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Autore: Watashiwa    05/08/2016    10 recensioni
Il perdente è una persona che perde o che ha perso qualcosa (o qualcuno) nella vita e che la ricorda con un'emozione percettibile e viva, qualunque essa sia.
Una raccolta che vuole esattamente esprimere un'eterogeneità e delle sensazioni tra di loro contrapposte, con uno sguardo più improntato verso il presente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Una bara, soltando quella bara
raggiungerà i meandri
oscuri della terra
stantia di quel freddo cimitero,
tra pianti sommessi e
grida strozzate.
Tutta la gente,
un popolo radunato
sotto un cielo grigio e
assurdamente minaccioso
che frena le sue lacrime
così rabbiose
per goder del divin silenzio
donato al tenero compianto.
Un giorno di dolore,
il loro bigio umore
nel salutare un fratello
per poi lasciarlo andare:
il feretro
calano pazientemente,
ormai dimora
di quel corpo così tetro.
Un cielo limpido,
splendente,
con un vento tiepido
che accarezza danzante
suoni e moti discordi;
è salubre giunger lì
talvolta
per decantar
d'una dedica gli accordi.
Cala poi maestoso
un silenzio esigente,
gentilissime parole
d'una conversazione
quieta tra nonno e nipote:
un bacio affettuoso
al sepolcro
in un'atmosfera isolata
e commovente.
 
(C) Watashiwa
[22 Giugno 2016]
 



 
Ho perso: nonno Cesare l'altro ieri, nonno Giovanni quindici anni fa e... un concorso!




note di Watashiwa (dovute)
Allora, penso che dobbiate sorbirvi un'altra omelia da parte mia, in questo angolino.
La verità è che volevo far iniziare la raccolta con questa poesia, perché volevo rendere edito questo componimento dopo la partecipazione disastrosa ad un concorso dove è stato completamente snobbato tra più di cinquanta in gara: volevo iniziare ai primi di agosto, esattamente il 2 come da programma.
Ho scritto tutto ciò a fine Giugno dopo che mio padre mi ha detto che stava aiutando - insieme ad una signorina della Misericordia - mio nonno, ormai a letto da diverso tempo, quasi 2 anni e mezzo.
Questo mi ha fatto scattare un campanello d'allarme e mi ha silenziosamente detto che sarebbe stato davvero poco il tempo a disposizione per lui e per avere ricordi nuovi condivisi, per cui quel periodo è stato molto pensieroso anche per via di questa situazione.
Ho riflettuto sul rapporto che si crea tra la gente e un defunto al funerale - talvolta ipocrita ed esagerato -  e poi tra i parenti e il defunto, tra la reazione artificiale e quella naturale, portando questo livello di relazione più sul piano personale.
Ho pensato anche al fatto che anni fa ho perso il primo dei nonni e che non avevo subito afferrato del tutto la sua scomparsa (andavo in seconda elementare e non capivo bene le risposte vaghe e dolci di mia mamma e mia nonna).
Per cui, ho considerato ulteriormente il loro modo di essere, il loro spirito, quello che mi dona la loro essenza spirituale e quello che mi provoca (ora) andare in luoghi per loro importanti...per confezionare un grande tributo da parte mia per entrambi, come nipote amato e coccolato ma comunque cresciuto oramai.
Il 3 Agosto mi ha salutato l'ultimo (le nonne ci sono ancora, bada), un veterano e un reduce di guerra, un uomo amato da diverse persone, sopratutto dai suoi familiari e ho pensato che questo fosse il momento più giusto per pubblicare il componimento.
Mi rendo conto che iniziare così questa raccolta può portare fuori strada, la mia idea principale era (è) parlare di perdite con argomenti anche più leggeri e più gioviali ma avendo vissuto profondamente le perdite di persone alle quali sono realmente affezionato in maniere diverse, non potevo censurarmi e stare zitto.
Con affetto, spero possiate sentire qualcosa di profondo.



 
 
   
 
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