Racconterò di te. 

 

Un giorno una persona mi ha detto:”Scrivi, scrivi quanto vuoi, quello che vuoi e dove vuoi. La scrittura è una delle più belle forme di sfogo.” Cosi l’ho fatto, ho scritto intendo. La prima cosa a cui ho pensato quando mi sono trovata davanti la pagina bianca su cui scrivere, sei stata tu. Ho pensato ai tuoi capelli che non hanno mai un verso, ai tuoi occhi che ancora non ho capito di che colore sono, al tuo sorriso ed alla tua risata contagiosa. Poi ho pensato a me, ai miei capelli che nemmeno loro hanno un verso, ai miei occhi che non possono guardare nient’altro che te, alla mia risata strana ed al mio sorriso che spunta quanto ti vedo.
Infine mi sono chiesta:”Cosa racconterò di te quando gli altri me lo chiederanno?”. Quindi ho cominciato a pensare che di te racconterò la prima volta che ci siamo visti, racconterò che ho pensato che eri semplicemente un bel ragazzo e che magari si poteva diventare grandi amici. E così è stato, siamo stati l’uno la forza dell’altro, abbiamo pianto e riso insieme, ci siamo sorretti in ogni momento e bastava solo uno sguardo per capirci, ma capirci davvero! Successivamente racconterò di come piano piano hai cominciato ad aprirti con me, raccontandomi della tua vita, racconterò anche che, da quel momento, io mi ero completamente e follemente innamorata di te. Racconterò della nostra notte, di quando mi hai preso la mano e mi hai guardato negli occhi, racconterò di quando mi hai baciato sotto un cielo pieno di stelle mentre gli altri scherzavano ed io e te ce ne fregavamo di tutto e tutti, ce ne fregavamo se era tanto tardi, se di lì a poco sarebbe ricominciato un altro anno scolastico e se qualcuno sperasse che il nostro non fosse un rapporto duraturo. Racconterò di come mi guardavi, mi sorridevi e mi baciavi mentre facevamo l’amore, mentre la voglia di noi era più forte della paura di essere scoperti o della paura di perderci così tanto da non riuscire più a trovare la via d’uscita. E’ che io in quegli occhi marroni - o verdi? - ci ero cascata in pieno. Mi ci sono buttata a capofitto anche se ogni volta dico che devo fare con calma, che devo prendermi il mio tempo, che non devo innamorarmi. Racconterò di come tanti pensieri mi hanno distrutto la mente, mi hanno fatto perdere te e di quanto ora io non riesca a trovare nemmeno un pezzo di nastro adesivo per rimettermi in piedi. Racconterò dell’ultimo abbraccio che ci siamo dati, sotto quel portone, con le lacrime che ci rigavano il viso ed il cuore che batteva così forte della pioggia che stava cadendo in quel momento. Racconterò del tuo sguardo spento, del mio che cercava di dirti:”Dammi delle risposte tu, per favore”. Ma non è mai arrivato niente, tranne i sensi di colpa. Io non so che fine farò, non so che fine farai e non so che fine faremo. Non so nemmeno se domani mattina mi sveglierò come sempre o cercherò di razionalizzare la cosa e sentirmi un po’ meglio. Però l’unica certezza che ho è una sola: la certezza che qualsiasi scelta prenderemo, anche a distanza di anni, io non smetterò mai e dico mai di guardarti nello stesso modo in cui ti ho guardato, osservato e scrutato la prima volta che ci siamo incontrati. Sei stato il mio primo vero amore, quello che non ti fa dormire per notti intere, quello che ti fa fare pazzie ed io ancora non voglio credere a quello che ci sta accadendo, non voglio svegliarmi. Voglio solo provare a sentirmi meglio.

Writer's wall.

Questa one-shot è un pezzo di cuore, un pezzo di vita. Mi piacerebbe moltissimo trovarmi qualche recensione. 
Alla prossima. 

Ari.