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Autore: SalazarSerpeverde    02/08/2016    0 recensioni
Storia partorita dalla mia mente indecente oltre due anni fa che narra delle vicende di Vincent Black, stereotipo del ragazzino nerd americano alle prese con i suoi nuovi fantastici superpoteri acquisiti in modo totalmente originale e assolutamente non scopiazzato da altri fumetti. Spero di intrattenervi in questa (qualunquecosasia) fanfiction senza pretesa alcuna c:
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IV. La vendetta è un piatto che va servito freddo

Fred: “Eccomi qui con il riepilogo, cari lettori che avete ancora il fegato di leggere questo pattume.
Vincent: “Coraggio! Mettici un po’ più di entusiasmo! E sbrigati che non vedo l’ora di iniziare.”
Fred: “Nello scorso capitolo, abbiamo visto Vincent alle prese con il suo costume che serve a mascherare la sua identità, anche se nessuno se lo fila nemmeno per sbaglio. Alla fine, dopo ore di estenuanti e inutili prove, Vincent si è rassegnato e come costume ha usato un ridicolo perizoma intagliato e una calzamaglia pucciosa di Hello Kitty.
Vincent: “Come sempre mi fai sembrare un idiota nelle tue presentazioni, ma sono troppo eccitato per risponderti male.”
Fred: “Perché sei eccitato?”
Vincent: “Bé, adesso che sono munito di poteri e costume, mi resta solo una cosa da fare!”
Fred: “Gettare tutto nella pattumiera e tornare a leggere solo fumetti?”
Vincent: “NO! Devo vendicarmi di Hugo, il bulletto della scuola che tante volte mi ha infilato la testa nel water... e ha tirato lo sciacquone.”
Fred: “Credi di saperlo fronteggiare senza romperti qualche osso questa volta?”
Vincent: “SI! NE SONO SICURISSIMO AL 98,9%
Fred: “Quell’1,1 prenderà il sopravvento, ne sono certo.”
Vincent: “Cosa dici?”
Fred: “Niente. Vincent, non ti preoccupa il fatto che se Hugo ti riconosce, quando ti incontrerà senza costume ti gonfierà peggio di un pallone aereostatico?”
Vincent: “MA DAI! Nessuno mi riconoscerebbe con questo costume.”
Fred: “Solo un insano di mente non ti riconoscerebbe con quella mascherina macchiata di pipì e quella tua vocetta al femminile.”
Mamma: “Vincent hai visto il mio perizom... AAAAAAAAAAAAH! LADRO! *prende una scopa*”
Vincent: “Vedi che non mi ha riconosciuto?”
Fred: “Si, ma scappa altrimenti ti uccide!”
Vincent: “Non lo farà! Perché io mi proteggerò!”
Fred: “VEDIAMO! Oh, che colpo, grandioso anche quest’altro! UAO! QUESTO DEVE FAR MALE! Ehi, trattare così uno di famiglia! Uao, che botta! MITICO! Oh, un altro colpo da maestro, non me l’aspettavo da te. SEI UN MITO!
...
...
Mamma: “E così impari ad intrufolarti nella casa degli altri!”
Vincent: “Ahi ahi! *si pulisce il sangue con la moquette*”
Fred: “Bella lotta.”
Vincent: “Sta zitto! Mi ha colto di sorpresa, altrimenti ti facevo vedere io come la riducevo.”
Fred: “Sono davvero curioso di sapere come sconfiggerai Hugo, tanto crudele da giocare a Ping Pong usando dei gatti vivi come racchette, se ti fai battere da una donna in vestaglia da notte e con delle melenzane sugli occhi.”
Vincent: “Sta zitto!”
 
IL GIORNO DOPO
 
Fred: “Come tuo amico e tuo galoppino nel riassumere a inizio capitolo, cerco di distoglierti dal tuo obiettivo di farla pagare a Hugo.”
Vincent: “Come tuo amico e tuo capo assoluto, ti ignoro.”
Fred: “Bene, allora me ne resterò qui a guardare. Dammi il tuo cellulare però.”
Vincent: “Oh, grazie! Ti preoccupi che possa rompersi nello scontro? Tieni.”
Fred: “Veramente voglio riprenderti con la telecamera e mettere il video su YouTube. Ho già in mente il titolo. Buffone dal costume ambiguo si fa picchiare da un bestione di due metri dalla massa muscolare anormale.”
Vincent: “Si certo, farà un boom di visualizzazioni. Adesso ti faccio vedere io.”
Fred: “Attenderò con pazienza.”
 
