Nel buio di questo immenso cielo,
si percorrono innumerevoli strade asfaltate
che,
se si potesse,
verrebbero coperte di fiori.
Non sono strade larghe, spaziose o aperte,
ma strette, umide e scoscese.
Non si corre mai su di esse,
ma si striscia tra i massi e il calore del terreno.
Non si è liberi di sceglierle,
ci si ritrova là quando oramai non si può più tornare indietro.
Se tu ti trovassi mai in una di quelle viuzze, vicoli o tunnel,
non abbassare lo sguardo:
vedere le punte delle scarpe ti farebbe solo realizzare il sapore della bile in bocca o il dolore della milza che batte nel petto.
Alza la testa e,
se proprio ti sembra di stare sul punto di svenire,
osserva intorno a te le luci del carnevale, le macchine che sfrecciano a tutta velocità o le nuvole.
Ma soprattuto pensa a tutte quelle persone che,
per sfortuna, caso o fatalità,
non hanno le gambe per sostenere la propria dignità.