Quello era un giorno particolare per Las Noches: sarebbe arrivato un nuovo ''acquisto''. O meglio, arrivatA. serviva veramente un arrancar in più? No. Chi erano loro per dire di no ad Aizen Sosuke? Nessuno. Quindi la nuova arrancar ci sarebbe stata, che lo volessero o meno. In fondo ogni singolo respiro di Aizen aveva un significato. Il più infastidito di tutti però era un certo azzurro dal pugno facile, la sesta Espada, Grimmjow NonFatemiScrivereilSuoCognome. Sarebbe stato l'ennesimo, inutile, debole e stupido fracción. E l'avrebbero appioppato a lui, di nuovo. Tanto sarebbe morto.
Era incredibile come Aizen riuscisse a controllare qualcosa di così potente come l'Hougyoku. Ma in fondo, a pensarci bene, non c'era da meravigliarsi, con una reiatsu come quella avrebbe potuto tirare giù il palazzo del Reiō con un solo schiocco di dita.
Tutti gli Espada si erano riuniti nella sala dove la ''magia'' veniva compiuta, sedendosi tutt'attorno alla crisalide che sarebbe dovuta essere la loro nuova compagna. Accadde tutto in una trentina di secondi: Aizen rilasciò reiatsu, quanto bastava per attivare la piccola gemma, e la corazza candida che avvolgeva il futuro arrancar si crepò poco a poco, rivelando il suo interno a tutti i presenti.
Già, una ragazza. gli occhi della creatura si alzarono lentamente, fino ad incontrare quelli dello shinigami che le si trovava di fronte, sorridente.
 
-Vuoi dirci il tuo nome, arrancar?
-A... Ayane...
-Ayane come?
-Non... non lo ricordo...
-Bene Ayane, benvenuta tra di noi
 
Aizen fece un piccolo gesto col capo, sorridendo alla sua nuova alleata. Con fare elegante e autoritario si rivolse a tutti gli altri
 
-Voglio che la trattiate bene
 
Nessuno riusciva a spiegarsi come cu riuscisse, ma quello shinigami ci sapeva fare. Avrebbe potuto ucciderti con un solo sorriso.
Ayane ebbe il giorno ''libero'', non che ci sarebbe stato qualcosa da fare in ogni caso... Con grande sorpresa di tutti non le venne affidato un numero, tantomeno un Espada. E ovviamente, qualcuno stava godendo come non mai. Grimmjow. Si da il caso che l'Espada stesse passeggiando, con il solito fare scazzato, proprio per il corridoio dove stava passando Ayane.
 
-così sei la nuova cocca di Aizen eh?
 
Una voce interruppe il silenzio che circondava la ragazza. Ayane si girò di scatto, ritrovandosi davanti uno strano tipo dai capelli azzurri.
 
 -tu saresti?
 
Domandò educatamente, anche se quel "cocca" l'aveva già infastidita e non poco. Non era il tipo di persona che giudica all’apparenza, ma l’Espada aveva decisamente iniziato male e se stava sperando di farsela nemica, beh, ci stava riuscendo alla grande.
 
-Grimmjow Jeagerjaques, sesta Espada
 
Il ragazzo si presentò alla fracciòn con aria superiore, guardandola come se si aspettasse dei complimenti. Insomma, era la sesta Espada, la SESTA. Per una semplice fracciòn senza neanche numero sarebbe dovuto risultare un idolo. E lui adorava essere idolatrato. Ayane alzò un sopracciglio
 
-Buon per te
 
Cercò di passare ma qualcosa glielo impedì: Grimmjow l'aveva presa per un braccio. E non sembrava avere intenzione di mollare. Una ragazzina capricciosa eh? Adorava essere idolatrato, si, ma amava le sfide.
 
-il braccio
 
Ayane lo guardò dritto negli occhi, con uno sguardo truce che parlava per lei.
 
-è mio. Lascialo.
 
