Anime & Manga > Vocaloid
Ricorda la storia  |      
Autore: _Littles_    08/08/2016    1 recensioni
ANTITESI: opposizione o contrasto insanabile.
✎ Rin si accorge quanto suo fratello sia insopportabile e crea così una lista di quesiti per il suo ragazzo ideale, primo tra questi: non essere Len Kagamine, e essere la sua antitesi.
[ presenza dell'avvertimento incest e della coppia Len/Rin solo per alcuni accenni di relazioni amorose tra i due ]
--- nosense!fic sui gemelli Kagamine; perché ci stava.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incest, PWP
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


antitesi
/an·tì·te·ṣi/
sostantivo femminile
opposizione o contrasto insanabile.
 






 




 
 
 
Rin odiava diverse cose, e caso volle che ogni singola cosa odiasse fosse la reincarnazione di suo fratello gemello Len. Molto spesso i gemelli vengono mostrati con personalità diverse nonostante la spaventosa somiglianza corporea, e proprio quello era il caso dei fratelli Kagamine. La loro madre, quando erano dei bambini, li riempiva la testa su quanto speciali fossero: “sono rari i gemelli come voi!”, diceva. La loro particolarità, stava nella differenza di sesso: i gemelli eterozigoti erano rari. Quel discorso era la loro storiella preferita, li faceva sentire speciali. Ma Rin, con l’avanzare degli anni, si chiese se era del tutto corretto sentirsi così speciali; iniziò così ad informarsi sull’argomento, scoprendo invece che di gemelli speciali come loro ce n’erano parecchi. Ma nonostante ciò, le sue migliori amiche la riempivano di commenti invidiosi su come fosse fortunata di avere un fratello gemello, come ipnotizzate dall’idea bambinesca del fratello grande e protettivo.
Ma Len no.
Len, era ciò che Rin chiamava antitesi.
Per essere un uomo rispettabile, secondo Rin Kagamine, bisognava essere il l’antitesi di Len Kagamine.

 
 
 
 
 
 
 
1.
narcisista
il mio ragazzo ideale,
non deve soffrire dalla sindrome di Narciso.

 
«Ne, Len! Sai dov’è finito Tsukki?»
Appena Rin aprì la porta, ebbe la risposta. Il gattino era appollaiato ai piedi del letto del fratello, mentre quest’ultimo giocava ai videogames. Nemmeno si degnò di rispondere, accennando velocemente all’animale con il capo, gli occhi azzurri fissi sullo schermo della televisione mentre le dita si muovevano velocemente sul joystick. Rin sospirò afflitta e si avviò verso il gattino bianco. Tsukki appena la vide scattò sul posto e con uno slancio da far invidia a qualsiasi atleta professionista si rintanò sul grembo di Len, che sussultò come una molla. Il ragazzo stoppò immediatamente il gioco, visibilmente risentito, girandosi verso la sorella: «Rin, si può sapere perché stai spaventando Tsukki?»
La gemella minore di esattamente tre minuti rispose a tono: «Non sto spaventando Tsukki, lo volevo solo portare giù per cibarlo, cosa che dovevi fare tu esattamente un’ora fa»
«Tsukki è un gatto intelligente, se ha fame sa come rompere le scatole per ottenere quel che vuole»
«Infatti ha miagolato per mezz’ora»
Len aggrottò la fronte: «Non l’ho sentito per nulla»
«Grazie al cavolo, hai sempre quelle stramaledette cuffie nelle orecchie!» sbottò lei, incrociando le braccia imbronciandosi. Len ridacchiò e iniziò ad accarezzare il gatto ancora accoccolato su di lui.
«Non fare la gelosa, solo perché preferisce me a te» disse lui, sospirando afflitto, come se quelle parole esprimessero la corretta e dura verità: «Purtroppo dei due sono quello più bello e simpatico, quindi col tempo ho dovuto accettare la mia magnificenza come una dura prova di vita, e credo che sia ora che anche tu, mia cara sorellina, iniziassi ad accettarlo!»
Nella testa di Rin scattò qualcosa, che come sempre in presenza di suo fratello, faceva crollare la sua compostezza. «Siamo gemelli, cretino, abbiamo la stessa faccia, la stessa pelle e gli stessi colori.»
«Ma non lo stesso fisico e lo stesso carattere, e questi sono gli unici punti in cui purtroppo, tu non eccelli quanto me. Perfino Tsukki lo capisce»
«Chissà per quale motivo nella lista non c’è il cervello»
«Ma Rin-chan, il cervello è assente nella lista perché completamente assente nel tuo cranio ma altamente presente nel mi- aio!»

