Spengo la luce del bagno.

Vedo la tua ancora accesa.

Affaccio il mio viso dalla porta per non farmi vedere e per vederti.

Tu sei lì.

Con la testa sulla mano e una matita fra le labbra.

Duemila fogli sotto i tuoi esili gomiti che lottano per riuscire ad aiutarti.

E una luce fioca di una lampada vecchia che illumina soltanto il tuo viso stanco e pallido.

“Sei ancora sveglio…” dico distraendoti dai tuoi pensieri.

Tu ti giri di scatto e mi guardi.

La tua smorfia si trasforma in un sorriso mentre mi avvicino e poso le mie mano sulle tue spalle.

“Ehi..” dici accarezzandomi con le tue.

Sento le tue dita sopra le mie.

La tua pelle calda e morbida sulla mia riesce a farmi stare bene.

Ti accarezzo il collo, tu mi guardi e porti in su il labbro inferiore, come un piccolo bimbo capriccioso.

“Che succede?” ti domando.

“Non riesco a completare una strofa..” mi dici rimettendoti a fissarla.

Guardo innumerevoli lettere susseguirsi, girare, correre e urlare silenziose sulla carta bianca a righe di un quaderno che ho comprato ieri, prima di tornare a casa.

Mi hai chiamato, ero in mezzo al traffico, e ho dovuto lasciare la macchina in doppia fila per accontentarti, così quando eri senza speranze sono arrivata, mi hai abbracciato e mi hai ripagato con un piccolo bacio sulle labbra.

Piccolo.

Vero.

Sincero.

E poi ti sei messo a scrivere.

Ininterrottamente.

Giorno e notte.

Su quella scrivania di legno chiaro che David ha comprato qualche anno fa.

“Vuoi che ti aiuti?”

“Potresti?” mi domanda incuriosito.

“Tu mi sottovaluti..” ti dico sorridendo maliziosamente.

Mi siedo accanto a te e fisso il foglio per qualche attimo.

Poi ti guardo, ti dico di chiudere gli occhi e tu lo fai.

Stai così.

Fisso e immobile.

Godi di una bellezza immortale.

Godi di un’anima che non ha precedenti.

Sei quello che nessuno è mai stato e che nessuno mai sarà.

Disegno i tuoi contorni nella mia mente e nei miei pensieri.

Vorrei baciarti per ore e invece sto qui davanti ad un foglio bianco per accontentare ogni tuo desiderio.

Dispettoso mi chiedi se ho finito e io ti rispondo di no.

Non puoi aprire gli occhi, non adesso.

Prendo la penna e comincio a scrivere.

Ti guardo e scrivo.

Poi ti guardo.

E poi ancora scrivo.

Per te.

Con te.

“Fatto..” ti dico dopo qualche secondo avvicinandoti il foglio.

Tu apri gli occhi diffidente.

Mi guardi e mi sorridi.

Alzi il sopracciglio e avvicini il foglio con i polpastrelli e le dita allungate.

Ti tuffi dentro i miei pensieri.

Ti ho appena aperto il mio cuore.

Ancora più di prima.

Più di sempre.

Il mio cuore batte forte e veloce, in attesa della tua approvazione.

Poi cominci a leggere.

“Tienimi..tienimi per sempre, tienimi con forza, trattieni il tuo respiro e non lasciare mai il mio, io farò lo stesso..anche se a volte la presa non è salda, anche se a volte il mio sguardo non trova più il tuo..tienimi, tienimi forte e stringimi, è l’unico modo che ho per restarti vicino..”

Deglutisco appena.

Hai scandito bene ogni singola parola.

E detta da te ha tutto un altro peso.

Non me ne vergogno.

Non mi pento.

Di niente.

Vorrei dirti che ti amo.

Vorrei dirti quanto sei importante per me.

Prendo nuovamente la penna, disegno un cuoricino e lo scrivo dentro.

Tu mi sorridi, butti la penna chissà dove e intrecci la tua mano con la mia.

“Grazie..” sussurri a fior di labbra.

Le sento.

Sulle mie.

Morbide e umide.

Le sento premere con la stessa voglia che possiedo.

Le sento premere con amore.

E sento una morsa stringere le mani e il cuore.

Poi ti stacchi lentamente.

Sento ancora il tuo respiro che si confonde con il mio.

Stringi forte la mia mano tra le tue.

“Ti terrò per sempre con me, ma tu promettimi che il tuo cuore sarà soltanto mio..”

E’ una canzone?

No.

Entrambi lo sappiamo, anche se stai canticchiando una romantica melodia.

Fisso i miei occhi fra i tuoi, faccio un grosso respiro e ti dico che ti amo.

E che il mio amore sarà eterno.

Senza spazio.

E.

Senza tempo.