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Autore: _Lullaby99_    08/08/2016    0 recensioni
[ Song-fic ] [ Post!SpiritedAway ]
Dal testo: " Faceva freddo quella mattina, eppure alla oramai quattordicenne Chihiro poco importava di avere il naso arrossato dal gelo e le pupille congelate dalla brezza.
Un raggio di sole nascente le sfiorò il viso, beandola di quel po’ di calore che dal giorno in cui aveva salutato la città incantata ricercava bramosa fra le calde coperte di casa sua e gli abbracci degli affettuosi genitori che era riuscita abilmente a salvare.
Non era lo stesso però.
Nulla aveva avuto più senso, da quel giorno in poi.
"
Sfogo di una Lullaby che, al ritorno da una vacanza studio da sogno, si è sentita una piccola Chihiro strappata a tutto ciò che lì aveva conosciuto e amato. Sulle note della bellissima Wings di Birdy, spero di non aver rovinato un classico del cinema d'animazione come questo.
Che il santo Miyazaki mi perdoni in caso contrario!
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chihiro, Haku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wings
 
Sunlight comes creeping in
Illuminates our skin
We watch the day go by
Stories of all we did
It made me think of you

 
Faceva freddo quella mattina, eppure alla oramai quattordicenne Chihiro poco importava di avere il naso arrossato dal gelo e le pupille congelate dalla brezza. 
Un raggio di sole nascente le sfiorò il viso, beandola di quel po’ di calore che dal giorno in cui aveva salutato la città incantata ricercava bramosa fra le calde coperte di casa sua e gli abbracci degli affettuosi genitori che era riuscita abilmente a salvare.
Non era lo stesso però. 
Nulla aveva avuto più senso, da quel giorno in poi. 
Le mancava tutto del posto magico che si era lasciata alle spalle, dall’amica Lin al laborioso yokai Kamagi sino ad arrivare alla perfida Yubaba. 
E Haku, specialmente Haku, coi suoi accoglienti occhi verde acqua, sempre pronto a consigliarle la via giusta da seguire.  
Era per questo che adesso era lì, davanti a quegli alti e grigi palazzi al posto dei quali un tempo lontano era scorso il copioso fiume Kohaku. 
Stringeva la sua famosa scarpetta rossa fra le mani, Chihiro, mentre assorta osservava sdraiata su di un freddo marciapiede il mondo attorno a lei muoversi e cambiare senza Haku. 
A nessuno in quella città importava più del fiume prosciugato o dello spirito che anni prima vi era abitato, troppo egoisti per fermarsi a pensare a una cosa simile quando era stato proprio il seccarsi di quell’affluente ad averli regalato la vita agiata che adesso conducevano. Ed un tempo, alla fin fine, così egoista lo era stata anche lei. 
Prima della città incantata, prima dei simpatici spiriti che lì aveva incontrato, prima di comprendere quali realmente fossero per lei le cose più importanti.
 
Under a trillion stars
We danced on top of cars
Took pictures of the stage
So far from where we are
They made me think of you

 
Sembravano così lontane le sue avventure alle terme degli spiriti, ormai, anche se erano passati solamente quattro anni. 
Ricordava ancora quanto sperduta e triste si fosse sentita all’arrivo, privata di tutto ciò che prima era stata la sua vita – i genitori, la calda dimora, il trasferimento ed il bigliettino di quell’amica abbandonata – mentre sola aveva cominciato a piangere col volto posato sulle piccole mani semitrasparenti. 
Mai avrebbe pensato che, a lasciarlo quel posto incantato, avrebbe provato le stesse e identiche emozioni, seppur girate all’incontrario. 
Certo, si era sentita diversa, più matura e cresciuta alla fine di quel viaggio, ma pur sempre rattristata dall’idea di abbandonare tutto ciò che lì aveva conosciuto – o rincontrato, nel particolare caso dell’amico Haku. 
Al suono di quei pensieri una lacrima minacciò di rigarle il volto, malinconica e fredda al contatto coi suoi occhi color fango. 
Serrò le palpebre, Chihiro, strizzandole forte per reprimere quell’impulso infantile.
Non era più una bambina. 
 
