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Autore: MrDarcy96    04/08/2016    4 recensioni
Era una giornata come le altre, quando accadde qualcosa che avrebbe cambiato, di li a poco, la vita dei coniugi Darcy
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Bingley, Elizabeth Bennet, Fitzwilliam Darcy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella calda mattina d’agosto, Pemberly aveva acquisito un aspetto spettacolare. I raggi del sole illuminavano la lunga distesa d’acqua situata difronte alla villa, e fiori di ogni tipo vi si trovavano sparsi per il cortile. Era da quasi un anno che Elizabeth e il Signor Darcy si erano uniti in matrimonio, ed entrambi non potevano che esserne felici. Andava tutto meravigliosamente bene.  Il Signor Darcy, fin da subito si rivelò un compagno leale, generoso ed affettuoso oltre ogni modo, il cui amore per la ragazza cresceva ogni giorno di più. Erano questi i pensieri di Elizabeth, mentre se ne stava ferma a guardare dalla finestra della sua camera da letto il panorama. Pensare al marito le suscitava in volto sempre un sorriso, mentre il cuore iniziava ad assumere un battito irregolare. Assolta nei suoi pensieri, quasi non si accorse dell’arrivo del marito nella stanza.
“Mia cara Elizabeth, se il tempo  lo permette, ti andrebbe di fare una passeggiata?”
“Certo mio caro”. Amava stare in compagnia del suo amato marito, e poiché sarebbe dovuto partire al più presto per una questione di affari, non se lo fece ripetere due volte. Quella mattina, però, sentiva che qualcosa in lei era cambiato. Sentiva la forza venirle meno, ma non gli diede il giusto peso, poiché molto probabilmente tutto ciò era causato dal caldo afoso.
Diretti verso il laghetto situato al di là del cortile, i due si presero per mano. A distanza di un anno, il tocco del Signor Darcy procurava in Elizabeth i brividi. Non era cambiato niente, i suoi sentimenti per lui non si erano affievoliti, bensì erano aumentati a dismisura.
“Mia cara Elizabeth, come ben sai, domani dovrò partire per Londra. Per questo motivo, oggi ho intenzione di restarti vicino, e non allontanarmi da te nemmeno un istante. A nulla serviranno le tue obiezioni, poiché ho già preso la mia decisione” disse il Signor Darcy, con un dolce sorriso in volto.
“Nessuna obiezione, poiché sono io la prima a volerti stare accanto per tutto il tempo che ci rimane”
Più camminavano per i piccoli sentieri, più Elizabeth sentiva venir meno la sua forza. La testa cominciò a girarle, le gambe iniziarono a tremare, ma non  disse nulla; non voleva allarmare il marito, poiché egli avrebbe potuto rinviare tutti i suoi impegni per non abbandonarla. Percorsero quasi tutto il cortile, quando videro avvicinarsi un uomo, dall’aspetto familiare. Era il Signor Bingley, il più caro amico del Signor Darcy, nonché marito della sorella maggiore della ragazza. Al suo arrivo, il Signor Darcy, abbandonò per un istante la mano di sua moglie e si avvicinò all’amico per stringergli la mano, visibilmente contento della sua visita. Elizabeth non ebbe nemmeno il tempo di proferire una parola, poiché tutto intorno a lei iniziò a girare vorticosamente. Perse conoscenza, accasciandosi al suo, come priva di vita. Alla sua vista, il Signor Darcy si precipitò verso la moglie. Era visibilmente scosso, e sul suo volto si fece largo una lacrima. Non avrebbe mai permesso a niente e nessuno al mondo di ferire l’amore della sua vita, ma in quel momento era inerme e visibilmente terrorizzato, poiché non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo alla moglie. Bianca in volto Elizabeth, parve incapace di respirare; Il volto cadaverico sembrò terrorizzare ancor più il Signor Darcy, che prendendo in braccio non riuscì più a trattenere le lacrime, e dare una parvenza di autocontrollo. Così, gridando all’amico, anch’esso spiazzato dall’accaduto, gli ordinò di chiamare subito un medico. Dopo circa una ventina di minuti, il medico arrivò a Pemberly, e quando arrivò nella stanza da letto, la cui Elizabeth venne adagiata dal proprio marito, la scena risultò al quanto toccante. Mai, nemmeno da bambino, aveva visto il Signor Darcy in preda al terrore. Avrebbe giurato su tutto ciò che a lui fosse più caro, che nemmeno con un’arma puntata dritto al petto, il Signor Dracy  avrebbe reagito in quel modo. Stava lì, in ginocchio accanto a sua moglie priva di sensi, inerme.
“La prego, aiuti mia moglie, la supplico”. Il Signor Darcy si avvicinò al Dottor Williams, e con uno scatto gli afferrò la valigetta e la portò vicino a sua moglie.
“Cosa è accaduto?”
