merita.' Forse il suo non era un comportamento molto paterno, o regale, ma era notte fonda, lui era stanco, aveva freddo e la colpa di tutto questo era solo di Thor.

"Il motivo per cui Sleipnir ha otto zampe, questo sì, è colpa di tuo fratello: pensava che sarebbe stato divertente provare un piccolo trucco e la povera bestia ne ha pagato il prezzo. Ma il suo coinvolgimento arriva solo fino a qui."

Thor guardò il cavallo e poi di nuovo suo padre. "Quindi… Sleipnir non è tuo nipote?" chiese lentamente.

L'occhio di Odino ebbe uno scatto. "No."

"E... le leggende midgardiane si sbagliano?"

Odino si domandò perché in nome di Hel ci fossero delle leggende che raccontavano di suo figlio che partoriva un cavallo. Si chiese anche chi avesse potuto scrivere tali cose e gli venne una mezza idea di dargli la caccia per punirlo della sua insolenza. Certo però doveva essere morto ormai da tempo... dannati mortali e le loro vite così brevi!

"Sì," Odino disse alla fine, "si sbagliano."

"Oh." Thor si allontanò da Sleipnir, mentre il suo volto si tingeva rapidamente di rosso. "Bene, allora."

"Adesso puoi andare," ringhiò suo padre. Thor fece un rapido cenno e corse via, senza più voltarsi. Quando finalmente scomparve dalla sua vista, Odino fece un lungo sospiro e rivolse a Sleipnir uno sguardo diffidente. No, questo non se lo sarebbe dimenticato facilmente.



   
 
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