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Autore: blu992    06/08/2016    14 recensioni
Dalla storia:
Lydia Martin e Stiles Stilinski sono lieti di invitarvi alla loro festa di fidanzamento che si terrà nella casa della famiglia Martin il giorno 26 Maggio
[Sterek-All the way.] [Parte Text!fic]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Blu is back, già.
Le vacanza sono già finite, e pensare che non sono nemmeno iniziate. Diciamo che ora farò qualcos'altro oltre a poltrire sul divano...


Qualche nota iniziale:
-Post quarta stagione, fin lì tutto canon.
-Ci sarà un alternarsi di POV. Almeno nella mia testa è così.
- Fine delle note.








A: Derek 
Hale (derekhale@gmail.com) 

Da: Lydia Martin (LMartin@gmail.com) 

Oggetto: Invito  

 

Ciao, Derek. Nonostante siano ormai cinque anni che non ci vediamo, ci tenevo ad inviarti questo invito. La tua e-mail l'abbiamo tirata fuori dalla bocca di Scott dopo non poche fatiche, dato che è l'unico ad avere ancora contatti con te. Non mi aspetto una risposta, ma sarebbe gradita.  

Spero che tu stia bene. Un saluto, LM.  

 

Allegato n.1: 

 

~Lydia Martin e Stiles Stilinski sono lieti di invitarvi alla loro festa di fidanzamento che si terrà nella casa della famiglia Martin il giorno 26 Maggio~ 

L&S 

 

 

Derek aveva ricevuto quell'invito due giorni prima, ma fino a quel momento non aveva ancora pensato di rispondere. Mancavano quattro giorni a quello indicato sull'invito e se l'era quasi dimenticato fino a quella mattina quando aveva ricevuto una chiamata da sua sorella Cora che gli aveva semplicemente chiesto "A che ora arrivi a Beacon Hills il ventisei?". Le aveva risposto con qualche ringhio dicendole che non aveva la minima intenzione di viaggiare per più di quattro ore per andare in un posto in cui non avrebbe voluto più mettere piede per stare insieme a persone di cui non aveva più notizie da anni. Cora aveva preso a parlare a raffica e tra un “Ma sarà divertente!”, un “Sei sempre un asociale” e Dai, Stiles è stato così gentile ad invitarci!”, aveva chiuso la telefonata dopo averle detto chiaramente “Non ci voglio andare. Fattene una ragione”.  

Il fatto che sua sorella non avesse mollato la presa gli stava facendo sperimentare cosa significasse avere un mal di testa come ogni comune mortale. Erano passate dieci ore da quella telefonata e Derek aveva perso il conto dei messaggi che gli erano arrivati da parte di Cora. Uno comprendeva anche tutte le informazioni per un volo da New York per il ventisei mattina.  

Forse era per l'insistenza di sua sorella o forse per la curiosità di sapere come era cambiato quel branco di ragazzini, che Derek si ritrovava ora, alle ventitré e cinquantasei con le dita sulla tastiera del proprio PC per comporre un messaggio breve e chiaro. 

 

A: Lydia Martin (LMartin@gmail.com) 

Da: Derek Hale (derekhale@gmail.com 

Risposta a: “Invito” 

 

Ci sarò.   

DH 

 


 

A quel punto, per Derek, era stato inevitabile anche rispondere all'ennesima telefonata.  

 

~Chiamata da Cora a Derek  

 

Pront-“ 

“Finalmente rispondi! Stavo per darti per disperso. O morto. O morto e disperso! Cosa diavolo stavi facendo?!” 

“Ho una vita” 

“Si, certo, certo. Hai deciso? E hai deciso bene?” 

“Si. Ho anche prenotato il volo. Arrivo intorno a mezzogiorno” 

“Si! Io arrivo un'ora prima, ti aspetto all'aeroporto e poi prendiamo insieme il bus per Beacon Hills! Devo prenotare un hotel?” 

