Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: The_Storm    07/08/2016    0 recensioni
Chiunque abbia parlato per più di tre minuti con Arya Dreamscape non può fare a meno di descriverla con parole come "diversa", "strana", "asociale" e via discorrendo. Ma Arya è soprattutto complicata. Complicata nel suo modo di vestirsi, di mangiare, di relazionarsi...Nessuno è mai riuscito a capirla, nemmeno lei stessa. Preferisce stare da sola e, incredibile a dirsi forse, ma non ha nessun amico. La sua routine è la stessa da anni ormai, se si escludono alcune, rare, varianti. Ma cosa succederebbe se proprio una di queste varianti capovolgesse il suo piccolo mondo?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Busso alla porta e ricevo un "avanti" in risposta, ma, quando entro, arrossisco come un peperone e mi volto immediatamente verso la porta, dandogli le spalle. 
-James!-
Per poco non urlo e vorrei soltanto sparire da questo mondo. 
 
Riesco a sentire la fragorosa risata di quell'idiota e non posso fare a meno di insultarlo mentalmente nei modi peggiori. 
Non appena ho aperto la porta, mi sono ritrovata davanti James completamente nudo eccetto per un misero asciugamano avvolto intorno alla vita. Se ci ripenso, arrossisco ancora di più. 
-Ho fatto, Bambi. Puoi voltarti-
Lentamente, mi giro verso di lui, temendo che voglia farmi un altro scherzetto del genere, ma sta volta indossa una tuta grigia e una maglietta nera. Rilasso le spalle e mi avvicino a lui, che invece mi guarda profondamente divertito. 
-Sai, avevi un'adorabile espressione da scoiattolo impaurito prima. Mi hai fatto tenerezza-
Lo guardo male e alzo gli occhi al cielo. 
-Finiscila di prendermi in giro-
Sbuffo e poi mi accorgo che ha ancora i capelli bagnati. 
-Sbaglio o hai la febbre?-
Chiedo inarcando un sopracciglio con un tono abbastanza da "mamma chioccia alla riscossa". Lo vedo annuire e scrollare le spalle. 
-Allora asciugati i capelli prima che ti venga anche qualcos'altro-
Più che un suggerimento è un ordine, ma lui si limita a sbuffare. 
-Non ho voglia. Non li asciugo mai-
-Si, ma adesso devi asciugarli. Non puoi restare così-
Lo vedo alzare gli occhi al cielo e incrocia le braccia sul petto.
-Non mi interessa. Non voglio e basta-
Lo giuro, certe volte sembra davvero un bambino capriccioso. 
-Vuoi che te li asciugo io?-
Lo vedo pensarci su un attimo prima di annuire lentamente. Fortuna che io so cavarmela con i bambini, anche con quelli un po' troppo cresciuti. Si dirige verso la porta che dà nel bagno in camera sua e lo seguo, notando che si è già seduto su uno sgabello posto davanti allo specchio. Noto con una certa stizza che, anche se è seduto, mi arriva quasi al mento. Prendo l'asciugacapelli e inizio il mio lavoro, passando le dita della mano libera tra i suoi capelli per vedere in quali punti sono bagnati e anche per non bruciargli la testa. Ho notato che gli dà un fastidio immenso il calore del phon, così cerco di evitargli il più possibile un contatto diretto. 
Dopo nemmeno cinque minuti, posso già spegnere l'asciugacapelli. James non mi da nemmeno il tempo di posarlo che scatta in piedi e torna in camera. 
-Bambino-
Borbotto rimettendo l'oggetto al suo posto e sistemando lo sgabello contro il muro. Quando torno in camera, lo vedo già rannicchiato sotto le coperte. Mi fa segno di sedermi accanto a lui e lo raggiungo. 
-James, devi fare alcuni esercizi per quel pazzo di Dickinson. Ha detto che non gli interessa quanto male stai, ma che domani vuole quegli esercizi svolti anche per e-mail-
Lo vedo sgranare gli occhi e assumere un'aria disperata, ma è così buffo che ridacchio. 
-Tranquillo, io li ho già fatti e ti ho portato il foglio su cui ho copiato le risposte. Ovviamente, ho modificato completamente le sue risposte, usando uno stile diverso e commettendo anche qualche piccolo errore in modo che non si accorga che hai copiato-
Non mi da neanche il tempo di finire di parlare che mi prende il polso e mi attira a se, stringendomi in un abbraccio quasi soffocante. Cado distesa sul materasso e, imbarazzata, tento di rimettermi seduta. James però non me lo permette, aumentando la stretta e iniziando ad accarezzarmi i capelli. Bastardo! Sa perfettamente che vado in trance quando mi toccano i capelli. Così mi rilasso contro il suo petto, smettendo di lottare. Mi scocca un bacio sulla testa e io socchiudo gli occhi, notando solo in quel momento l'ora che si è fatta. Ma quanto tempo siamo rimasti così? Tento di nuovo di scappare dalle sue braccia, ma James mugugna qualcosa di incomprensibile e rafforza la stretta. 
-James, devo andare sul serio adesso, dai. Devo preparare la cena-
Scuote la testa e la appoggia nell'incavo tra il mio collo e la spalla. 
-Puoi restare a cena qui-
La sua voce è dannatamente roca e a me piace moltissimo, ma non posso cedere. 
-Non posso. Tra un po' arriverà anche mio padre a casa e lui non sa cucinare-
Con un lamento da bambino ferito, mi scocca un bacio sulla guancia e mi lascia andare. Sollevata, mi alzo dal letto in fretta e gli lascio i fogli sulla scrivania. 
-Bene. Io vado. Ci vediamo, James-
Sorrido ed esco dalla sua camera, tornando di sotto. 
-Te ne vai già, tesoro? Non resti per cena?-
Sembra quasi dispiaciuta Grace quando mi rivolge quella domanda. 
-No, non posso proprio. Ma grazie per l'invito-
Le sorrido e lei si avvicina per abbracciarmi con forza. Ma hanno la mania degli abbracci in questa famiglia? Fortunatamente non mi da il tempo di ricambiare (anche perché non lo avrei fatto) e mi accompagna alla porta. 
-A presto, Arya. Torna quando vuoi-
Le sorrido e annuisco, ringraziandola. 
Fortunatamente sarà giorno ancora per un bel po', quindi sono più tranquilla nel prendere l'autobus. 
 
