Divisi

Divisi. Nella stessa stanza siamo divisi, da muri di pensieri e di parole non dette. Siamo divisi. Allontanati da un silenzio teso, senza nemmeno il crepitio di un fuoco che divampa, che ci rende schiavi della rabbia e della frustrazione.
Siamo divisi, quando dovremmo essere uniti, più forti, più coraggiosi, senza la fame della paura che ci prende allo stomaco e ci divora. 
Un vento freddo ci allontana silenzioso con la sua naturale freddezza invernale, nonostante la stagione estiva, nascondendo paure ed incomprensioni, lasciando libere le imperfezioni più piccole, ma più fameliche, che ci dilaniano graffiando come le spine di una rosa bellissima sulla punta delle dita delicate, una rosa che se non viene curata, semplicemente appassisce.
Ci diamo gomitate nelle costole, spingendoci agli angoli opposti della stanza mentre non ci osserviamo in silenzio, pur restando fermi, seduti accanto. 
Dentro agli occhi sappiamo entrambi che ci sono accuse e risentimenti che vogliamo nasconderci a vicenda per non ferirci nuovamente, anche se proprio questo giocare ci distrugge lentamente; inesorabilmente appassiamo. 
Se ti guardo per un momento mi sembra di vedere al di là del vetro di uno specchio. Uno specchio, generalmente, mostra ciò che non vogliamo vedere in noi stessi, ed io vedo come ti ferisco quando mi permetto di pensare che da sola sono più forte e ti allontano, mi allontano silenziosamente, con gli occhi chiusi per non vederti soffrire, perché sei tu, sei tu la rosa, tu devi essere custodito segretamente e curato, altrimenti appassisci. 
Se ti guardo, attraverso quello specchio, vorrei dire una parola, vorrei tendere la mano quanto basta a toccare la tua per non essere più divisi.