Strinse i pugni mentre si dirigeva verso casa. Non sapeva se essere arrabbiato o deluso.
Arrivato, entrò nell’edificio, chiudendo con forza la porta alle sue spalle. Sordo alle parole di June, attirata sicuramente dal rumore, prese a salire le scale e si rinchiuse nella sua camera. Guardandosi intorno, notò che il sacco da boxe che avevano usato era ancora li, al centro della stanza, insieme ai guantoni. Un ottimo mezzo per sfogarsi.
– Ciao, June. Neal è di sopra, vero?- chiese Mozzie quando la padrona di casa lo fece accomodare all’interno.
– Sì. Mi è sembrato piuttosto arrabbiato. E’ successo qualcosa?- domandò la donna, preoccupata. Si era affezionata a quel ragazzo.
– Sì. Vado a controllare- confermò Mozzie, sospirando e indicando il piano superiore.
Era sinceramente preoccupato per il suo amico. Conosceva Neal da anni e non l’aveva mai visto cosi arrabbiato. Quando era salito sul ring, aveva sentito i suoi nervi tendersi ed era apparsa una scintilla di rabbia nei suoi occhi. Aveva iniziato a colpire Peter e solo nel secondo round si era attenuto al piano, scendendo dal ring una volta che l’altro era stato nominato vincitore. Dopo esser usciti dall’edificio, aveva seguito prima l’agente federale e poi il suo migliore amico.
– Neal… - chiamò Mozzie, aprendo lentamente la porta.
Un sospiro di sollievo sfuggi dalle sue labbra quando vide un Neal notevolmente più tranquillo rispetto a prima. Anche se era fermo per riprendere fiato, portava ancora i guantoni e proprio da questi Mozzie capi che l’amico si era sfogato prendendo a pugni il sacco davanti a lui.
Quando si era fermato per riprendere fiato, si sentiva sicuramente meglio. Aveva scaricato tutte le sue emozioni.
Fece dei respiri profondi mentre si toglieva i guantoni e li gettava da una parte. Quando il suo respiro si fu normalizzato e l’adrenalina nel suo corpo si esaurì, Neal cominciò a sentire il dolore per i pugni ricevuti durante lo scontro. Certo che Peter picchiava davvero forte.
Probabilmente, Mozzie si accorse del suo stato perché disse:- Sarai dolorante. Perchè non vai a riposarti? Parleremo quando ti sentirai meglio-
Le parole dell’amico fecero sorridere Neal che rispose con un –Grazie, Moz- mentre si dirigeva verso il bagno