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Autore: Laix    08/08/2016    2 recensioni
Lo scopo di questa raccolta di one-shot è di sperimentare varie coppie (non solo love couples) sia tra le più conosciute che tra le più impensabili. Alcune delle presenti sono già state suggerite da voi: con diversi personaggi e couple sperimentate, si vede cosa ne esce e si cerca di accontentare tutti! Non siete vincolati alla lettura dell'ultima shot pubblicata... Ogni shot è una storia a sé, quindi liberi di aprire la tendina dei capitoli e scegliere i duetti favoriti! ;) I contesti possono essere dei più svariati, anche passando per l'assurdo :D
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35. Mary Sera e Shuichi Akai ~ [Sei dura, donna. Dura come la pietra, il ghiaccio, sei cemento. Io con te divento calce ma tu non ti rompi mai, una corrente salata che viaggia al contrario e apre le onde. Eppure guarda cosa hai nascosto lì sotto. Dietro le botte, gli insulti, lo sguardo, l'odio, ti stai solo preoccupando per me e per il destino avverso che inseguo. Hai già visto tutto coi tuoi occhi e su un altro uomo.]
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Vermouth | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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27. Conan e APTX4869 ~

Genere: Introspettivo

***







Compressa bianca e rossa


Mi piacerebbe che tu la finissi con questo giochino. Che tu comprendessi il male che veramente hai causato, con la tua sola esistenza.
Che tu capissi che pur essendo qualcosa di inanimato, passivo e minuscolo, sei praticamente un'arma insondabile e micidiale capace di sparire senza lasciare tracce, se non appunto una pozzanghera stagnante di rancore e impotenza uniti ad una serie di miserevoli prospettive.
Mi piacerebbe che noi due arrivassimo finalmente ad una resa dei conti, farmaco meschino e codardo.
Mi piacerebbe che tu. Non fossi. Mai. Esistito.

Mio caro APTX4869. E' così che io ti vedo, che noi tue vittime ti vediamo, e come tutti gli altri ti vedrebbero se sapessero qualcosa di più su di te. Che per fortuna non sanno.
Proviamo a fare un esperimento, visto che di esperimenti credo tu te ne intenda, diabolico bastardo: capisco che sei solo un piccolo agglomerato di sintesi chimiche, addirittura decorato in due colori, e che quindi puoi capirmi fino ad un certo punto, povero idiota, ma ti invito a immaginare una velocissima inversione di ruoli.
Tu sei me, ed io sono te. Solo per due minuti, okay? Allora: tu sei un liceale tutto sommato spensierato, proprio perché stai ancora vivendo l'adolescenza, magari non sei troppo allegro e vivace come altri tuoi coetanei, ma comunque beato e abituato ad avere il meglio dalla vita. Il motivo per cui non ti senti come gli altri è perché hai qualcosa di speciale, in realtà: un'intelligenza e una capacità deduttiva che ti consentono di esplorare anche altri ambiti, oltre alla tua pallosa vita liceale; esplorare i tuoi talenti, metterli in pratica e guadagnarti altresì il rispetto di alte cariche dell'autorità del tuo Paese. Non è meraviglioso? Ah, ho dimenticato di aggiungere che, in tutto questo, c'è pure una stupenda ragazza per cui hai una cotta indecente da diversi anni e che, udite udite, ti ricambia appieno! E che, secondo rullo di tamburi, sei riuscito a portare fuori per un appuntamento! Eh già, APTX, immaginati questo scenario: ci sarà stata un'altra pillolina che ti piaceva, no? Qualcuna che aveva caratteristiche simile alle tue, che se venivate assunte assieme stroncavate amabilmente le funzioni di qualche organismo? Sono certo sia capitato. E insomma, riesci a portartela fuori e vi divertite pure un sacco. Riesci a capire più o meno la bellezza di questo fatto, sì?
Però poi, in mezzo a questo tuo idillio, arrivo io. Così, come un fulmine a ciel sereno, come un semaforo rosso mentre sfrecci per le strade: arrivo io. Tu non hai potuto prevedermi, e ti distruggo tutto. Blocco i tuoi obiettivi, le tue prospettive future e le tue relazioni personali, blocco le tue attività abitudinarie e la spensieratezza delle tue giornate, li metto tutti drasticamente in stand-by per un periodo che, onestamente, devo ancora decidere. Poi magari ci penserò, ma non ora, perché ora me lo devo godere. Sono una dannata pillola crudele e arrivo così, senza preavviso, in un momento dove credevi stesse andando tutto bene, dove ti stavi rilassando dando libero arbitrio alla tua spontaneità, al tuo sentimento verso quella ragazza, in quel favoloso parco divertimenti in cui forse, ancora oggi, albergano i tuoi rimorsi.