O forse no, non poteva stare zitta. L’Espada squadrò il corpicino della ragazza dalla testa ai piedi, come se volesse veramente capire che tipo fosse (o come se ci riuscisse, non si ha grande stima del suo quoziente intellettivo), come se stesse giudicando la sua presenza, un giudizio inesorabile ed incontestabile dal Re.
 
-hai un bel caratterino eh-
 
Semplicemente sorrise
 
-mi piace-
 
Nella frazione di un secondo Ayane venne letteralmente spalmata contro il muro, tenuta in ostaggio dall’enormità del fisico dell’Espada. Si guardò a destra, a sinistra, in basso in altro OVUNQUE. L’avrebbe bloccata con ogni tentativo di fuga. E proprio mentre escogitava uno dei suoi piani da nana malefica per distrarre l’azzurro, fu lui a distrarre lei. Si era avvicinato, forse anche troppo.
 
-Qui a Las Noches non avete il concetto di spazio vitale?
-Forse si, forse no
 
Non riusciva a capirlo. Se ucciderla o meno, intendo. Quel suo fare sfacciato lo innervosiva come pochi, era quasi più fastidiosa di quel pezzo di marmo di Ulquiorra. Ma , in qualche modo, lo colpiva, lo interessava. Andiamo, una fracciòn del suo livello che ha le palle di rispondere così ad un Espada? A Grimmjow poi? Sapevano tutti quanto avesse l’omicidio facile, lei compresa. E dire che il carattere di Grimmjow era stato una delle prime cose di cui l’avessero avvertita…
Nonostante la notevole ed ovvia differenza tra la loro forza fisica, Ayane provò comunque a liberarsi, iniziando a dimenarsi come un’isterica. Magari si sarebbe infastidito e l’avrebbe lasciata andare… oppure l’avrebbe uccisa sfracellandole la testa contro il muro, cosa molto probabile, ma questi sono dettagli.
 
-Stai peggiorando la situazione ragazzina
 
Grimmjow le rivolse un sorriso, forse più un ghigno, uno di quelli che sapeva fare solo lui, uno di quelli che lo facevano sembrare tra il maniaco sessuale e il serial killer, che non capisci se stia per ucciderti o per stuprarti. E preghi Aizen sia la prima opzione.
Ayane lo guardò quasi indignata, probabilmente anche leggermente preoccupata per la sua sanità fisica e mentale, e rifò un calcio dritto negli stinchi.
 
-Lasciami!
 
Ma… il suo piano non andò per niente come aveva immaginato. Lui avrebbe dovuto iniziare ad imprecare e lei avrebbe avuto l’occasione perfetta per scappare, oppure sarebbe morta tra atroci dolori, ma era una possibilità che era pronta ad accettare, almeno sarebbe stata libera. Grimmjow decise invece di… ridere. Già, scoppiò in una risata cupa, quasi maniacale, divertito dalla tenacia e dalla persistenza della ragazza.
Fu in quel momento che Ayane realizzò di odiarlo. Non sopportava quel pallone gonfiato. Credersi chissà chi solo per uno stupido numero…
 
-Sei divertente fracciòn
-Ho un nome! Ed è Ayane!
-Non c’è bisogno che urli, cazzo!
-E allora lasciami!
 
Adesso, parliamoci chiaro. Va bene che Grimmjow è una specie di macchina trita-carne assetata di sangue e bla bla bla, ma è anche un ragazzo. E quando finalmente vide quanto si era abbassata la scollatura della ragazza a causa di tutto quel dimenarsi, beh, se ne ricordò anche lui. O meglio, il suo corpo se lo ricordò.
Ma il sadismo del ragazzo ebbe la meglio, per quanto ancora sarebbe riuscita a trattenersi dal prenderlo a pugni?
Sulle labbra dell’Espada nacque un sorrisetto maliziosamente accattivante. Non è neanche possibile descrivere come la rabbia della ragazza si trasformò  nell’imbarazzo più atroce (e molto probabilmente anche in desideri suicidi) quando si vide il viso del ragazzo avvicinarsi pericolosamente, fermandosi a pochi centimetri dal suo. Ayane chiuse gli occhi istintivamente, così forse che dubitava sarebbe riuscita a riaprirli, mentre sentiva il calore del fiato di Grimmjow scendere per tutto il suo collo e fermarsi proprio sullo scollo della sua divisa.
 
