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Autore: _Sherazade_    06/08/2016    1 recensioni
Livia parte per Roma per fare una bella sorpresa al fidanzato che si trova nella città eterna per lavoro. La vera sorpresa però, sarà il ragazzo a farla alla povera Livia: Ernesto stava infatti trattenendo una relazione con un'altra ragazza.
Delusa e amareggiata, Livia vorrebbe far ritorno a casa, Patrizia però, l'altra ragazza di Ernesto, la convince a rimanere, a godersi la vacanza e a dimenticarsi del verme che le aveva ferite entrambe.
Tutto sembra andare per il meglio, quando Livia, in visita al Colosseo, comincia a sentirsi strana.
Quando si riprende dal malore, sente grida e tamburi provenire dall'antica arena, torna alla platea e scopre con gran sorpresa di essere tornata indietro nel tempo.
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Storia partecipante al contest "Summer: urge to Holidays" indetto da Jadis_ sul forum di efp.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico, Sovrannaturale
Capitoli:
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Un amore all'ombra del Colosseo



I

Stavo correndo per le strade di Roma, non vi era anima viva per le vie della città, non un suono che spezzava quel silenzio disarmante.
Cosa era successo non lo sapevo. Mi ero solo svegliata in quella città, con una morsa allo stomaco: sentivo che dovevo raggiungere un luogo, ma non sapevo ancora quale.
Mi incamminai, vedendo davanti a me un sentiero dorato che si estendeva lungo tutta Via del Corso: dovevo seguirlo.
Arrivai davanti l'altare della patria, e ai piedi della maestosa struttura vi era un leoncino che, vedendomi, sbadigliò.
- Che ci fai qui, piccolino? - dissi avvicinandomi con calma. Il piccolo si alzò prima che potessi raggiungerlo, e si incamminò verso la via dei Fori imperiali. Quando si accorse che non lo seguivo, ma che lo stavo osservando immobile sul mio posto, il leoncino si voltò ruggendomi contro.
Risi, perché il verso era acuto e dolce, anche se l'intento del cucciolo non era certo quello di farmi divertire. Lo seguii, e lui mi portò fin dentro al Colosseo.
C'era una luce fortissima che proveniva dal centro di esso. Il leoncino sparì alla mia vista, fino a che non sentii il forte ruggito di un leonessa provenire dall'arena.
Anche se era pericoloso, io dovevo scoprire cosa stava accadendo. Ricomparve ancora il mio piccolo amico, il leoncino che mi aveva condotta all'anfiteatro, e capii che il nostro viaggio non era ancora concluso.
Mi portò fino al centro dell'arena, ma la luce era così intensa che non riuscivo a vedere nulla.