Non è un po' troppo facile – se non poco dignitoso – dare la colpa esclusivamente a me? E' vero, io sono piuttosto infingardo e ci vado giù pesante, ma non agisco mai da solo. Come hai detto tu, sono inanimato e passivo, devo essere maneggiato dall'esterno. E se sono stato maneggiato da qualcuno verso la tua direzione, beh... non è che anche tu stesso sei complice della tua stessa disfatta? Cos'hai fatto per meritarti la mia presenza nel tuo corpo?
A proposito, perdona la sfrontatezza, ma ti suggerisco di ritenerti fortunato ad essere ancora vivo. Di solito non andava a finire così bene.


Ahahah! Divertente. Adesso magari è colpa mia? Ehi, aspetta aspetta... questa è mica una minaccia? Troppo lieto e troppo onorato di non essermi sciolto sotto il tuo devastante effetto, ma di essermi solo rimpicciolito, in una trasformazione che mi ha condannato a questo tipo di esistenza fatto di menzogne, sotterfugi e frustrazione.

Nessuno ti obbliga ad usare la menzogna come unica protezione.

E nessuno obbliga te a darmi lezioni di vita, stupido ammasso di tossicità che... che non sei altro.

Oh, ma che cattivo. Ora vai a dirlo alla mamma?

Fai poco lo spiritoso, la mia pazienza ha un limite che praticamente è invisibile. Anzi, su questo fronte devo proprio ringraziarti: visto che è da almeno un anno e mezzo che alberghi qui dentro di me, ho dovuto imparare ad incrementare la mia pazienza e il mio autocontrollo per sopportarti, due qualità che prima mi si dissipavano piuttosto in fretta.
Quindi grazie. Grazie per farmi capire ogni giorno che, nonostante io non ti regga proprio più, devo comunque convivere con te. Grazie per ricordarmi, durante ogni mia bugia, il modo in cui mi sono ridotto, in cui mi hai ridotto.
Grazie per ricordarmi quanto io sia stato stupido, quel giorno, a ficcare il naso in una faccenda troppo grande e che ha provocato il nostro terribile incontro.
Se tu però non fossi mai esistito, tutto questo non sarebbe comunque mai accaduto. La tua presenza, il tuo essere stato creato, è una maledizione di per sé. E' un male intrinseco che nessuno potrà mai scongiurare. Maledico il giorno in cui sei stato creato.

Maledici anche chi mi ha creato, magari? Povera Ai Haibara.

Non ho pensato a questo, non ti azzardare.

Sono dentro di te, posso vedere qualcos'altro oltre a quello che pensi consciamente. E' una catena, detective: io esisto perché lei esiste. Quindi pensaci bene. Se non fosse mai esistita lei, che ha permesso la mia creazione, saresti comunque qui a crogiolarti e a demonizzarmi? Non credo proprio.

Ti ho detto di smetterla, non potrei mai pensare a qualcosa di simile! La colpa è tua, non di Haibara! E adesso piantala, il tuo è un trucco psicologico da quattro soldi e non ci casco. Molecole tossiche mescolate l'una all'altra, ecco che diavolo sei. E come tale non avrai il privilegio del mio ascolto ancora per molto.
Ogni tanto immagino cosa sarebbe accaduto se tu mi avessi intaccato anche il cervello. Se anche le mie funzioni mentali fossero regredite esattamente come gli altri organi, portandomi al 100% allo stadio infantile...

Mah, non sarebbe cambiato poi molto. Dal tuo modo egoistico e primitivo di ragionare, per me rimani comunque un bamboccio.

Non ti sopporto più.

La cosa è reciproca.

E allora che ne dici di sparire da qui, eh? Perché non ti espelli da solo? Trova pure il modo più doloroso per andartene dal mio corpo, sfiniscimi fino all'ultimo sforzo, ma fallo! Perché non molli il tuo corpo ospite, perché non prendi nuovamente la tua strada alla ricerca di altre vittime da spolpare? Maledetto sadico! Vattene, hai già fatto una marea di danni alla mia vita, a quella di Haibara e dei nostri cari, alcuni dei quali non sanno nemmeno cosa stiamo passando, non si sognano neanche i disagi in cui troppo spesso ci fai piombare senza preavviso! Sai quante persone arrivano spesso a sospettare della mia identità?

No.

