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Autore: Smeralda Elesar    26/04/2009    3 recensioni
Come si può passare dall' affetto più profondo all'odio più selvaggio? Song-fiction che racconta il rapporto tra Saga e Kanon attraverso la canzone "Le dieci piaghe". Non aggiunge molto alla storia originale però potrebbe spiegare alcune cose che nel manga sembrano spuntare dal nulla.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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INTRODUZIONE (nei libri c’è quindi la metto anche io)

 

Complici la noia di una lezione di storia, la colonna sonora de “Il Principe d’Egitto”

e gli onnipresenti Cavalieri dello Zodiaco mi è venuta in mente questa nuova fan fiction…

Scrivo anche il testo della canzone perché mi piace sia la versione italiana che quella inglese,

e poi serve per capire la storia, detto questo buona lettura ^-^

 

TI  CHIAMAI  FRATELLO

 

 

Ti chiamai fratello

Conoscevo la felicità

E questa era la vita                                         (Le piaghe – Il Principe d’Egitto)

 

Once I called you brother

Once I though the chance to make you laugh

Was all I ever wanted                                                          (The plagues – The Prince of Egypt)

 

 

Il bambino fissava la macchia scura sulla parete di fronte a lui come se I suoi brillanti occhi  verdi

ne fossero irresistibilmente attratti.

Quello era un giorno importante per Saga: aveva solo sette anni però era stato scelto per

diventare un Saint di Athena e tra poco qualcuno sarebbe venuto a prenderlo per portarlo al

Santuario; avrebbe lasciato il suo povero villaggio di pescatori per diventare uno degli uomini più

forti sulla faccia della terra eppure sembrava triste per qualcosa.

Staccò lo sguardo dalla parete e lo spostò sul lettino vuoto accanto al suo.

Kanon.

Kanon non era stato scelto, il messaggero che era venuto a casa loro la settimana prima era stato

chiarissimo: uno solo.

Di due gemelli assolutamente identici uno sarebbe diventato Gold Saint, l’ altro avrebbe anche

potuto non esistere per niente.

Kanon ci era rimasto malissimo perché già veniva continuamente assillato da genitori e amici con  

paragoni tra lui e suo fratello Saga da cui usciva regolarmente sconfitto, per lui quell’ennesima

esclusione  era stata davvero troppo: era diventato ancora più chiuso e scontroso del solito e non

dava modo neanche a Saga di parlargli né per consolarlo né per rimproverarlo.

Se ne stava seduto tutto il giorno sulla spiaggia a guardare il mare con espressione corrucciata

come se stesse raccontando i suoi dispiaceri alle onde.

 

:-Saga! Andiamo, Saga, che fai ancora qui?-:

 

Suo padre lo scosse bruscamente.

 

:-Muoviti, è venuto a prenderti il Gran Sacerdote in persona!-:

 

Senza aspettare la sua risposta afferrò il fagotto che gli faceva da bagaglio e lo portò fuori dalla

stanza.

Saga rimase un attimo stordito.

Il Gran Sacerdote, la persona più importante dopo la stessa Athena aveva lasciato il tempio per

occuparsi di lui? Quello avrebbe potuto essere un problema, riflettè Saga: opporre un rifiuto a un

messaggero qualunque poteva anche passare ma non sapeva come l’avrebbe presa un uomo

abituato ad essere considerato un dio.

Per un attimo pensò di lasciar perdere tutto ma poi lo sguardo gli cadde di nuovo sul letto di

Kanon e decise di andare avanti: forse sarebbe stato più difficile del previsto ma ci avrebbe

provato lo stesso.

 

 

           *

Quando scese al piano di sotto trovò i genitori che lo aspettavano impazienti e al centro della

stanza una figura imponente con una lunga tunica blu scuro e una maschera che gli copriva il volto.

Saga rimase a fissare il Sacerdote a bocca aperta dimenticando tutto quello che gli avevano detto

su come comportarsi fino a che suo padre non lo richiamò.

 

:-Avanti, Saga, saluta-:

 

Si scosse come da un sogno e si inginocchiò a terra sentendo lo sguardo dell’ uomo dietro la

maschera concentrato su di se.

 

:-Sono lieto di conoscerti, Saga, alzati pure-:

 

La voce era appena ovattata ma chiara e profonda, e nonostante il tono cortese Saga avvertì

quelle parole come un ordine che non poteva non eseguire.

 

“Bene… se già una cosa così semplice mi mette in difficoltà come faccio a dirgli che non ho nessuna intenzione di andare al Tempio dopo che lui è venuto apposta?”

pensò un po’ agitato.

Rimase in piedi a testa bassa continuando a riflettere su come fare.