 
 
 
 
 

2.
seccante
il mio ragazzo ideale,
non deve rompere le scatole.

 
«Ehi sorellinaaaa! Che fai di bello? Perché non mi presti la tua piastra? Ah giusto te l’ho rotta, uups! Ma guarda che bel disegno! Lo hai regalato al tuo ragazzo? Per questo ti ha lasciata?»
Il potere da rompi coglioni di suo fratello era qualcosa di sconvolgente, e purtroppo per Rin – che ne aveva provate di tutte (perfino cercare di convincere i suoi genitori a permetterle di avere una chiave per la porta e chiudersi in camere impedendo così a Len di comparire all’improvviso pronto a romperle le scatole), sembrava essere qualcosa che nemmeno con l’avanzare degli anni aveva voglia di scemare in lui. Grazie a egli aveva lanciato i peggiori Santi e i peggiori insulti. Anche in quel momento, mentre era intenta a disegnare qualcosa di stupido per noia, Len era riuscito a guadagnarsi quella particolarità di lei difficile da ottenere. «Len Kagamine, levati dalle palle»
Il ragazzo ridacchiò e si buttò svogliatamente sul letto e aprì il pacchetto di patatine che si era portato dietro. Rin notò con disgusto che erano al gusto paprika: che orrore culinario.
«Certo che Gumiya è stato proprio intelligente a lasciarti prima dei due mesi: dopo quella data rischiava di scoprire la tua vera identità da gatto-dinosauro» iniziò a commentare lui, con voce malignamente divertita, iniziando a masticare rumorosamente a bocca aperta le patatine.
«Ma vaffanculo Len, che diavolo vuol dire identità da gatto-dinosauro?!» sbottò la sorella arrossendo dall’imbarazzo per la presenza del suo ex nella conversazione.
«Vuol dire che sei feroce e pericolosa come un dinosauro nascosta sotto l’identità di un micio bisognoso di coccole» commentò il biondino fortemente fiero di se per la teoria appena condivisa. Rin lo guardò senza parole, cercando di moderare il suo istinto che urlava di buttarlo giù dalla finestra, mentre le stava riempiendo il copriletto di briciole.
«E tu cosa saresti, scusa? L’angelo del fancazzismo?»
«No, sarei il dio delle banane!»

 
 
 
 
 
  
 

3. senza pudore
il mio ragazzo ideale,
deve avere il senso del pudore.

 
«Aia. Oi, Rin! Ci dobbiamo baciare anche qui!»
Il senso del pudore era uno dei più essenziali sensi dell’uomo. Grazie ad esso, ogni essere vivente riesce quotidianamente a trattenersi nel dire diavolerie, salvandosi così da possibili iri funeste. Len Kagamine era nato senza quel particolare senso. Rin trattenne il rossore che minacciava di colorarle le guance, mentre il fratello si chinava verso di lei indicandole una frase del copione del loro nuovo video musicale.
«Pff, quante volte ci saremo baciati fino ad oggi?» commentò lui scostandosi un ciuffo biondo dagli occhi con una mossa di capo: «Avvolte mi chiedo come sia per te baciare un figone come me. Se non mi sbaglio in Spice! dovevi fare la parte della sorellona irresistibile a cui piaceva il fratellone super figo che non a caso era interpretato dal sottoscritto… er, Rin-chan che vuoi fare con quella lampada?»

 
 
 
 
 
 
4.
famoso
il mio ragazzo ideale,
non deve essere famoso.

 
Rin non ne poteva più del sovraccarico di lettere che ricevevano giornalmente. La cassetta della posta sarebbe esplosa prima o poi; per non parlare dei numerosi reclami dei postini! Senza ombra di dubbio, i gemelli Kagamine erano famosi. Famosi. Una parola che poteva descrivere tante comodità, ma anche tanti divieti. Divieti che, a parere di Len, contavano poco, e Rin lo invidiava parecchio per questo pensiero. Forse perché una gran fetta di quelle lettere era per lui. Cosa che alimentò ulteriormente l’ego di Len Kagamine era senza ombra di dubbio dovuta in piccola parte anche alle lettere delle sue ammiratrici –da notare il sesso- e dall’amore che riceveva da loro. Non che a Rin desse fastidio; i fan erano quasi l’unico motivo per cui cantava. Ma l’eccesso, quel piccolo puntino di troppo sulla scala del controllo, era il vero problema. Invece per suo fratello, quel puntino era come una vera e propria ragione di vita.
«Ma guarda un po’ Rin-chan, come sei gelosa, eh? Se il grande Len Kagamine è amato così tanto ci sarà un motivo, prova a farti due domande»
Prima o poi Rin lo avrebbe ucciso.