Conosci la fatica che quindi bisogna fare per dissuaderli, per ricreare nuove situazioni da zero abbastanza creative da distoglierli da quel pensiero?

Proprio no.

No, appunto non lo sai, perché tu tanto te ne stai in panciolle dentro di me sbadigliando di tanto in tanto e tenendomi ancorato ostinatamente a questa condizione, godendoti però lo spettacolo.
Sei di troppo, APTX. Un'esistenza ingombra atta solo a rovinare quella altrui.

Quel che dici non fa una piega, non ho mica intenzione di contraddirti. Dico solo una cosa, io... e cioè che a tutto questo dovevi pensarci un po' prima, forse. Prima di interrompere un appuntamento divertente per inseguire un criminale che, guarda caso, aveva una predilizione proprio per me e per la mia sperimentazione. Prima che facesse su di te quello che ha fatto, invitandomi a fare parte attivamente di questo progetto.

Non voglio... che la colpa ricada su di me. Mi hai sentito?
Sto facendo di tutto per farti uscire da qui. Haibara sta lavorando per trovare un antidoto definitivo che possa stroncarti per sempre. Ma più proseguiamo con le ricerche... più sembra che tu sia troppo forte...

Che bello sentirti dire almeno una cosa sensata, in tutto 'sto discorso. Io sono molto, molto forte. Non vi libererete facilmente di me. Quanto durano per ora gli antidoti? 24 ore? 12? Li sento, sai, mi mettono a tacere per un po', ma poi spariscono e mi lasciano prendere ancora il sopravvento. Mi fanno il solletico, detective, mi spiace dirtelo, e ti conviene smetterla di drogarti con quelle pillole insulse. Ma perché ti lamenti così tanto? C'è gente che mi assume volontariamente per mantenersi giovane, lo sai? Se sapessero di tutte queste tue lagne ti fucilerebbero... e a ragion veduta!

A me non interessa l'eterna giovinezza, o l'immortalità. A me interessa la mia vita di prima. La stessa che tu hai rovinato.

La stessa che tu hai portato allo sfacelo, a causa del tuo scarsissimo buon senso, della tua sconsiderata curiosità e della tua ricerca costante di pericoli ingestibili. Ecco cosa è successo, io sono soltanto la conseguenza diretta e pratica dei tuoi comportamenti. Il problema è che lo sai benissimo.

Il problema è che mi hai rotto le palle. Voglio tornare come prima, Apotoxina, lo capisci? Non voglio più questo corpo, non è il mio, e tu non hai il diritto di appropriartene in questo modo... di farne quello che più ti pare e piace, di ingrandirlo o rimpicciolirlo con tempistiche casuali... di relegarmi dietro un farfallino parlante e un detective dormiente, di precludermi i meriti intellettuali che mi spetterebbero, di farmi interrompere gli appuntamenti con la ragazza che amo...

Sei veramente, ma veramente un comico. Parli per caso di quell'appuntamento al ristorante, che avrebbe potuto durare molto di più se solo tu non l'avessi interrotto a metà per inseguire la pista di un omicidio? Oh, ma fammi indovinare: tu da tutto questo sei esente ed è solo colpa mia, giusto? Perché ad un tratto ho ricominciato ad agitarmi nel tuo sangue, ti ho stroncato l'altezza e la virilità, facendoti tornare bambino. E la lunghezza dei gioielli di famiglia, non dimentichiamolo.

Basta! Lo so... lo so che non è tutta farina del tuo sacco, però...

E allora, se lo sai, smettila. Menti agli altri? Mi sta bene, ma non puoi farlo con me. Io ti sento da qua dentro, detective, sento i tuoi sbagli prima ancora che arrivino. Ho monopolizzato il tuo organismo, da oltre un anno detto io le regole e i processi, sono sempre presente e non riuscirete mai, mai a debellarmi. Non esistono antidoti, prima te lo metti in testa e prima mi accetterai: cresceremo insieme. Ti ho consentito una seconda vita, ringraziami!

Piantati una cosa in mente: neanche se domani finisse il mondo e tu fossi l'ultima cosa rimastami, ti accetterei. Mi ammazzerei, portandoti con me all'altro mondo.

Libero di farlo. Sai a me che cosa cambierebbe...

Non potresti più fare del male a nessuno.

Che sciocchezza, ne esistono tanti altri come me. Ai Haibara si è data da fare a suo tempo. Brava, brava ragazza.

Perché mi fai questo? Perché ci fai questo?

