Ringrazio
anche solo chi legge.
Partecipa
alla fanfiction challenge II:
Personaggi:Whils,
Bills
Prompt: Eh, siamo in
ritardo...DI NUOVO!
L’isola
delle lucertole
Cap.1
Lourth organizza un programma televisivo
Bill-ssama
si mise su un fianco, dimenò la coda e affondò il
muso aguzzo nel
cuscino. Piegò le zampe e miagolò, i baffi gli
tremarono e le orecchie violacee
lunghe due mani gli finirono davanti al viso.
Whils
sospirò guardando l'orologio da taschino, lo ripose alzando
il capo e
intrecciò le braccia dietro la schiena,
"Le
consiglio di alzarsi, Bills-sama, o la bomba-sveglia le
esploderà
addosso" disse calmo.
Bills
strinse gli occhi, infilò il capo sotto il cuscino sentendo
il calore
sotto le coperte.
Whils
sospirò, fece tre passi indietro chiudendo gli occhi e
sporgendo le
labbra a cuore. Una sfera sopra Bills esplose con un gran rumore che
rimbombò
nella stanza, frammenti di sassi brillanti di rosso si sparsero per il
luogo
rimbalzando su altri masso rotondi che esplosero a loro volta causando
una
serie di flash e rumori.
Bills
saltò in aria, riatterrò sulle zampe con gli
occhi sgranati. Abbassò
il capo guardando che era a un letto di distanza dal suo talamo,
galleggiante
in aria. Deglutì e precipitò, sbattendo a terra
con una testata.
"Mnh,
l'appuntamento?" biascicò.
Whils
socchiuse gli occhi facendo tre passo avanti.
"Eh,
siamo in ritardo... DI NUOVO" disse. Strinse le braccia
dietro la schiena, si chinò.
"Quindi
si sbrighi, Bills-sama".
Bills
si alzò in piedi, si voltò e si mise a correre
verso l'uscita. Whils
lo raggiunse, lo afferrò per la coda sollevandolo, furono
avvolti da una
fiammata violacea e si teletrasportarono.
“Benvenuti
sul pianeta dei Kahioshin” disse Lourth. Incrociò
le gambe e
guardò Re Kahio del Nord dimenare le antenne. Gli altri tre
Re Kahio alzavano e
abbassavano tre ventagli grossi due volte il suo petto. Kahioshin il
sommo si
sedette sulla sua sfera e sgranò gli occhi, guardando la
pila di fotografie che
mostravano una serie di ragazze in bikini.
“Vendere
così il nostro pianeta”. Gemette il Kahioshin
più giovane.
Kahioshin il vecchio infilò le foto in una serie di pagine
di un giornaletto e
lo gettò a terra. Si alzò, si voltò e
prese la sfera tra le mani.
“Quei
due stanno nuovamente litigando. Quel Vegeta è
insopportabile!”
gridò. Kahioshin dell’est si abbassò,
osservò il principe dei saiyan tirare un
pugno a Goku. Guardò l’altro saiyan parare con il
gomito ed entrambi colpirsi
con una ginocchiata in contemporanea. L’aura vermiglia di
Goku faceva brillare
la pelliccia dorata del suo sesto livello e quella bluastra di Vegeta
faceva sembrare
più chiara la pelliccia nerastra del suo di livello sesto.
“Si ostina a volerlo battere, ma tanto il mio ragazzo è il più forte” borbottò Re Kahio. Si piegò, offrì un piatto con sopra un budino giallo-trasparente a Bills-sama.
Il dio della Distruzione si piegò in avanti e si leccò il muso.
Whils
si avviò verso un lungo tavolo dalla tovaglia candida
e sorrise guardando
la decina di ciotole e la trentina di piatti con dentro delle cibarie
violacee.
Prese delle bacche da un arrosto di maiale viola grondante grasso
violetto.
“Un
patto è un patto” disse Lourth. Un tentacolo di
energia violacea partì
da sotto il suo trono fatto di marmo con una serie di pezzi di scacco
intarsiati sulla sua superfice e colpì un albero. Una
trentina di fatine
verdine si alzarono sul cielo coperto da una serie di lune biancastre.
“Si meritano una punizione” borbottò Paikuan.
Lourth
si avvicinò un
bicchiere di coca-cola in cui galleggiavano degli scarafaggi dei vari
colori
dell’arcobaleno e si portò la cannuccia alle
labbra. Se la portò alle labbra e succhiò
uno scarafaggio giallo grande come l’unghia del suo mignolo.
Balzar miagolò, i
baffi gli tremarono e dimenò la coda. Saltellò,
le zampe bianche pelose si
sporcarono di fango e raggiunse il trono.
Porse un vassoio d’argento con sopra una pizza fumante
ricoperta di sangue
rappreso.
“E l’avranno. Una settimana privati dei loro poteri su un’isola deserta” borbottò Kahioshin il sommo.
Lourth
allargò le
braccia, aprì le mani e chinò di
lato il capo.
“Benvenuti all’isola delle lucertole” sussurrò.
**************************
Vegeta
dimenò la coda nera, ghignò e abbassò
il capo. Il simbolo reale
della casata dei Vegeta brillava dorato sulla sua fronte, il petto
muscoloso si
alzava e abbassava affannosamente.
