“Ma sei sicura che non mi entrano dei virus?”
Chiese Tomoyo tenendo in bilico il telefono di casa sulla spalla, mentre le mani erano occupate a gestire il cellulare.
“Sicurissima! Vedrai Tomo, ti divertirai un mondo!”
“Mah…lo sai che non sono molto portata per queste cose”
“Fidati, diventerà una droga. Adesso vado che papà mi chiama, domani dimmi com’è”
“Va bene, notte”
“Notte Tomo ♥”
La castana chiuse la chiamata, ancora più perplessa di quando l’aveva iniziata.
Era da tanto che non trovava un gioco divertente per il cellulare...poi non voleva deludere Kori, che si era impegnata tanto per aiutarla (?).
Beh…la schermata era carina.
 
“Sorellina è da ieri sera che stai attaccata al cellulare, almeno alza un attimo il visino così ti metto la crema per le occhiaie!”
Urlò Tooru, tutto preoccupato, tenendo in mano il vasetto della sopracitata crema.
Ma la ragazza non lo stava ascoltando, concentrata sullo schermo del proprio cellulare.
“Che stai guardando poi?”
Chiese Iwaizumi, sporgendosi per notare qualcosa.
“Non sarà uno di quei siti d’incontri vero?! Tu e Kori-chan non avrete ancora in mente quella scabrosa idea vero?!”
Si allarmò Tooru, cercando di abbracciarla.
Ma Tomoyo si fermò improvvisamente in mezzo alla strada.
Alzò gli occhi dal cellulare decisa e, con sicurezza, mosse il dito sullo schermo.
Poi si fermò nuovamente.
Il fratello e l’asso della Seijo la guardarono straniti. Stavano anche per chiederle se magari non volesse tornare a casa perché, per loro, stava sicuramente male.
Poi videro gli occhi di lei illuminarsi all’improvviso.
“Sorellina?”
Chiese esitante Oikawa.
“Tooru…”
“Si?”
“HO CATTURATO HORSEA!”
Urlò la castana iniziando a saltellare in mezzo alla strada.
Oikawa ed Iwaizumi si guardarono perplessi.

“Kori, perché ti stai agitando tutta?”
Chiese curioso Lev, seduto davanti alla mora con il bento fra le mani.
“Silenzio Lev, silenzio!”
“Ma perché?”
“SILENZIO!”
Il russo a quel punto decise, saggiamente, di “fare silenzio” e stare ad osservare come la ragazza continuava a dimenarsi.
Iniziò quindi a mangiare in silenzio, cosa strana per loro, o almeno per Kori.
Ma lei era troppo impegnata ad imprecare. Quindi si poteva dire che, effettivamente, stesse parlando.
Questo fino a quando esplose.
Si, esplose.
Si alzò addirittura sulla sedia, infervorata al massimo.
“Ko-Kori?”
“HO VINTO IO!”
“Vinto?”
“Si, sono Capo Palestra finalmente! E sai che vuol dire?”
“Cosa?”
“Che devi portarmi rispetto Lev!”
“Risp-“
“Rispetto! MUAHAHAHAHAH!”
 
“Kenma, che è quel muso?”
Mormorò Kuroo mentre si prendeva un panino alla mensa.
L’alzatore aveva un pericoloso tick all’occhio.
“Io…odio…Kori…”
“Oh, ti ha battuto per il ruolo di Capo Palestra? Certo che ve la litigate.”
“Non infierire”
“Non stò infierendo, stò sghignazzando”
“…”

“Akaashi!”
“Si Bokuto-san?”
Chiese il gufo più piccolo, prendendo la palla dal cesto.
Il capitano gli corse incontro con il cellulare in mano.
“Spiegami perché riesco a trovare solo Rattata! Io voglio Pidgey!”
“Non so cosa dirti, Bokuto-san.”
“Uffa! Già è ingiusto che non ci sia un gufo, almeno un uccellino è di nostro diritto!”
“…Nostro?”
“Esattamente! E dobbiamo dirlo anche agli altri, dobbiamo diventare la squadra di allenatori di Pidgey ed evoluzioni! Ehy, Ehy, Ehy!”
Il vice capitano maledì il giorno in cui la manager della Nekoma informò il gufo di quel gioco per cellulari.
Ovviamente non pensando minimamente che ci era cascato pure lui.
Al contrario pensò bene di non informare che già tutta la squadra aveva Pidgey e le sue evoluzioni, i Rattata capitavano solo a Bokuto.

“Ma si può sapere dov’è questo Eevee?!”
“Tooru non urlare o lo fai scappare!”
“Scappare? Qualcuno che scappa davanti a me? Ma se sono bellissimo! ~”
“Silenzio ed attiva l’aroma”
“Qual è?”
“Questo qua guarda.”
“Siamo sicuri sia utile?”
“Certo, Bulbasaur l’ho catturato con quello!”
“Attiviamolo immeditamente!”
Hajime guardava i due fratelli, vicini vicini, che continuavano a smanettare sul cellulare per catturare un altro di quei mostriciattoli.
Sospirò.
Ancora poco e sarebbe arrivato a casa.
Ma uno squillo sul suo cellulare lo fece fermare.
Fece fermare anche i due fratelli che si girarono curiosi verso l’amico d’infanzia.
“E’ un messaggio Iwa-chan?”
Chiese Tooru, stupito che l’altro ricevesse messaggi, anche da altri che non fossero lui.
“Fatti gli affari tuoi, Idiokawa”
Borbotto l’altro, sbloccando il cellulare e sbiancando nel guardare la schermata.
“Haji-nii?”
Un trillo familiare fece capire perché improvvisamente Iwaizumi avesse iniziato a sudare.
“Ma questo è…”
Poi i fratelli capirono perfettamente perché fosse sbiancato.
“Ha Eevee!”
Urlò Tomoyo.
“Prendiamolo!”
Ribattè Tooru.
E gli ultimi metri che lo separavano da casa sua, Hajime, li fece correndo come un forsennato. Inseguito passo passo dai due Oikawa, ossessionati dal piccolo animaletto comparso sullo schermo di Iwaizumi.


Quella sera, Kori chiamò Tomoyo per informarsi se il gioco da lei consigliato aveva avuto successo.
“Allora Tomo, ti piace Pokemon Go?”
Chiese Kori, sperando in una risposta affermativa.
“è una droga!”
“Vero? ~♥”