“Ti fa schifo stare con me per una notte?” 

“Certo che no! Dove dormiremo? Al loft?” 

“Cora, non ho fatto ristrutturare la villa due anni fa per niente” 

Staremo lì? E perché una notte? Hai già preso anche il biglietto per il ritorno?” 

“No, lo prenderò quando arrivo lì” 

“Non possiamo prenderci una piccola vacanza? Daaaai!” 

“Tu nemmeno lavori, di che vacanza hai bisogno?” 

“Dettagli! Girare il mondo è faticoso, sai?” 

“Si, certo” 

“Dai, Der, solo pochi giorni. Massimo una settimana! Non ci vediamo da due mesi!” 

“Un mese” 

“Un mese che sembra due! Questo vuol dire che mi manchi un sacco!” 

“Ci penserò” 

“Sei un bravo fratellone! E dimmi, cosa ti ha risposto Stiles quando gli hai detto che ci saresti stato?” 

Nulla, ho solo risposto all'email di Lydia” 

“Ah, ti ha invitato lei?” 

“Si” 

Io parlai al telefono con lui, invece. Disse che avevano un sacco di cose da preparare, inviti da inviare e che Lydia stava impazzendo per qualcosa. Forse per le tovaglie o per i bicchieri, boh” 

Capisco” 

“Dici che non ti ha chiamato lui per qualche motivo?” 

“Non ci vediamo da cinque anni, ormai siamo sconosciuti, credo si siano semplicemente divisi i compiti” 

“Già, probabile. Ma lì da te non è passata mezzanotte? Cosa ci fai sveglio?” 

“I tuoi messaggi ad intervalli regolari non conciliavano il sonno” 

“Già, scusa. Ma ti ho convinto! Domani vado a fare shopping. Non dimenticare di portare qualche abito elegante. Ce l'hai almeno una giacca che non sia di pelle?” 

“Cora, a trent'anni so come ci si veste” 

“Metti qualcosa di verde, ti fa risaltare gli occhi!” 

“Cora!” 

“Uffa! Magari c'è qualche bella donna alla festa e potresti fare colpo!” 

“Non ho intenzione di andare a rimorchiare donne a Beacon Hills” 

“Già, sei un po' sfortunato. Comunque non metterti nulla di rosso, ho visto un abito ieri che deve essere mio e non ho intenzione di abbinarmi a mio fratello” 

“Non metterò nulla di rosso” 

Non illuminerai nemmeno i tuoi occhietti!” 

“Hai finito?” 

“Loro lo sanno che sei di nuovo Alpha?” 

“Si, Scott lo sa. Gli altri non lo so e non mi interessa” 

“Capito. Vabbè, vado, che ho una fame pazzesca. Buonanotte, Derek!” 

“Ciao, Cora” 

 

 

 

Derek ci stava davvero provando a dormire. Niente più messaggi o chiamate moleste, la ragazza del piano di sopra aveva smesso di ascoltare la sua musica spaccatimpani, il signor Byer, del piano di sotto, aveva ricevuto il primo calcio da parte di sua moglie e aveva momentaneamente smesso di russare, ma Derek era comunque nel proprio letto, le braccia incrociate dietro la testa e gli occhi spalancati.  

Sapeva che fino al mattino seguente non avrebbe potuto fare niente per togliersi dalla mente quel pensiero che gli stava facendo venire, forse per la prima volta in tutta la sua vita, un'ansia inspiegabile.  

Probabilmente era stata una delle domande di Cora a scatenare in lui questa reazione. Loro lo sanno che sei di nuovo un Alpha?”. E a Derek era venuto il dubbio che forse non era proprio il più giusto tra gli Alpha. Aveva risposto a quella e-mail senza consultare il suo branco, senza nemmeno avvisarli aveva anche prenotato il volo di andata. Si era detto “Li avviserò domani mattina”, ma i sensi di colpa lo stavano letteralmente logorando.  