“Avanti colpiscimi
Kakaroth, voglio
vedere se ci riesci” . Lo incitò. Goku si
strappò la maglietta blu lacera
ricoperta di buchi e sangue, era umida di sudore e la lasciò
cadere a terra. Lo
stomaco di entrambi i saiyan fecero una serie di rumori simili a
grugniti.
“Vegeta,
io ho fame. Smettiamo! Voglio piattoni di pasta con la salsa e
bistecche perfettamente rosolate con patate, magari con un
po’ di sale e
rosmarino” si lamentò. Schivò una serie
di ki-blast, le gocce di sudore s’imperlarono
nella sua pelliccia dorata. Guardò l’altro
caricare un Bin Bang Attack e caricò
una Kamehameha, le onde si scontrarono a vicenda. Un paio di alberi si
sradicarono precipitando a terra, il terreno tremò e alcune
rocce esplosero.
“Colpo
del drago!” gridò il Son. “Pugno della
fenice!” urlò Vegeta. Una
fenice nera apparve alle spalle del principe dei saiyan e dal pugno di
Goku
apparve un drago dorato. Le due tecniche si scontrarono, ci fu
un’esplosione di
luce e i due saiyan precipitarono a terra. Rotolarono, aprirono due
solchi nel
terreno e tornarono normali. Una serie di scintille bianche e nere
ondeggiarono
tutt’intorno e i due gemettero di dolore. Goku si
rizzò in piedi, ansimando,
Vegeta strinse gli occhi e tossì.
“Pari
di nuovo” biascicò con voce roca l’eroe
della Terra.
“Riproviamo” ribatté Vegeta.
Son gattonò fino a lui e il principe dei saiyan si alzò seduto. Furono avvolti da una luce bluastra.
Goku si piegò e tossì, sputò un grumo di muco e la sostanza bluastra premette sui suoi muscoli tesi.
Vegeta
sentì dei pesi sulla schiena e
mugolò. Goku gemette, si massaggiò
il petto e fu colto da un capogiro.
“Ch-che succede?” chiese Vegeta. Sentì la gola bruciare, gli occhi gli si arrossarono e boccheggiò.
Goku
si
grattò dietro la
testa. Entrambi i saiyan furono teletrasportati.
******************
Goku
scese giù dalla palma, gli stivali gli affondarono nella
sabbia dorata
e si passò la mano tra i capelli neri a fiamma.
“La
montagna oscura l’altro lato, ma urca sembra
un’isola, ma più grande di
quella di genio” spiegò. Si grattò il
petto nudo, si massaggiò il collo e piegò
a destra e a sinistra il capo facendolo scricchiolare.
“Kakaroth,
questo non mi dice dove siamo finiti” ringhiò
Vegeta. Strinse i
pugni e conficcò le unghie nella pelle, dimenando la coda
dalla pelliccia
marrone.
< Non
sappiamo neanche se è ancora la Terra. Ho incontrati
infiniti posti
come questo sasso nell’universo > pensò. Si
girò di scatto, indicò Goku e gli
mise l’indice sotto il naso.
“E’ colpa tua! Devi aver perso il controllo del tuo drago!” gridò.
Goku
si
abbassò e i suoi occhi neri si rifletterono in quelli
d’ossidiana dell’altro.
“O
è un sogno o qualcuno ci ha fatto qualche scherzo”
rispose Goku.
Sorrise, chiuse gli occhi e si mise la mano dietro la testa.
“Non
può essere un sogno, perché nei miei sogni tu non
ci sei, o sarebbero
incubi. Più che uno scherzo mi sembra una trappola. Dieci a
uno che è un'altra
idea di Lourth” borbottò Vegeta. Si
voltò e raggiunse la palma. Si girò, si
appoggiò al tronco e incrociò le braccia,
sbuffando.
“Prima o poi ce la paga” borbottò.
Il
principe dei saiyan
chiuse gli occhi,
alzò il capo e contrasse i muscoli. Abbassò le
mani, il respiro gli divenne
irregolare, strinse i denti, la mascella gli fece male e
rabbrividì.
“Cos… cosa diamine…” ringhiò.
Goku
lo raggiunse, piegò di lato il capo e
sbatté le palpebre.
“Problemi,
Vegeta?” chiese. Socchiuse un occhio e sgranò
l’altro, leccandosi
le labbra. Guardò l’altro ruggire, alzò
le spalle e si voltò.
“Ti
precedo io” disse. Spiccò un balzo, cadde a terra
e affondo nella
sabbia. Gemette di dolore, si mise in ginocchio e sputò
ripetutamente,
sbattendogli occhi.
“Urca, che male! Non riesco a volare” si lamentò. Udì Vegeta urlare, uno stormo di uccelli si alzò gracchiando dagli alberi oltre la decina di palme e i loro versi risuonarono tutt’intorno.
Vegeta
sentì
le tempie pulsare, il viso
era arrossato e madido di sudore.
“E’
una sorta di maledizione! Non possiamo mai allenarci o combattere in
pace!” gridò. Abbassò il capo e
sbuffò.
Continua
…