Perché non avete altra scelta. Accettami, detective. Accettami presto, e faremo comunque grandi cose. Non tentare più di sopprimermi con mezzi temporanei, ti fai solo del male, ed io risorgerò sempre.
Accettami, e nessuno soffrirà più. Così i tre piccoli detective boys che ti vogliono tanto bene, non vedranno un giorno scomparire il loro amichetto nel nulla (hai mai pensato a ciò che Ayumi proverebbe, in quel caso? Mi sa di no. E per curiosità, che scusa pensavi di inventarti con loro?) e il simpatico dottor Agasa potrà continuare a crescere la figlia che non ha mai avuto e a cui si è tanto affezionato. Insomma, la mia esistenza porterà solo a cose positive e potrai metterti l'anima in pace. Che dire di Hattori? Un grande amico che ti accetterà sempre per quello che sei, anzi, direi che si è abituato a giocherellare con un bimbo astuto e antipatico durante i vostri casi, di sicuro a lui saranno indifferenti le tue sembianze: ti darà il tempo di crescere abbastanza da poter collaborare ufficialmente insieme, tutto calcolato.
A soffrire ci sarà Ran, certo. Che disdetta, eh? Ma è meglio cavarsela con una sola vittima piuttosto che con diverse altre. Pensaci, credo sia proprio un'ottima strategia. Lei si abituerà alla tua assenza, ad un Shinichi Kudo cattivone che non ha più fatto ritorno, piagnucolerà un po' all'inizio e ti manderà al diavolo, ma poi si troverà qualcun altro con cui spartire la vita e l'amore, te lo garantisco. E tu sarai felice per lei, dovrai esserlo, e vedrai di regolarti di conseguenza.


Tu... sei la cosa più ignobile... che potesse capitarmi.

E sono anche l'unico a dirti la verità, per questo mi odi. Tuttavia io ti trovo simpatico, almeno per ora, infatti non sei ancora schiattato. Ma smettila di minacciarmi con gli antidoti e accettami il prima possibile, detective, prima che io un giorno decida di provocare strani e indesiderati effetti che né tu né la scienziata vi sareste aspettati.

***


Conan si svegliò di colpo nella sua stanza, rimanendo disteso immobile ma spalancando gli occhi con una discreta ansia post-incubo. Il rumore del russare di Kogoro, che di solito gli dava tanto sui nervi e gli disturbava il sonno, questa volta gli fece percepire sollievo.
Era la terza notte consecutiva che faceva quel sogno. Che aveva quello stretto e spiacevole dialogo con la sua coscienza, incarnata nell'APTX4869. Però finiva sempre in modo diverso e aveva sempre lui, Kudo, l'ultima parola... avrebbe osato dire che soltanto questa volta l'Apotoxina l'aveva battuto, peraltro tramite una minaccia bella e buona. Sperava solo non fosse un presagio né un presentimento, così come sperava che, molto presto, quell'odioso farmaco avrebbe smesso di usare le sue notti per farlo sentire un idiota. E un bugiardo.





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CIAO POPOLOOOOOO! Eccomi riemersa dalle polveri del tempo e dalle ragnatele da scantinato!
Allora, ho cambiato idea 500 volte, questa shot era inizialmente nata per essere inserita nella raccolta, poi però l'ho pubblicata singola perché sì, poi però così non mi piaceva, poi però mi son data una testata col muro e ho deciso di rimetterla in raccolta. Visto che le entità parlanti sono effettivamente due. Evviva ù__ù
Maltrattare Kudo mi è sempre piaciuto e lo sapete, perciò costringerlo ad ammettere a se stesso i suoi sbagli e i suoi atteggiamenti discutibili tramite una conversazione interiore con l'APTX4869 (che altri non è che la sua coscienza, in una forma visualizzabile) mi è piaciuto parecchio. Per quanto io sia generalmente dalla parte di Kudo e condivida generalmente i suoi modi impulsivi di fare (ahio, pochi pomodori lanciati addosso grazie, che poi macchiano! AUCH, le patate fanno un po' più male!) è anche vero che un po' di self-scanning non gli fa male. Come vi è sembrato il carattere e la volontà di cui è dotato l'APTX? Avevo bisogno di un secondo personaggio per avviare la shot, ovviamente, e spero di averlo personificato abbastanza. A me sta simpatico LOL, un po' bastardo ma d'altra parte lo è.
Mi interessa anche sapere se avreste messo in ballo qualcosa d'altro, nella loro conversazione: non ho voluto allungarla troppo, però per tutto il tempo ho avuto la sensazione che mancasse qualche argomento, essendo che quello che parla è comunque il veleno creato da Ai. Mi direte in caso, un abbraccione! ^.^ *torna nella polvere*

  
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