Con il pensiero di aspettare il sorgere del sole sparito del tutto, Derek, cellulare alla mano, aveva appena inviato due messaggi ai suoi due Beta.  

 

(Ore 01:24) Raven, il ventisei parto e sto fuori almeno una settimana. DH 

(Ore 01:25) Thomas, il ventisei parto e sto fuori almeno una settimana. Non fare casini. DH 

 

Le risposte, stranamente, non erano tardate ad arrivare. Derek stava ancora guardando il cellulare con sguardo stupitoRaven e Thomas non leggevano mai i messaggi prima che fossero passate almeno due ore. Molte volte Derek era stato costretto ad ululare dalla finestra della cucina per farsi ascoltare. La cosa era molto umiliante e non gli piaceva ricordare certi avvenimenti nemmeno nella propria testa 

Il fatto che Raven avesse mandato ben tre messaggi, le aveva dato la priorità della lettura. 

 

(Ore 01:30) Capo, tu non vai da nessuna parte senza di me. RV 

(Ore 01:30) Costa tanto fare il biglietto per andare dove andrai? RV 

(Ore 01:31) Non lasciarmi con quell'idiota, ti prego. Vengo con te e lo lasciamo qui al suo destino. Magari crepa. Dove devi andare? RV 

 

Raven Vertis, ventinove anni, capelli rosso fuoco, occhi di un azzurro quasi trasparente, ma con uno sguardo duro e determinato. Derek era subito andato d'accordo con lei, fin dal primo momento in cui era diventata sua beta. Aveva ucciso il suo vecchio Alpha ed era pronto ad affrontare anche lei, l'unica ad essere rimasta ad assistere allo scontro, ma una pacca su una spalla e un “Grazie, chiunque tu sia”, l'avevano fatto ricredere. Da lì ad accettarla nel suo branco, il passo era stato breve, nonostante Derek non avesse avuto nessuna intenzione di diventare Alpha e tantomeno quella di avere un branco. Di avere di nuovo un branco.  

Gli sarebbe piaciuto portarla con sé a Beacon Hills, ma era praticamente impossibile lasciare Thomas da solo a New York.  

 

(Ore 01:33) No, non se ne parla. Starete qui e cercherò di tornare presto. DH 

(Ore 01:33) Non mi hai detto dove vai. RV 

(Ore 01:34) Beacon Hills. DH 

(Ore 01:35) AHAHAHAHAHAHAH. Tu non ci vai da solo. Hai sempre detto che in quel posto accadono cose mostruose e brutte e pericolose. Col cazzo che resto qui. E il biglietto me lo paghi tu, credo di non avere tutti quei risparmi. RV 

 

Convinto di riuscire a convincerla la mattina seguente, davanti ad una torta al cioccolato bianco nella pasticceria che la ragazza quasi venerava, Derek era passato alla lettura dei messaggi di Thomas.  

 

(Ore 01:29) Cosa? Mi lasci da solo con Raven? Lo sai che non mi farà andare in giro senza di lei? E io non faccio casini, capo, sono i casini che mi trovano. Non possiamo venire con te? Dove vai? Dai, non ho nemmeno corsi da seguire. TS 

 

Thomas Smyth. Ventitré anni, alto quasi due metri, spalle larghe e sguardo da cucciolo. In tasca quasi una laurea in Storia dell'arte. Derek ricorda perfettamente il giorno in cui, circa un anno prima l'ha incontrato. Era in caffetteria con Raven quando entrambi avevano alzato il naso dalla tazza di caffè nero e bollente che stavano bevendo perché avevano sentito l'odore di un altro lupo nel locale. Thomas gli si era avvicinato, aveva appoggiato le mani al loro tavolo e si era abbassato per guardare Derek negli occhi, illuminando di giallo i suoi. “Ciao, posso essere un tuo Beta?”, Derek non gli aveva rotto il collo solo perché erano in un locale affollato. Dopo due mesi che Raven ancora chiamava “I due mesi dello stalker”, si erano riuniti, avevano parlato per due oreper lo più era stata la ragazza a parlare. Due ore dopo Derek era nel suo appartamento con la consapevolezza di avere un branco. Dopo mezz'ora il pavimento del suo salotto era ricoperto di cibo cinese e se ne era già pentito. 