 

:-Sei pronto per lasciare la tua casa e diventare un cavaliere di Athena?-:

 

La domanda lo prese completamente alla sprovvista.

Cavaliere di Athena, un uomo al servizio della giustizia e della pace, in effetti gli sarebbe piaciuto ma…

 

:-No, signore, non mi sento pronto per una responsabilità come questa. Mi dispiace-:

 

Sciaf!

Lo schiaffo di suo padre lo fece barcollare.

 

:-Ma sei scemo?-:

 

Gli urlò furioso e Saga sapeva di averla combinata grossa stavolta, più di tutte quelle di Kanon messe assieme, e sapeva anche che suo padre arrabbiato non si calmava mai tanto facilmente.

Si preparò ad un altro schiaffo.

 

:-Fermo, Alexandros!-:

 

Il sacerdote gli aveva afferrato la mano prima che potesse colpirlo di nuovo e anche lui come il figlio fu costretto ad obbedire.

Senza dare una spiegazione il Sacerdote si mise davanti a Saga e si inginocchiò per parlargli alla sua

altezza, così lui si ritrovò a fissare le pietre rosse degli occhi della maschera con un brivido di paura.

 

Perché, Saga?”

 

 Gli venne un colpo: la voce del Sacerdote era dentro la sua testa!

 

Perché stai rinunciando? Non è vero che non ti senti pronto: prima mi hai mentito.

Adesso dimmi la verità”

 

Tremava di paura e sapeva che quegli occhi rossi piantati nei suoi non gli avrebbero perdonato

un’altra bugia.

 

“Mio fratello… mio fratello Kanon ci è rimasto troppo male… non voglio lasciarlo così…

 

Inaspettatamente sentì che la persona dietro la maschera sorrideva.

 

“Lo fai perché vuoi bene a tuo fratello…? E va bene”

 

Il Sacerdote si alzò e si rivolse ai genitori di Saga.

 

:-Credo che questo bambino abbia un fratello, vorrei che anche lui venisse al Santuario, sempre se

 voi siete d’accordo, naturalmente-:

 

Loro rimasero un po’ perplessi, soprattutto Alexandros.

 

:-Kanon? Ma lui non ha nessuna delle qualità che cercate…-:

 

:-Questo lo deciderò io al momento opportuno. Avete altre obiezioni?-:

 

:-No… no, signore. Saga, vai a cercare tuo fratello-:

 

Lui non aspettava altro, si precipitò fuori con uno strillo di gioia  e corse verso la spiaggia perché

sapeva già dove trovarlo: seduto vicino alla barca di famiglia Kanon stava lanciando sassi in acqua

più seccato del solito.

 

:-Kanon!-: Lui non si girò neanche.

 

:-KANON!!!-:

 

Stavolta urlò a pieni polmoni e lui non potè più ignorarlo.

 

:-Che cavolo vuoi?-: Gli chiese sgarbato.

 

Saga si fermò dietro di lui col fiatone ma con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.

 

:-Indovina un po’? PUOI VENIRE CON ME!!!-:

 

Kanon saltò in piedi.

 

:-Che cosa? Non è che mi prendi in giro?-:

 

:-Certo che no, stupido! Puoi davvero venire, lo ha detto il Sacerdote a papà!-:

 

:-WAAHHH!!!-:

 

Gli saltò addosso e caddero tutti e due nella sabbia ridendo.

Sion li osservava dalla porta di casa, fermo sulla soglia: aveva uno strano presentimento.

Sentiva che stava sbagliando ma non capiva cosa: quel bambino aveva fatto un gesto straordinario

per affetto e gli era sembrato giusto premiarlo, allora perché quella sensazione di minaccia incombente?

Scosse la testa.

Gli sarebbe piaciuto avere il dono della preveggenza come gli antichi indovini delle leggende, o

almeno poter chiedere consiglio a Shaka della Vergine che quel dono lo aveva, ma entrambe le

cose erano impossibili, quindi doveva rischiare.

 

:-Saga, Kanon, da ora in poi vi aspettano prove durissime, quindi godetevi questo momento di

serenità fino a che potete-:

 

Li guardò che giocavano sulla spiaggia come tutti i fratelli e non riusciva proprio a capire perché  stesse sbagliando.

 

 

 

Che ne dite? Vi piace? Non so perché ho scritto che i gemelli vivevano in un villaggio di pescatori…forse perché questo spiegherebbe in parte il legame tra Kanon e il mare, comunque grazie per avere letto e al prossimo capitolo.

 

Un grazie speciale alle mie amiche Stella e Maria che mi sopportano e leggono  le mie fiction anche se spesso ci capiscono poco…

Un bacione ragazze!!! Vi voglio tanto bene <3 Kiss

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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