“Stavamo facendo una passeggiata, quando mia moglie cadde per terra priva di sensi. Non so, non so, cosa posso fare? Cosa ha dottore, la prego me lo dica, faccia qualcosa” Il signor Darcy, ora in preda all’isterismo, non riuscì a fare altro che farfugliare suppliche di aiuto al dottore, portandosi le mani ai capelli, trattenendo a stento le lacrime. Da quando la vide per la conobbe per la prima volta, non aveva mai visto Elizabeth in uno stato simile. Il fatto di non poter fare lui stesso qualcosa per aiutarla era forse la cosa che più lo faceva soffrire.
“Si calmi Signor Darcy. La prego di uscire dalla stanza adesso”
“Non ho intenzione di abbandonare mia moglie” disse lui, ora con lo sguardo fisso negli occhi del Signor Williams.
“Signor Bingley, la prego di accompagnare il Signor Darcy fuori da questa stanza” disse l’anziano signore, rivolgendosi al gentiluomo situato alle sue spalle.
Non ebbe bissogno di farselo ripetere due volte, che l’uomo si avvicinò al Signor Darcy  e lo afferrò da un braccio. “Andiamo adesso” disse lui rivolgendosi all’amico.
“Ho detto di no”
“E’ meglio per tutti, si fidi di me. Appena avrò notizie ve le riferirò”. L’anziano signore sapeva il fatto suo. Era il miglior medico della zona, e questo bastò a Darcy per prendere di nuovo il controllo di se. I due se ne andarono in silenzio, lasciando Elizabeth nelle mani del Dottor Williams.
Passarono diversi minuti, e i minuti diventarono poi ore. I due uomini andarono in cortile, per evitare che anche la sorella minore del Signor Darcy, Georgiana, vedesse in che stato si trovasse il fratello.
“Ho paura” disse il Signor Darcy, con la voce tremolante, rivolgendosi all’amico, senza però guardarlo in volto. Era visibilmente teso, e le ginocchia iniziarono a tremargli.
“Non c’è n’è bisogno Fitzwilliam, vedrai che il Dottor William saprà cosa fare”
“E se fosse più di un semplice mancamento? Se davvero la sua vita fosse in pericolo?...”  il Signor Darcy ebbe immediatamente una sorta di blocco, come a voler significare che ciò che stava per dire fosse qualcosa di davvero spiacevole.
“Se dovesse abbandonarmi per sempre, come potrò andare avanti? Non ho la forza per affrontare tutto questo. Io la amo più della mia stessa vita, e perderla per me significherebbe la morte imminente” Al suo di queste parole, egli non riuscì più a trattenere le lacrime. Tutto il suo orgoglio e contegno sembrò abbandonarlo.
“Non azzardare minimamente a dire di nuovo una cosa del genere Darcy!  Elizabeth è una donna forte, vedrai che si rimetterà. Aspettiamo il Dottor Williams prima di giungere a queste terribili conclusioni”
I successivi  venti minuti passarono come se fossero quasi tre ore. Quando il Dottor William li raggiunse, il Signor Darcy, con uno scatto, gli si avvicinò, e senza nemmeno pensarci, lo afferrò per le spalle.
“Ditemi, come sta mia moglie?”
“ La Signora Darcy è molto debole, ma adesso è sveglia. Vuole vedervi, la prego di raggiungerla…”. Il Signor Darcy non diede neanche il tempo al Dottor William di terminare ciò che aveva da dire, che si precipitò in camera da letto. Quando arrivò, trovò Elizabeth distesa sul letto, con gli occhi chiusi. Giunto sulla soglia della camera, si fermò, quasi come se avesse timore di vedere in che condizioni essa si trovasse. Sentendo la sua presenza però, Elizabeth aprì gli occhi, e con voce debole sussurrò
“Eccoti” sul volto aveva un debole accenno di sorriso.
“Elizabeth” farfugliò il Signor Dracy, inginocchiandosi accanto a lei.
“Come vi sentite adesso?”
“Fitzwilliam, c’è un motivo se mi ritrovo in questo stato. Lo so da tempo, ma volevo trovare il momento giusto per parlartene.”
A quelle parole, Darcy sentì il cuore in gola. Ancora più terrorizzato per quello che la moglie stava per riferirgli, non riuscì più a trattenere le lacrime.
Elizabeth, seppur debole, trovò la forza di porre sul suo volto una mano, cercando di asciugare le sue lacrime”
“Aspetto un figlio” di nuovo comparve sul volto della ragazza un flebile sorriso.
A quelle parole, l’unica cosa che Darcy riuscì a farà fu emettere un piccolo gemito, seguito da un flusso di lacrime spropositato. Afferrò la mano della ragazza, e cominciò a baciarla. Le mani ancora tremolanti per il terrore di quegli ultimi istanti.
“Vi amo Elizabeth, vi amo. Senza di voi la mia vita non avrebbe avuto alcun senso. Ma ora voi mi avete dato un’ulteriore ragione per andare avanti. Vi amo con tutto il mio cuore per il regalo che mi avete fatto e vi prometto di prendermi cura di voi e di nostro figlio, finché avrò vita”
 
   
 
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