Oh lights go down
In the moment we're lost and found
I just wanna be by your side
If these wings could fly
For the rest of our lives
 
Quando riaprì gli occhi però, si sentì improvvisamente di nuovo tale. 
Vide un fiume al posto dei grattacieli scorrere veloce nel proprio letto di terra bagnata. Alberi e piante si alzavano rigogliosi ai suoi margini, emanando profumi e odori a Chihiro oramai sconosciuti mentre piccoli animali del bosco zampettavano qua e là felici, beandosi dei caldi raggi solari che quella mattina aveva donato. 
Non faceva più freddo e le mani della ragazza avevano finalmente riacquistato sensibilità. La prima cosa che le venne in mente di fare fu perciò quella di avvicinarsi a quel fiume conosciuto, senza timore, per sfiorarne le fresche acque chiare. 
Quando ne lambì la superficie con le dita affusolate, questa si increspò, muovendosi in prima piccoli e poi grandi cerchi concentrici. Quella visione quasi la ipnotizzò, riportandola a tempo addietro, quando in vacanza con la famiglia aveva testato per la prima volta la potenza di quel torrente. 
Rivide una Chihiro bambina cadere nel fiume, annaspare per cercare di riemergere e perdere la preziosa scarpetta scarlatta appena riafferrata nel tentativo. Un drago salvarla poi, maestoso e austero, e riportarla sulla riva del freddo corso d’acqua sana e salva. 
La promessa di rincontrarsi di Haku le tornò a quel punto alla mente, quella fatta poco prima di lasciarla tornare alla sua vita di tutti i giorni.
Si sarebbero rincontrati, aveva detto. E se fosse arrivato il momento? E se fosse proprio quella l’occasione che lei avrebbe dovuto cogliere al volo?
In un attimo era di nuovo sottacqua, fra bolle, alghe e capelli liberati dalla corrente, ancora una volta in balia della potenza del fiume Kohaku, inerme come lo era stata anni prima da bambina. 
Stavolta però sapeva che non sarebbe annegata. 
Strinse la piccola scarpetta rossa che aveva portato con sé fra le mani, come un cimelio da proteggere o un talismano invocativo. 
Pensò a quanto le sarebbe piaciuto poter volar via ancora una volta assieme a lui ed azzerare finalmente ogni distanza posta a separarli. Su, sempre più su, per il resto della loro vita, fra le soffici nuvole che sovrastavano le terme ed i suoi scuri tetti spioventi. 
« Haku » chiamava, mentre sempre più grosse bolle d’aria sfuggivano ai suoi invece ancora esigui polmoni.
Si ordinò di resistere, obbedendo a se stessa come anni prima alle terme aveva ubbidito a Lin. Strinse i pugni, tornando la testarda Chihiro di dieci anni che per la prima volta metteva piede nel magico mondo notturno che adesso tanto le mancava, aggrappandosi a quell’idea di se stessa con la convinzione che solo in quel modo Haku sarebbe tornato a salvarla, percependola ancora come la ragazzina spaventata che aveva promesso di proteggere nella sua prima notte incantata. 

 
Oh damn these walls
In the moment we're ten feet tall
And how you told me after it all
We'd remember tonight
For the rest of our lives
 