 

(Ore 01:40) A Beacon Hills. Starete bene. Chiuditi in casa e nessuno ti troverà. DH 

(Ore 01:42) Me lo paghi tu il biglietto? TS 

 

Derek aveva aggiunto alla colazione anche un muffin ai mirtilli. Magari più di uno. 

 

 

 

“DEREK!” 

“RAVEN!” 

 

Erano dieci minuti che quella conversazione non si muoveva da quel punto. Thomas guardava la scena come se stesse assistendo ad una partita di tennis in cui nessuno dei due partecipanti riusciva ancora a fare punto.  

 

“Hai lasciato quel posto perché non ti faceva stare bene!” 

 

Raven 1-Derek 0 

 

Raven non farmi arrabbiare più di quanto non lo sono già. Sono una persona diversa e starò con mia sorella. Hai presente? Cora?” 

 

Pareggio.  

 

“Si, ho presente anche che starai con il tuo vecchio branco. Sai? Quelli che non vedi da cinque anni” 

 

Rimonta. 

 

“Li vedrò per un paio d'ore. E ve l'ho detto solo per informarvi, non devo chiedervi il permesso” 

 

Raven 2- Derek 50. 

 

“Ok, calmiamoci. Palla al centro. Raven, Derek è un uomo, un Alpha e saprà cavarsela. Derek, noi siamo persi senza di te, paga quei biglietti e lasciaci venite in questa cazzo di Buco Hills!” 

“È Beacon Hills” 

 

Raven 2-Derek 50-Thomas 120. Partita finita 

 

Fare leva sul senso di protezione che Derek ha sempre avuto verso di loro è sempre stata l'arma preferita di Thomas. Gli è sempre bastato dirgli che stare con lui è un bisogno, e Detek Hale diventa un papà lupo a tutti gli effetti. Il fatto che Raven lo stia guardando male non lo scoraggia per niente, non lo frena dall'abbassare la testa, alzare lo sguardo sull'Alpha mettendoci dentro gratitudine e affetto e dire “Grazie, Derek, sai quanto è importante per me. Sono felice che tu non voglia lasciarmi qui”. Il calcio nello stinco sinistro nemmeno lo sente, dato che tutto ciò che sente è “Partiamo il ventisei mattina. Se uno di voi due fa tardi, non mi scomoderò ad aspettarlo. Tu, non portare vestiti inutili, e tu, non guardare mia sorella come un pervertito come l'ultima volta”.  

 

 

---------------------------- 

 

 

Se qualcuno gliel'avesse detto cinque anni prima che avrebbe fatto quello che stava facendo, Derek avrebbe spezzato il collo senza pensarci su nemmeno un secondo. Non avrebbe mai e poi mai accompagnato una ragazza in un negozio di abiti, come li aveva chiamati? Da cocktail? 

Ma il destino, aveva imparato, ce l'aveva spesso con lui e ora era in quel negozio con le luci troppo forti, seduto su un divanetto fin troppo morbido, ad ascoltare imprecazioni troppo poco femminili. 

“Ma porca di quella putt-“ 

Raven! Esci da lì dentro e andiamo via?” 

“Devo trovare un abito. E se questa stronza me ne porta un altro con queste balze la uccido. Un taglio con un artig-“ 

“Signorina? Come le sta?” 

