Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: achilles29    01/08/2016    1 recensioni
Saint Seiya Omega: La cattura e la prigionia di Seiya, e un' altra versione della stroria
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Pegasus Seiya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Human
Personaggi principali: Pegasus Seiya - Mars
Personaggi solo citati: Pegasus Kouga, Atena, Saint Leggendari, Medea
Ambientazione: Saint Seiya Omega
Tipo di testo: Flash-fic
Conteggio parole: 441
Note dell' autore: Non mi è piaciuto molto, Saint Seiya Omega, per tante, troppe cose. L' ho guardato perchè ero curiosa, ma niente di più. Una delle cose che non mi sono piaciute è stata proprio la spiegazione di Marte per aver tenuto prigioniero Seiya per 15 anni. Ho voluto trovare un altro motivo. Magari meno buttato lì a casaccio. E questo è quello che succede quando ti svegli in piena notte per annotarti l' idea sul taccuino e finisci col materializzarla il mattino dopo...
Avvertimenti: Spolier! per chi non ha visto la prima stagione di Saint Seiya Omega


                     HUMAN



E’ interessante; Mars non trova altre parole per descriverlo: il fulgore accecante del cosmo, la potenza dei colpi…
C’ è solo lui ad opporsi alla cattura di Atena: un uomo e tutta la sua forza di volontà, unita ad un cosmo troppo brillate per poterlo guardare.
Il santuario della dea è ormai distrutto, ridotto a un cumulo di macerie; è venuto solo per riprendersi il figlio della meteora, e invece si ritrova di nuovo sul suo pianeta, con l’ armatura squarciata e il Sagittario davanti, che continua a sfidarlo nonostante le ferite.
E’ interessante, si dice. E continua a ripeterlo anche quando lo attacca, sommergendolo in un’ oscurità densa come il catrame, per non farlo più riemergere.
 
E’ ostinato, Sagitter; ostinato e sfrontato, mentre lo guarda ribelle nonostante il sangue che gli cola dalle labbra. La sua armatura è ricoperta di macchie d’ ombra, indelebili, sfregi profondi nel suo Cosmo.
Ma non cede: sa che non lo farà… non ora, almeno. Il suo sangue ha il sapore del Nettare degli Dei, che da tanto non assapora più.
 E’ una creatura dell’ Olimpo, si dice. Una creatura degli dei divenuto troppo potente.
E’ stato Pegasus, prima di Sagitter: l’ estremo baluardo di Atena… incatenato senza via di uscita nell’ oscurità della sua prigione.
 
Sono passati anni, tanti anni, per gli umani un’ infinità di tempo; eppure non è cambiato nulla.
Medea lo deride per questa sua strana ossessione per il Sagittario. Gli da del pazzo, gli consiglia si ucciderlo senza pietà ora, prima che lo trovino.
Non oggi, le dice; e va avanti così da una vita.
C’ è Apsu, alle calcagna, con quel suo folle patto che la strega lo ha costretto a stipulare.
Pensa che Sagitter possa fermarlo, se gli sfuggisse di mano. L’ arma segreta per sconfiggere un’ alleato troppo potente per poter essere imbrigliato.
E’ solo questo; null’ altro. Nonostante le risate di Medea, che lo fa uscire di senno e lo deride.
 
Le catene sono sempre più spesse, le macchie d’ ombra sempre più numerose. Gli occhi sono vacui e il sorriso strafottente è sparito.
 E’ altrove, ora: in viaggio col cosmo nella speranza di trovare i suoi vecchi compagni.
Non troverà nessuno: è da anni che glielo impedisce. Ma è divertente vederlo faticare per nulla, la disperazione nel suo sguardo dopo il fallimento.
Gli passa una mano sul volto, senza alcuna cura, lasciandogli tre sfregi sanguinanti.
Sagitter però non si è mai arreso.
 
Quando risale, fulgido di cosmo nonostante le macchie d’ ombra, comprende tutto: Non è mai riuscito a piegarlo, mai a capirlo, solo ad avere un breve scorcio di quella luce che tanto anelava.
 
   
 
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