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Autore: tiaspettoqui    04/08/2016    0 recensioni
«E’ che tutti mi dicono che sono troppo giovane per capire, dicono che sono intrappolato in un sogno e che la mia vita mi passerà davanti se non apro gli occhi. Ma io non li voglio aprire questi dannati occhi, fa tutto un po’ meno male se rimango incastrato nel mio sogno. Lì posso essere felice e posso capire cosa pretende veramente la gente da me. Ci ho provato, mamma, ad essere forte e a portare il peso di tutto il mondo da solo, ma ho solo due mani e non ce la faccio. Io scoppio, io mi sento tutto tranne che adulto.»
Anne lo guarda e capisce che suo figlio ha così tanto da raccontare, così tanto che lei potrebbe prendere appunti e riempirci un intero quaderno.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wake me up.
So wake me up when it's all over

 
Anne mette l’ultimo piatto nella lavastoviglie e sospira. La giornata è stata piuttosto impegnativa, tra il lavoro e le faccende di casa non ha avuto tempo per se stessa. Guarda l’orologio che segna la mezzanotte. Gemma non è ancora rientrata ed Harry è a letto da circa mezz’ora.
Sale le scale lentamente per via della stanchezza e passa davanti la camera di Harry, sentendo in lontananza un singhiozzo. Si ferma ed esita un pò prima di entrare. Suo figlio ha sedici anni, con una buona media a scuola e circondato da amici, forse il singhiozzo se l’è solo immaginato. Scuote la testa e subito dopo lo sente di nuovo, quel singhiozzo stroncato quasi sul nascere.
Apre la porta e «Harry? – accende la luce e fa qualche passo avanti – stai bene?» Non sente nessuna risposta e lo sa, sa che c’è qualcosa che non va. Si siede sul letto di suo figlio e gli accarezza la schiena da sopra la coperta.
«Mamma non sto bene. – Harry tira su con il naso – ma non voglio sembrare una femmina, perché non lo sono.»
«Harry – sospira – sono tua madre, di me puoi fidarti.» Harry si scopre e fa vedere alla madre i suoi occhi arrossati e lo sguardo di un ragazzo vivo fuori ma morto dentro. E’ il classico sguardo di una persona che non ne può più di niente, della scuola, degli amici, di tutti i doveri che ha.
«Mamma è difficile, spiegartelo. – scuote la testa e sospira – oggi, per l’ennesima volta, mi sono sentito solo. Non sono i miei amici il problema, sono io. Il problema è qui dentro. –si tocca il cuore- Sai, ogni mattina scorro la home di Facebook e porca troia, tutte le volte ci trovo un link che mi rispecchia. Essere me non è facile, voi adulti ci siete passati in questa età, ma non mi capite fino in fondo.»
Si asciuga una lacrima e non gli interessa apparire debole, perché questa situazione rispecchia un po’ il vero Harry. Perché il vero Harry sopporta, incassa il colpo, dice che va tutto bene e mente. Mente perché alla fine non ne può più, non ce la fa a sostenere il ritmo giocoso di Niall e Louis, non ce la fa a capire Zayn quando se ne sta da solo a fumarsi una sigaretta e non ce la fa a capire come Liam possa essere così maturo. In quel gruppo Harry Styles è soltanto.. Harry.
«E’ che tutti mi dicono che sono troppo giovane per capire, dicono che sono intrappolato in un sogno e che la mia vita mi passerà davanti se non apro gli occhi. Ma io non li voglio aprire questi dannati occhi, fa tutto un po’ meno male se rimango incastrato nel mio sogno. Lì posso essere felice e posso capire cosa pretende veramente la gente da me. Ci ho provato, mamma, ad essere forte e a portare il peso di tutto il mondo da solo, ma ho solo due mani e non ce la faccio. Io scoppio, io mi sento tutto tranne che adulto.»
Anne lo guarda e capisce che suo figlio ha così tanto da raccontare, così tanto che lei potrebbe prendere appunti e riempirci un intero quaderno. Il problema è che lei non sa cosa rispondere ad Harry, si sente vulnerabile e sa come ci si sente, lui è uguale a sua madre in questo caso.
«Harry, io..»
«Tu sei libera di non rispondermi, io te le ho dette queste cose perché solo tu mi conosci veramente. Nemmeno i miei amici o addirittura Gemma mi conosce come te. – Harry sente le lacrime premere nei suoi occhi – è che fa male da morire questa realtà, mi sento così schiacciato da tutto.»
«Io ti capisco, tesoro, ti capisco perfettamente. – sospira – alla tua età tutto mi sembrava la fine del mondo, non c’era discorso o frase che mi potesse far sorridere. Sono sempre stata chiusa in me stessa e niente e nessuno è mai riuscito a capirmi veramente. Ma vedi, alla fine questi occhi bisogna aprirli, bisogna pensare che se continuiamo a vivere in un sogno, veniamo annientati, perché non siamo capaci di essere forti in questa realtà così brutta. – asciuga un lacrima al figlio e gli accarezza una guancia – Che poi, se in questa realtà ci siete tu e Gemma, non fa poi così schifo.»
Harry sorride e pensa che forse ha fatto bene a parlarne con lei, pensa anche che domani cercherà di aprire gli occhi e di essere forte. Ma è sicuro che non lo farà, perché i sogni sono nettamente più belli, lo diceva sempre sua nonna.
«Sai, l’unico che è riuscito a capirmi è stato tuo padre, ma alla fine se n’è andato anche lui. Essere ragazzi non è facile, ti senti chiuso come un cassetto e devi solo trovare la persona che ha la chiave. La troverai Harry, devi solo essere paziente.» «Sono stato paziente a lungo, non credi?»
«Tutto arriva a chi sa aspettare, figlio mio.» Anne allunga le braccia pronta ad accogliere Harry in un caloroso abbraccio e dopo nemmeno cinque secondi sente la testa di suo figlio sul suo petto e le lacrime di suoi figlio bagnarle la maglietta. Non dice niente, gli accarezza i capelli e aspetta che tutto passi. Ora si sta solo sfogando. «Ti voglio tanto bene mamma, grazie per tutto.»
«Te ne voglio anche io, ora dormi che domani hai scuola.»
Harry poggia la testa sul suo cuscino e sente le labbra della madre posarsi sulla sua fronte.
«Mamma, per favore, svegliami quando tutto sarà finito.»
«Finirà presto – sorride – buonanotte.» Quando Anne chiude la porta, Harry apre di nuovo gli occhi, guarda il soffitto e pensa che, per i sogni c’è sempre spazio.
 

 
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Writer's wall.


"E’ che tutti mi dicono che sono troppo giovane per capire, dicono che sono intrappolato in un sogno e che la mia vita mi passerà davanti se non apro gli occhi." penso che questa sia la frase che regga un pò tutta la one-shot. E' la traduzione di un pezzo di 'Wake me up", una canzone che a mio parere, è stupenda. 
Questa one-shot l'avevo pubblicata in un mio vecchio profilo di EFP e non potevo non ripubblicarla in quello nuovo. E' parte di me e mi rispecchio moltissimo in tutto questo. Mi piacerebbe, come sempre, sentire qualche parere. Alla prossima!

 
Ari.
 
 
   
 
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