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Autore: Gnakkito    08/08/2016    0 recensioni
Una fioca luce che vola nell'oscurità. Tanto piccola che quasi non la vedi se non presti attenzione nel seguire il suo percorso e il suo luccichio ad intermittenze lente. Questa luce non sta ferma e sta a raso terra insieme ad altre compagne in una danza affascinante che viene accompagnata dal concerto che grilli e cicale ci regalano in una notte d'estate.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una fioca luce che vola nell'oscurità. Tanto piccola che quasi non la vedi se non presti attenzione nel seguire il suo percorso e il suo luccichio ad intermittenze lente. Questa luce non sta ferma e sta a raso terra insieme ad altre compagne in una danza affascinante che viene accompagnata dal concerto che grilli e cicale ci regalano in una notte d'estate.

Una picccola lucciola che viene presa fra le tue mani e portata ai miei occhi per farmela scorgere meglio. Un breve periodo di prigione per lei, questione di pochi secondi, e uno spettacolo per noi, prima di essere liberata e guardata volar via. “Finchè brilla noi staremo insieme” questo mi avevi detto, e per me era stata come una delle cose più belle che le mie orecchie da demone avevano sentito nel corso della mia vita. Entrambi sapevamo i sentimenti che provavamo l'uno per l'altro ma non l'avevamo mai ammesso, ma andava bene così perché io lo sapevo. Sapevo cosa volevi dirmi con quelle parole Tsubasa.

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Ma.....ora che ti ho davanti a me ...in quella pozza di sangue....ho paura di rimanere solo, perché ormai lo sono. Non ci sei più dopotutto. In un mondo come il nostro non c'è da stupirsi se uno muore. Creature delle tenebre e della luce in una citta distrutta dalla guerra, cosa ci si aspetta dopotutto ? Io e te siamo i primi ad uccidere per vivere, prima o poi sarebbe arrivato anche il nostro turno. Ma non così ...non dopo quelle parole, non dopo quella promessa ...non puoi Tsubasa, non mi puoi lasciare solo.

La rabbia mi pervade e il senso di colpa la accompagna. Per colpa di un Dio della Morte ho dovuto perdere la persona che amo, e non accetto che l'artefice di ciò possa ancora respirare. Per questo gli ho spezzato le ossa, per questo sono riuscito a tornare alla mia forma originale di demone e ho lasciato i miei panni da umano, per questo non permetterò più a nessuno di toccarti.....non sono riuscito a difenderti da vivo ….almeno da morto permettimi di difendere il tuo cadavere da quelle creature che vengono attirate dal sangue, non importa quante ne dovrò uccidere Tsubasa, io non ti lascerò mangiare. Non lascerò che il tuo corpo rimanga in balia di quelle creature. Non lo permetterò.

Anche se ti ho abbracciato a me è come se tu non ci fossi. Sembrerà stupido, lo so, ma non sento il tuo respiro e questa cosa mi sta straziando il cuore sempre più.

                                                                            Quella lucciola non brilla più....

Quando ti ho portato nel mio rifugio l'unica cosa che sono riuscito a fare è stata farti stendere su quella specie di divano che ho. Mi sono seduto di fronte a te e ti ho guardato con gli occhi ormai bagnati dalle lacrime da un pezzo, sentendo già la tua mancanza …..come farò senza il mio incubo preferito ora? Non lo so, ma ora devo lasciarti andare. L'idea di saperti sotto terra non mi alletta e comunque quelli della nostra razza hanno una loro procedura di “sepoltura” quindi, come ultimo saluto, ti lascio un leggero bacio sulle labbra perché è l'unica cosa che mi viene in mente di fare.
Ti guardo mentre bruci fino a diventare un mucchietto di cenere finissima che raccolgo fino all'ultimo granello e metto in una scatolina; voglio averti con me sempre, quindi ti metto su una piccola mensola nella mia stanza. Un po' macabra come cosa, non trovi ? Ma dopotutto a noi il macabro piace, quindi immagino che ci avresti anche riso su se ci fossi stato.

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I giorni senza te non passano mai e ormai mi sembra di impazzire per via del mal di testa provocato dal pianto. Incredibile quanto possa piangere un demone se vuole, alla faccia degli stereotipi. Sto sempre steso sul letto e guardo l'anello che tu mi hai dato poco prima di morire, lo stesso anello che mi hai detto di indossare la prima volta che ti eri traformato nella tua forma originale. Quando sono molto triste ci appoggio le labbra sopra e ti penso con tutto me stesso. Certe volte riesco a sentire il tuo odore, ma è molto flebile e la cosa mi da urto.

Non riesco più a stare solo ...non voglio più stare solo ….ho bisogno di te Tsubasa, ti prego ….torna da me ...in qualche modo...

Ho perso il conto di quante volte io abbia detto questa frase nella mia testa nella speranza che accadesse qualcosa, e non era mai successo niente. Poi però ho sentito un sussurro, un qualcosa che mi ricordava la tua voce, che mi diceva “Io sono qui con te, non devi aver paura, ti proteggo io, Diavoletto” e, mentre questa frase veniva accompagnata da una risatina che conosco troppo bene, ho sentito come la senzazione di una mano che prendeva la mia, facendo intrecciare le nostre dita, regalandomi un sorriso e anche quache lacrima ma, questa volta, di gioia.

                                                                  …..Forse, però, una piccola luce ancora c'è.

   
 
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