Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: Old Fashioned    08/08/2016    13 recensioni
Seconda guerra mondiale, battaglia di Inghilterra. Un leggendario quanto inafferrabile pilota della Luftwaffe, soprannominato "Cavaliere di Valsgärde", compare durante le battaglie più cruente, abbatte il suo avversario e subito dopo scompare senza lasciare traccia.
Il Maggiore Stuart, del 19° Squadron, riesce finalmente ad abbatterlo con uno stratagemma, ma quando l'Asso tedesco sarà al suo cospetto le cose si riveleranno molto diverse da come se le aspettava...
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Guerre mondiali
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 15

Stuart rientrò al suo alloggio che era già buio. Nonostante l’oscurità si affacciò come sempre sulla navata della chiesa e la sua attenzione fu colpita da qualcosa di insolitamente bianco. Aguzzò lo sguardo incuriosito e gli parve di distinguere una figura velata vagamente somigliante ai fantasmi dei racconti gotici.
“Tenente?” chiamò stupito. Come prevedeva non gli giunse alcuna risposta.
L'insolita visione gli fece temere che il prigioniero avesse trovato il modo di evadere, per quanto non riuscisse ad immaginare come, quindi andò a prendere una candela per sincerarsi che von Rohr fosse ancora dove l’aveva lasciato.
Alla tenue luce della fiammella vide una figura seduta sul letto. Era di schiena e sembrava avvolta in un lenzuolo drappeggiato come una specie di peplo. La nuca bionda era inconfondibile, così come il portamento orgoglioso e vagamente rigido delle spalle.
“Che ci fa combinato come un imperatore romano, von Rohr?” domandò.
Il tedesco si alzò in piedi e si girò verso di lui con un movimento in apparenza solenne, in realtà probabilmente solo cauto, dettato dalla necessità di mantenere la decenza nonostante l’abbigliamento insolitamente succinto.
“Ho lavato i miei vestiti,” disse.
Il maggiore sorrise. “Oh, capisco,” rispose soltanto.
“Mi piace la pulizia,” replicò il tenente fissandolo torvo.
Rimasero in silenzio per qualche secondo. Stuart pensò che con quella luce e vestito in quel modo von Rohr sembrava uscito da un quadro di Alma Tadema. Si sorprese a notare che aveva un fisico asciutto ma muscoloso.
La voce tagliente di von Rohr lo riportò bruscamente alla realtà: “La smetta di guardarmi, non sono una scimmia dello zoo. I miei vestiti erano sporchi e non mi andava di affidarli a qualche soldato inglese che me li avrebbe rubati come è successo con il resto dei miei effetti personali. Fare il bucato viola la Convenzione di Ginevra, per caso?”
Gli girò le spalle per allontanarsi, ma il movimento fu troppo rapido e l'improvvisata toga scivolò giù, lasciando scoperto proprio ciò che egli aveva tanto lottato per nascondere.
Forse un militare con più esperienza ci avrebbe fatto sopra una risata, ma von Rohr avvampò e si ritrasse bruscamente recuperando nel frattempo il lenzuolo caduto.
Scomparve nell'ombra.
“Non si preoccupi, tenente, non è il primo uomo nudo che vedo,” gli assicurò bonariamente Stuart, ma il ragazzo non rispose e mantenne un ostinato silenzio anche ai successivi approcci del maggiore, che alla fine si rassegnò e se ne tornò nella canonica.

Quella notte Stuart fece uno strano sogno: si trovava in un museo e stava attraversando una galleria che conteneva numerose statue classiche, tutte disposte ad intervalli regolari lungo le pareti. Esse raffiguravano esempi storici e mitologici di bellezza maschile, Apollo, Ganimede, Antinoo, Adone e così via, ed erano completamente nude.
Erano poste su elaborati piedistalli e con diabolica precisione avevano tutte l’inguine all’altezza dei suoi occhi, così che lui era obbligato a procedere a passo spedito e con lo sguardo dritto davanti a sé per non dare l’impressione di indugiare sui genitali maschili, e si chiedeva nel frattempo se quel comportamento non risultasse paradossalmente ancora più sospetto di tendenze particolari.
Quel pensiero gli dava una certa ansia.
Ansia che divenne autentico panico quando finalmente uscì dalla galleria e si imbatté nella sua fidanzata a braccetto con un altro. Riconobbe l’uomo: era il bellimbusto a cui l’aveva sottratta mesi prima.
“Va pure, a che ti servo io adesso?” gli disse la giovane donna, salutandolo come se si trovasse a bordo di un piroscafo pronto a salpare. Si strinse al suo nuovo cavaliere e di colpo era davvero su un piroscafo, che si stava allontanando dalla costa a velocità vertiginosa.
Stuart si ritrovò su un aereo mentre cercava invano di inseguire la rapidissima nave. Essa scomparve all’orizzonte, e mentre lui fissava avvilito il mare ormai vuoto si accorse di essere ai comandi di un Messerschmitt 109 della Luftwaffe. Al suo fianco stava volando il Cavaliere di Valsgärde, che gli rivolse un cenno di saluto e con aria di vaga complicità gli disse: “Questo è meglio, no?”
Il maggiore rispose con entusiasmo di sì, e dimentico del piroscafo si lanciò assieme a lui in una serie di ardite acrobazie.

   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Old Fashioned