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Autore: Amrlide    24/04/2009    4 recensioni
[Storia partecipante alla VI Minidisfida – Missione RFN seconda edizione]
Con un piede scostò la terra seppellendo alcuni petali di ciliegio, la mente immersa nei suoi pensieri. Sakura significava proprio “ciliegio”, e il rosa di quei fiori tingeva anche i capelli della sua cara rivale.
Fece forza sulle gambe e schiacciò il terreno che aveva appena smosso.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Sai, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fiori di ciliegio e Cosmee

Storia partecipante alla VI Minidisfida – Missione RFN, seconda edizione del sito Criticoni.net

Tematica del bando: Cherry Blossom Pink (Rosa Fiori di ciliegio)
Personaggio obbligatorio: Sakura Haruno

Note: il primo incontro tra Ino e Sai (ed altri) è descritto da una divertente scena nell’anime, ma purtroppo non è ancora stata trasmessa in Italia. Per evitare “Spoiler” comunque, non vi ho fatto minimamente cenno.
Nota2: particolare riferimento al capitolo 71 del manga (contenuto nel volume 8)

Grazie per la lettura



Il vento si alzò leggero per le strade di Konoha ad annunciare l’arrivo imminente della sera. S’infranse contro i tronchi degli alberi per poi alzarsi a giocherellare con i rami carichi di fiori, alcuni petali scesero dolcemente a colorare il viale. Alcuni le sfiorarono il viso alzato ad ammirare il cielo all’imbrunire, scivolarono sulle sue spalle e sui suoi capelli fino a cadere ai suoi piedi.
Ino chiuse gli occhi gustando il profumo intenso dei ciliegi in piena fioritura; la primavera era il periodo dell’anno che preferiva e quel giorno in particolare voleva ricevere da quella stagione tutta la beltà e la gioia che poteva darle.
Il vento tornò indietro a scompigliarle i capelli e ad allontanare un po’ di quella pesantezza dell’anime.
Era dura accorgersi dei propri limiti. Fare del proprio meglio per scoprire che non era abbastanza.
Sospirò piano.
Sakura era sempre davanti a lei nelle tecniche curative, non importava quanto studiasse e si impegnasse lei era sempre avanti. Di poco, ma più avanti.
Con un piede scostò la terra seppellendo alcuni petali di ciliegio, la mente immersa nei suoi pensieri. Sakura significava proprio “ciliegio”, e il rosa di quei fiori tingeva anche i capelli della sua cara rivale.
Fece forza sulle gambe e schiacciò il terreno che aveva appena smosso.
Ghignò soddisfatta per la sua piccola vendetta. Ora stava decisamente meglio … o quasi.
La gelosia non faceva per lei: presto si sarebbe sentita anche in colpa per i suoi pensieri, in fondo Sakura faceva solo del suo meglio. Ed era sua amica. Quando riuscivano a non parlare di ragazzi e lavoro, andavano pure d’accordo.
Alzò le braccia stiracchiandosi: recuperare un’amicizia era veramente faticoso … soprattutto se si doveva ammettere che l’altra era più brava in certi campi. Troppo brava in troppi campi, in verità… Ma molto meno carina!
Scrollò le spalle e riprese a camminare lungo quel meraviglioso viale alberato inspirando profondamente: quel profumo era inebriante e lei lo adorava. Come adorava i fiori; li conosceva tutti, uno per uno, e ne conosceva il significato e tutte le sfumature che potevano assumere.
Si compiacque constatando che chiunque avrebbe potuto vedere un comune rosa pallido nei fiori per terra, ma solo lei avrebbe saputo coglierne le venature, determinarne la gradazione e apprezzarli veramente per la loro unicità.
Scosse la testa sorridendo, un fiore le era finito tra i capelli. Allungò una mano per districarlo dalla lunga coda, quando il suo sguardo fu attirato da un ragazzo seduto vicino a un tronco. Sai stava dipingendo tenendosi il blocco da disegno in grembo.
Un profondo senso di ingiustizia le fece stringere i pugni: il destino permetteva a Sakura di avere sempre dei compagni di squadra carini, prima Sasuke e ora Sai … Be’ se la sua cara amica non era abbastanza furba da approfittare delle situazioni favorevoli, lei di certo non si sarebbe fatta scrupoli.
