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Autore: Recchan    26/04/2009    1 recensioni
<< Ma, allora, se gliel’ha fatto già Choji perché glielo devo fare anche io? >> << Perché così Ino-chan è più contenta. Non vuoi che sia più felice? >> Davvero non capiva perché doveva farle questo regalo visto che ci aveva pensato già Choji, a parte il fatto che se glielo avesse fatto anche lui lei sarebbe sicuramente stata molto molto più felice, ovviamente.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A present for you

A present for you

 

 

 

<< Uffa… >>

Shikamaru calciò un sassolino che si trovava sulla sua strada, camminando con le mani nelle tasche e imbronciato.

 

 

<< Shikamaru, Ino è stata dimessa dall’ospedale lo sapevi? >>

Il bambino alzò lo sguardo dal disegno che stava colorando fissando la madre << No!...vuol dire che è guarita, quindi? >>

Yoshino gli andò vicino posandogli una mano sulla testa e annuendo << Si, ora sta bene. Dovresti farle un regalo, sai? >>

<< Un regalo? Non è il suo compleanno… >>

<< I regali non si fanno mica solo per i compleanni…sei come tuo padre… >> sospirò scuotendo appena la testa << …Choji le ha portato già dei fiori >>

Shikamaru lasciò perdere il disegno e si voltò completamente verso la madre << Ma, allora, se gliel’ha fatto già Choji perché glielo devo fare anche io? >>

<< Perché così Ino-chan è più contenta. Non vuoi che sia più felice? >>

Il bambino la guardò assottigliando gli occhi.

Certo che voleva che Ino fosse felice, era la sua migliore amica, insieme a Choji.

<< Va bene >> acconsentì, tornando ad occuparsi del disegno.

 

 

Anche se aveva detto che andava bene, non sapeva assolutamente che regalare ad Ino.

Già era una seccatura pensarci per i compleanni.

E poi davvero non capiva perché doveva farle questo regalo visto che ci aveva pensato già Choji, a parte il fatto che se glielo avesse fatto anche lui lei sarebbe sicuramente stata molto molto più felice, ovviamente.

<< Choji le ha regalato dei fiori… >> mormorò pensandoci.

Le aveva regalato dei fiori, ma che se ne faceva Ino dei fiori se ne era circondata sempre?

E poi Ino era un fiore, e nessun fiore avrebbe potuto essere più fioroso di lei, ecco.

Di questo ne era pienamente convinto.

Sbuffò ancora non trovando assolutamente niente da regalarle.

“Uffa…che seccatura…”

Mentre pensava ancora andò a finire contro una ragazza e cadde per terra.

<< Oh! Mi dispiace piccolo, ti sei fatto male?? >>

<< No… >> disse, mentre l’altra lo aiutava ad alzarsi porgendogli la mano. Notò che la ragazza portava un braccialetto con dei fiorellini lilla. Quello sarebbe stato davvero un bellissimo regalo per Ino, che l’avrebbe resa molto molto più felice.

<< Ah, meno male…stai più attento, eh >>

Guardò la ragazza andarsene mentre lo salutava poi frugò nelle tasche dei pantaloni alla ricerca di qualche spicciolo, ma trovò solamente una gomma da masticare e un bottone -e perché c’era un bottone, poi?- e si ricordò che la paghetta questo mese il suo papà non gliel’aveva ancora data.

Li guardò male, come se fosse colpa della gomma e del bottone.

Li ricacciò in tasca deluso dal non poter regalare ad Ino quel braccialetto che l’avrebbe resa felice.

E non aveva ancora finito di colorare il disegno.

Si fermò.

<< …ho deciso! >>

 

 

Due ore dopo era davanti la porta di casa Yamanaka aspettando che qualcuno lo facesse entrare.

<< Mh?...oh! Shikamaru-kun, ciao >> la madre di Ino sorrise vedendolo.

<< Buongiorno, c’è Ino? >> si affrettò a chiedere lui nascondendo dietro la schiena il regalo che le aveva portato.

<< Che bravo, sei venuto a trovarla perché è stata dimessa? >>

<< Si >>

<< E’ di là in giardino >>

<< Grazie! >>

Corse via verso il giardino sul retro della casa trovando Ino intenta ad annaffiare dei fiori e le si avvicinò.

<< …non è che se stai fuori ti viene di nuovo quella brutta tosse? >>

La biondina sobbalzò girandosi di scatto a guardarlo.

<< Shikamaru! >> trillò allegra << Il dottore dice che la bronchite è passata e sono sana come un pesce e quindi posso stare fuori quanto voglio! >> aggiunse, con un sorrisone che andava da un orecchio all’altro.

“Perché dovrebbe essere sana come un pesce? Non può essere sana come un cane, un gatto, un cavallo? Che hanno i pesci di speciale?” si chiese l’altro osservandola.

La bambina poggiò l’annaffiatoio per terra guardandolo curiosa, perché aveva visto chiaramente che Shikamaru nascondeva qualcosa dietro la schiena.

Ino era una bambina molto perspicace, e anche se Shikamaru era più sveglio di lei –dipendeva da come si usava la parola sveglio- non poteva certo nasconderle una cosa così evidente.

<< Come mai sei venuto? >>

<< La mamma mi ha detto che eri uscita dall’ospedale e sono venuto a portarti una cosa… >>

Sorrise di più.

Aveva ragione allora.

<< Che cosa?? >> chiese curiosa affacciandosi alle spalle del moretto per vedere cosa nascondesse.

Shikamaru decise di non farla aspettare oltre e le mostrò un foglio, un disegno per essere più precisi.

Ino rimase un attimo stupita, si aspettava qualcos’altro, infondo Choji le aveva portato dei fiori. Prese il foglio tra le mani osservando attentamente il disegno.

Erano loro tre, o meglio quelli che secondo Shikamaru erano loro tre.

In mezzo stava Ino che teneva le mani a Choji, a sinistra, e Shikamaru, a destra, ed erano in un prato con tanti fiori colorati, come quelli che le aveva regalato Choji.

Guardandolo meglio, notò che intorno al polso destro di quella che avrebbe dovuto essere lei c’era un bracciale con dei fiorellini lilla.

<< Questo era quello che ti volevo regalare, ma non avevo soldi >> precisò Shikamaru indicando il disegno.

La biondina lo fissò un altro po’ poi alzò lo sguardo verso il Nara e sorrise di nuovo.

<< Grazie, Shika-chan! Sono molto molto molto contenta!! >> rise dandogli un bacio sulla guancia.

Shikamaru rimase immobile a guardarla con uno strano caldo alle guance e imbarazzato come quando la mamma e il papà si davano il bacio dei grandi.

<< …non chiamarmi Shika-chan… >> borbottò pulendosi la guancia son una mano.

“Certo che le bambine sono proprio una seccatura…”

Ma almeno lei era molto molto molto contenta.

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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