Vincent: “HEY HUGO! O DOVREI CHIAMARTI IMMONDIZIA IMMONDA!
Hugo: “Chi ha detto questo? Saranno le sue ultime parole dopo: AAAAAARGH e BASTA TI PREGO!
Vincent: “Sono stato io!”
Hugo: “Tu? Sembri mia nonna quando cerca di leggere qualcosa senza occhiali!”
Vincent: “Ridi adesso, poi ti faccio vedere io.”
Hugo: “Non so chi sei ma quel costumino attillato te lo strappo e te lo lego al collo se non la pianti.”
Vincent: “Non ho paura di te. Sembri solo un pappagallo tropicale con la rabbia!”
Hugo: “L’ultimo che mi ha insultato in questo modo è al cimitero... vivo.”
Fred: “Perché? C’è qualcun altro che gli ha dato del pappagallo tropicale rabbioso?”
Vincent: “Bé, allora adesso ti mando a calci a fargli compagnia.”
Hugo: “Ok! L’hai voluto tu.”
Alunna: “Professore, lo fermi! Non è un bene quando la vena sulla fronte di Hugo si gonfia fino a diventare più grande di una mano.”
Professore: “No, grazie, passo. Ho appena mangiato.”
Alunna: “Guardi che non deve farsi mica un bagno! ... ... professore, dov’è andato?”
Professore: “HA-HA! Nascosto nel cestino di rifiuti nessuno mi troverà e non sarò costretto a fare l’eroe ... *gli cade frappè in testa*”
Hugo: “STO ARRIVANDO!
Vincent: “Ragnatela vai! Accidenti! Si è inceppato il meccanismo!”
Fred: “Di già? Si vede che è 100% artigianale.”
Hugo: “Prendi questo! *sferra un pugno nello stomaco*”
Costume: “Ti voglio tanto bene *fa le fusa*”
Hugo: “Ormai è tardi per scusarsi con la voce da gattino!”
Vincent: “Non volevo scusarmi! Ha parlato solo il mio costume. Adesso schiverò i tuoi colpi con un doppio salto mortale, atterrerò dietro di te e ti colpirò con un pugno micidiale!”
Fred: “Doppio salto mortale? A stento riesce a mantenersi in piedi quando scende dal letto!”
Hugo: “DOVE VAI! Non ti lascerò sfuggire ai miei colpi!”
Vincent: “E invece si! Adesso mi preparo a saltar... ehi! NO! Ho incollato la mia mano destra al tuo pene per sbaglio!”
Hugo: “COSA? Lasciami idiota!”
Vincent: “Vorrei ma la colla è resistentissima!”
Fred: “Che scena raccapricciante.”
 
DOPO
 
Fred: “Che dici, lo chiamo l’ospedale?”
Vincent: “Macché! Ho un ordinanza restrittiva nei confronti di tutti i pazienti e medici, dopo quell’incidente con Goblin.”
Fred: “Bé, sei messo male però.”
Vincent: “Si, ma ha avuto solo fortuna.”
Fred: “Vincent, ti ha suonato come un tamburo il giorno della parata del Ringraziamento.”
Vincent: “Basta parlare! Avrà pure vinto la battaglia, ma non ha vinto la guerra!”
Fred: “Si, ma abbassa quel braccio, ti è uscito un osso da fuori e mi fa senso.”
Vincent: “Devo migliorare il mio costume e potenziare i miei poteri!”
Fred: “Non sarebbe il caso di mollare tutto? Forse non sei nato per fare l’eroe.”
Vincent: “Eroi non si nasce! Si diventa!”
Fred: “Questo te lo sei appena inventato.”
Vincent: “Batman si è arreso quando i suoi genitori sono stati trucidati?”
Fred: “No, però è rimasto depresso per gran parte della sua vita e i tuoi genitori sono vivi e vegeti. Tua madre si spacca la schiena al lavoro e tuo padre dorme rumorosamente sul divano perché è disoccupato.”
Vincent: “Si, ma conta la sostanza!”
Fred: “E poi io non migliorerei il costume! Lo butterei proprio.”
Vincent: “No! Migliorerò il mio costume e come Batman, il mio costume rappresenterà qualcosa che mi fa davvero paura, perché solo affrontando le paure, si diventa eroi!”
Fred: “Quindi? Ti ordino un costume a forma di broccoli?”
Vincent: “Basta parlare! Alla base!”
Fred: “Cioè la tua sporca camera da letto.”
 
A CASA
 
Fred: “Ecco, si è di nuovo chiuso in camera. Io cosa dovrei fare adesso? Starmi con le mani in mano?”
Vincent: “SI!
Fred: “Pensa a LAVORARE!
Vincent: “Tanto ho finito!”
Fred: “E allora vediamo ‘sto capolavoro!”
Vincent: “ECCO!
Fred: “UAO!
Vincent: “Scioccato vero? Ho buttato il vecchio costume e ne ho cucito un altro di colore nero e rosso.”
Fred: “M-ma è b-bellissimo! Come hai fatto!”
Vincent: “He-he! Con tanto sudore della fronte e fatica!”
Sarto *da dentro la camera*: “Allora paghi in contanti o con carta di credito?”
Fred: “L’hai fatto proprio tu! Si vede *lo guarda male*”
Vincent: “Aaaaah, insomma! Sempre a criticare! Basta che ora ho un costume decente che non ti fa le fusa appena lo tocchi!”
Fred: “Bé, in effetti è meglio.”
Vincent: “Poi ho migliorato le corde aggiungendo un’estremità appiccicosa all’estremità, così posso anche aggrapparmici, ho reso più resistente la colla sulle dita e ho aggiunto, per proteggermi meglio dai colpi, delle setole di acciaio nei punti più fragili del mio corpo.”
Fred: “Cioè dappertutto?”
Vincent: “Come hai fatto ad indovinare?! Bé, fa niente. Adesso ho anche una maschera come si deve.”
Fred: “Bé, non ci vuole molto a fare una maschera migliore di un perizoma intagliato. Anche farsela di cartone è meglio.”
Vincent: “Comunque adesso sono un eroe a tutti gli effetti, ma prima di occuparmi dei miei doveri, devo risolvere questa faccenda di Hugo!”
Fred: “Ancora? Sei monotono!”
Vincent: “Tu zitto e pensa a preparare il riepilogo per il prossimo capitolo.”
  
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