Il responsabile del nostro vagone mi chiamò così come avevo richiesto.
Ero ancora mezza addormentata, avevo dormito bene nonostante tutto, ma dormire in treno non era proprio la soluzione più comoda del mondo.
Dopo mesi di lavoro incessante, ero finalmente riuscita a prendermi qualche giorno di ferie, e come spendere meglio il mio tempo se non andando a trovare il mio fidanzato che si trovava a Roma per lavoro? Non gli avevo detto nulla, lui non mi aspettava, e io stavo per fargli la più gradita delle sorprese.
Stavamo insieme già da tre anni, la nostra vita di coppia era pressoché perfetta, non c'era niente che non andasse. Questo era ciò in cui mi piaceva credere. Perché già da un annetto avevo avvertito un certo allontanamento fra noi, ma speravo di poter ritornare quelli che eravamo. Perché ancora ci credevo.
Sapevo che quel giorno Ernesto avrebbe avuto la giornata libera: come impiegare meglio il nostro tempo, se non facendo una veloce visita alla città?
Non ero mai stata nella città eterna, c'erano così tante cose che avrei voluto vedere, e, dato l'incredibile sogno che avevo fatto, il Colosseo era una delle prime cose che di certo avrei visitato.
Armata di guida, non fu difficile orientarmi, e presto mi ritrovai al suo albergo. Stavo per entrare, quando mi imbattei in una ragazza, molto carina, che però si era imbattuta in un bel guaio: tacchi rotti. La poverina si era ritrovata a terra e nessuno dei passanti si era preoccupato per lei.
- Serve aiuto? - chiesi allungandole la mano. Lei mi sorrise un po' imbarazzata, la aiutai a raggiungere la panchina più vicina. Per fortuna l'unico danno era quello delle scarpe.
- Grazie, sei stata molto gentile. - mi disse con un largo sorriso. - Sei stata l'unica a preoccuparsi per me, non sei di queste parti, o sbaglio?
- Sono una turista, in effetti. Sono appena arrivata in treno per fare una sorpresa al mio ragazzo. Stavo giusto entrando nell'albergo per chiedere di lui. Spero non sia già uscito.
- Anche il mio ragazzo alloggia lì, avevamo appuntamento per uscire. Dato che mi hai dato una mano, potrei ricambiare il favore offrendovi la colazione. - pensai subito che la ragazza fosse davvero carina e a modo. Anche se avrei voluto passare tutto il mio tempo con Ernesto, ero convinta che non gli sarebbe spiaciuto mangiare qualcosa con un'altra coppia. Per di più non avrebbe sborsato un centesimo.
- Trovo che sia una splendida idea. Io mi chiamo Lidia, comunque. Avrei dovuto presentarmi subito. - dissi tendendole la mano.
- Io sono Patrizia. Hai un nome molto bello, lo sai?
- Io lo odio, invece. - dissi ridendo. - Fa troppo impero romano... troppo vecchio come nome. - la ragazza sorrise, dicendomi che quello era il nome di molte donne che furono mogli di importanti imperatori e uomini di spicco nella società antica. Alcune di loro, grazie al potere dei mariti, erano riuscite addirittura a promuovere molte leggi avanguardiste, per i tempi in cui avevano vissuto.
- Sei appassionata di storia anche tu, da quello che sento. - commentai io. Non ero una professoressa, ma avevo una certa passione per la storia.
- Abbiamo parecchio in comune, forse, se il mio tacco si è rotto, è stato per un segno del destino. - scoppiammo entrambe a ridere. - Mando un messaggio al mio ragazzo, così gli dico dove mi trovo, e gli chiedo anche di portarmi giù un paio di scarpe. Per fortuna, ieri abbiamo fatto shopping, e io ho dimenticato da lui una delle scatole di scarpe che avevo preso...
- Quando si dice il caso! - mandai anche io un SMS a Ernesto, per chiedergli cosa facesse e come stesse procedendo il lavoro. Mi disse che stava andando tutto bene, e che stava per uscire dall'albergo per andare a fare colazione con dei suoi vecchi amici. Li aveva incontrati per caso il giorno prima dopo anni che non si vedevano. Mi scrisse anche che gli mancavo moltissimo e che non vedeva l'ora di tornare da me.
- È molto dolce il tuo ragazzo. - mi disse Patrizia leggendo il testo del messaggio. - Farà salti di gioia non appena ti vedrà. - Ero anche io impaziente di vederlo.
- Oh, eccolo. Sta arrivando il mio Erri. - disse Patrizia indicandomi il bel ragazzo biondo appena uscito dall'albergo. Reggeva in mano un sacchetto con dentro le scarpe di riserva per la fidanzata, e qualcosa nel mio cuore si fratturò. Non poteva essere lui!
Quando la ragazza riuscì a farlo voltare verso di noi, non ebbi dubbi: era proprio Ernesto.
- Patrizia... è lui il tuo ragazzo?
- Sì, non è un amore? - cominciò a girarmi la testa. Lui non mi riconobbe fino a che non fu davanti a noi.
- Livia?! - balbettò e cominciò a sudare freddo. - Che piacere... che cosa ci fai qui? - Patrizia guardò sorpresa, prima lui, e poi me. Aveva capito.
- Qui qualcuno deve delle spiegazioni... - disse lei fissandolo in cagnesco.
- Ecco... io...
- Ernesto... chi hai ingannato per prima? Me, o lei? – chiesi senza guardarlo. Temevo che Patrizia si sarebbe infuriata con me, ma la ragazza aveva subito capito che c'era un solo verme tra di noi, ed era l'uomo che aveva ingannato entrambe.
- Da quanto tempo vi frequentavate? - mi chiese lei.
- Circa tre anni. - lei spalancò gli occhi. - Voi?
- Sei mesi, proprio oggi. - disse lei, voltandosi verso l'uomo. Si alzò in piedi, gli prese di mano le scarpe e gli piantò un bel ceffone addosso.
- Tu non hai più niente di che spartire con noi. È finita! - disse con foga. Mi prese una mano, - Andiamocene, Livia. Abbiamo cose ben più importanti da fare.
Io lo guardai, non sapevo se piangere o se urlargli contro.
- Vali meno di zero. Tu non sei degno di chiamarti uomo. - dissi con un filo di voce.
Ernesto guardò sia me che lei, senza sapere cosa dire, o a quale delle due fare appello.


