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Autore: Eris_02    31/07/2016    1 recensioni
Una ragazza come le altre, amante della lettura e che non vede l'ora di entrare al suo amato liceo artistico; una nuova esperienza mai provata prima, un ragazzo sotto un pino.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una giornata soleggiata e arieggiata, si stava bene per essere agli inizi di agosto. Come ogni domenica me ne andai al parco pubblico vicino a casa mia. Erano le 7:30. Non so perché mi svagliassi così presto, ma mi piaceva, sentivo di avere più cose da poter fare e scoprire durante il giorno. Forse avevo ragione. Come al mio solito con il mio blocchetto ad anelli, matita e gomma e il mio amato e-book in mano mi sedetti sotto la quercia. Poco distante vi era un gran bel pino, che si trovava proprio in mezzo al parco, difficile non notarlo. Mi misi subito a disegnarlo e anche se sapevo che non sarebbe venuto magnifico come desideravo, fu importante per me. Ora leggevo Harry potter, il 5, L'Ordine della Fenice sull'e-book. Ero un po' assente in quel momento, presa dal libro, ma notai subito degli occhi che mi scrutavano. Erano di un ragazzo, avrà avuto la mia stessa età, così almeno mi sembrava. Capelli castani scuro, lisci proprio come i miei, portati alla Zac Efron ai tempi di High School Musical. I suoi occhi erano troppo distanti per poterli vedere davvero, ma sembravano chiari. Con le cuffiette alle orecchie, se ne stava là tranquillo sotto a quel pino che avevo disegnato circa trenta minuti prima. Lo guardavo pensierosa, lui ad un certo punto ricambiò il mio sguardo ed allora i nostri occhi si incrociarono. Presi dalla vergogna i miei occhi si fissaro in un punto del giardino che trovai particolarmente interessante in quel momento. Notai che anche lui non mi stava più fissando. Io, gli occhi, i nostri visi rossi come pomodori [o come il sangue se si vuole essere più poetici]. Ma in fondo lo trovavo piacevole, e divertente ed emozionante. La brezza di quella mattina mi scompigliava i capelli. Era molto bello, mi sentivo bella. Era come se tutte le ingiustizie passate all'ombra di qualcun'altro sparissero in un attimo. Ma poi, purtroppo, ritornavano ed allora non mi sentivo considerata. Era solo lui che mi faceva stare bene, mi dava un po' di speranza. Dopo quel giorno lo rividi ancora; tra tutta la settimana, il mercoledì, il venerdì ed il week-end. Ecco, non gli avevo mai rivolto una singola parola, ma non riuscivo a pronunciarla davanti a quel ragazzo. Però il mio cuore voleva conoscerlo. Un giorno, lui venne con quel che pareva il suo cane: un bel pastore tedesco, ancora molto giovane. E fece una cosa nuova, che non aveva mai fatto prima. Abbandonó il pino e mi venne vicino. Mi guardó come se volesse chiedermi, << ti va di accarezzarlo? >>, << ti piacciono i cani? >>. Mi alzai, era molto caldo quel giorno, indossavo un vestitino azzurro leggero sotto il ginocchio e avevo i capelli sciolti, un po' ondulati a causa delle trecce che mi ero fatta il giorno prima. Mi avvicinai, e con voce calma gli chiesi:<< Posso accarezzarlo? >>. Lui annuì, era nervoso, ma mi sorrise, io sorrisi a lui. Dopo poco l'attenzione per il cane cominciò a svanire. Cominciò una vera e propria conversazione che pensavo non sarebbe mai iniziata. Si chiamava Luca, e in quell'estate stava aspettando l'inizio del liceo professionale. Andava nella stessa mia scuola, infatti il liceo artistico era collegato al Professionale da poco. Pensavo fosse un miracolo, ci saremmo visti tutti i giorni, stupendo! Il giorno dopo ci scambiammo i numeri di cellulare. L'altro ancora facemmo merenda insieme. Era passato un mese e stavamo bene. Era quasi ora di andare a scuola. Il liceo era difficile e lui non stava nella mia stessa classe, ma ogni scusa era buona per trovarsi. Ci divertiamo molto assieme, eravamo più aperti e non arrossivamo più. Eravamo migliori amici. Ci capivamo al volo e sapevamo tutto dell'uno e dell'altro. Forse con il tempo avevo capito che mi piaceva di più di un semplice amico, ma non mi importava, stavo bene con ciò che avevo. Benissimo! Ora sono al secondo anno, io e lui ci incontriamo al parco pubblico come sempre. Ma ora siamo entrambi sotto al pino. "quel pino in cui ho trovato la felicità". Spazio autrice, ciao a tutti sono ancora molto inesperta visto che è la prima storiella che pubblico e forse ci potranno essere degli errori. Spero di poterne fare altre, magari con più capitoli in futuro...siate clementi, e buona lettura;) Grazie Eris_02
   
 
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