Spingilo via, cazzo!
 
Quando finalmente riuscì ad accendere il cervello e a realizzare che era lì da neanche due minuti, capì che forse sarebbe stato il caso di fare qualcosa. La pelle di Ayane rabbrividì al contatto con le labbra dell’Espada, che l’aveva volontariamente sfiorata mentre rimetteva posto la maglietta con i denti. Presa da una botta di coraggio (ed esasperazione), la fracciòn si decise a spingere via il ragazzo con tutta la forza che aveva.
 
-ma che cazzo fai!
 
Grimmjow lasciò andare la testa all’indietro, scoppiando in una delle sue solite risate isteriche, compiaciuto dalla riuscita del suo intento.
 
-Ma dai, ti stavo aiutando!
-Vai all’inferno!
 
Ayane colpì nuovamente il petto dell’azzurro, il viso totalmente in fiamme, iniziando ad imprecargli contro. Per tutta risposta l’Espada la guardava (stranamente) silenzioso, un ghigno stampato in viso, divertito, sempre più compiaciuto e interessato.
Sarebbe stato divertente averla fra i piedi.
Mentre Ayane gli stava ancora gentilmente elencando tutti gli insulti che conosceva, Grimmjow si mise le mani in tasca con fare vago e se andò fischiettando tranquillamente, come se la fracciòn neanche esistesse.
E nonostante la voglia di decapitarlo, la ragazza si calmò e si ricompose. Corse in camera propria e ci si blindò, sfiorandosi il collo ancora una volta prima di salutare Las Noches e i suoi maniaci con un ultimo, esausto e frustrato ‘’fanculo’’.
 
Il mattino seguente Ayane si svegliò presto, si preparò per la routine che sarebbe dovuta diventare quotidiana e si controllò un’ultima volta. La divisa bianca e impeccabile, gli occhi grigio ghiaccio brillanti e presenti (così come le borse per il poco sonno) e i capelli violacei a loro posto. Si diresse verso la sala del trono con passo svelto, cercando di evitare il quartiere degli Espada con ogni atomo del proprio essere.
Per sua fortuna i gatti dormono tanto e riuscì ad arrivare incolume fino alla sua destinazione. Entrata nella stanza venne accolta da un Aizen elegantemente seduto sul proprio trono, fiancheggiato come al solito dal fedele (pffttt) Gin e…. da Grimmjow.
 
-buongiorno Ayane, oggi ti sarà affidato il tuo primo compito.
 
 
 
 
N.A.: !HEADSHOT FOR THE LITTLE INNOCENT FRACCON! Sorry not sorry Ayane ~ ;3
È la prima fanfiction che pubblico, spero di catturare almeno un minimo dell’attenzione di una persona o due e di fargli in qualche modo staccare dalla monotonia della realtà ><
Ayane è una mia amica, quindi ho deciso di farla sclerare un po’ data la sua ossessione per Grimy :3
 
Sclero time ^o^
 
*arriva Grimmjow e le tira il pc con la ff* PERCHE’ DEVI FARMI PASSARE DA MANIACO?!
 
Oh, suvvia, calmati u.u lo sappiamo tutti che in fondo in fondo lo sei e.e e poi dai… la maglietta di Ayane era bassa eh…
 
*il cervello del gattone va in stand-by pensandosi*
 
//Ayane// *facepalm*
 
 
ATTENZIONE: In futuro verranno esagerati alcuni aspetti di determinati personaggi o verranno pesantemente screziati, deal with it <3