Patrizia mi trascinò fino al bar dove lei lavorava, e non appena rivelò l'accaduto alle colleghe, mi sentii ancora di più al centro dell'attenzione. Furono tutte molto gentili e amichevoli nei miei riguardi.
- Dimmi, Livia, dove alloggerai? - mi crollò il mondo addosso per la seconda volta.
- Merda!
- Come immaginavo... anche se siamo in pieno Agosto, abbiamo ancora una camera libera. - mi disse lei indicando i piani superiori.
Perché quello non era solo un bar, era un B&B con Bar-Ristorante annesso. Mi mostrò la carta coi prezzi e, nonostante l'alta stagione, le tariffe erano davvero ragionevoli.
- Non credo che troverei di meglio, a meno di non prenotare subito il rientro a casa tramite treno o sperare di trovare il posto su un aereo.
Patrizia insistette. - Non sei mai stata a Roma, giusto? Hai dei giorni liberi, perché non approfittarne? Magari troveremo entrambe un uomo, degno di tale nome, che possa far dimenticare ad entrambe quel gran pezzi di... - Non la finiva più, e così cedetti.
Avevo cinque giorni per visitare la città, e per lasciarmi alle spalle quella brutta scoperta.
Ernesto non meritava di vedermi soffrire, dovevo riprendermi, e una vacanza era proprio quello che mi serviva.



 
L'angolo di Shera ♥

Oggi giornata di pubblicazioni :D
Dato che ho avuto l'ok dal giudice, posso postare anche questa nuova storia. Anche in questo caso, mi sono scostata dalle solite storie che volevano lasciare un messaggio, puntando più a tematiche da "Harmony": la solita storia d'amore. Nulla di meno e nulla di più.

Ammetto di aver speso ben più di un'oretta in cerca di informazioni utili, volevo ispirarmi a qualche sovrano interessante, e così è stato, anche se i personaggi da me presentati sono del tutto originali. Potremmo parlare di un contesto alternativo, di una linea temporale parallela. Non mi son basata su tutta la storia romana, sarebbe stato molto più complessa la storia XD.
Come si evince dall'intro, la protagonista farà un viaggio nel passato e farà un incontro molto, molto speciale ♥, e io non vedo l'ora di potervelo presentare.

Son contenta di aver partecipato a questo http://www.freeforumzone.com/d/11289530/Summer-urge-to-holidays-MultiFandom-e-Originali-/discussione.aspx/1, e spero che la storia possa piacere anche a voi. Non sarà lunghissima, solo altri due capitoli (sì, mi son contenuta stavolta :D.
Se vi piace, o se avete qualcosa da dirmi, lasciate una recensione.
Tornerò presto con nuovi aggiornamenti. Un abbraccio

Shera♥

 
  
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