Devo ammetterlo, mi ero abituata a fare tutto con più calma la mattina per poi lasciare che James mi accompagni con la moto. Oggi non ho avuto nemmeno il tempo di fare colazione, mi sono dovuta preparare in fretta e furia. Quando esco di casa, però, mi blocco di colpo nel ritrovarmelo davanti.
-James? Cosa ci fai qui? Non dovresti essere a letto? Sei guarito? Hai ancora la febbre? È successo qualcosa?-
Solo la sua risata ferma la mia cascata di domande e scuote la testa. 
-Sto bene, tranquilla. Ero guarito già ieri-
Scrolla le spalle, ma io lo fisso, sospettosa. Sembra davvero stare bene tutto sommato. 
-Ma cosa ci fai qui così presto? Potevi dirmelo ieri che saresti passato a prendermi-
Si passa una mano tra i capelli e mi porge un casco. 
-Beh, ho pensato di andare a fare colazione insieme. Dalla velocità con la quale sei schizzata fuori di casa scommetto che non hai nemmeno mangiato-
In effetti non ha tutti i torti e sto morendo di fame. 
-Va bene-
Annuisco prendendo il casco e mettendomelo. Come al solito, deve aiutarmi ad allacciarlo perché io sono impedita. Una volta che anche lui si è messo il suo, saliamo sulla sua Ducati e mi stringo con forza ai suoi fianchi, sapendo già che guiderà come un pazzo. 
 
-Ma lo fai apposta a prendere ogni singola buca che incontriamo?-
Chiedo infastidita una volta scesa dalla moto. Lui mi sorride come un bambino appena scoperto dalla madre a rubare biscotti. 
-Può darsi-
Scuoto la testa ed entro nel bar, scansando il braccio che stava per posarmi sulle spalle. 
-Cosa prendi?-
Mi chiede una volta seduti 
-Un cappuccino e un cornetto a marmellata di albicocche-
Lui ordina a sua volta una brioche e una cioccolata calda. Quando il cameriere se ne va, sposta lo sguardo su di me. 
-Allora, Bambi, qual è il tuo film preferito?-
Sbuffo e lo guardo male. 
-Ma la smetti di chiamarmi così?-
Come mi aspettavo, nega immediatamente. 
-Scordatelo, niente ti rappresenta meglio di quel tenero cervo-
Alzo gli occhi al cielo e lo vedo sorridere divertito. 
-Rispondi alla mia domanda, su-
Mi incita mentre il cameriere posa le nostre ordinazioni. 
-La bella e la bestia-
Ammetto arrossendo e nascondendomi nella tazza di cappuccino, aspettando che scoppi a ridere per l'assurdità dei miei gusti. Al contrario, invece, lo vedo sorridere ampiamente e annuisce. 
-Il mio è Aladdin-
Mi confida per poi inclinare la testa di lato e guardarmi come se si stesse trattenendo dallo scoppiare a ridermi in faccia. 
-Cosa c'è?-
Chiedo aggrottando le sopracciglia. Lo vedo scuotere la testa e prendere un fazzoletto. Si avvicina al mio viso e lo passa sul labbro superiore
-Avevi i baffi di schiuma e ti assicuro che eri adorabile-
Arrossisco fino alla punta delle orecchie e mordo il cornetto, evitando il suo sguardo. 
 
Quando usciamo dal bar, ci dirigiamo verso la scuola a piedi dato che non è per niente lontana. 
-Prima o poi ci morirò qui dentro-
Borbotta entrando e dirigendosi verso Ally, Jessica, Zack e Dean. Scoppio a ridere e lo seguo, scuotendo la testa. 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: The_Storm