Si dipinse un sorriso sulle labbra e si avvicinò inchinandosi sopra al ragazzo “Che dipingi?”
Lui si voltò, per niente sorpreso di vederla, scostò appena i fogli per consentirle di sbirciare il suo lavoro.
“Sono i fiori di ciliegio!” Ino sorrise, c’era anche qualcun altro che li sapeva ammirare con la sua stessa attenzione “Sono bellissimi.”
Sai le sorrise di rimando.
“Con la luce del tramonto i colori sono ancora più vividi, non trovi?”
Lui annuì “Mi ha consigliato Sakura di venire qui a quest’ora.”
Un nervo sulla fronte di Ino si tirò infastidito. Buttò indietro la coda con un gesto nervoso e cambiò discorso.
“Disegni davvero molto bene.”
Sai non rispose riposizionandosi per continuare la sua opera.
“Hai già pensato al titolo per questo quadro?” altro coraggioso tentativo di fare conversazione.
“Di solito non metto titoli ai miei disegni.” Il pennello intinto dello stesso colore dei fiori aveva già iniziato il suo nuovo viaggio sul foglio.
“È un po’ impersonale, non trovi?”
Lui la guardò di nuovo, sempre con quel sorriso un po’ tirato sulle labbra “È la stessa cosa che mi ha detto Sakura.”
I denti della ragazza si serrarono stizziti, i muscoli le si contrassero mentre si drizzava di nuovo in piedi.
“Tu e Sakura siete amiche, vero?”
Ino fremette. Ci mancava solo che le chiedesse un parere per come conquistarla!
Non si era mai sentita tanto umiliata! Prima in ospedale Sakura aveva fatto faville facendola sentire una totale incompetente, ed ora un ragazzo con cui voleva provarci gliela nominava tre volte nel giro di pochi minuti.
Era davvero troppo!
Quel bocciolo era sbocciato davvero fin troppo bene.
“Devo andare.”
Il ragazzo sbatté gli occhi davanti a quel tono lapidario e aggressivo. La osservò allontanarsi per qualche passo prima di chiederle “Sei gelosa?”
Ino si voltò rossa di rabbia “C-come ti permetti?!” L’avrebbe picchiato, non le importava quanto fosse carino, nessuno poteva osare dire ad alta voce che lei era gelosa di quella… di quella…
Sai non fu affatto impressionato dalla reazione della ragazza, aveva già capito che le ragazze erano pazze. Mise colori, pennelli nel suo zaino; prima di riporre anche il quaderno, vi staccò un foglio posizionandolo coperto al suo fianco.
Dalla tasca estrasse un biglietto che sbirciò prima di alzarsi, riprendere il foglio ed avvicinarsi alla ragazza.
“La cosmea è molto più bella dei fiori di ciliegio.” disse cercando di essere il più naturale possibile.
Le porse il disegno ad acquarello di tre cosmee che aveva fatto tempo addietro, sorrise e si avviò verso casa.
Ino rimase da sola, il foglio in mano, basita.
La cosmea era più bella dei fiori di ciliegio…
Lei era la cosmea, si era spesso definita così quando si paragonava ai fiori. Significava che lei era più bella di Sakura?
Le sue labbra si sollevarono in un sorriso mentre le sue gote arrossivano leggermente.
Il vento soffiò di nuovo nella direzione in cui era sparito Sai, più forte di prima; la sera era infine giunta. Da terra alcuni petali si sollevarono in una danza di puntini rosa.
La ragazza scosse la testa e si ricompose.
Non era possibile che una persona estranea come Sai sapesse della sua identificazione con la cosmea. Doveva essere stato un caso… oppure qualcuno che la conosceva bene doveva averglielo detto.
Ino alzò gli occhi verso il cielo aldilà dei rami carichi di fiori e sorrise.
Qualcuno da qualche parte la considerava ancora una temibile rivale...

Nelle strade di Konoha, Sai aprì la mano il biglietto con scritta la frase che Sakura gli aveva molto caldamente chiesto di riferire alla sua amica bionda.
Era una frase totalmente priva di senso per lui, ma forse era una cosa solo da ragazze e quindi non poteva proprio capirla.
Comunque aveva fatto tutto come gli era stato chiesto, Sakura non avrebbe potuto che esserne soddisfatta.
Distrusse il biglietto e lo affidò al vento.
Le ragazze erano davvero tutte pazze. Avrebbe dovuto sbrigarsi a trovare un libro che spiegasse esattamente come relazionarsi con loro.



  
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