“Male. Le ho detto che voglio un abito nero. Al massimo blu scuro” 

“Quello che le ho dato ha solo un piccolo fiore ro-“ 

“Nero. O blu scuro. E non voglio sembrare una bambola, quindi niente balze” 

“Certo. Le porto subito qualcosa” 

 

Nonostante l'esilarante teatrino, Derek si stava davvero annoiando e quel profumo persistente di lavanda stava cominciando a fargli sperare di perdere il suo super olfatto. Per questo si era alzato e si era appoggiato alla porta del camerino per dire alla sua Beta di sbrigarsela da sola. 

“Capo, tu non ti muovi” 

“Non ho ancora parlato” 

“Stai sbuffando da dieci minuti. Mi servi nel caso io uccida quella tipa e poi devi dirmi se il vestito mi sta bene. Non voglio presentarmi vestita come una pezzente” 

Raven, ti stai facendo problemi inutili” 

“Thomas dice che la futura sposa veste solo Gucci” 

“E Thomas cosa ne sa?” 

Facebook. Tecnologia” 

“Quel ragazzo deve perdere questa sua ossessione per lo stalking 

“Resta il fatto che dobbiamo vestirci ben-“ 

“Signorina? Posso darle quest'ultimo vestito? È l'ultimo della sua taglia e completamente nero, senza balze” 

“Mi faccia vedere. Derek, risiediti 

 

 

Dopo tre minuti e quarantacinque secondi, Derek era senza parole. Fino a quel momento aveva sempre visto Raven vestita di felpe extralarge in inverno e canotte sportive in estate. Mai una gonna, mai uno scollo. Ora, invece, nonostante lo sguardo impacciato e l'indice tra le labbra nell'atto di mangiarsi le unghie, era splendida. Indossava un semplice abito nero, un tubino aveva detto la commessa, nessuno scollo sul davanti, ma che le lasciava la schiena completamente nuda. 

“Ho quasi il sedere fuori” 

“Io credo che le stia benissimo. Anche il suo fidanzato è senza parole” 

“Fidanzato? Oddio, no, non ci starei mai con uno così musone. Derek? Allora?” 

Ti sta bene. Paga e usciamo” 

“Non lo so, se andiamo prima a vedere in quel neg-“ 

Ravengiuro che se ti accontenti te lo pago io” 

“Vede? Musone. Fammi rimettere i miei abiti che mi coprono e andiamo. Thomas ci aspetta per il pranzo” 

“Io devo lavorare, andate a mangiare da soli” 

“Derek, la galleria è tua!” 

“Deve aprire comunque. Muoviti” 

 

------------------------- 

 

Ventisei Maggio. Solo mentre mette piede nell'aereo Derek si rende conto di quello che sta succedendo. Davanti a lui c'è Thomas, zaino in spalla e berretto giallo sulla testa; dietro sente Raven ringhiare tra i denti “Se questo coso casca, voglio resuscitare e prendermi a schiaffi da sola per questa decisione del cazzo!”. 

Preso posto sul sedile, lato corridoio, si rende conto che lo sta facendo, che sta tornando a Beacon Hills e che si sta portando dietro il suo branco. Non sa cosa gli stia succedendo, ma gli si stringe lo stomaco e si passa una mano sul viso per scacciare via quella strana sensazione. Sente Thomas picchiettare con il dito contro il finestrino mentre si chiede “Chissà se resisterebbe ad un artiglio”; sente una bambina piangere mentre la mamma prova a farla addormentare; ma soprattutto sente una mano posarsi sul suo braccio e stringere in modo quasi impercettibile mentre la voce di Raven gli ricorda che “Andrà bene, noi non siamo calamite per la sfiga e quel posto non ci dividerà”.  

Apre gli occhi, Derek, e si Specchia in uno sguardo limpido e sincero, vede Thomas che si gira annusando l'aria, sentendo probabilmente la sua agitazione, e lo vede appoggiare il mento sulla spalla di Raven. Guarda i suoi beta negli occhi e fa cambiare colore ai suoi, rosso nel giallo, mentre risponde “Si, andrà bene. Sto solo tornando a casa”. 




<3

   
 
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