 
 
 



5.
volgare
il mio ragazzo ideale,
non deve abusare di termini ostili.

 
«Ma te guarda questo stronzo! Gli piace così tanto starmi attaccato alle palle?! Ma che se ne vada a fare in culo, non voglio perdere questa fottuta partita per un coglione del genere!»
Che oscenità.

 
 
 
 


6.
superficiale
il mio ragazzo ideale,
non deve assolutamente essere superficiale.

 
«Stai scherzando, Rin?»
«Perché dovrei?»
«Solo un misero giochino per il Nintendo?!» il fratello le sventolò la confezione del gioco regalatogli sotto il naso della sorella, incredulo. I suoi capelli luccicavano per i riflessi dovuti al lampadario dei coriandoli argentati, il cappellino a punta con su scritto “buon compleanno alla banana bionda” lo rendeva ancora più buffo. Un risolino soffocato si liberò dalle labbra rosee di Rin.
«Dai, Len-kun, l’importante è il pensiero- e poi il compleanno è anche il mio!»
«Io bado a te tutti i giorni e questo misero giochetto sarebbe il ringraziamento?»
«…ma vai a quel paese, Len»

 
 




 

Sì. La vita di Rin Kagamine non era facile. Potevano essere gemelli, ma litigavano come cane e gatto. Erano addirittura arrivati a rompere mobili per i disastrosi litigi che facevano e addirittura a tramare complotti l’uno contro l’altro; innumerevoli i giochi di Len andati perduti e i trucchi di Rin finiti nella tazza del bagno. La bionda sospirò, sorridendo, mentre accarezzava dolcemente con la mano i capelli di Len, che riposava col capo sul suo grembo. Il televisore gli illuminava l’adorabile viso assopito, e Rin stentò quasi a credere che tra tutti i difetti che aveva, quel ragazzo riusciva ad essere così affettuoso e tenero.
Inoltre, sapeva che non sarebbe mai riuscita a vivere senza di lui.  






 


di chi ha scritto durante un momento di pura noia ;
--- la storia di chi odia l'estate.
 
questa storia... non so da dive sia ciucciata fuori. anzi, forse sì. poiché sono anni che nella mia mente c'è qualcosa che chiamo scherzosamente bro-thing, ho deciso di far sfogare la mia malsana testa. ecco il risultato. la bro-thing è la mia ossessione con i rapporti tra fretelli e sorelle; credo che sia scattato tutto con i dragneel brothers, che mi dimostrarono quanto bello può essere un rapporto tra fratelli. certo, avvolte sfocio nell'incest **coffcoff kagaminecest coffcoff** ma siamo sempre lì u.u poi, diverse canzoni come childrish war (che dovete assolutamente ascoltare: è una perla!) e hidden shy puberty (altra perla da ascoltare. che inoltre fa parte di una serie stupenda che vi consiglio di seguire col cuore in mano) hanno aiutato a farmi uscire di senno. così, e anche grazie ad uno dei miei youtuber preferiti, mi è partita l'idea di fare una parodia sui gemellini a me tanto cari. nella fic troviamo riferimenti ad alcune canzoni che hanno come protagonisti i due gemelli nei panni di innamorati accaniti. l'idea era quella di scherzare sull'idea che di solito si ha dei due, ovvero quella ove Rin e Len sono due fratellini tanto legati e pucciosi tra di loro. spero si sia capito :') vorrei inoltre precisare che non ho una beta. no, allora: ce l'ho una beta, ho tante beta disponibili, ma io mi rompo le scatole di rompere loro le scatole, quindi mi affido a me stessa e al mio deludente ottimo intuito. poi vorrei aggiungere che stilisticamente questa os mi fa abbastanza cagare: non ho nemmeno il coraggio di ririleggerla, e nemmeno mi interessa più di tanto sinceramente, poiché questa fic è nata da pura noia e priva di pretese. pretendo recensioni? sinceramente sono sicura che passerà abbastanza inosservata come storia, e l'intento non è certo quello di spaccare le classifiche olimpioniche del sito, l'ho publicata più che altro per togliermi lo sfizio :') perché : è anche da anni che amo i vocaloid ma non ho mai scritto sul fandom!... no, realmente una volta ci ho provato, ma è finita malissimo, quindi meglio evitare... :D demo, che altro aggiungere? Len è il dio delle banane. e so a che starete pensando tutte, quindi vi chiedo di non farlo

chuu x
 littles 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vocaloid / Vai alla pagina dell'autore: _Littles_