 
E finalmente lo vide: gli occhi verdi puntati nei suoi, il sorriso appena accennato, la mano destra che stringeva la sua come quell’ultima volta. 
Era reale come lo era stato quattro anni prima, nella sua imperfetta perfezione. 
« Chihiro » sussurrò, trasformandosi nel drago bianco-verde che da piccola l’aveva salvata da quelle stesse acque « Ti ho trovata ».
Lei aveva annuito, aggrappandosi saldamente alle sue acuminate corna da stambecco e non aggiungendo nulla a ciò che lui aveva da sé già detto.  
Si limitò a stringersi forte al suo dorso mentre in picchiata risalivano al cielo, lasciandosi alle spalle il fiume Kohaku e la valle in cui per la prima volta si erano incontrati. 
Varcarono il cielo come sovrani incontrastati nella luce diurna, sfiorando soffici nuvole candide e afferrando alcune delle tante lanterne cremisi che la sera prima qualcuno aveva lasciato andare in cielo, liberi e di nuovo assieme. 
Chihiro cercò di tenere gli occhi ben aperti per tutto il tempo, anche quando la luce del sole diventava insopportabile alle sue umane pupille per non perdersi nulla di quel fortuito incontro. 
Impresse tutto nella sua memoria, indelebilmente. 
Poi però, per stanchezza o semplice distrazione, fallì nella sua missione, ritrovandosi improvvisamente a palpebre serrate e, così come la valle, il fiume Kohaku ed Haku stesso erano apparsi poco prima, allo stesso modo scomparvero quando le riaprì.
Faceva di nuovo freddo di fronte a quegli alti grattacieli grigi e lei giaceva ancora su di un gelido marciapiede, a guardare assorta il sole appena nato.
Le nuvole erano un’altra volta distanti, così come adesso lo erano Haku e le terme degli spiriti. 
Si era immaginata tutto.
Eppure... i suoi capelli. Quelli erano sciolti, anche se ricordava perfettamente di averli legati quella mattina prima di correr via di casa. 
Li sfiorò così sorpresa, ritrovandoli stranamente umidi al tatto. 
Poi, accanto alla sua mano stesa, il nastro che quattro anni prima gli amici delle terme avevano con tanto affetto intessuto per lei, quello che quella stessa mattina aveva usato per legarsi i capelli ma che poi, nel fiume, aveva perso. 
E la scarpetta rossa, tenuta in mano per tutto il tempo, ancora umida per il viaggio nel fiume. 
Non era stato tutto un bel sogno. 
« Haku » sorrise, continuando a fissare quel cielo ancora troppo distante dal suo piccolo naso all’insù « Grazie ».
Le parve quasi di vederlo sorridere felice fra le nuvole del vasto cielo azzurro che adesso gli apparteneva, libero dalle costrizioni di Yubaba e appagato all’idea di averla finalmente rincontrata. 
Chihiro si ritrovò a pensare. 

 
If these wings could fly…
 
 
Se solo le sue ali invisibili avessero potuto volare via assieme a lui...
 
...for the rest of our life
 
... per il resto della loro vita. 



 
 
 
Lullaby's Corner ~
Ebbene sì, torno su efp dopo... un anno? Forse anche di più.
La verità è che sognavo di tornarci dall'inizio dell'estate, quando di impegni ne ho avuti di meno ma d'ispirazione per fan fiction neanche a parlarne. Sarà che sono stata troppo concentrata su un mio progetto originale, sarà che proprio per questo non riuscivo più a scrivere niente che non fosse quello, sarà che mi mancavano emozioni reali da mettere su carta. Perché per me la scrittura questo è: uno sfogo. 
Dopo pomeriggi passati a cercare prompt su qualsiasi fandom da usare per scrivere - e a sforzarmi quindi, quasi come se lo scrivere per me fosse diventato un vero e proprio lavoro per cui o lo facevo, o niente paga questo mese -, mi sono rassegnata all'evidenza: il periodo delle fan fiction per me era finito, si passava alle storie originali, alla " roba seria ". 
Poi, dal 19 luglio al 2 agosto, un college francese è diventato la mia seconda casa, e lì tutto è cambiato. 
Tu, lettore, se non hai mai partecipato ad una vacanza studio, non comprenderai purtroppo quali sentimenti contrastanti sto provando in questi giorni. Se invece di esperienze simili ne hai fatte anche tu, capirai il motivo per cui da quando ho fatto ritorno a casa mi sento come Chihiro: strappata alla sua città incantata, ai suoi amici e al suo speciale Haku con la consapevolezza che difficilmente riuscirà a provare di nuovo quelle emozioni che solo lì è riusciuta a provare.
Così, sotto consiglio della dolce Lia ( la talentuosa Kamala_Jackson qui su efp ), ho iniziato a scrivere. E nulla, questo il risultato. Una One Shot molto banale qui nella sezione di quel filmone che è Spirited Away - tutti abbiamo scritto di un nuovo incontro tra Chihiro e Haku, dopotutto - ma per me ricca di significato.
Insomma, ci ho messo davvero il cuore. 
Ringrazio tutti quelli che la leggeranno e si prenderanno la briga di recensirla. Postando questa One Shot vi ho davvero donato un pezzo di me. 
Non mi resta che salutarvi e augurarvi buone vacanze; finché durano godetele a pieno 

Un bacione, 
Lul. 

 
  
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