A present for you
<< Uffa… >>
Shikamaru calciò un
sassolino che si trovava sulla sua strada, camminando con le mani nelle tasche
e imbronciato.
<< Shikamaru, Ino è stata dimessa
dall’ospedale lo sapevi? >>
Il bambino alzò lo sguardo dal disegno che stava
colorando fissando la madre << No!...vuol dire che è guarita,
quindi? >>
Yoshino gli andò vicino posandogli una mano
sulla testa e annuendo << Si, ora sta bene. Dovresti farle un regalo,
sai? >>
<< Un regalo? Non è il suo
compleanno… >>
<< I regali non si fanno mica solo per i
compleanni…sei come tuo padre… >> sospirò scuotendo
appena la testa << …Choji le ha portato già dei fiori
>>
Shikamaru lasciò perdere il disegno e si
voltò completamente verso la madre << Ma, allora, se
gliel’ha fatto già Choji perché glielo devo fare anche io?
>>
<< Perché così Ino-chan è
più contenta. Non vuoi che sia più felice? >>
Il bambino la guardò assottigliando gli occhi.
Certo che voleva che Ino fosse felice, era la sua
migliore amica, insieme a Choji.
<< Va bene >> acconsentì, tornando
ad occuparsi del disegno.
Anche se aveva detto che
andava bene, non sapeva assolutamente che regalare ad Ino.
Già era una seccatura
pensarci per i compleanni.
E poi davvero non capiva
perché doveva farle questo regalo visto che ci aveva pensato già
Choji, a parte il fatto che se glielo avesse fatto anche lui lei sarebbe
sicuramente stata molto molto
più felice, ovviamente.
<< Choji le ha regalato
dei fiori… >> mormorò pensandoci.
Le aveva regalato dei fiori,
ma che se ne faceva Ino dei fiori se ne era circondata sempre?
E poi Ino era un fiore, e
nessun fiore avrebbe potuto essere più fioroso di lei, ecco.
Di questo ne era pienamente
convinto.
Sbuffò ancora non
trovando assolutamente niente da regalarle.
“Uffa…che
seccatura…”
Mentre pensava ancora
andò a finire contro una ragazza e cadde per terra.
<< Oh! Mi dispiace
piccolo, ti sei fatto male?? >>
<< No… >>
disse, mentre l’altra lo aiutava ad alzarsi porgendogli la mano.
Notò che la ragazza portava un braccialetto con dei fiorellini lilla. Quello
sarebbe stato davvero un bellissimo regalo per Ino, che l’avrebbe resa molto molto più felice.
<< Ah, meno
male…stai più attento, eh >>
Guardò la ragazza
andarsene mentre lo salutava poi frugò nelle tasche dei pantaloni alla
ricerca di qualche spicciolo, ma trovò solamente una gomma da masticare
e un bottone -e perché c’era un bottone, poi?- e si ricordò
che la paghetta questo mese il suo papà non gliel’aveva ancora
data.
Li guardò male, come
se fosse colpa della gomma e del bottone.
Li ricacciò in tasca
deluso dal non poter regalare ad Ino quel braccialetto che l’avrebbe resa
felice.
E non aveva ancora finito di
colorare il disegno.
Si fermò.
<< …ho deciso!
>>
Due ore dopo era davanti la
porta di casa Yamanaka aspettando che qualcuno lo facesse entrare.
<< Mh?...oh!
Shikamaru-kun, ciao >> la madre di Ino sorrise vedendolo.
<< Buongiorno,
c’è Ino? >> si affrettò a chiedere lui nascondendo
dietro la schiena il regalo che le aveva portato.
<< Che bravo, sei
venuto a trovarla perché è stata dimessa? >>
<< Si >>
<< E’ di
là in giardino >>
<< Grazie! >>
Corse via verso il giardino
sul retro della casa trovando Ino intenta ad annaffiare dei fiori e le si
avvicinò.
<< …non è
che se stai fuori ti viene di nuovo quella brutta tosse? >>
La biondina sobbalzò
girandosi di scatto a guardarlo.
<< Shikamaru! >>
trillò allegra << Il dottore dice che la bronchite è
passata e sono sana come un pesce e quindi posso stare fuori quanto voglio!
>> aggiunse, con un sorrisone che andava da un orecchio all’altro.
“Perché dovrebbe
essere sana come un pesce? Non può essere sana come un cane, un gatto,
un cavallo? Che hanno i pesci di speciale?” si chiese l’altro
osservandola.
La bambina poggiò
l’annaffiatoio per terra guardandolo curiosa, perché aveva visto
chiaramente che Shikamaru nascondeva qualcosa dietro la schiena.
Ino era una bambina molto
perspicace, e anche se Shikamaru era più sveglio di lei –dipendeva
da come si usava la parola sveglio-
non poteva certo nasconderle una cosa così evidente.
<< Come mai sei venuto?
>>
<< La mamma mi ha detto
che eri uscita dall’ospedale e sono venuto a portarti una cosa…
>>
Sorrise di più.
Aveva ragione allora.
<< Che cosa?? >>
chiese curiosa affacciandosi alle spalle del moretto per vedere cosa
nascondesse.
Shikamaru decise di non farla
aspettare oltre e le mostrò un foglio, un disegno per essere più
precisi.
Ino rimase un attimo stupita,
si aspettava qualcos’altro, infondo Choji le aveva portato dei fiori.
Prese il foglio tra le mani osservando attentamente il disegno.
Erano loro tre, o meglio
quelli che secondo Shikamaru erano
loro tre.
In mezzo stava Ino che teneva
le mani a Choji, a sinistra, e Shikamaru, a destra, ed erano in un prato con
tanti fiori colorati, come quelli che le aveva regalato Choji.
Guardandolo meglio,
notò che intorno al polso destro di quella che avrebbe dovuto essere lei
c’era un bracciale con dei fiorellini lilla.
<< Questo era quello
che ti volevo regalare, ma non avevo soldi >> precisò Shikamaru
indicando il disegno.
La biondina lo fissò
un altro po’ poi alzò lo sguardo verso il Nara e sorrise di nuovo.
<< Grazie, Shika-chan!
Sono molto molto molto contenta!! >> rise dandogli un bacio sulla
guancia.
Shikamaru rimase immobile a
guardarla con uno strano caldo alle guance e imbarazzato come quando la mamma e
il papà si davano il bacio dei grandi.
<< …non chiamarmi
Shika-chan… >> borbottò pulendosi la guancia son una mano.
“Certo che le bambine
sono proprio una seccatura…”
Ma almeno lei era molto molto molto contenta.